"Rombo di tuono", il suo Cagliari e Italia-Germania 4 a 3

Gigi Riva arrivò in Sardegna controvoglia: non se ne è mai allontanato. Lo scudetto del 1970 e i gol in azzurro, una carriera unica dove la parola 'riconoscenza' è sempre stata un punto inamovibile

"Rombo di tuono", il suo Cagliari e Italia-Germania 4 a 3
RaiPlay
Gigi Riva e il Cagliari

‘Rombo di tuono’: così Gianni Brera, uno dei maestri del giornalismo d’Italia, battezzò Gigi Riva. E quella definizione l’ex attaccante della Nazionale e simbolo indelebile del Cagliari l'ha portata con grande orgoglio sulle spalle fino a oggi.

Riva nacque sulle rive del Lago Maggiore e diventò il giocatore della Sardegna più apprezzato di tutti i tempi. Il Cagliari, nel 2005, ha ritirato per sempre la maglia numero 11, consegnata a Riva in una cerimonia con molti dei giocatori che con lui vinsero lo scudetto nella stagione 1969-70. 

E' stato uno dei più grandi attaccanti della sua generazione, il migliore al mondo nei primi anni Settanta: mancino naturale, ha letteralmente fatto impazzire le difese d’Italia, con i suoi guizzi repentini. 

A Cagliari, andò a giocare controvoglia e il primo gol arrivò quasi subito, alla prima giornata di campionato di serie B. La promozione nella massima divisione arrivò nello stesso anno. Trionfò nella classifica dei marcatori anche nelle stagioni 1968-69 e 1969-70, quando fu assoluto protagonista della cavalcata che portò il Cagliari all’unico scudetto della storia sarda. Non accettò mai le lusinghe dei ‘grandi club del nord’: la Sardegna, Cagliari, gli erano entrati nell’anima. 

Con la nazionale italiana si laureò campione d’Europa nel 1968 e si presentò al Campionato del Mondo in Messico con lo score di 19 gol in 16 partite in azzurro. Segnò due gol nei quarti di finale e uno nella storica semifinale contro la Germania (4-3). Nessuno nella finale (persa) contro il Brasile. 

Il resto è storia, da vice allenatore e poi dirigente con la Federcalcio. Ma ‘Rombo di tuono’ è ancora oggi un emblema di una terra caparbia, con le braccia levate al cielo.