Era il 23 maggio 2021

Tragedia Mottarone, prima udienza. Nonno Eitan: “Qui perché entrambe famiglie siano vicine a lui"

Il piccolo Eitan è l'unico sopravvissuto: nello schianto ha perso il papà, la mamma, il fratellino Tom e i bisnonni. A sorpresa all'udienza il nonno che rapì il bambino: "Sono qui per mia figlia e per la mia famiglia"

Tragedia Mottarone, prima udienza. Nonno Eitan: “Qui perché entrambe famiglie siano vicine a lui"
Ansa
Shmuel Peleg, nonno del piccolo Eitan arriva a sorpresa all'udienza preliminare sulla tragedia del Mottarone, che si è aperta questa mattina a Verbania, 17 gennaio 2024

Si è aperta questa mattina, con l'udienza preliminare nell'aula allestita nell'auditorium della Casa della Resistenza di Fondotoce, il processo per l’incidente della funivia del Mottarone.

"Leitner ha fatto qualcosa di straordinario in questi mesi, pur proclamandosi estranea alle contestazioni si è fatta carico dei risarcimenti nei confronti dei parenti delle vittime di questa assurda tragedia e lo ha fatto con denaro proprio. Abbiamo più di 50 posizioni aperte, le somme sono oggetto di riservatezza ma è una somma importante di tutto rilevo". A dirlo è l'avvocato Paolo Corti, difensore del presidente di Leitner, Anton Seeber, all’arrivo alla Casa della Resistenza di Verbania. Per quanto riguarda le richieste di risarcimento avanzate, Corti ha specificato: "Sono state chiuse tutte le posizioni conosciute ad esclusione del piccolo Eitan, la cui posizione è in fase di definizione perché ci sono problematiche legate al fatto che c'è un giudice tutelare che deve vagliare questi accordi e approvarli ma credo e confido nella definita a breve". Interpellato dai cronisti sulla questione della mancata manutenzione il legale ha specificato: "Non abbiamo riscontrato problemi di sull'impianto, i problemi erano nella gestione e nell'esercizio dell'impianto, nei controlli di esercizio dell'impianto che spettavano ad altri soggetti. Sulla fune che si è rotta, sulle cause, c'è stata una perizia che è stata acquisita ma il problema dei controlli sulla fine è una tematica che per legge attiene all'esercente e non al manutentore".

Non esclude invece “la possibilità di chiedere il giudizio abbreviatol’avvocato Marcello Perillo, che difende Gabriele Tadini, il caposervizio che ha ammesso da subito di aver inserito i cosiddetti 'forchettoni' che inibivano il funzionamento del sistema frenante di emergenza, "ma il patteggiamento non è mai stato preso in considerazione". Il legale ha sottolineato come "quella di Tadini è la posizione più difficile, perché ha sempre ammesso la sua responsabilità per quanto riguarda i forchettoni. Cercheremo però di togliere un po' di responsabilità per tutto il resto".

Il nonno Eitan: “Le famiglie devono stargli vicino unite”

A sorpresa a Verbania Shmuel Peleg, il nonno di Eitan: "Dobbiamo fare quello che è meglio per Eitan, non per qualcuno delle famiglie. Le famiglie devono stargli vicino insieme". Per aver rapito il nipote, portando con sé il bambino in Israele aveva patteggiato venti mesi. 'Eitan sta bene ora, entrambe le famiglie sono con lui e questo è ciò che è importante perché Eitan ha già perso abbastanza'', ha aggiunto. E a chi gli chiedeva cosa si aspetta dal processo, ha risposto: ''Io non mi aspetto nulla, non ho alcun  sentimento di vendetta, quello che voglio è essere presente per mia  figlia e per la mia famiglia. Il mio posto è in Israele , è li che vivo, ma ora sto qui con la mia famiglia ed è questo quello che conta'', ha aggiunto.

Ceppo in ricordo delle vittime strage della funivia del Mottarone Ansa
Ceppo in ricordo delle vittime strage della funivia del Mottarone

L'incidente: era il 23 maggio 2021

Il 23 maggio 2021 la tragedia. La Funivia che collega il lido con la vetta del monte Mottarone è in movimento dalle 9,30. Improvvisamente, verso le ore 12,30, a pochi metri dalla stazione di monte, la fune traente dell'impianto si spezza, causando il distacco di una delle cabine, la numero 3. La cabina torna indietro appesa al cavo portante a forte velocità, poi va sbattere contro uno dei piloni del tracciato e precipitata al suolo dopo una caduta di oltre 20 metri, rimanendo incastrata in una zona boschiva lontana da strade carrabili.

Il bilancio dell'incidente sarà di 13 morti, con due bambini trasferiti in gravissime condizioni all'Ospedale Regina Margherita di Torino. Il primo, Mattia Zorloni, di cinque anni, non riuscirà a salvarsi e morirà in serata, come i suoi genitori Vittorio Zorloni ed Elisabetta Persanini, di 55 e 37 anni.

