La morte dell'oppositore di Putin

Navalny, manifestazioni in tutta la Russia, oltre 400 fermi. Lunedì la moglie al Consiglio Esteri Ue

Centinaia di persone si sono radunate anche in Europa e negli Stati Uniti per rendere omaggio all'oppositore numero uno del Cremlino morto in carcere in Russia. Il portavoce: "E' stato assassinato"

Navalny, manifestazioni in tutta la Russia, oltre 400 fermi. Lunedì la moglie al Consiglio Esteri Ue
AP / Alexander Zemlianichenko
Navalny

"Lunedì darò il benvenuto a Yulia  Navalnaya", la moglie di Alexei Navalny che due giorni fa è morto in  carcere in Russia all'età di 47 anni, "al Consiglio Affari Esteri  dell'Ue. I ministri dell'Ue invieranno un forte messaggio di sostegno  ai combattenti per la libertà in Russia e onoreranno la memoria di  Alexei Navalny". Ad annunciarlo, in un post su 'X', è l'alto  rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue, Josep Borrell.

Intanto sono almeno 401 le persone arrestate durante le commemorazioni per la morte del dissidente. I dati vengono aggiornati costantemente dalla Ong Ovd Info che considera la morte di Navalny un "omicidio politico" e che segue da vicino la situazione della libertà di parola e di riunione in Russia. 

Fra le città in cui si sono tenuti raduni spontanei in memoria di Navalny ci sono San Pietroburgo, Mosca, Nizhny Novgorod, Taganrog, Bryansk e Belgorod. 

Diverse persone sono state fermate anche stamane dalla polizia mentre partecipavano a raduni commemorativi. Secondo l'agenzia Afp a Mosca i nuovi fermati sono una quindicina. Ovd-Info rende noto che San Pietroburgo sarebbe stato arrestato un prete ortodosso che voleva celebrare una Messa sulla pubblica piazza per Navalny. 

Su X la portavoce Kira Jarmysh scrive: "È stato assassinato". 


Centinaia di persone si sono radunate anche in tutta Europa e negli Stati Uniti per rendere omaggio all'oppositore numero uno del Cremlino morto in carcere.

Navalny, che con le sue critiche alla corruzione nella Russia di Vladimir Putin, aveva mobilitato le piazze dell'Occidente è stato omaggiato da quelle stesse folle.

A Varsavia davanti all'ambasciata russa in Polonia hanno manifestato un centinaio di persone, soprattutto giovani, molti dei quali sembravano sconvolti. Denislan, un russo di 29 anni che non ha voluto rivelare la sua identità completa, ha spiegato di essere venuto per protestare contro gli "assassinii politici" e di vedere in Navalny un "simbolo della società civile russa". 

"Sono qui perché la Russia dovrebbe e potrebbe essere un paese democratico", ha detto con voce tremante. Sono state accese candele e fiori posti contro la recinzione che circonda l'edificio dell'ambasciata, pesantemente sorvegliato. I manifestanti hanno gridato slogan tra cui "Putin, assassino" e "Non dimenticare mai, non perdonare mai". 


Diverse centinaia di persone che brandivano i ritratti dei defunti si sono radunate anche in Lituania, un Paese molto critico nei confronti della Russia. La manifestazione si è svolta presso il memoriale delle vittime dell'occupazione sovietica a Vilnius

In  centinaia hanno manifestato anche a Berlino davanti all'ambasciata russa. "Putin assassin! Putin all'Aia!" ha scandito la folla radunata sul viale Unter den Linden, nel centro della capitale tedesca. In una folla prevalentemente di lingua russa con mescolanza di tedeschi, molti cartelli riportavano foto o citazioni di Navalny o insulti contro Vladimir Putin. 

"È un duro colpo a livello emotivo. Stiamo aspettando la conferma ufficiale da parte della famiglia", ha detto all'AFP Evgeni Syrokin, coordinatore del movimento "FreeNavalny" in Germania. "Questo ci motiva a continuare a lavorare. Stiamo combattendo contro Putin". 

Dietro di lui, fiori, candele e foto di Alexei Navalny si moltiplicavano sul marciapiede. "L'hanno ucciso, non ci sono dubbi. Per me è solo orrore ed è il segno che hanno perso la bussola", ha detto dal canto suo Marat Guelman, 63 anni, noto collezionista russo, critico di Mosca, ora residente a Berlino. 

Nei Paesi Bassi diverse centinaia di persone hanno manifestato in piazza Dam, davanti al palazzo reale di Amsterdam e davanti all'ambasciata russa all'Aia, sui cui cancelli era appeso un ritratto del dissidente. I manifestanti ad Amsterdam portavano cartelli con la scritta "Putin è un assassino" e "Non arrenderti". 

In Svizzera, circa 150 persone si sono riunite presso la Place des Nations a Ginevra, con in mano il ritratto di Navalny o un mazzo di fiori bianchi. Una donna portava un cartello con la scritta "Putin è un assassino". 

A Zurigo circa 300 persone si sono radunate spontaneamente per una cerimonia commemorativa accanto alla stazione centrale. Alcuni avevano portato manifesti con la scritta "Non mollare mai" scritta accanto al ritratto di Alexei Navalny. "Putin ha ucciso Navalny", diceva un altro manifesto. 

A Londra, diverse decine di persone si sono radunate davanti all'ambasciata russa, dietro le transenne, portando cartelli in inglese o russo che dicevano "Putin assassino", "Assassini", "Navalny il nostro eroe", "La mia Russia è in prigione", "Non arrenderti", "Noi siamo Navalny" o addirittura "Putin brucia all'inferno". 

