L'analisi

Guardian: come Israele usa l'intelligenza artificiale per selezionare obiettivi dei bombardamenti

Nell'articolo di Harry Davies, Bethan McKernan e Dan Sabbagh le preoccupazioni per l'uso di dati che aumenta il numero di obiettivi per gli attacchi nel territorio palestinese

Guardian: come Israele usa l'intelligenza artificiale per selezionare obiettivi dei bombardamenti
Ap
Gaza

L’esercito israeliano non ha certo nascosto l’intensità dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Nei primi giorni dell’offensiva - scrive il Guardian nell'articolo di Harry Davies, Bethan McKernan e Dan Sabbagh - il capo dell’aeronautica militare ha parlato di attacchi aerei implacabili, “24 ore su 24”. 

Tuttavia - nota il quotidiano britannico - è stata “prestata poca attenzione ai metodi utilizzati dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) per selezionare gli obiettivi a Gaza e al ruolo svolto dall’intelligenza artificiale”. Mentre Israele riprende la sua offensiva dopo un cessate il fuoco di sette giorni, “crescono le preoccupazioni sull’approccio mirato dell’IDF in una guerra contro Hamas che, secondo il ministero della sanità nella Gaza gestita da Hamas, ha finora ucciso più di 15mila persone nel territorio”.

L’IDF ha da tempo consolidato la sua fama tecnologica. E l'attuale conflitto avrebbe "fornito all’IDF un’opportunità senza precedenti di utilizzare tali strumenti in un teatro di operazioni molto più ampio e, in particolare, di implementare una piattaforma di creazione di obiettivi basata sull’intelligenza artificiale chiamata ‘The Gospel’, che ha accelerato significativamente un’operazione letale”. La capacità di produrre una lunga serie di obiettivi che i funzionari hanno paragonato a quella di una “fabbrica”.

Il Guardian afferma di poter rivelare nuovi dettagli sul “Vangelo” e sul suo ruolo centrale nella guerra di Israele a Gaza, utilizzando interviste con fonti di intelligence e dichiarazioni poco notate rilasciate dall’IDF e da funzionari in pensione, oltre ad altre fonti.

“Il quadro che sta lentamente emergendo su come l’esercito israeliano sta sfruttando l’intelligenza artificiale - scrive il giornale - si inserisce in un contesto di crescenti preoccupazioni sui rischi posti ai civili mentre gli eserciti avanzati di tutto il mondo espandono l’uso di sistemi automatizzati complessi e opachi sul campo di battaglia”.

“All’inizio di novembre, l’IDF ha affermato che 'più di 12mila' obiettivi a Gaza erano stati identificati dalla sua divisione amministrativa degli obiettivi”. Sempre il Guardian riporta le parole di un funzionario: “Lavoriamo senza compromessi per definire chi e cosa è il nemico. Gli agenti di Hamas non sono immuni, non importa dove si nascondano”. Sul sito web dell’IDF si legge, scrive il quotidiano, che l’IDF ha utilizzato un sistema basato sull’intelligenza artificiale chiamato Habsora (il Vangelo, in inglese) nella guerra contro Hamas per “produrre obiettivi a un ritmo veloce”, informazioni mirate per i suoi ricercatori.

“Altre fonti confermano i processi di targeting dell’IDF e l’esistenza del Gospel utilizzato per produrre raccomandazioni automatizzate per attaccare obiettivi, come le case private di individui sospettati di essere agenti di Hamas o della Jihad islamica”.

Il Guardian parla di un database che contava tra i 30mila e i 40mila sospetti militanti. Sistemi informatici come il Vangelo avrebbero “svolto un ruolo fondamentale nella creazione di elenchi di individui autorizzati a essere colpiti”.