L'altro bimbo è Eitan Biran, che alla fine sarà l'unico sopravvissuto e diventerà il simbolo della strage: nello schianto ha perso il papà Amit Biran, 30 anni, la mamma Tal Peleg, 26 anni, e il fratellino Tom, 2 anni, oltre ai bisnonni Barbara Cohen Konisky, di 71 anni e Itshak Cohen, di 82. Sono una famiglia di origine israeliana che vive a Pavia.

Le indagini e gli interrogatori. Le tappe del processo

Il fascicolo aperto dalla Procura di Verbania è per il momento ancora contro ignoti. Per tutto il giorno i carabinieri della squadra di PG della Procura acquisiscono documenti. Gli interrogatori proseguono fino a notte fonda. 

26 MAGGIO 2021: intorno alle 4,30 della notte la Procura emette tre ordinanze di fermo nei confronti del titolare della società di gestione della Funivia Luigi Nerini, del direttore di esercizio Enrico Perocchio e del caposervizio Gabriele Tadini. Quest'ultimo, nell'interrogatorio della caserma dei Carabinieri di Stresa, ammette di aver volutamente inserito i forchettoni per evitare il ripetersi di blocchi del sistema frenante che da tempo non funzionava a dovere e per non interrompere così il servizio. I tre fermati vengono condotti nel carcere di Verbania.

29 MAGGIO 2021: a sei giorni dal disastro al Carcere di Verbania si svolge l'udienza di convalida dei fermi. Gli interrogatori si prolungano fino a tarda sera. E alla fine, quando è ormai notte, il gip Donatella Banci Buonamici, ordina la scarcerazione per Nerini e Perocchio, disponendo gli arresti domiciliari per Tadini. A parere del giudice, la chiamata di correità non sarebbe sufficientemente motivata. La decisione suscita una forte reazione nell'opinione pubblica.

7 GIUGNO 2021: il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco con una scelta clamorosa riassegna il caso al Gip Titolare Elena Ceriotti, estromettendo dal procedimento la Gip supplente Donatella Banci Buonamici. Seguirà la proclamazione da parte degli avvocati penalisti di Verbania dello stato di agitazione e chiedono l'intervento del Csm e del ministero sulla situazione degli uffici giudiziari di Verbania, ipotizzando pressioni da parte della procura generale.

10 GIUGNO 2021: Eitan, il piccolo sopravvissuto esce dall'ospedale Regina Margherita di Torino dov'era stato ricoverato subito dopo l'incidente. Appena arrivato in elicottero da Stresa, era stato sottoposto a una lunga operazione per le fratture a braccia e gambe, poi aveva trascorso diversi giorni nel lettino della rianimazione fino al lento risveglio. Eitan arriva in ambulanza a Pavia nella casa della zia paterna Aya, la sorella del padre, madre di due bambini che viene nominata da un giudice come tutrice legale.

1 LUGLIO 2021: sono ora quattordici gli indagati elencati nella richiesta di incidente probatorio, datata 1 luglio: si tratta di dodici persone fisiche e due società, Ferrovie del Mottarone proprietaria della Funivia e Leitner, che si occupava della manutenzione dell'impianto. A tutti vengono contestati i reati di omicidio colposo e lesioni colpose; le due società rispondono amministrativamente per omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Alle persone fisiche è, inoltre, contestato il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.

22 LUGLIO 2021: nell'aula magna della Provincia del Vco, al Tecnoparco di Verbania Fondotoce, si apre l'incidente probatorio. Si stabiliscono i primi passaggi delle perizie tecniche e viene fissata per il 16 dicembre l'udienza in cui saranno esposte le conclusioni dei periti. Il 30 agosto il collegio dei tecnici informatici nominati nell'incidente probatorio esamina la cosiddetta "scatola nera" e tutti gli altri dispositivi informatici.

1 SETTEMBRE 2021: il nonno materno del bambino unico sopravvissuto della tragedia della funivia, Shmuel Peleg rapisce Eitan. Peleg, un lungo passato nell'esercito israeliano, consulente di un'azienda di elettronica nel suo paese, con un'auto a noleggio raggiunge Lugano e si imbarca con il nipote su un volo privato decollato per Tel Aviv. La procura di Pavia avvia l'indagine per sequestro di persona nei confronti del nonno e della nonna materna di Eitan.

13 SETTEMBRE 2021: intanto con l'assistenza dei vigili del fuoco i periti prelevano due tratti della fune traente di quasi quindici metri ciascuno, che vengono depositati nella stazione intermedia dell'Alpino.