Negli Stati Uniti diverse centinaia di manifestanti si sono radunate davanti all'ambasciata russa a Washington, brandendo cartelli tra cui "Vergogna Putin". Sui muri dell'ambasciata sono state proiettate le parole "Putin" e "assassino". A New York la gente ha deposto fiori davanti al consolato russo e ha appeso le sue foto ai cancelli dell'edificio. 

 

L'ambasciatrice Usa in Russia visita il memoriale di Navalny

L'ambasciatrice americana in Russia, Lynne Tracy, ha annunciato di essersi recata oggi davanti a un memoriale improvvisato a Mosca. "Oggi, alla Pietra di Solovetsky, piangiamo la morte di Alexei Navalny e di altre vittime della repressione politica in Russia", ha scritto l'ambasciata sul suo account Telegram. Il messaggio era accompagnato da una foto dell'ambasciatrice, davanti a diversi mazzi di fiori posti su questo monumento alle vittime della repressione politica situato proprio accanto alla Lubjanka, il famigerato quartier generale del Kgb sovietico e poi dell'Fsb russo.   

"Estendiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, ai colleghi e ai sostenitori di Alexei Navalny. La sua forza è un esempio ispiratore. Onoriamo la sua memoria", ha affermato l'ambasciata americana.   

Barriere sono state installate attorno ad un altro memoriale nella capitale russa, di fronte al monumento chiamato 'Muro del lutto'. Diverse decine di agenti di polizia sono state poste di guardia al monumento, ma ad alcune persone è stato permesso di avvicinarsi al memoriale per deporre fiori.

Tajani apre il G7 con un minuto di silenzio: “E' stato portato alla morte”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperto la riunione dei ministri del G7a Monaco di Baviera chiedendo ai suoi colleghi un minuto di silenzio per onorare Alexei Navalny.  "Per le sue idee e per la sua battaglia per la libertà e contro la corruzione in Russia Navalny di fatto è stato portato alla morte. La Russia deve fare chiarezza sulla sua morte e interrompere la repressione inaccettabile del dissenso politico", ha affermato Tajani.

Dopo che la morte di Navalny è stata segnalata dalle autorità russe venerdì, il vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha dichiarato: “Siamo chiari, la Russia è responsabile”. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy, è stato altrettanto schietto: “È ovvio che è stato ucciso da Putin”. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ne ha elogiato “la memoria, l'impegno e il coraggio".

Sabato, parlando alle emittenti a Monaco, il ministro degli Esteri britannico, David Cameron , ha segnalato che ci sarebbero state “conseguenze”. 

A Torino manifestazione dei Radicali

L'Associazione Marco Pannella e il Partito Radicale parteciperanno oggi pomeriggio alle 15 a un sit-in che si terrà in piazza Carignano a Torino contro le "violenze del regime russo di Putin". "La morte di Alekseij Navalny è solo l'ultima di una serie di oppositori eliminati con violenza. La dittatura e la guerra di aggressione di Putin sono una involuzione gravissima sul piano dei Diritti e della Democrazia", spiegano i radicali, che durante la manifestazione ricorderanno "anche l'assassinio di Andrea Tamburi attivista del Partito Radicale nonviolento che nel 1994 fu trovato morto in una strada di Mosca e  Antonio Russo inviato di Radio Radicale che fu assassinato nel 2000 in Georgia perché denunciava i crimini dei russi contro il popolo ceceno". Al sit-in sarà presente anche la   Comunità dei Russi Liberi.

"Putin ha la responsabilità della morte  di Navalny in ogni caso, sia che sia stato ucciso sia che sia morto  come conseguenza di tutti gli avvelenamenti e delle terribili  condizioni in cui ha vissuto negli ultimi tre anni. Non ha importanza, la responsabilità è di Putin". Lo dice un altro dissidente russo, Leonid  Gozman, ospite questa mattina a Milano di una tavola rotonda  organizzata dalla Comunità dei Russi Liberi.        

Gozman, psicologo e politico di area liberale, è tra i leader  dell'Unione delle Forze di Destra. Considerato dal 2022 'agente  straniero' nel suo Paese, dopo essere stato incarcerato in patria per  le sue posizioni contro la guerra in Ucraina e contro Putin, si è  trasferito in Germania. "Navalny è andato verso la sofferenza e la  morte consapevolmente. E' un eroe antico e la sua morte non è stata  vana", ha scritto Gozman sui suoi canali social non appena si è  diffusa la notizia della morte del dissidente imprigionato in Siberia. La speranza è che questa possa rappresentare un "segnale" per la  maggioranza dei russi. "Il 20% di loro sono contro la guerra e contro  Putin. C'è un 2-3% di cosiddetti 'patrioti' e poi una grande  maggioranza di indifferenti, che non ci pensano". 

La Lega annuncia querela contro Calenda

"Carlo Calenda mente o non sa di cosa parla: il comunicato con il cordoglio di Matteo Salvini e della Lega per la morte di Navalny è di ieri pomeriggio e si parla di scomparsa 'sconcertante' su cui fare 'piena luce'. Questa volta, oltre alla smentita, Calenda riceverà anche una querela", così la Lega in una nota. Il Leader di Azione aveva messo in luce il forte legame tra Salvini e Putin e asserito che il vicepremier non avesse detto una parola sulla morte dell'oppositore russo.