Cronaca e femminicidi

La Spezia, donna uccisa in albergo: l'ipotesi dei riti satanici dietro la sua morte

Il marito ha confessato di averle tagliato la gola e di esserle rimasto vicino mentre moriva. Dalle ricerche chel'uomo faceva sul web e dall'acquisto di eroina, come risulterebbe dai primi riscontri, sembrerebbe esserci l'ombra delle sette sataniche

La Spezia, donna uccisa in albergo: l'ipotesi dei riti satanici dietro la sua morte
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Turista uccisa alla Spezia, fermato il marito

C'è una svolta inaspettata nella vicenda, finora ancora non chiarita, della morte  di Rossella Cominotti, 53 anni, uccisa dal marito, Alfredo Zenucchi, 57 anni, con la lama di un rasoio nella stanza dell'albergo 'Antica Locanda Luigina' a Mattarana nello spezzino

L'uomo ha confessato di averle tagliato la gola e di esserle rimasto vicino mentre moriva dissanguata, dopo una agonia di circa tre ore, ma non avrebbe ancora spiegato perché lui e la moglie avevano deciso di suicidarsi.

Dalle ricerche che l'uomo faceva sul web, emerse dalle indagini, e dall'acquisto di eroina, come risulterebbe dai primi riscontri, sembrerebbe, e questo titolano alcuni giornali, esserci l'ombra delle sette sataniche

L'ipotesi non trova riscontro nel parere di Raffaella Di Marzio, psicologa delle religioni e direttrice scientifica del centro Lirec che da anni svolge un'azione di informazione e consapevolezza sull'uso improprio del termine ‘setta’.

"Dai giornali -ha spiegato all'agenzia Dire-sappiamo che si tratta di due adulti che usavano stupefacenti e che hanno lasciato una lettera in cui scrivevano di volerla fare finita. In passato forse c'era stato un altro tentativo da parte di lei sul marito. Nella lettera non ci sono poesie o parole rivolte a Satana, o a riti in suo nome, non si sono visti altarini. Al momento non c'è la dinamica del gruppo o la ricerca di nuovi adepti: i due, a quanto risulta, salutavano a malapena i vicini. A meno che gli inquirenti abbiano tutte queste informazioni e allora, se verranno fuori, si potrà fare un altro discorso. C'è la droga, ma non basta questo per essere satanisti. Sembra un caso di follia alimentato dall'eroina".

La tesi del marito e le indagini

Il piano della coppia, secondo quanto riferito da Zenucchi ai carabinieri e alla pm della Spezia, era quello di lasciare l'edicola e la casa di Bonemerse (Cremona), dove vivevano, per fare un ultimo viaggio in Liguria e poi togliersi la vita insieme. Ma dopo avere ammazzato la moglie lui non ha trovato il coraggio e, dopo essere rimasto nella stanza 36 ore accanto al cadavere, è fuggito in auto.

Dalle indagini è emerso che la coppia aveva tentato di suicidarsi già lo scorso 3 dicembre, due giorni dopo l'arrivo in albergo, usando ancora la lama del rasoio. L'uomo, ha riferito il suo avvocato, Alberto Rimmaudo, ha ferite da taglio ai polsi che si sarebbe fatto tentando il suicidio mercoledì sera, e due al collo, fatte dalla moglie quando avevano tentato la prima volta.

Avevano invece abbandonato l'idea di suicidarsi con il gas di scarico della vettura. Quando è stato fermato dai carabinieri ad un posto di blocco, Alfredo Zenucchi "si stava dirigendo verso Villafranca in Lunigiana per andare a suicidarsi - ha riferito il legale - e aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi".

Nell'ultimo periodo la coppia sempre più isolata

Il corpo di Rossella è stato trovato da un'addetta delle pulizie della locanda. La donna sarebbe morta mercoledì 6 dicembre intorno alle 22.30. L'uomo se ne è andato venerdì mattina. Nella stanza è stata trovata una lettera, che sarebbe stata scritta dalla donna e firmata da entrambi, in cui verrebbe confermata la volontà del suicidio. Ma non si parla del movente.

"Nessun riscontro a motivi economici, l'edicola gestita dai due coniugi non andava bene, ma non erano oppressi dai debiti, né a questioni sentimentali, di gelosia" dice l'avvocato. "Il ritratto che emerge è di una coppia che viveva in modo molto appartato, come isolata e chiusa in se stessa".

Anche nello spezzino, negli ultimi giorni non uscivano quasi mai dalla stanza, solo Zenucchi sarebbe sceso poche volte per mangiare qualcosa o fumare dicendo che la moglie aveva l'influenza.

I dubbi dei familiari

A sollevare molti dubbi su come siano andate realmente le cose sono una cugina e una zia della vittima.

La prima, Nicoletta Belletti, che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello sui social per ritrovare Rossella, ha chiesto di "vedere la lettera" con cui la donna avrebbe espresso l'intenzione di volersi suicidare insieme al coniuge, riporta 'Il secolo XIX'.

"Voglio vedere la lettera, conosco la sua scrittura e so come si esprimeva", motiva Belletti. "Lei era solare, impossibile che pensasse al suicidio" aggiunge sottolineando che il marito "invece era sgradevole". 

Diversa la tesi  della zia di Rossella Cominotti, Francesca Schiroli, che parla di una Rossella sempre più chiusa e appartata e, addirittura, affaetta da disturbi alimentari: - "Ultimamente il nostro rapporto non era più come prima. Non che io abbia capito che qualcosa non andasse, però lei era anche molto, molto malata. Aveva disturbi alimentari", ha raccontato alla Provincia di Cremona.

"Non riesco a capire il perché della malattia - ha aggiunto - Lei non lo ha mai spiegato nonostante io cercassi di capire". "Mi aveva promesso 'zia, vedrai che guarirò, che la sto mettendo tutta'. Però secondo me non ce l'ha fatta a venirne fuori. Era stata anche in una struttura specialistica".

La zia non conosceva il marito di Rossella. Aveva saputo del loro matrimonio da una telefonata della donna che il 9 marzo le aveva annunciato che proprio quel giorno si sarebbe sposata. Le due si sentivano però. L'ultima volta il 27 novembre. "Sentivo che c'era qualcosa che non andava: quanti messaggi, quante telefonate" ha spiegato, Scrivevo a Rossella: dimmi dove sei, cosa è successo?". Ma non è mai arrivata risposta. E' invece arrivata la notizia della morte e lei è scettica sul fatto che lei e il marito volessero morire insieme. "Sarà vero? Io - ha concluso - di lui non so proprio nulla e questo mi fa rabbia".

Il cordoglio della comunità ligure

La morte violenta di Rossella Cominotti ha scosso profondamente la gente del luogo dove è avvenuta la disgrazia.

"Siamo profondamente scossi. Questa volta è accaduto a casa nostra. Sentiamo sempre parlare di femminicidio, ma pensiamo non dovrà mai riguardarci. Ma può accadere anche qui, a casa nostra. E questo ci ha sconvolti" ha detto oggi Gian Carlo Leveratto, sindaco di Carrodano, il comune di circa 500 abitanti dove c'è stato l'omicidio.

Lunedì mattina a Massa è fissata l'udienza di convalida del fermo davanti al gip. Il giorno dopo a Spezia la procura affiderà l'incarico per l'autopsia.