23 SETTEMBRE 2021: si apre in Israele il processo per decidere se il piccolo Eitan deve tornare in Italia o restare coi nonni materni. In attesa di una decisione definitiva la corte stabilisce che Eitan resti in gestione condivisa 3 giorni a turno col nonno e con la zia. Il 25 ottobre dopo una seconda udienza, il giudice di Tel Aviv decide che il piccolo Eitan deve rientrare in Italia.

8 NOVEMBRE 2021: con l'utilizzo di due elicotteri il relitto della cabina numero 3 viene portato via dal pendio del Mottarone dove si era fermato dopo la tragica caduta di maggio. I rottami vengono portati in un magazzino della protezione civile al Tecnoparco di Fondotoce. Mentre due mesi dopo, il 17 gennaio 2022 i tecnici del LA.T.I.F. di Trento prelevano le "teste fuse" delle due cabine per le analisi di laboratorio.

25 NOVEMBRE 2021: Gabriele Tadini, capo tecnico della funivia, del Mottarone viene stato scarcerato decorrenza dei termini massimi di carcerazione preventiva.

15 APRILE 2022: la prima sezione penale della Corte di Cassazione annulla l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino, che, accogliendo il ricorso della Procura della Repubblica di Verbania, aveva disposto gli arresti domiciliari per due degli indagati. La corte, si legge nella decisione, "annulla l'ordinanza impugnata nei confronti di Luigi Nerini e rinvia per un nuovo giudizio al tribunale di Torino. Annulla l'ordinanza impugnata nei confronti di Enrico Perocchio limitatamente alla scelta della misura e rinvia per un nuovo giudizio al riguardo al Tribunale di Torino. La corte rigetta nel resto il ricorso di Enrico Perocchio".

23 MAGGIO 2022: in occasione del primo anniversario della strage, nel punto dove la cabina numero 3 ha finito la sua corsa, viene posata una stele grigia con i nomi delle vittime. Grande commozione nella affollata cerimonia di commemorazione. Il parroco di Stresa chiede "giustizia per quei gesti scellerati".

26 MAGGIO 2022: viene diffusa la relazione finale della commissione di indagine nominata dal ministero dei trasporti. In evidenza i problemi legati alla gestione e alle manutenzioni dell'impianto.

16 SETTEMBRE 2022 : i tecnici del collegio peritale depositano alla cancelleria del tribunale di Verbania la relazione finale per l'incidente probatorio. Dalle centinaia di pagine emerge che la fune traente, spezzatasi il 23 maggio 2021, era già danneggiata, ma che nessun controllo lo ha messo in evidenza.

17 SETTEMBRE 2022 : la Corte di Cassazione decide sul ricorso del tribunale del riesame, disponendo un nuovo giudizio, ma di fatto confermando l'impianto accusatorio dell'inchiesta della Procura di Verbania. 

16 DICEMBRE 2022: dopo 17 mesi di lavoro, prima con la redazione della perizia e poi con otto udienze, si conclude l'incidente probatorio .

13 GENNAIO 2023: il tribunale del Riesame decide la misura cautelare della sospensione per un anno dall'esercizio dell'attività per Luigi Nerini ed Enrico Perocchio e qualche giorno dopo il 18 gennaio il Tribunale di Verbania respinge la richiesta avanzata dai legali di Ferrovie del Mottarone per ottenere dal comune di Stresa circa un milione e centomila euro, corrispondenti ai canoni che il Comune avrebbe dovuto versare, dal 2021 al 2028, alla società che aveva anticipato la somma per i lavori di ristrutturazione.

21 APRILE 2023: il titolare delle Funivie ricorre in appello contro la decisione del tribunale civile di Verbania che ha negato il rimborso dei canoni da parte del Comune di Stresa.


19 MAGGIO 2023: la procura della Repubblica chiude le indagini: rimangono indagati otto soggetti, sei persone fisiche e due società, e vengono archiviate sei posizioni.

8 AGOSTO 2023 - viene pubblicata la relazione finale della commissione di indagine nominata dal ministero dei trasporti che in sostanza avvalora le tesi della Procura puntando il dito sul "fattore umano".

12 SETTEMBRE 2023: l'avvocato Natascia Forconi, legale di Leitner, annuncia: "Le trattative per i risarcimenti ai parenti delle vittime stanno andando avanti. Abbiano già chiuso alcune posizioni e siamo a buon punto con altre. Confidiamo di poter completare gli accordi entro l'udienza preliminare".

24 NOVEMBRE 2023: a Baveno durante il Forum Internazionale del Turismo, il ministro Daniela Santanchè, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca di Stresa Marcella Severino firmano l'accordo per la "rinascita" della funivia del Mottarone, Il ministero stanzierà 15 milioni mentre la Regione finanzierà il progetto. "Sarà pronta entro l'estate 2025" dice il ministro.

18 DICEMBRE 2023: mentre sfuma il trasferimento a Como della Procuratrice Bossi, giura il nuovo presidente del tribunale di Verbania, Gianni Macchioni.