Presentato il sesto Rapporto sul SSN

Sanità al capolinea: dal personale agli sprechi, il piano di rilancio secondo il presidente Gimbe

"Abbiamo lanciato un appello alle forze politiche, al di là delle ideologie, affinchè si rimetta al centro dell'Agenda politica la sanità pubblica, perchè non possiamo perdere il Servizio sanitario Nazionale", afferma Nino Cartabellotta

"Una sanità al capolinea. Interminabili tempi di attesa, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa. Ancora,  inaccettabili diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria, aumento della spesa privata sino all'impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure".

Questo il quadro della sanità italiana fotografato dal sesto Rapporto della Fondazione Gimbe sul Servizio Sanitario Nazionale, presentato oggi dal presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, presso il Senato della Repubblica.

“Un Servizio Sanitario Nazionale ben lontano dai principi fondanti: universalità, uguaglianza, equità che oggi sono stati traditi”, ha sottolineato il presidente Gimbe.

“Considerato che il progressivo indebolimento del SSN dura da oltre 15 anni, perpetrato da parte di tutti i Governi - ha rimarcato Cartabellotta - non è più tempo di utilizzare il fragile terreno della sanità e i disagi della popolazione per sterili rivendicazioni politiche su chi ha sottratto più risorse al SSN”. 

"Stiamo inesorabilmente scivolando da un Servizio Sanitario Nazionale fondato sulla tutela di un diritto costituzionale a 21 sistemi sanitari regionali regolati dalle leggi del libero mercato. Con una frattura strutturale Nord-Sud che sta per essere normativamente legittimata dall'autonomia differenziata".

Il Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale della Fondazione Gimbe

Al  fine di orientare le decisioni politiche, il Rapporto presentato oggi contiene il Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, 'finalizzato all'attuazione di riforme e innovazioni di rottura per il rilancio definitivo di un pilastro fondante della nostra democrazia". Un rilancio che "deve avere come bussola sempre e comunque l'articolo 32 della Costituzione: perchè se la Costituzione tutela il diritto alla salute di tutti, la sanità deve essere per tutti", ribadisce Cartabellotta a Rainews.it. 

terapia intensiva (LaPresse)
terapia intensiva

Le azioni da mettere in campo per rilanciare il SSN

- Approccio one Health. Attuare un approccio integrato alla gestione della salute, perché la salute dell'uomo, degli animali, delle piante e dell'ambiente, ecosistemi inclusi, sono strettamente interdipendenti.

- Governance Stato-Regioni. Rafforzare le capacità di indirizzo e verifica dello Stato sulle Regioni, nel rispetto delle loro autonomie, per ridurre diseguaglianze, iniquità e sprechi.

- Finanziamento pubblico. Rilanciare il finanziamento pubblico per la sanità in maniera consistente e stabile, al fine di allinearlo alla media dei paesi europei.

- Livelli essenziali di assistenza. Garantire l'uniforme esigibilità dei LEA in tutto il territorio nazionale, il loro aggiornamento continuo e rigoroso monitoraggio, al fine di ridurre le diseguaglianze e rendere rapidamente accessibili le innovazioni.

- Personale sanitario. Rilanciare le politiche sul capitale umano in sanità: investire sul personale sanitario, programmare adeguatamente il fabbisogno di medici, specialisti e altri professionisti sanitari, riformare i processi di formazione e valutazione delle competenze, al fine di valorizzare e motivare la colonna portante del SSN.

- Sprechi e inefficienze. Ridurre gli sprechi e le inefficienze che si annidano a livello politico, organizzativo e professionale, al fine di reinvestire le risorse recuperate in servizi essenziali e vere innovazioni, aumentando il value della spesa sanitaria.

- Rapporto Pubblico-Privato. Disciplinare l'integrazione pubblico-privato secondo i reali bisogni di salute della popolazione e regolamentare la libera professione per evitare diseguaglianze e iniquità di accesso.

- Sanità integrativa. Avviare un riordino legislativo della sanità integrativa al fine di arginare fenomeni di privatizzazione, aumento delle diseguaglianze, derive consumistiche ed erosione di risorse pubbliche.

- Ticket e detrazioni fiscali. Rimodulare ticket e detrazioni fiscali per le spese sanitarie, secondo princìpi di equità sociale e prove di efficacia di farmaci e prestazioni, al fine di evitare sprechi di denaro pubblico e ridurre il consumismo sanitario.

- Informazione ai cittadini. Potenziare l'informazione istituzionale basata sulle migliori evidenze scientifiche, al fine di promuovere sani stili di vita, ridurre il consumismo sanitario, aumentare l'alfabetizzazione sanitaria della popolazione, contrastare le fake news e favorire decisioni informate sulla salute.