Lutto nel mondo del cinema

Addio a Otar Ioseliani, il regista georgiano vittima della censura sovietica

Georgiano di nascita ma naturalizzato francese, Ioseliani è stato premiato per tre volte alla Mostra del Cinema di Venezia, conquistando riconoscimenti anche a Cannes e Berlino. Tra i suoi titoli più importanti, "I favoriti della luna" e "Briganti"

Addio a Otar Ioseliani, il regista georgiano vittima della censura sovietica
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Otar Ioseliani

È morto all'età di 89 anni il regista georgiano naturalizzato francese Otar Ioseliani. La notizia della morte è stata confermata da Le Monde dopo che era stata data dall'amico giornalista Yuri Rostov su Telegram e rilanciata dalla russa Pravda. Ioseliani, che era nato a Tbilisi il 2 febbraio 1934, emigrò in Francia nel 1982, dopo che i suoi film ebbero problemi di censura nell'allora Urss.

Il regista è stato autore di acclamati film dallo sguardo malinconico e talvolta sarcastico sui comportamenti umani con pellicole che rifiutano apertamente la trama romanzesca e la psicologia, per interessarsi unicamente alle azioni dei personaggi osservati a distanza.

Ioseliani è stato premiato per tre volte alla  Mostra del Cinema di Venezia e ha conquistato i riconoscimenti dei festival di Cannes e Berlino. Nel 2013 aveva ricevuto il Pardo alla  carriera al Festival del Film di Locarno. Vittima della censura in Unione Sovietica fin dagli esordì agli inizi degli anni '60, per la sua poetica inclassificabile e sovversiva rispetto ai canoni del realismo socialista, dal 1982 Ioseliani si era rifugiato in Francia, stabilendosi a Parigi. Da meno di un decennio era tornato a Tbilisi, dove era nato il 2 febbraio 1934.

Da ragazzo aveva studiato musica, arrivando anche a conseguire il diploma in pianoforte, in composizione e in direzione d'orchestra. Poi nel 1965 si laureò alla facoltà di regia della VGIK, l'università di cinema di Mosca. 

Il primo lungometraggio di Ioseliani, La caduta delle foglie (November, o Giorgobistve in georgiano, 1966), vinse un premio Fipresci al festival cinematografico di Cannes. Successivamente il regista diresse il film Pastorale (Pastorali), che però ebbe problemi di censura in Russia. Il film ebbe però successo al Festival internazionale del Cinema di Berlino nel 1982, e fu dopo quell'affermazione che il regista georgiano decise di lasciare l'Unione Sovietica per rifugiarsi in Francia. 

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Otar Ioseliani

Nel 1984 girò in Francia I favoriti della luna (Les favoris de la lune); il film fu premiato nello stesso anno al Festival di Venezia e divenne un successo internazionale per Ioseliani. A Venezia si aggiudicò in seguito altri due premi: nel 1989 per Un incendio visto da lontano (Et la lumière fut) e nel 1996 per Briganti (Brigands, chapitre VII). Lunedì mattina (Lundi matin) vinse invece un Orso d'argento al Festival di Berlino del 2002. Ioseliani realizzò anche alcuni documentari, tra cui Un piccolo monastero in Toscana.
Nella sua carriera ha diretto oltre venti tra cortometraggi, documentari e film. Gli ultimi suoi due film sono 'Chantrapas' del 2010 e 'Chant d'hiver' del 2015.