In provincia di Salerno

È morto dopo 4 giorni di agonia Leone, il gatto scuoiato vivo e abbandonato in strada ad Angri

Trovato in strada da un gruppo di volontari era stato curato e accudito. Ma le ferite erano troppo gravi: è morto dopo 4 giorni. Lo avevano chiamato Leone, per la forza che aveva dimostrato nel continuare a vivere, ma non ce l'ha fatta

È morto dopo 4 giorni di agonia Leone, il gatto scuoiato vivo e abbandonato in strada ad Angri
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Dopo 4 giorni di agonia muore il gatto "Leone" scuoiato vivo e abbandonato in strada ad Angri

Martoriato, scuoiato vivo e abbandonato in strada, da mani crudeli e ignote. È la triste storia di un gatto trovato in strada ad Angri, in provincia di Salerno, da un gruppo di volontari del Canile di Cava dei Tirreni. Era stato raccolto dal dottor Luigi Torio ad Angri e portato nell'ambulatorio Veterinario Asl di Cava dei Tirreni: qui era stato preso in custodia e curato dai dottori Gerardo Perrotta e Grazia Siciliano. Lo avevano chiamato “Leone” per la forza e la tenacia che dimostrava, che aveva dato qualche speranza. 

Ma dopo 4 giorni di agonia Leone non ce l'ha fatta, le ferite erano troppo profonde. Nei giorni il Canile aveva lanciato sui social una raccolta, chiedendo medicinali e bende. Il materiale raccolto, assicura il Canile, “resterà a disposizione dell'Ambulatorio Asl Veterinario di Cava de' Tirreni per tutte le altre anime che, come, Leone verranno recuperate sul territorio ferite”.

A dirgli addio, sulla pagina Facebook dell'associazione che negli ultimi giorni ha raccolto la solidarietà dei tanti utenti che da giorni chiedevano notizie del micetto, sono gli operatori del Canile di Cava De' Tirreni: "Leone caro la violenza inaccettabile che ha martoriato il tuo corpicino in questi giorni 4 giorni, ha sconvolto la vita di migliaia di persone, che sono restate con il fiato sospeso. Sei diventato il Leone di tutti, ti hanno amato, sostenuto, pensato ogni istante e pregato per te. Oggi sarà un giorno di grande dolore per chi ti ha amato. Il nostro Leone ci ha lasciato circondato fino alla fine da quell'amore che ha cercato in tutti i modi di combattere contro questo crimine senza precedenti". 

“Grazie - scrivono i volontari - a chi ha lottato con lui, con noi e con i dottori che in questi giorni si sono alternati per le medicazioni e terapie”. 

E un ultimo saluto: "Leone caro, che la Terra ti sia lieve...Con un grande dolore nel nostro cuore ti abbracciamo forte, forte, forte...ora possiamo farlo senza farti male".