7 dicembre 2023

La Prima alla Scala: 13 minuti di applausi per il Don Carlo. Sul palco reale Segre, Sala e La Russa

Fumogeni e tensione in piazza prima dell'inizio. Tante le ospiti in rosso per le vittime dei femminicidi

Tredici minuti di applausi per il Don Carlo di Giuseppe Verdi diretto da Riccardo Chailly, che ha inaugurato la stagione del teatro alla Scala di Milano. Con la regia di Lluis Pasqual e un cast straordinario: Anna Netrebko era Elisabetta di Valois e Francesco Meli era Don Carlo. E ancora Luca Salsi (Rodrigo, Marchese di Posa), Michele Pertusi (Filippo II), Elina Garana (Principessa d'Eboli) e Jongmin Park (il Grande Inquisitore). I costumi sono stati firmati dal premio Oscar Franca Squarciapino e le scene da Daniel Blanco.

Dieci telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti hanno permesso ai telespettatori di godere appieno del “Don Carlo” che oggi ha chiuso la “Trilogia del Potere”, iniziata con Macbeth nel 2021 e proseguita con Boris Godunov lo scorso anno.

Nel palco d’onore scaligero si sono seduti il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sindaco di Milano Beppe Sala e la senatrice a vita Liliana Segre. Presenti anche il vice premier Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la ministra per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, i Sottosegretari alla Cultura Gianmarco Mazzi e Vittorio Sgarbi, il Prefetto Claudio Sgaraglia, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il Senatore a vita Mario Monti e il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone. Per la Rai l'AD Roberto Sergio. 

La vigilia è stata teatro di polemica politica: complice l’assenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha provocato un dibattito sull'assegnazione dei posti, e il “no” al saluto istituzionale dei rappresentanti dei lavoratori della Cgil e della sezione scaligera dell’Anpi, motivato della mancata condanna del fascismo da parte di La Russa, che è la più alta carica politica presente. 

Le voci sulle poltrone d'onore erano iniziate da ieri mattina: solitamente lì siedono il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i “padroni di casa”, ovvero il governatore lombardo e il sindaco della città, che è anche presidente del Teatro. Con Mattarella e Giorgia Meloni assenti per motivi di agenda, La Russa aveva detto: "Io sarei felice se la senatrice a vita Segre - domani dove non potrà essere presente il presidente della Repubblica - fosse presente sul palco d'onore della Scala, anche per ribadire la vicinanza e solidarietà che c'è in tutti noi sulle vicende mediorientali. Naturalmente questo dipende dalla signora Segre e da un invito formale del sindaco ma questo credo sia in itinere". Poi, le voci sul fatto che Sala avrebbe preferito sedersi accanto alla Segre in platea, specificando che questo non sarebbe stato un gesto di polemica nei confronti di La Russa ma "un messaggio politico" di "vicinanza con la senatrice Segre".

Alla fine l'accordo si è trovato. Le cariche politiche non sono state le uniche personalità presenti alla prima: come sempre, anche numerosi nomi del mondo dell' arte, dello spettacolo e della cultura: dall'attrice Andrea Jonasson, alle cantanti Ornella Vanoni e Patti Smith (la rockstar aveva già assistito a una Prima scaligera nel 2019, quando andò in scena la Tosca). Dal soprano Raina Kabaivanska (che è stata Elisabetta nel 1964 con Gabriele Santini e nel 1969 con Claudio Abbado), al presidente della Triennale Stefano Boeri, all'architetto Mario Botta che ha completato con la nuova torre di via Verdi il progetto di ampliamento dell'edificio storico del Piermarini, e l'editore Luca Formenton. Tra i volti del giornalismo Natalia Aspesi e Corrado Augias. 

Il Don Carlo è una delle opere più complesse e affascinanti di Giuseppe Verdi, portata in scena da un "cast favoloso", come l'ha definito il sovrintendente Dominique Meyer. Il "Don Carlo" ha già aperto la stagione della Scala per otto volte (1868, 1878, 1912, 1926, 1968, 1977, 1992 e 2008). Scritta in origine per l’Opéra de Paris, in francese e in cinque atti (“Don Carlos”), per la prima di questa sera è stata adattata dallo stesso compositore in quattro atti e in italiano.

La durata complessiva è di “Don Carlo” di circa 4 ore. L’azione di svolge nella Spagna di Filippo II, ma il libretto è tratto dal dramma di Schiller, in cui la figura dell’infante viene idealizzata rispetto alla realtà storica. Si tratta di un vasto affresco in cui l’amicizia e la sete di amore e di libertà si scontrano con il peso del potere e della religione. I personaggi si ritrovano spesso in solitudine, in un intreccio di sospetti e tradimenti. Nel cuore dell’opera, una grande scena corale: quella dell’autodafé con il rogo degli eretici.

L’opera resterà in scena fino al 2 gennaio, ma è tutto esaurito in gran parte delle recite. Su Raiplay si potrà vedere per 15 giorni dopo la prima. 

Sono numerosi i broadcaster di tutti i continenti hanno trasmesso l’evento grazie agli accordi sottoscritti con Rai Com, tra questi il canale culturale ARTE. In Giappone l'opera è stata trasmessa in formato 4K HDR. La Prima della Scala è stata proiettata in diretta anche nelle sale cinematografiche di Spagna, Svizzera, America Latina, Australia e Nuova Zelanda e in un network di quindici sale italiane.