Mentre continua a salire il bilancio di morti e feriti del blitz di un commando nella sala concerti della Crocus City Hall, alla periferia di Mosca, l'attacco al cuore della Russia - il peggiore degli ultimi 20 anni - sembra avere ora una matrice: a rivendicarlo, secondo i funzionari americani in modo attendibile, un ramo dell'Isis. L'episodio di sangue sarebbe avvenuto dopo una serie di minacce e rappresenta la ritorsione dell'organizzazione jihadista contro la partecipazione della Russia ai conflitti in Siria e nel Sahel africano.
Fsb: sospettati avevano contatti con l'Ucraina
Ma secondo i servizi di sicurezza russi (l'Fsb, ex Kgb) i sospettati per l'attentato al Crocus City Hall avevano "contatti" in Ucraina. I terroristi, ha detto l'Fsb citato dalla Tass “hanno cercato di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina.”
Il comunicato su Telegram
"I combattenti dello Stato islamico hanno attaccato un grande raduno cristiano nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando lì una vasta distruzione prima di ritirarsi in sicurezza nelle loro basi", ha comunicato il gruppo attraverso il suo canale Telegram.
Le avvisaglie: gli ultimi attacchi sventati
Il 3 marzo scorso, le forze di sicurezza russe avevano eliminato sei sospetti jihadisti in un'operazione in Inguscezia, nel Caucaso settentrionale, mentre il 7 marzo una cellula dell'Isis nella provincia di Kaluga (che intendeva attaccare una sinagoga a Mosca) era stata smantellata dal Servizio di sicurezza federale russo (Fsb).
Il giorno dopo, l'8 marzo, diverse ambasciate occidentali, tra cui quella degli Stati Uniti, avevano avvertito i loro cittadini in Russia della possibilità di attacchi imminenti nel Paese, soprattutto in occasione di grandi eventi a Mosca.
La cronaca del blitz
Almeno quattro uomini, indosso tute mimetiche e armati fino ai denti, hanno fatto irruzione a tarda sera, nella sala dove si sarebbe dovuta esibire una band chiamata Picnic. L'attacco è iniziato contemporaneamente nell'auditorium e nel foyer, dove le persone erano ancora in coda per entrare nella sala. Nei video le immagini agghiaccianti, uomini che sparano a distanza ravvicinata, i corpi che giacciono a terra.
Poi il vasto incendio che ha avvolto il tetto dell'edificio, le decine di ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco di Mosca accorsi sul posto, assieme alle forze speciali.
6mila persone all'interno
Il concerto aveva registrato il tutto esaurito e si calcola che ci fossero oltre 6mila persone all'interno del locale quando sono scoppiate le fiamme che hanno poi fatto crollare il tetto dell'edificio. I vigili del fuoco hanno impiegato ore a domare le fiamme nel locale dove si trova anche un centro commerciale ed è situato appena fuori Mosca, nella città di Krasnogorsk.
Sergey Sobyanin, sindaco di Mosca, ha cancellato gli eventi che avrebbero dovuto svolgersi questo fine settimana nella capitale russa, che nelle strade è costellata di cartelloni sui cui c'è scritto "Siamo in lutto". Il Paese è sotto shock e la strage riporta alla memoria gli attentati degli islamisti ceceni: quello in un teatro a Mosca, nel 2002, che causò oltre 170 morti; e poi - dopo la repressione delle insurrezioni islamiste da parte di Mosca in Cecenia e nel Daghestan - l'attentato kamikaze del 2017 nella metropolitana di San Pietroburgo, in cui morirono 15 persone.
Vladimir Putin finora non parlato ma "è stato tenuto aggiornato sugli eventi minuto per minuto".