Anche in Germania forti critiche alle parole del Pontefice

Ucraina, dopo le parole del Papa interviene Biden: "Rispetto Francesco ma la pace dipende da Mosca"

"La pace in Ucraina potrebbe essere raggiunta se la Russia decidesse di mettere fine a questa guerra ingiusta e non provocata e ritirasse le sue truppe" dice un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, riportando il pensiero di Biden

Ucraina, dopo le parole del Papa interviene Biden: "Rispetto Francesco ma la pace dipende da Mosca"
Ap Photo

“Il presidente Biden ha grande rispetto per Papa Francesco e si unisce a lui nelle preghiere per la pace in Ucraina, che potrebbe essere raggiunta se la Russia decidesse di mettere fine a questa guerra ingiusta e non provocata, e ritirasse le sue truppe dal territorio sovrano dell'Ucraina”: parole chiare, inequivocabili, forti, dure come il granito, quelle di un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, a proposito delle dichiarazioni di Jorge Mario Bergoglio sulla possibilità di sventolare bandiera bianca, dette nel corso di un’intervista alla televisione della Svizzera italiana.

Parole che continuano ad alimentare le polemiche nelle cancellerie di mezzo mondo e che portano in molti a criticare il Pontefice per aver anche solo “suggerito” che Kiev dovrebbe avere il coraggio di trattare. Se così facesse, è il ragionamento seguito da quanti respingono la proposta papale, per l’Ucraina significherebbe sconfessare una linea seguita in due feroci anni di guerra, in cui morti, sacrifici, resistenza e lotta indefessa hanno fatto di tutto per liberare il territorio occupato dalla Russia e riportare l’integrità territoriale violata da Mosca. Solo così, si conferma dalle parti di Kiev, la guerra potrebbe finire: l’Ucraina non si arrenderà mai.

Il capo della Casa Bianca, tramite il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, continua: “Sfortunatamente, continuiamo a non vedere alcun segno che Mosca voglia mettere fine a questa guerra e per questo siamo impegnati a sostenere Kiev nella sua difesa contro l'aggressione russa”, ha sottolineato il funzionario.

 

Peskov: “Comprensibile l’appello del Papa, è Kiev che non vuole trattare”

In mattinata era arrivato dal Cremlino il commento alle parole di Papa Francesco: il suo appello per una soluzione negoziata in Ucraina “è abbastanza comprensibile” ma Kiev continua a rifiutare una tale ipotesi. Lo aveva detto il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax. “In generale – aveva aggiunto Peskov - l'idea che il Papa ha affermato è abbastanza comprensibile. Si è espresso a favore dei negoziati. Sapete che il nostro presidente ha ripetutamente parlato della nostra disponibilità e apertura a risolvere i nostri problemi attraverso i negoziati. E questo è preferibile”. Tuttavia, ha aggiunto ancora il portavoce del Cremlino, “sia le dichiarazioni del Papa che le ripetute dichiarazioni delle altre parti, compresa la nostra, sono state recentemente accolte con un rifiuto severo da parte del regime di Kiev, e non consentono la possibilità di condurre alcun negoziato”. Peskov, comunque, ha detto di ritenere che nelle dichiarazioni del Pontefice “c'era un contesto più ampio” rispetto a quello di un invito a Kiev ad alzare “bandiera bianca”.

Un momento dell'intervista di Papa Francesco alla RSI Reuters/RSI
Un momento dell'intervista di Papa Francesco alla RSI

Critiche anche dalla Germania, dal cancelliere Scholz alla ministra degli Esteri. Fino alla Conferenza episcopale tedesca

Un portavoce del governo tedesco ha detto che il cancelliere Olaf Scholz non condivide l'appello di Papa Francesco a scegliere la via del negoziato per la pace in Ucraina. “Come potete immaginare, il cancelliere federale non è d'accordo con il Papa su questo tema” ha detto Steffen Hebestreit, portavoce dell'esecutivo, nel corso di un punto stampa a Berlino, rispondendo alla domanda su come Scholz “abbia accolto le dichiarazioni” del Santo Padre. E ha aggiunto: “Abbiamo anche notato come il portavoce del Vaticano abbia cercato di inquadrare le parole del Pontefice, ieri”. Hebestreit, parlando nella conferenza stampa governativa del lunedì, ha precisato: “L'Ucraina si sta difendendo da un aggressore”. Kiev ha “un grande sostegno internazionale” nel “difendersi secondo il diritto internazionale da una guerra di aggressione” ha ricordato il portavoce del Cancellierato. “E noi, come altri Paesi, sosteniamo l'Ucraina in questo suo sforzo” ha concluso il funzionario.

Ma anche la ministra degli Esteri di Berlino, Annalena Baerbock, ha criticato la prospettiva vaticana, dicendo di non aver “capito” la posizione di Francesco. “Non capisco” ha detto Baerbock in un talk show sull'emittente pubblica Ard, domenica sera. “Penso che alcune cose si possano capire solo se le si vedono con i propri occhi” ha aggiunto Baerbock, che si è recata a Kiev diverse volte dall'inizio della guerra.

Da parte tedesca, la non condivisione della posizione espressa dal Papa – che non è quella della Santa Sede, espressa dalla Segreteria di Stato – ha trovato riscontro anche nella Conferenza episcopale tedesca, per cui quella di Papa Francesco sull'Ucraina è stata una “formulazione infelice”, anche se nelle sue parole non c'è un riferimento alla “capitolazione” davanti alla Russia ma di “disponibilità al negoziato”; tuttavia “l'Ucraina alla fine dovrà decidere da sola, dopo un'attenta considerazione, quando sarà giunto il momento dei negoziati di pace”. Lo ha affermato Matthias Kopp, portavoce della Conferenza episcopale tedesca (Dbk).

Volodymyr Zelensky e Annalena Baerbock president.gov.ua
Volodymyr Zelensky e Annalena Baerbock

Anche la Chiesa greco-ortodossa ucraina respinge le parole di Papa Francesco

“Gli ucraini non possono smettere di difendersi perchè la capitolazione significherebbe la loro morte. Le intenzioni di Putin e della Russia sono chiare ed evidenti. Non solo lui, bensì il 70% della popolazione russa sostiene la guerra genocida, compresi il patriarca Kirill e la leadership della Chiesa ortodossa russa. Gli obiettivi dichiarati si traducono in azioni concrete” ha invece commentato il Sinodo permanente della Chiesa greco-cattolica ucraina, che sottolinea di non aver ancora a disposizione la versione integrale dell'intervista di Papa Francesco.