L'emergenza

Dengue, è allerta anche in Italia. Il ministero della Salute innalza i controlli alle frontiere

Verifiche su velivoli e merci in arrivo a Fiumicino dai paesi a rischio come Brasile e Argentina. Dalla prossima settimana il vaccino sarà disponibile allo Spallanzani, tra i primi centri a riceverlo

Dengue, è allerta anche in Italia. Il ministero della Salute innalza i controlli alle frontiere
Ansa
Emergenza dengue in Brasile

L'allerta dengue in Brasile e Argentina per numerosi focolai in altre zone tropicali del resto del mondo ha fatto scattare in Italia la macchina dei controlli alle frontiere. 

A causa dell'aumento globale dei casi di dengue, su disposizione del Direttore Generale Francesco Vaia, gli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera (Usmaf-Sasn) hanno avuto l'indicazione di innalzare il livello di allerta e vigilanza nei confronti dei mezzi e delle merci provenienti dai Paesi in cui "è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia". 

L’emergenza in Brasile: preoccupano gli asintomatici

Il Brasile ha raggiunto 512.353 casi probabili di dengue, secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute. Solo quest'anno sono stati confermati 75 decessi dovuti alla malattia e altri 350 sono sotto inchiesta. Il numero di casi è quadruplicato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando furono registrati 128.842 casi probabili di dengue e il 50% è asintomatico. 

E' chiamata trasmissione silenziosa e - così come avvenuto per il Covid - preoccupa particolarmente gli epidemiologi brasiliani. Il numero di contagiati asintomatici è considerato infatti cruciale per la diffusione dell'epidemia. Le indagini eseguite presso l'istituto di ricerca scientifica legato al ministero della Salute brasiliano, la Fondazione Oswaldo Cruz, mostrano che oltre il 50% delle persone contagiate non sviluppa sintomi, e con gli eventi legati ai festeggiamenti del Carnevale che trascinano migliaia di persone in strada, la crisi sembra destinata ad aggravarsi. "Se una zanzara Aedes egypti punge un asintomatico, 7 giorni dopo è ancora capace di trasmettere la malattia", spiega la ricercatrice di Fiocruz, Denise Valle, in un'intervista ad una tv locale. Non a caso a Rio de Janeiro, cuore della cultura del Carnevale, nell'ultima settimana i contagi sono cresciuti del 56% rispetto a quella precedente.

In Europa

In Europa sono 3 i Paesi che hanno registrato casi ed epidemie autoctone sporadiche di Dengue, tra il 1 gennaio e il 5 dicembre 2023. L'Italia, prima con 82 casi, seguita da Francia con 43 casi e Spagna con 3. "Nel 2023 abbiamo avuto il più alto numero di casi e di trasmissioni autoctone di dengue fino a ora” ha spiegato afferma Alessandro Marcello, responsabile del laboratorio di virologia molecolare del Centro Internazionale per l'Ingegneria Genetica e Biotecnologie che opera nell'Area Science Parkdi Trieste. “I cambiamenti climatici ma anche gli spostamenti delle persone sono i maggiori responsabili della circolazione della dengue in nuove aree" ha aggiunto. 

 

La circolare del ministero della Salute

"A causa dell’aumento globale dei casi di Dengue, su disposizione del direttore generale, Francesco Vaia, si invitano gli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) a innalzare il livello di allerta e vigilanza nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia o dove è presente Aedes aegypti". La circolare ricorda "che il Regolamento sanitario internazionale prevede che l’area aeroportuale/portuale e i 400 metri circostanti siano tenuti liberi da fonti di infezione e contaminazione, quindi anche roditori e insetti". "Come già previsto dalla circolare del ministero della Salute del 28 settembre 2017, e in ossequio al Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi (Pna) 2020-2025 raccomanda agli Usmaf-Sasn di vigilare attentamente - precisa il documento - sulla disinsettazione degli aeromobili e di valutare - conclude - l’opportunità di emettere ordinanze per l’effettuazione di interventi straordinari di sorveglianza delle popolazioni di vettori e altri infestanti e di disinfestazione".

"La zanzara a cui si riferisce la circolare è l'Aedes aegypti, zanzara vettore specifico di Zika ed anche del virus Dengue – spiega Vaia - Tale zanzara non è presente nel nostro territorio e, pertanto, ne vogliamo impedire l'arrivo in Italia. Tra l'altro il nostro Paese è uno dei pochi se non l'unico in Europa che ha queste misure alla frontiera".

 

Il vaccino

Il vaccino contro la febbre dengue è stato approvato in Italia a settembre scorso. Sarà disponibile dalla prossima settimana all'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. La struttura è fra i primi centri a ricevere le dosi. Visita e vaccino sono a carico dell'utente. Lo scorso settembre l'Aifa ha infatti dato il via libera all'unico vaccino per la prevenzione della malattia anche per chi non ha avuto una precedente esposizione al virus e senza la necessità di dover eseguire un test pre-vaccinale e sono sufficienti 2 dosi per raggiungere l'immunizzazione.