L'aggressore è nato in Francia ed è di nazionalità francese

Parigi, uccide una persona e ne ferisce altre due gridando "Allāhu akbar", bloccato con i taser

La persona uccisa è un turista con doppia nazionalità, tedesca e filippina. Arrestati 3 familiari dell'uomo arrestato

Parigi, uccide una persona e ne ferisce altre due gridando "Allāhu akbar", bloccato con i taser
Ansa
Parigi, polizia in azione

E stato arrestato Armand Rajabpour-Miyandoab, l'uomo che ieri sera, a Parigi, nei pressi di Quai de Grenelle, ha aggredito dei passanti. Al grido di “Dio è grande” ha ucciso un turista e ne ha feriti altri due. La polizia per immobilizzarlo avrebbe fatto ricorso ai taser, la pistola a impulsi elettrici. 

L'autore del gesto, un uomo di 26 anni, è cittadino francese di origini iraniane  e compare nella lista dell'Islam radicale: nel 2016 è stato fermato e condannato a quattro anni perché stava preparando un attentato simile a quello di ieri, alla Défense, il quartier generale degli Affari di Parigi. Soffrirebbe di problemi psichiatrici. Agli agenti che lo hanno fermato avrebbe detto che non sopportava più “che gli arabi venissero uccisi”.

 

L'attentatore aveva legami con numerosi teroristi

Si è scoperto inoltre che Rajabpour-Miyandoab in precedenza aveva avuto contatti con numerosi terroristi. Il Centro per l'analisi del terrorismo (Cat) ha segnalato a Le Figaro che Armand Rajabpour-Miyandoab aveva legami ad esempio con Abdoullakh Anzorov, l'assassino di Samuel Paty, il professore ucciso il 16 ottobre 2020 vicino alla scuola dove insegnava, a Conflans-Sainte-Honorine.
L'attentatore di ieri sera, che era schedato S (ad alto rischio radicalizzazione), era collegato poi a Larossi Abbala , l'autore del duplice omicidio nel giugno 2016 degli agenti di polizia Jean-Baptiste Salvaing e della sua compagna Vanessa Schneider a Magnanville. 

Come ha rivelato il Cat, il 16 marzo 2018 Rajabpour-Miyandoab aveva comunicato anche con Adel Kermiche, l'islamista che aveva assassinato padre Jacques Hamel, 85 anni, sgozzato il 26 luglio 2016 al termine di una messa davanti a tre suore e una coppia di parrocchiani. 

Secondo Le Parisien , l'attentatore di Bir-Hakeim annoverava Abbala tra i suoi amici su Facebook e avrebbe conversato con l'assassino di padre Hamel. Inoltre era in contatto con Maximilien Thibaut, jihadista francese partito per la Siria ed ex membro del gruppo Forsane Alizza. Questa cellula, sciolta nella primavera del 2012, sosteneva la jihad armata con l'obiettivo di "instaurare un califfato" in Francia. Nel 2016 aveva pianificato un attentato a La Defense, progetto per il quale Thibaut era stato condannato a cinque anni di carcere.

 

Aggressione a colpi di coltello nel centro di Parigi Rainews24
Aggressione a colpi di coltello nel centro di Parigi

Oggi la polizia ha arrestato anche tre familiari dell'uomo responsabile dell'attentato. 

Secondo fonti degli inquirenti citati da BfmTV, nel momento in cui i poliziotti lo hanno fermato, l'uomo avrebbe detto di voler morire dopo l'azione. Ciò conferma quanto trapelato in un primo momento sulla volontà dell'aggressore di cercare un "suicide by cops", un suicidio attraverso i poliziotti nel gergo jihadista. Per questo aveva gridato di avere degli esplosivi addosso ma gli agenti lo hanno bloccato utilizzando una pistola taser.

La persona uccisa a coltellate - con colpi alla schiena e alle spalle - è un turista con doppia nazionalità, tedesca e filippina. E' stato trovato in arresto cardiorespiratorio sul ponte Bir-Hakeim, tra il 15° e il 16° arrondissement, poco prima delle 22. In Avenue du President Kennedy, una seconda vittima è stata ferita alla testa. Secondo una fonte della polizia, l'uomo stava camminando con la moglie e il figlio quando l'aggressore gli è arrivato alle spalle e lo ha colpito. Nell'aggressione è stata ferita anche una terza persona di cui al momento non si conoscono le generalità. Sulla vicenda indaga l'antiterrorismo.

Su richiesta di Emmanuel Macron, nel pomeriggio di domenica 3 dicembre si è tenuta una riunione sulla sicurezza a Matignon, residenza ufficiale del Primo ministro del governo francese Elisabeth Borne, in seguito all'attacco. All'incontro hanno partecipato i ministri dell'Interno Gerald Darmanin, della Giustizia Eric Dupond-Moretti e della Salute Aure'lien Rousseau. In mattinata, Emmanuel Macron ha incontrato anche il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin e il Direttore Generale della Sicurezza Interna (DGSI), Nicolas Lerner.

Macron, cordoglio per la vittima

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha espresso le proprie "condoglianze" ai parenti del cittadino tedesco ucciso nell'attacco terroristico a Parigi. "Mando le mie condoglianze alla famiglia e agli amici del cittadino tedesco morto questa sera nell'attacco terroristico a Parigi e il mio pensiero va alle persone attualmente ferite e curate", ha scritto Macron su 'X'. 

Borne, “non arretreremo davanti al terrorismo”

"Non rinunceremo a nulla di fronte al terrorismo". Lo ha detto il primo ministro francese, Elisabeth Borne. "I miei pensieri sono rivolti alla vittima, ai feriti e alle loro famiglie. Rendo omaggio al coraggio e alla professionalità delle nostre forze dell'ordine e dei nostri servizi di emergenza mobilitati", ha scritto il capo del governo su X.