L'allarme

Adolescenti sotto stress: oltre 6 su 10 avvertono ansia e pressione sociale, anche a scuola

L’indagine di Skuola.net e Associazione Nazionale Di.Te: 1 ragazzo su 2 ha avuto almeno un attacco di panico

Adolescenti sotto stress: oltre 6 su 10 avvertono ansia e pressione sociale, anche a scuola
(Pixabay)
adolescente

Sono sempre di più gli adolescenti alle prese con un malessere provocato dal “dover dimostrare qualcosa” agli altri. Oltre 6 giovanissimi su 10 sostengono di soffrire di un disagio dovuto proprio al contesto in cui vivono. Da questa condizione scaturiscono attacchi di panico, alterazioni delle abitudini alimentari e del ritmo sonno-veglia e difficoltà di concentrazione nello studio. Un terreno fertile su cui proliferano irrequietezza, solitudine, rabbia verso sé o verso gli altri, con la conseguente necessità di “anestetizzarsi” per non pensare. In che modo? Rifugiandosi nel digitale, tra videogiochi, film, serie tv e social media. A lanciare l’allarme è una ricerca condotta da Skuola.net assieme al team di psicologi e psicoterapeuti dell’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, Cyberbullismo), su un campione di 3.062 ragazze e ragazzi tra gli 11 e 19 anni

I numeri del disagio

Il momento più complicato, quello in cui l’ansia esce allo scoperto, è abbastanza scontato: è quello in cui ci si deve confrontare con gli altri. Oltre la metà degli intervistati (57%), quando deve frequentare situazioni sociali con molte persone ammette di sentire spesso, se non sempre, un senso di turbamento. Ancora peggio se si è chiamati a partecipare attivamente: in questo caso il dato sale al 61%. Ecco perché quasi tutti quelli che percepiscono questo tipo di disagio (50% del campione totale) finiscono puntualmente per evitare di partecipare a questi momenti “collettivi”. Ovviamente la scuola, luogo del confronto per eccellenza per gli adolescenti, non fa eccezione. E’ ben il 56% che sostiene di essere preoccupato o timoroso quando si trova al centro dell’attenzione di compagni o insegnanti, come ad esempio nel caso delle interrogazioni e dei dibattiti in classe. Ancora di più (67%) vivono particolarmente male il fatto di doversi misurare con voti e giudizi. Per questo, circa un terzo (34%), quando è a scuola il più delle volte vorrebbe scappare via; per 1 su 10 questa sensazione è costante. Per quasi 2 intervistati su 5, poi, il malessere si trasferisce dal piano mentale a quello fisico. I ragazzi di oggi infatti somatizzano tantissimo. A 3 adolescenti su 4 capita di sentirsi spesso o sempre molto arrabbiati con sé stessi, al 57% si essere molto arrabbiati con gli altri. Il 63% degli adolescenti, invece, è frequentemente in preda alla solitudine, la stessa percentuale si fa attanagliare spesso dalla tristezza. Mentre il 55% ammette di provare spesso o sempre un senso di irrequietezza. Un turbinio di emozioni negative che, nei casi più gravi, si tramuta in veri e propri attacchi di panico: il 52% ha raccontato di averne avuto almeno uno; al 39% gli è capitato mentre si trovava a scuola o nel tragitto casa-scuola; al 31% poco prima di partecipare a una situazione sociale. Ma il senso di disagio ha effetti negativi anche sulle abitudini quotidiane. Oltre 6 su 10, tra gli intervistati, hanno raccontato che spesso e volentieri fanno fatica ad addormentarsi la sera. Oppure di sentirsi molto stanchi anche quando dormono il giusto. Al 42%, invece, capita spesso (o sempre) di mangiare molto poco o di non avere fame. Il 50%, al contrario, tende a rifugiarsi nel cibo senza percepire il senso di sazietà. 

Come intervenire

“Ancora una volta - sottolinea Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell'Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo “Di.Te” - i dati ci raccontano di quanto la salute mentale dei giovani sia in un momento di criticità. È essenziale adottare un approccio che promuova l'inclusione e la resilienza, evitando di utilizzare sistemi di valutazione che mettano in discussione l'autostima degli studenti. È necessario fornire un feedback costruttivo e non distruttivo, che possa aiutare gli adolescenti a sviluppare una visione equilibrata di sé stessi e delle proprie capacità. Gli adolescenti hanno bisogno di supporto emotivo, di opportunità per esprimere le proprie emozioni e di spazi sicuri in cui poter affrontare le sfide sociali. La scuola non è solo didattica e apprendimento ma in primis uno spazio relazionale”. 

“Abbiamo reso il sistema di valutazione degli studenti assolutamente schizofrenico: dall’ambiente ovattato delle elementari alla “strage degli insufficienti” alle superiori- afferma Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net- Se, ad esempio, guardiamo i dati sulle bocciature, sembra che il sistema cerchi di portare quanti più studenti possibile verso il traguardo dell’obbligo scolastico dei 16 anni, senza tuttavia curarsi di abituarli, progressivamente, a una riflessione seria del livello di crescita”.