Sarà davvero l'ultima?

"Now and Then", ecco la tanto attesa "ultima canzone" dei Beatles

Esce il brano tanto atteso, reso possibile grazie all'intervento dell'A.I e il documentario "The last Beatles song" ricostruisce la genesi della traccia lasciata da John Lennon in una musicassetta

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Now and Then

I know it’s true, it’s all because of you

And if I make it through, it’s all because of you

And now and then, if we must start again

Well we will know for sure, that I love you

I don’t want to lose you – oh no, no, no

Lose you or abuse you – oh no, no, no, sweet doll

But if you have to go, away

If you have to go…

Now and then, I miss you

Oh now and then, I…

I know it’s true to me…

I know it’s true, it’s all because of you

And if you go away, I know you…

I don’t want to lose you – oh no, no, no

Abuse you or confuse you – oh no, no, no, sweet darl’

But if you had to go, away

Well I won’t stop you babe

And if you had to go

Well…

Dei Beatles non si butta mai via niente, quindi ecco che ogni anno, solitamente in vigilia del Natale, esce un brano inedito, un libro con nuove testimonianze, un vecchio lavoro rimasto in un cassetto, il contenuto di una musicassetta rilavorato grazie alle nuove tecnologie. 

Questo è il caso di “Now and Then”, l’ormai celeberrima “ultima canzone dei Beatles”,  di cui John aveva buttato giù la melodia con testo, pianoforte e voce. Ultima come realizzazione, ma chissà se poi sarà l'ultimo prodotto dei i 4 di Liverpool ad essere messo in commercio, visti già i precedenti usciti dopo la morte di John Lennon e quella di George Harrison.

Questa volta ci troviamo di fronte a un caso simile alla pubblicazione (assai accidentata) del brano “Grow Old with Me” registrato una prima volta come demo su un registratore a cassette a Bermuda nell'estate del 1980 durante una vacanza e poi nuovamente inciso in qualità bassa nel novembre 1980, un mese prima della morte di Lennon, nella camera da letto di John e Yoko al settimo piano del Dakota, con l'accompagnamento di un pianoforte e di una rythm box. Il brano - un inno all'amore eterno, pensato da John come ideale accompagnamento per le coppie all'altare - avrebbe dovuto essere incluso nell'album “Double Fantasy” - pubblicato pochi giorni prima dell'omicidio di Lennon -, ma i tempi serrati dettati dalla necessità di mettere in vendita l'album in tempo per il mercato natalizio fecero rinviare la produzione al successivo progetto della coppia. La morte improvvisa di Lennon non impedì che Yoko continuasse a lavorare a questo ulteriore progetto uscito nel 1984 con il titolo di “Milk and Honey”. In questo primo - e unico - album pubblicato dopo l'assassinio di Lennon è stata inclusa la traccia “Grow Old with Me” nella originale versione registrata a novembre a casa Lennon. L'album - sulla falsariga di quanto già fatto per “Double Fantasy” - contiene brani di entrambi, come fosse un dialogo; per quello che riguarda i titoli cantati da Lennon, si tratta versioni rough e provini tutti risalenti alla registrazione di “Double Fantasy”, mentre le canzoni di Yoko sono, per buona parte, registrate appositamente per “Milk and Honey”. Ma tra tutte solo “Grow Old with Me” è stata pubblicata in una qualità audio poco più che amatoriale. Tant'è che nel 1998, in occasione della pubblicazione del box commemorativo “John Lennon Anthology," Yoko Ono chiese allo storico produttore dei Beatles, George Martin, di metterci mano e il ”quinto Beatle" scrisse e produsse una versione pienamente orchestrata che finirà anche nel doppio album compilation del 2005 “Working Class Hero: The Definitive Lennon”.

John e Yoko si conobbero nel novembre del 1966 all'anteprima di un'esposizione di Yoko Ono all'Indica Gallery di Londra Universal Archive/Universal Images Group via Getty Images
John e Yoko si conobbero nel novembre del 1966 all'anteprima di un'esposizione di Yoko Ono all'Indica Gallery di Londra

Oggi, invece, è il giorno che segna la tanto attesa uscita di "Now and then" dove l'intelligenza artificiale ha reso possibile lavorare sulla demo di Lennon per separare il pianoforte e far emergere la sua voce che, come ha detto Paul McCartney, ora è "cristallina". La storia del brano in uscita quindi può essere intesa anche come una storia della tecnologica applicata alla musica, cosa non nuova per i Fab Four

Il mini documentario di Oliver Murray: “Now and then - The last Beatles song” ricostruisce la genesi di questo singolo figlio della I.A. che oggi esce in formato digitale, domani in quello fisico e poi, il 10 novembre, in 1967-1970, il cosiddetto “Doppio blu, un “best of” dei Beatles che sarà ripubblicato assieme al ”Doppio rosso" 1962-1966 che contengono rispettivamente il meglio della seconda e della prima parte della carriera dei 4 di Liverpool.

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Come detto “Now and Then” è il terzo brano postumo dei Beatles. Infatti già nel 1994 McCartney, Harrison e Starr erano tornati in sala d’incisone per lavorare al progetto “The Beatles Anthology” rielaborando tre inediti scritti da Lennon: uno per ciascuno dei tre doppi album programmati dal 1995 al 1996. Queste tre tracce erano contenute assieme alla sopra citata “Grow Old with Me” in alcune cassette che John aveva inciso prima di morire, sulle quali Lennon aveva scritto “for Paul” e che Yoko Ono nel 1994 consegno effettivamente a Paul McCartney. Paul, George e Ringo scartarono a priori proprio quella che Yoko aveva pubblicato su “Milk and Honey” e cominciarono a lavorare sulle rimanenti tre. Le prime due, “Free as a bird” e “Real love”, uscirono su Anthology 1 e Anthology 2, ma proprio “Now and Then” non poté uscire su Anthology 3 a causa della traccia originale troppo rovinata e troppo difficile da lavorare. 

Oggi, grazie all’intelligenza artificiale generativa, questa “rinascita” è possibile, così dopo il lavoro dell'I.A., è “bastato” aggiungere basso, batteria, chitarre, pianoforte, orchestra d’archi e voci per far sognare i tanti fan degli immortali Beatles