Stato di emergenza

Islanda, la lava incandescente minaccia la penisola di Reykjanes. Rinforzate le barriere a Grindavik

È la quarta eruzione vulcanica da dicembre. I vulcanologi: "È il risveglio dopo 800 anni di una lunga faglia che permette al magma di fluire verso l'alto". I cittadini in fuga

La terra della penisola islandese di Reykjanes torna a eruttare lava incandescente: è di nuovo stato di emergenza.

Le squadre di emergenza islandesi hanno lavorato tutta la notte per rafforzare le barriere difensive intorno alla città di Grindavik, evacuata, mentre la lava della quarta eruzione vulcanica da dicembre - la settima in tre anni - sulla penisola islandese di Reykjanes punta verso il centro abitato.   

Il paesaggio notturno è illuminato da bagliori arancioni, in un gioco di luci che rapisce gli occhi e torna a far sentire l'essere umano piccolo di fronte a ciò che la natura ci ricorda di essere ancora, e sempre, in grado di fare.

Nell'area, appena a 40 km a sud - ovest della capitale islandese Reykjavik, l’attività vulcanica è ricominciata solo negli ultimi anni dopo quasi 800 di quiescenza .

L'ufficio meteorologico islandese (Imo) ha affermato che l'eruzione, avvenuta nella serata di sabato, ha aperto una fessura nella terra lunga quasi 3 km tra due montagne. La lava ha continuato a scorrere principalmente verso sud e sud-est ad una velocità di circa un chilometro all'ora durante la notte e potrebbe presto raggiungere l'oceano, ha affermato l'Imo. Dighe e barriere difensive venivano rafforzate per impedire alla lava di distruggere la strada costiera principale.   

Domenica a mezzogiorno gli scienziati hanno affermato che i flussi sembravano rallentare leggermente, ma rappresentavano comunque un pericolo per le infrastrutture dentro e intorno a Grindavik. "L'attività sismica è diminuita dall'inizio dell'eruzione", ha detto Pálmi Erlendsson dell'Imo all'emittente RÚV. La centrale elettrica di Svartsengi, che fornisce elettricità e acqua a circa 30.000 persone nella penisola di Reykjanes, è stata evacuata ed è stata gestita a distanza sin dalla prima eruzione nella regione, e attorno sono state costruite dighe per proteggerla.   

Il sito dell'eruzione si trova poche miglia a nord-est di Grindavik, circa 30 miglia a sud-ovest della capitale islandese, Reykjavik. I 3.800 abitanti della città furono evacuati prima della prima eruzione di dicembre e da allora ne erano tornati appena un centinaio, che hanno lasciato le loro case in nottata. Molte persone sono state evacuate dal vicino centro termale Blue Lagoon, una delle attrazioni turistiche più famose dell'Islanda, ha riferito ancora RÚV.

Secondo il sito web islandese di notizie Iceland Monitor, l'eruzione  si trova in una posizione simile a quella delle ultime due, avvenute nel febbraio 2024 e nel dicembre 2023.

 

 

Circa 28.000 persone vivono in questa regione, una delle più densamente popolate dell'Islanda. L'11 novembre centinaia di scosse avevano danneggiato le case e spaccato ampiamente le strade, sollevando timori per il futuro della città di Grindavik.

I terremoti sono stati seguiti da una faglia vulcanica il 18 dicembre, che ha risparmiato Grindavik, poi da una seconda eruzione il 14 gennaio alla periferia della città, che ha riversato la lava arancione sulle strade e ridotto in cenere tre case. L'8 febbraio, una terza eruzione vicino alla stessa città è stata accompagnata da un fiume di magma di 15 milioni di metri cubi durante le prime sette ore

 

Attività vulcanica tra Hagafell e Stóri-Skógfell, Islanda AP Photo/Marco di Marco
Attività vulcanica tra Hagafell e Stóri-Skógfell, Islanda

L'Islanda ospita il maggior numero di vulcani attivi d'Europa: 33. L'attività registrata dal 2021 sulla penisola di Reykjanes secondo i vulcanologi testimonia il risveglio, dopo 800 anni, della lunga faglia che sta permettendo al magma di fluire verso l'alto.

Eruzione della faglia vulcanica sulla penisola islandese di Reykjanes vista dall'aereo della Guardia Costiera AFP PHOTO /HANDOUT/ICELANDIC COAST GUARD
Eruzione della faglia vulcanica sulla penisola islandese di Reykjanes vista dall'aereo della Guardia Costiera