La Giornata mondiale

Diabete tipo 1, gli endocrinologi: “Nei bimbi under 10 ruba 16 anni di vita"

L’allarme della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica: il 40% delle diagnosi arriva troppo tardi con alto rischio di gravi complicanze. L'Italia è il primo Paese al mondo ad avere istituito uno screening del diabete di tipo 1

Diabete tipo 1, gli endocrinologi: “Nei bimbi under 10 ruba 16 anni di vita"
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Diabete

Il diabete rappresenta una delle patologie più diffuse al mondo, la frequenza di questa malattia sta aumentando ovunque. Nel nostro Paese il diabete colpisce 3,9 milioni di persone, il 6,6% della popolazione è malata e i numeri sono in crescita.

Esistono due forme distinte, il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. In entrambi i casi il metabolismo del glucosio non funziona più come dovrebbe, quindi si innalza lo zucchero nel sangue, cioè la glicemia. Ma al di là di questo e del fatto che entrambe le patologie sono in aumento, si tratta di malattie molto diverse tra loro. 

Il diabete di tipo 2, detto anche diabete dell'adulto, è il più frequente e rappresenta il 90% dei casi di diabete. Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, rappresenta circa il 10%.

L’Italia, con la legge 130 del 25 settembre 2023 è il primo Paese a dotarsi della legge di screening nazionale per il diabete, come ci spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Il diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 ha basi autoimmuni e si manifesta spesso in giovane o giovanissima età: in questo caso il sistema immunitario attacca per sbaglio le cellule del pancreas che producono l’insulina, l’ormone necessario per gestire il glucosio in circolo, e questo porta all’impossibilità di utilizzare lo zucchero da parte dei tessuti, con la glicemia che sale a dismisura.

L'incidenza del diabete di tipo 1 è in crescita da tempo a un tasso del 3-4% annuo e ha subito un'impennata nei due anni di pandemia: di circa il 14% nel primo anno e del 27% nel secondo. In aumento anche il diabete di tipo 2, una malattia che fino a qualche tempo fa era tipica dell'età adulta e che oggi anche a causa di sovrappeso, obesità, stili di vita scorretti cresce anche negli under-20.

Il diabete di tipo 2

L’eccesso di zucchero nel sangue c’è anche nel caso del diabete di tipo 2, ma si tratta di una patologia metabolica: in queste persone, che all’esordio di malattia sono più avanti con l’età, la produzione di insulina non viene interrotta, i tessuti diventano man mano più resistenti all’azione dell’ormone per colpa di uno stile di vita scorretto fatto di sedentarietà, dieta poco sana, sovrappeso od obesità. La glicemia sale pian piano, per anni, mettendo a rischio la funzionalità della circolazione e anche quella di tessuti e organi come retina, cuore o reni; anche in queste persone può diventare prima o poi utile l’insulina, che invece nel caso del diabete di tipo 1 è da subito indispensabile.

Ne abbiamo parlato con Emanuele Bosi, diabetologo dell'ospedale San Raffaele di Milano.

L’allarme dei pediatri: troppe diagnosi tardive

Il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 nei bambini arriva in ritardo, quando compare un episodio di chetoacidosi, uno squilibrio metabolico grave che può lasciare danni permanenti. Il ritardo può incidere anche sull'aspettativa di vita, che può essere ridotta di 16 anni se la malattia insorge prima dei 10 anni e non è controllata opportunamente. In vista della Giornata mondiale del diabete, che si celebra oggi 14 novembre, la Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) fa il punto sull'importanza della diagnosi precoce del diabete di tipo 1 e sull'urgenza dell'attivazione dello screening per la patologia.   

Italia modello di prevenzione

L'Italia è il primo Paese al mondo ad avere istituito uno screening del diabete di tipo 1, grazie alla legge 130/2023 promulgata lo scorso 15 settembre. "È urgente e necessario che vengano emanati al più presto i decreti attuativi per individuare i bambini e i ragazzi ad alto rischio, prima che si arrivi a uno scompenso che può mettere in pericolo perfino la vita", dice Valentino Cherubini, presidente Siedp e direttore della Diabetologia Pediatrica agli Ospedali Riuniti di Ancona. "Se la malattia ha un’insorgenza precoce e compare nei bimbi al di sotto dei 10 anni d'età, causa una perdita di 16 anni di aspettativa di vita. Tuttavia, se diagnosticata in tempo, curata e ben controllata da adulti l'aspettativa di vita è la stessa della popolazione senza diabete", sottolinea il diabetologo. Lo screening potrà consentire inoltre di utilizzare terapie – non ancora disponibili in Italia - in grado di ritardare la comparsa della malattia.   

Abbiamo incontrato il vicepresidente della Camera dei deputati Giorgio Mulè.