6 milioni al voto

Azerbaigian: urne aperte per le elezioni presidenziali, Aliyev vota nel Nagorno Karabakh

Istituiti seggi elettorali per la prima volta nei territori "liberati". Praticamente certa la conferma del presidente uscente, il 62enne Ilham Aliyev, che ha assunto il potere dal padre nel 2003

Azerbaigian: urne aperte per le elezioni presidenziali, Aliyev vota nel Nagorno Karabakh
AP
Elezioni presidenziali in Azerbaigian

Urne aperte in Azerbaigian per le elezioni presidenziali, con oltre sei milioni di elettori chiamati al voto. Praticamente certa la conferma del presidente uscente, il 62enne Ilham Aliyev, che ha assunto il potere dal padre nel 2003. Gli osservatori ritengono che i sei oppositori di Aliyev non siano reali rivali politici. I due più grandi partiti dell'opposizione hanno boicottato le elezioni.

Il presidente Aliyev, la first lady Mehriban Aliyeva e i membri della famiglia hanno votato in un seggio elettorale nella città di Khankendi, nel cuore del Nagorno Karabakh, dove sono stati istituiti seggi elettorali per la prima volta nella storia dell'Azerbaigian indipendente, dopo la guerra che ha portato alla fuga degli armeni dai territori. La notizia è stata diffusa dall'ufficio stampa della presidenza.

Le urne sono state aperte in tutto il Paese alle 8.00 (le 5.00 in Italia), alle 10.00 ora locale, hanno votato 1.259.371 persone e l'affluenza è stata del 19,44%, secondo la Commissione elettorale centrale.

I seggi chiuderanno alle 19.00 ora locale (le 16.00 in Italia) e sono previsti exit poll, anche se l'esito delle votazioni appare scontato. I sei rivali di Aliyev, tra cui rappresentanti dell'opposizione parlamentare e due indipendenti, non hanno chance di insidiare il primato del capo di stato, forte anche per la riconquista dei territori del Karabakh, dopo decenni di conflitto con l'Armenia. I due principali partiti d'opposizione, fuori dal Parlamento e dalla vita politica ufficiale del Paese perché da tempo boicottano le elezioni, invece non hanno presentato alcun candidato. Il Fronte popolare dell'Azerbaigian ha chiesto di non andare a votare alle presidenziali, definite una farsa, mentre il Musavat ha contestato la mancanza di elezioni libere e l'arresto di giornalisti e attivisti politici.