La prima visita ufficiale del presidente argentino

Milei a Roma, dopo l'udienza con Papa Francesco incontra Giorgia Meloni: "Personalità affascinante"

Al Quirinale ha incontrato invece Mattarella e Tajani per circa mezz'ora. Questa sera in onda su Retequattro una sua intervista, nella quale ha dichiarato: "Sono un anarcocapitalista, per me lo Stato è un'associazione a delinquere"

Sono le 15 quando il presidente argentino Javier Milei entra a Palazzo Chigi per l'incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L'udienza, durata un'ora, fa seguito ad un altro cruciale appuntamento: la tappa al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Quest'ultimo incontro è durato circa mezz'ora e, tra le altre cose, è stato sollecitato il rapporto Ue-Mercosur (il mercato comune dell'America meridionale).

Durato circa un'ora, l'incontro fra la premier e l'inquilino della Casa Rosada si è infine concluso con l'uscita del presidente argentino da Palazzo Chigi. Al passaggio del corteo di auto della delegazione che lo accompagna, Milei è stato acclamato da un gruppetto di suoi sostenitori che si erano radunati da qualche ora sul marciapiede di fronte a Piazza Colonna, dove nel frattempo decine di turisti e curiosi si sono fermati per vederlo uscire dalla sede del governo.

Grande sintonia, approfonditi i rapporti bilaterali. La Naciòn: Milei invita Meloni a Buenos Aires

Quello di oggi è stato un incontro che è servito ai due leader per “ratificare la loro alleanza”, per “condividere la loro visione ideologica sull'economia e la situazione globale”. Lo scrive il sito Infobae. Milei, prima di essere ricevuto dalla premier, ha detto che “siamo d'accordo su molte cose”. Scambio di cortesie e complimenti, tra Meloni e Milei: questi, in una dichiarazione con cui ha ricambiato i complimenti della presidente del Consiglio, l’ha definita “una personalità affascinante”. Del resto, l’inquilina di Palazzo Chigi è stata la prima leader europea a congratularsi con lui dopo la vittoria nel voto di novembre.

“Nel ricordare gli storici legami culturali che legano l'Italia e l'Argentina”, scrive Palazzo Chigi in una nota, “il colloquio si è concentrato sulla comune volontà di rafforzare le relazioni bilaterali, a partire dalla cooperazione economica in settori strategici quali l'energia, le infrastrutture e l'agricoltura”. Il comunicato prosegue indicando che “si è discusso della situazione regionale, concordando sulla necessità - alla luce della Presidenza italiana del G7 - di uno stretto coordinamento del Gruppo dei 7 con il G20”. “In conclusione - si legge ancora nella nota diramata da piazza Colonna -, a testimonianza della solidità del partenariato culturale, il presidente Meloni ha anche ricordato il prossimo approdo della Nave Scuola Amerigo Vespucci a Buenos Aires”.

Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, il quotidiano La Nacion parla di “grande sintonia, come dimostrato dai sorrisi e dal linguaggio del corpo”. Il giornale di Buenos Aires sottolinea anche che il presidente argentino ha invitato Meloni a Buenos Aires, una visita che potrebbe avvenire in autunno.

Nel corso dell'incontro, come era stato anticipato in una nota del governo argentino, si è parlato di come “approfondire i rapporti bilaterali” tra i due Paesi, uniti da rapporti molti forti, propiziati da milioni di argentini di origine italiana, e di “sviluppare un'agenda di lavoro congiunta”.

Giorgia Meloni riceve Javier Milei lapresse
Giorgia Meloni riceve Javier Milei

I repost sui social: “Trema il comunismo mondiale”

La creazione di un blocco internazionale anticomunista - sorta di ossessione del presidente “con la motosega” - continua ad essere al centro dei suoi interessi. Al termine della visita di oggi alla premier Meloni, Milei ha effettuato una serie di repost su X che ritraggono i due leader insieme, dove si invoca la “distruzione del comunismo”: “trema il comunismo mondiale”, afferma uno dei messaggi ripostati da Milei. “L'ultima cosa che vedrà il comunismo mondiale prima di essere distrutto” recita un secondo post, pure accompagnato da una foto ufficiale dell'incontro dei due. Un terzo messaggio replicato da Milei afferma che “un'alleanza strategica tra Argentina ed Italia, guidate da Milei e Meloni, attorno a una visione del mondo ed una filosofia comuni, sarà decisiva per la difesa dell'occidente”.

 

“Lo Stato è un'associazione criminale”

“Io filosoficamente sono anarcocapitalista e quindi sento un profondo disprezzo per lo Stato. Ritengo che lo Stato sia il nemico, io penso che lo Stato sia un'associazione criminale”: non le manda a dire il “presidente con la motosega”. Queste frasi le ha pronunciate nel corso di un'intervista che andrà in onda su Retequattro questa sera. “Di fatto lo Stato è un'associazione criminale in cui un insieme di politici si mettono d'accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato” ha argomentato Milei, affermando che “il metodo da usare nel mercato è l'investimento, il commercio; e il metodo dello Stato è invece, appunto, il rubare e quindi lo Stato non è soltanto l'associazione criminale più grande del mondo ma inoltre è il ladrone stazionario più grande del mondo”.

In mattinata, prima dell'incontro con Papa Francesco, il presidente argentino ha percorso via della Conciliazione con un lungo corteo di auto e si è fermato davanti all'Ambasciata argentina presso la Santa Sede (ha chiesto di nominare Luis Pablo Beltramino come nuovo ambasciatore argentino). Mentre percorreva l'arteria che conduce direttamente in piazza San Pietro, Milei è sceso dall’auto davanti alla sede della rappresentanza diplomatica presso il Vaticano e si è prestato a un selfie collettivo con un gruppo di argentini. Poi è risalito sull’auto verso il Palazzo apostolico per essere ricevuto dal Papa.