Elezioni generali

Pakistan, nessuna maggioranza dopo le elezioni politiche, ma l'ex premier Khan rivendica la vittoria

Contro ogni aspettativa i candidati del PTI dell'ex primo ministro, star del criket, attualmente in carcere e appoggiato dalla comunità internazionale, ha ottenuto la maggioranza dei seggi ma potrebbe restare fuori dall'esecutivo

Pakistan, nessuna maggioranza dopo le elezioni politiche, ma l'ex premier Khan rivendica la vittoria
Ansa
Sostenitori del partito PTI di Imran Khan

Contro ogni proiezione nel pre-voto per le elezioni dell'Assemblea generale della Repubblica islamica del Pakistan, i candidati indipendenti sostenitori dell'ex primo ministro pakistano Imran Khan, sarebbero in testa nello spoglio per il quale si attendono ancora i dati definitivi.

L'ex star del criket, 71enne, ha sfidato dal carcere dove è detenuto dal maggio del 2023, per corruzione e rivelazione di segreti di Stato, il leader - dato invece per favorito - del partito della Lega musulmana (PML-N) di matrice islamista Nawaz Sharif appoggiato dai vertici militari del Paese in piena crisi politica ed economica. 

Secondo l'ultimo conteggio, i candidati indipendenti sostenuti dal PTI hanno ottenuto almeno 99 seggi (di cui 88 fedeli a Khan). Insomma, il partito Pakistan Tehreek-e-Insaf - con nel simbolo una mazza da criket - vietato sin da subito dalla Commissione elettorale, a causa delle condanne penali addebitate a Khan, potrebbe ottenere la maggioranza dei seggi, ma potrebbe essere escluso dall'esecutivo

La Lega musulmana pakistana di Sharif, la favorita alle elezioni, ha ottenuto 71 seggi. La terza forza politica rilevante ovvero il Partito popolare pakistano (PPP) di Bilawal Bhutto Zardari figlio della leader Benazir Bhutto, resta terzo, ma anche lui meglio è andato meglio del previsto ottenendo 53 seggi. Quindici dei 266 seggi in palio in queste elezioni devono ancora essere assegnati. In assenza di una maggioranza assoluta, i tre blocchi principali dovranno negoziare alleanze non facili da tessere in un momento in cui ora, nella più vasta area mediorientale, pesa la guerra nella Striscia di Gaza.

Il voto di venerdì è stato segnato da una feroce repressione da parte delle autorità, decine di morti, arresti e interruzione di Internet e del servizio di telefonia mobile e con lo spoglio delle schede cominciato dopo almeno 12 ore dalla chiusura dei seggi. Fatti che hanno insinuato il sospetto di brogli sulla correttezza delle procedure.

Venerdì Washington e Londra hanno espresso le loro "preoccupazioni" sullo svolgimento delle elezioni e proteste hanno avuto luogo perfino nella capitale Peshawar.

Oggi il partito dell'ex primo ministro ha diffuso un video generato dall'intelligenza artificiale in cui viene mostrato mentre rivendica la vittoria. "Mi congratulo con tutti voi per aver vinto le elezioni del 2024", dice in questo video Imran Khan sostenendo che "secondo fonti indipendenti, abbiamo vinto 150 seggi nell'Assemblea nazionale prima che la manipolazione (delle elezioni) non iniziasse.

I sostenitori del PTI di Khan sono convinti che la vittoria sia stata loro rubata, poiché i ritardi nello spoglio non hanno fatto altro che aumentare i molteplici sospetti di brogli.  

Imran Khan - Shehbaz Sharif Getty
Imran Khan - Shehbaz Sharif

La PML-N sembra nella posizione migliore per raggiungere questo obiettivo, ma tutte le opzioni rimangono aperte. Il Pakistan deve "rompere con la politica di anarchia e polarizzazione che non si addice a un paese progressista", ha detto il capo dell'esercito Syed Asim Munir.

"Invitiamo altri partiti e candidati vincenti a lavorare con noi", ha detto Nawaz Sharif, 74 anni, dal quartier generale del suo partito a Lahore. Dopo tre mandati come primo ministro, Sharif potrebbe prendere il quarto. Ritornato in Pakistan a ottobre, dopo quattro anni di esilio a Londra, avrebbe l'appoggio dell'esercito. 

Elezioni in Pakistan Aamir QURESHI / AFP
Elezioni in Pakistan

Gli altri partiti

I partiti più piccoli hanno ottenuto 27 seggi in totale - di cui 17 per il Movimento Muttahida Qaumi (MQM) - e potrebbero attirare l'attenzione del PTI nei prossimi giorni. Se gli indipendenti si unissero a loro, potrebbero rivendicare una quota dei 70 seggi riservati alle donne e alle minoranze religiose, assegnati proporzionalmente in base ai risultati precedenti, cosa che il PTI non può rivendicare per mancanza di autorizzazione a competere con i suoi colori. 

I candidati pro-PTI hanno ottenuto seggi soprattutto nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa (nord-ovest), la sua roccaforte, dove due dei suoi sostenitori sono stati uccisi e 24 feriti negli scontri di venerdì sera. Giovedì, secondo il ministero dell'Interno, nel corso di 61 attacchi registrati sono state uccise 16 persone. Il giorno prima, 28 persone erano morte in due attentati. 

Benazir Bhutto, primo ministro e leader pakistana del PPP uccisa nel 2007 Getty
Benazir Bhutto, primo ministro e leader pakistana del PPP uccisa nel 2007

Storia recente dei principali partiti pakistani

Fondati su dinastie familiari e tradizionalmente rivali, il PML-N e il PPP condividono da decenni gran parte del potere con l'esercito.  Avevano formato un governo di coalizione, sotto la guida di Shehbaz Sharif, fratello di Nawaz, dopo la cacciata di Imran Khan dalla carica di primo ministro con una mozione di sfiducia nell'aprile 2022.

Il PPP ha poi preso le distanze dal PML-N durante la campagna elettorale e sembra aver sofferto meno dell'impopolarità di questo governo. Il suo leader 35enne, figlio dell'ex primo ministro Benazir Bhutto, assassinata nel 2007, è stato critico nei confronti della PML-N.