Palazzo Chigi

Consiglio dei ministri, stretta sulla sicurezza pubblica e norme a tutela delle forze di polizia

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato questa mattina anche al tavolo di confronto tra il Governo e le organizzazioni sindacali e le rappresentanze del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi un corposo “pacchetto sicurezza”. Tra le norme più importanti: più tutele per le Forze dell'ordine oggetto di violenza o lesioni, l'introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e organizza rivolte nelle carceri, il contrasto alle occupazioni abusive con procedure lampo per la liberazione degli immobili, la stretta alle truffe nei confronti degli anziani, misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori.  

Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in conferenza stampa, sulle tutele per le Forze dell'ordine ha dichiarato: “Stiamo facendo in modo che ci sia una inversione di tendenza storica che si è determinata negli anni rispetto al depauperamento degli organici del personale e del suo ringiovanimento. Per troppi anni la questione degli organici delle forze di polizia è stato visto come un fattore di spesa, noi lo abbiamo reso un fattore d'investimento”.

Si è soffermato anche sull'accordo Italia-Albania per i migranti. Quanto alla posizione della Commissione Ue sull'accordo tra Roma e Tirana (oggi una portavoce di Bruxelles ha eccepito che il protocollo sarebbe legittimo in acque internazionali, ma non in acque comunitarie), Piantedosi ha osservato: "La frontiera marittima è a 12 miglia dalla costa, le nostre strutture di salvataggio fanno ricorrentemente interventi in acque internazionali, anche di competenza 'Search and rescue' di altri Paesi. Questo tema non ci preoccupa rispetto all'applicazione del protocollo perché già il grosso dei nostri interventi avviene in acque internazionali. In tal senso, ci atterremo" alle indicazioni europee, "peraltro pervenute in maniera informale".

Il Ministro ha annunciato a Live in Genova di SkyTg24: "Ho richiesto un'ulteriore proroga di 20 giorni della misura. Non è una cosa per noi piacevole", ha sottolineato.

Ecco alcuni dei punti principali del “pacchetto sicurezza”.

Più tutele per le forze dell'ordine

È introdotto un aggravamento di pena nei casi in cui i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale siano commessi contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Previsto anche un aggravamento di pena per le lesioni cagionate nei loro confronti. È aumentata la pena per chi imbratta beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia o ad altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso con la finalità di ledere il prestigio o il decoro dell'istituzione.  

Armi private senza licenza a tutti gli agenti di polizia fuori dal servizio

Gli agenti di pubblica sicurezza, già autorizzati al porto di un'arma da fuoco di servizio, possono detenere un'arma da fuoco privata, diversa da quella di ordinanza, senza ulteriore licenza. Norma molto attesa dal comparto e che consentirà, ad esempio, agli agenti di avere fuori dal servizio un'arma più leggera al posto di quella d'ordinanza, di solito molto più pesante.

Punizioni più severe per rivoltosi nelle carceri

Viene introdotto un nuovo reato che punisce chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. La pena è da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Sono previste apposite aggravanti, fino a dieci anni, nel caso di uso di armi. Un'ulteriore fattispecie di reato punisce chi istiga la rivolta, anche dall'esterno del carcere, con scritti diretti ai detenuti.

Reclusione da 2 a 7 anni per occupazioni abusive

È introdotto un nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui, o comunque impedisce il rientro nell'immobile del proprietario o di colui che lo deteneva. Per rendere più efficace questa norma vengono introdotte due misure molto innovative. La prima: è prevista una causa di non punibilità per l'occupante che collabora all'accertamento dei fatti e rilascia volontariamente l'immobile occupato; la seconda: viene disciplinato un apposito procedimento, molto veloce, per ottenere la liberazione dell'immobile e la sua restituzione a chi ne ha diritto. In via ordinaria su questo provvederà il giudice ma nei casi urgenti, in cui l'immobile occupato sia ad esempio l'unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione-restituzione dell'immobile sia effettuata direttamente dalle forze di polizia che hanno ricevuto la denuncia, fermo restando l'intervento successivo di convalida del pubblico ministero e del giudice.  

Pene più severe per chi truffa gli anziani

Prevista una stretta sulle truffe commesse ai danni degli anziani e delle persone più fragili. Viene aumenta la pena di reclusione da 2 a 6 anni per la truffa aggravata e viene prevista, per quest'ipotesi, anche la possibilità per le Forze dell'Ordine di procedere ad arresto in flagranza.

Norme anti-accattonaggio dei minori

Il Questore potrà disporre il divieto di accesso nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi. Inoltre, nei processi penali per tali reati compiuti nelle metropolitane e nelle altre aree del trasporto pubblico, il giudice, ove la legge consenta la sospensione condizionale della pena, dovrà comunque prevedere il divieto di accesso a tali luoghi. Si introduce, inoltre, una norma per sanzionare chi impiega minori nell'accattonaggio. Alle norme già previste per punire chi organizza o favorisce quest'attività si aggiunge una specifica norma per punire chi induce all'accattonaggio un minore di 16 anni invece di mandarlo a scuola o lo costringe con la violenza o la minaccia.  

Cambia il regime carcerario per donne incinte o mamme di bambini fino a tre anni

Previsto un regime più articolato per l'esecuzione della pena per le donne condannate quando sono in stato di gravidanza o sono madri di figli fino a tre anni. Non è più obbligatorio il rinvio dell'esecuzione della pena, ma è mantenuta tale facoltà in presenza dei requisiti di legge. Tra gli elementi che possono influire nella valutazione del giudice ci sarà, per esempio, la recidiva. È stata poi prevista la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli (fino a un anno di età).  

Stretta contro i blocchi stradali

Il disegno di legge del governo interviene anche sul fronte dei blocchi stradali. Ora la norma punisce con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo. Il provvedimento approvato stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente.   

Meloni ai sindacati e rappresentanti di difesa e sicurezza: 1,5 miliardi per il comparto

"Sulla base della manovra, abbiamo convocato per oggi una seduta specifica del Consiglio dei ministri che si occupa delle esigenze del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico e che riguarda anche i temi della sicurezza. Per quanto riguarda la manovra, la questione centrale è il tema del rinnovo dei contratti. Come sapete i contratti del comparto sono scaduti dal 2021 e sono tra quei contratti che hanno bisogno di essere rinnovati. Con la manovra noi stanziamo cinque miliardi di euro per la contrattazione collettiva nazionale di tutto il settore pubblico". È quanto ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al tavolo di confronto tra il Governo e le organizzazioni sindacali e le rappresentanze del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico che si sta svolgendo a Palazzo Chigi.

"In base ai calcoli effettuati dal ministero dell'Economia, tenendo conto della massa salariale e delle retribuzioni medie, e in base anche alle nostre priorità - ha sottolineato la premier - noi riteniamo che di questi 5 miliardi non meno di 1,4 miliardi saranno destinati alle Forze di polizia e alle Forze armate e altri 100 milioni ai Vigili del fuoco. Dunque, complessivamente un miliardo e mezzo di euro interamente destinato al comparto che voi rappresentate".