E' la punta - probabilmente – di un iceberg, una ricerca sul web, camuffandosi sotto mentite spoglie grazie all'anonimato che la rete permette ma soltanto a fini criminosi, e forse le vittime, sono molte di più.
Arrestato un cittadino italiano di 48 anni, localizzato dalle forze dell'ordine in Islanda, che contattava minorenni sui diversi social network e piattaforme di messaggistica, un lavoro meticoloso e certosino per identificare le sue vittime - almeno 50 soltanto in Italia, secondo la Polizia di Stato - per poi agganciarle, e riuscire a ricattarle con minacce, e quindi ottenere le loro foto "autoprodotte", in posa e sessualmente esplicite: è stato bloccato in Islanda dopo una lunga indagine.
Le articolate indagini, avviate dal Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (CNCPO) del Servizio di Polizia Postale, assieme al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Bologna, sono state - spiega la Polizia in una nota - "rese particolarmente difficoltose dall’utilizzo di numerosi nick names e utenze telefoniche estere".
"Allarme sociale, serialità, reiterazione e gravità delle condotte dell’indagato", hanno consentito alla Polizia Postale di ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna un mandato di arresto europeo, con custodia cautelare in carcere, già emessa dalla Procura emiliana, per detenzione di materiale pornografico realizzato con lo sfruttamento di minori e sostituzione di persona.