Respinte la maggior parte delle accuse dell'Ucraina alla Russia

"Finanziamento del terrorismo": la Corte dell'Aja rigetta le accuse di Kiev a Mosca

La Corte internazionale di giustizia ha affermato che solo i trasferimenti di denaro possono essere considerati sostegno a gruppi terroristici, e non i mezzi utilizzati per commettere quegli atti, "comprese le armi o campi di addestramento"

"Finanziamento del terrorismo": la Corte dell'Aja rigetta le accuse di Kiev a Mosca
Frank van Beek/ICJ via Getty Images
La corte internazionale di giustizia dell'Aia in una foto di repertorio

La Corte internazionale di giustizia (Cig) dell'Aia ha respinto oggi il grosso delle accuse presentate dall'Ucraina contro la Russia riguardanti, in particolare, il presunto finanziamento ai ribelli separatisti filorussi risalente a 10 anni fa e possibili discriminazioni nei confronti della popolazione multietnica della Crimea dopo l'annessione della penisola da parte di Mosca nel 2014.

Il caso risale al 2017 quando l'Ucraina accusò la Russia davanti alla Corte di essere uno "Stato terrorista" per aver sostenuto i separatisti filo-russi nel Donbass. 

“La presunta fornitura di armi”… non rientra nei casi contemplati dalla Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo

Nel merito la Corte Onu ha affermato che solo i trasferimenti di denaro possono essere considerati come sostegno a presunti gruppi terroristici secondo i termini della Convenzione internazionale sul finanziamento del terrorismo.  "Di conseguenza, la presunta fornitura di armi a vari gruppi armati operanti in Ucraina... non rientra nell'ambito materiale della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo (Icsft)", ha proseguito il tribunale che "respinge tutte le altre osservazioni avanzate dall'Ucraina", si legge in una nota. La Corte ha comunque criticato la Russia per non aver preso "misure per indagare" sulle possibili violazioni della Convenzione per la repressione del finanziamento del terrorismo. La CIG "respinge tutte le altre argomentazioni avanzate dall'Ucraina", si legge nella sentenza. L'Ucraina chiedeva un risarcimento per gli attacchi attribuiti ai separatisti, compreso l'abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines nel luglio 2014 sui cieli ucraini che uccise 298 persone.

Russia riconosciuta responsabile per discriminazione razziale

Mosca inoltre era sul banco degli imputati per presunte violazioni di una Convenzione internazionale sulla discriminazione razziale a causa del trattamento riservato alla minoranza tatara e agli ucraini nella Crimea occupata. In questo caso la Corte ha ritenuto che la Russia non abbia adottato misure sufficienti per consentire l'istruzione in lingua ucraina.  

Venerdì la Corte deciderà se ha giurisdizione per giudicare l'altro caso, quello riguardante l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022. 

Kiev sta ricorrendo a "palesi bugie" contro la Russia, "anche davanti a questo tribunale", ha dichiarato l'ambasciatore russo nei Paesi Bassi Alexander Shulgin durante le udienze di giugno. Mosca sta cercando di "cancellare" l'Ucraina "dalla mappa", ha replicato il rappresentante ucraino Anton Korynevych. "A partire dal 2014, la Russia ha occupato illegalmente la Crimea e poi ha intrapreso una campagna di sradicamento culturale, prendendo di mira l'etnia ucraina e i tatari di Crimea", ha insistito Korynevych.

Nel 2017, la Corte aveva respinto la richiesta di Kiev di ordinare con urgenza alla Russia di porre fine al suo presunto sostegno ai ribelli separatisti nell'Ucraina orientale, ma ha comunque esortato Mosca a garantire i diritti degli ucraini e dei tatari in Crimea. 

Gli ordini della Corte internazionale di giustizia, creata dopo la Seconda guerra mondiale per risolvere le controversie tra Paesi, sono legalmente vincolanti e non possono essere impugnati. Tuttavia, non ha strumenti per farli rispettare. Nel marzo 2022, ad esempio, la Corte ha ordinato alla Russia di sospendere la sua offensiva in Ucraina, che è ancora in corso.