Alta tensione

Seul: nuovi colpi di artiglieria, ma il Nord nega. La sorella di Kim Jong-un: "Basta provocazioni"

La potente Kim Yo-jong si fa beffe dell'esercito sudcoreano: "Nessun proiettile vero, solo cariche esplosive per testare la vostra reazione"

Seul: nuovi colpi di artiglieria, ma il Nord nega. La sorella di Kim Jong-un: "Basta provocazioni"
Ap
Seul denuncia nuove esercitazioni della Corea del Nord

La Corea del Nord continua le esercitazioni a fuoco vicino al confine marittimo. Secondo l'agenzia di stampa Yonhap si tratterebbe del terzo giorno consecutivo di test militari, ma la sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un nega e minaccia: “In caso di provocazione il nostro esercito lancerà il battesimo del fuoco”. 

In un comunicato diffuso da Kcna, l'agenzia di stampa di stato nordcoreana, la potente Kim Yo-jong sostiene che non sono stati sparati proiettili veri, dopo i 200 colpi di artiglieria di venerdì scorso.

Kim Yo-jong Ap
Kim Yo-jong

"Il nostro esercito non ha sparato un solo proiettile in acqua", ha detto spiegando che i soldati nordcoreani volevano "osservare la capacità di reazione" delle forze sudcoreane così sabato 6 gennaio hanno fatto esplodere sessanta cariche esplosive simulando il suono di un cannone. "Il risultato è stato esattamente quello che ci aspettavamo", ha continuato. “Hanno scambiato il rumore degli esplosivi per colpi di cannone, hanno pensato che fosse una provocazione dell'artiglieria e hanno inventato spudoratamente una bugia”.

“Il popolo sudcoreano affida la sicurezza a queste persone cieche pagate con tasse enormi, ma sarebbe meglio affidarsi a un cane con un senso dell'udito e dell'olfatto sviluppato”, ha insistito e, apostrofando i militari della Corea del Sud "gangster" e "pagliacci in uniforme militare", ha suggerito che un possibile futuro errore di calcolo delle mosse nordcoreane potrebbe causare uno scontro accidentale tra i rivali, mettendo a repentaglio la sicurezza di Seul, città di 10 milioni di abitanti che si trova a solo un'ora di macchina dal confine terrestre.

Secondo l'esercito sudcoreano, i proiettili sparati sabato sempre vicino all'isola di Yeonpyeong, non lontano dal confine marittimo intercoreano, sarebbero caduti nella "zona cuscinetto" creata nel 2018 da un accordo siglato per prevenire incidenti militari al confine. Non solo, ma secondo una fonte militare del Sud, citata dall'agenzia di stampa Yonhap, gli spari sarebbero ripresi da questa mattina alle 8 (ora italiana). 

Nessuno proiettile di artiglieria nordcoreano è caduto a sud della Northern Limit Line (NLL), un confine marittimo de facto - ma da sempre contestato da Pyongyang - nel Mar Giallo, e non sono state segnalate vittime, secondo la fonte.        

La contea di Ongjin, che ha giurisdizione sulle isole nord-occidentali della Corea del Sud, ha diffuso un allarme per le isole di confine. In un messaggio inviato ai cellulari della popolazione della zona si legge che "si odono ancora colpi di cannone nordcoreani", che le truppe (sudcoreane) sull'isoladi Yeonpyeong stanno rispondendo" e che "si consiglia ai residenti di fare attenzione nelle loro attività fuori da casa.