Striscia di Gaza

Militari israeliani dentro l'ospedale al-Shifa. La testimonianza: "Spari nelle corsie"

Entrati di prima mattina, si sono ritirati nel tardo pomeriggio. Lo Stato ebraico: trovate armi. Hamas: assalto barbaro. Oms: inaccettabile. Stamattina l'Onu è riuscita a fare entrare carburante da Rafah, per la prima volta

Militari israeliani dentro l'ospedale al-Shifa. La testimonianza: "Spari nelle corsie"
Idf via Reuters
Militari israeliani dentro l'ospedale al-Shifa

Oggi le forze di difesa israeliane (Idf) sono entrate nell'ospedale al-Shifa, il più grande di Gaza, sotto assedio da giorni e senza corrente elettrica. Hanno fatto sapere di avere trovato armi e "infrastrutture terroristiche" durante il raid, che sarebbe stato concentrato in una zona specifica della struttura sanitaria: per questo non si tratterebbe di un “attacco totale”, aggiungono. Intorno alle 17 italiane, secondo le agenzie internazionali, sarebbe avvenuto il ritiro dei militari dello Stato ebraico

Non ci sarebbero stati scontri all'interno del complesso dopo l'arrivo dei soldati durante la notte, affermano inoltre, e nessun attrito con il personale medico o i pazienti. L'ospedale aveva dato rifugio a migliaia di sfollati dal 7 ottobre, ma negli scorsi giorni sono in gran parte fuggiti dall'unica via di uscita lasciata dai militari dello Stato ebraico

“Abbiamo di nuovo perso il contatto con il personale sanitario, siamo estremamente preoccupati per la loro incolumità e per quella dei pazienti”, ha scritto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che successivamente in una conferenza stampa ha definito “totalmente inaccettabile” l'incursione ad al-Shifa. "Gli ospedali non sono campi di battaglia", ha detto. L'organizzazione ha anche fatto sapere di stare studiando se sia possibile evacuare tutti i pazienti e il personale medico.

Un giornalista dell'agenzia France-Presse, bloccato all'interno della struttura sanitaria, ha raccontato di avere udito soldati israeliani intimare in arabo dagli altoparlanti: “Tutti gli uomini dai 16 anni in su, alzate le mani in aria ed uscite in cortile interno per arrendervi”. Intanto, prosegue il racconto, i militari, alcuni incappucciati, passavano di reparto in reparto, di corsia in corsia, sparando in aria e cercando miliziani di Hamas. Poi in cortile, con le mani alzate, si sarebbero radunate file di persone, provenienti dal reparto ustionati, dal reparto maternità, dal reparto di chirurgia e perfino dal reparto di dialisi. Alcuni sarebbero stati denudati dai soldati. 

L'ospedale al-Shifa di Gaza City è diventato l'obiettivo principale dell'operazione di terra delle forze israeliane, che accusano Hamas di usare le strutture sanitarie di Gaza come basi, di aver scavato una rete di tunnel nel sottosuolo e di usare i suoi pazienti come “scudi umani”. Il movimento islamista nega e chiede la visita di “commissioni d'inchiesta internazionali”, mentre riferisce di nove bambini prematuri morti nella struttura sanitaria dopo essere stati tirati fuori dalle incubatrici, 27 pazienti in terapia intensiva defunti perché i ventilatori hanno smesso funzionare, una fosse comune con 179 corpi.  Le forze di difesa israeliane affermano di aver inviato "squadre mediche" e soldati "di lingua araba" per la sua "operazione mirata" su "un'area specifica" di al-Shifa. Stamattina hanno anche annunciato di aver “consegnato incubatrici, alimenti per bambini e attrezzature mediche”.​

"Prima di entrare nell'ospedale le nostre forze si sono confrontate con ordigni esplosivi e squadre terroristiche, ne sono seguiti combattimenti in cui i terroristi sono stati uccisi", hanno detto i rappresentanti delle forze armate israeliane. Il dottor Ahmed El Mohallalati, un chirurgo, contattato al telefono dall'agenzia Reuters, ha detto di avere passato la notte nascosto con il resto del personale, mentre fuori infuriavano gli scontri: "Ci siamo resi conto che i carri armati si stavano muovendo intorno all'ospedale. Uno dei grandi carri armati è entrato dall'ingresso est, ed erano parcheggiati subito di fronte al pronto soccorso". Gli israeliani hanno usato "tutti i tipi di armi" e "hanno preso di mira direttamente l'ospedale" durante il loro assedio, ha proseguito, descrivendo un grande buco che era stato aperto attraverso il muro di  un ambulatorio. 

Munir al-Boursh, un alto funzionario del ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha detto che le forze israeliane avrebbero saccheggiato il seminterrato e vari reparti. "Sono ancora qui", ha detto al telefono ad Associated Press dall'interno dell'ospedale, poche ore dopo l'inizio del raid. “Pazienti, donne e bambini sono terrorizzati”.

Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli Affari umanitari dell'Onu, ha scritto su X: "La nostra preoccupazione dal lato umanitario è per il benessere dei pazienti , che ovviamente è in grande pericolo in questo momento. Capisco la preoccupazione degli israeliani che cercano la leadership di Hamas, ma non è un nostro problema. Il nostro problema è proteggere la popolazione di Gaza da ciò che gli viene inflitto", ha scritto. "La protezione dei neonati, dei pazienti, del personale medico e di tutti i civili deve prevalere su tutte le altre preoccupazioni", ha poi aggiunto.

Le forze di difesa Israeliane spiegano che il raid è stato essenziale: "Sulla base di informazioni di intelligence e di una necessità operativa, le forze dell'Idf stanno effettuando un'operazione precisa e mirata contro Hamas in un'area specifica dell'ospedale di Shifa". Israele aveva dato ad Hamas un ultimatum di 12 ore per cessare l'attività militare nell'ospedale, ma "purtroppo non è stato così". Un portavoce dell'esercito israeliano, Peter Lerner, ha detto alla Cnn che l'ospedale e il complesso sono per Hamas "un fulcro centrale delle loro operazioni, forse anche il cuore pulsante e forse anche un centro di gravità". Un altro portavoce, Richart Hecht, ha poi specificato: “C'è una grande infrastruttura di Hamas nell'area dell'ospedale. Probabilmente sotto l'ospedale, ed è qualcosa su cui stiamo lavorando. Ci vorrà tempo”. L'alto funzionario, che ha voluto restare anonimo, ha detto ai giornalisti mercoledì che i soldati stavano operando in una parte dell'ospedale lontana da dove si trovavano medici e pazienti. "I soldati dell'IDF (Forze di difesa israeliane) hanno già trovato armi e altre infrastrutture terroristiche. Nelle ultime ore abbiamo visto prove concrete che i terroristi di Hamas hanno utilizzato l'ospedale Shifa come quartier generale del terrorismo", ha detto il funzionario. Hamas ha negato: “L'affermazione dell'occupazione sionista di aver trovato armi e attrezzature militari nel complesso medico di al-Shifa  - si legge in una nota - non è altro che una continuazione delle sue bugie e della propaganda a buon mercato che cerca di giustificare i suoi crimini genocidi che distruggono il settore sanitario a Gaza”.  Il personale medico e la moltitudine di sfollati interni hanno affrontato un "barbaro assalto" contro una struttura sanitaria tutelata dalla Quarta Convenzione di Ginevra, accusa ancora il movimento islamista.

 Anche l'intelligence degli Stati Uniti conferma che ad al-Shifa ci sarebbe un quartier generale di Hamas. Il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha però precisato che o che Washington non ha dato nessun via libera all'operazione israeliana.

Secondo il diritto internazionale, gli ospedali possono perdere il loro status di protezione se i combattenti li usano per scopi militari, ma ai civili deve essere concesso tutto il tempo per fuggire, e qualsiasi attacco deve essere proporzionale all’obiettivo militare.

Oggi l'Onu è riuscita a fare entrare carburante, per la prima volta

Il primo camion che trasporta una spedizione di carburante delle Nazioni Unite a Gaza da quando Israele ha imposto un assedio all'enclave palestinese nella sua guerra con Hamas ha attraversatooggi il varco di Rafah, dopo che Israele ha approvato l'ingresso di 24.000 litri di gasolio per i camion di distribuzione degli aiuti delle Nazioni Unite, ma non per l'uso negli ospedali. Dal 21 ottobre, dall'Egitto arrivano a Gaza consegne limitate di aiuti umanitari, ma il governo israeliano si era rifiutato finora di consentire l'ingresso di carburante, temendo che potrebbe essere utilizzato da Hamas. 

 "Questo è solo il 9% di ciò di cui abbiamo bisogno ogni giorno per sostenere le attività di salvataggio", ha riferito Tom White, direttore dell'agenzia di soccorso delle Nazioni Unite a Gaza. Ha confermato che poco più di 23.000 litri, ovvero mezza cisterna, sono stati stato ricevuto. "La nostra intera operazione è ora sull'orlo del collasso", ha affermato il direttore dell'Unrwa Philippe Lazzarini: "È spaventoso che il carburante continui ad essere utilizzato come arma di guerra".

Gli operatori umanitari denunciano che la mancanza di carburante, necessario per i generatori degli ospedali, la fornitura di acqua, il trattamento delle acque reflue, la desalinizzazione e le comunicazioni, nonché per la distribuzione degli aiuti, ha contribuito a un forte deterioramento delle condizioni dei 2,3 milioni di residenti di Gaza.