Pandemia e vaccini

Covid, il tribunale dei ministri di Roma archivia l'ultimo procedimento a carico di Speranza

Nell'ordinanza viene riconosciuta la correttezza della condotta dell'ex ministro che ha commentato: "Contro di me campagna d'odio, ma la verità è emersa"

Covid, il tribunale dei ministri di Roma archivia l'ultimo procedimento a carico di Speranza
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Roberto Speranza

Il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l'ultimo procedimento a carico dell'ex ministro della Salute, Roberto Speranza, che era stato aperto a seguito di alcune denunce relative alla campagna di vaccinazione. Lo scrive in una nota l'avvocato Danilo Leva, legale dell'ex ministro.

"Nell’ordinanza, in sintonia con quanto già affermato nella richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica, viene riconosciuta la correttezza della condotta di Speranza volta esclusivamente alla difesa dell’interesse pubblico e del diritto alla salute dei cittadini", si legge nella nota.

Il provvedimento di archiviazione del tribunale dei Ministri, di una trentina di pagine, avrebbe al centro una serie di aspetti relativi agli effetti dei vaccini nell'uomo, le procedure di autorizzazione e quelle di acquisto delle dosi che erano state denunciate da associazioni no vax e riprese anche da note trasmissioni televisive. 

Lo scorso giugno erano state già archiviate dal tribunale dei Ministri di Brescia le accuse della Procura di Bergamo nella maxi inchiesta per epidemia colposa sulle mancate zone rosse perché "non risulta che" Roberto Speranza "abbia indotto i dirigenti ministeriali a ritardare od omettere le azioni di sorveglianza epidemiologica, di sanità pubblica, di verifica delle dotazioni dei dispositivi medici e delle risorse necessarie a contrastare la diffusione virale" o "a curare i pazienti e, infine, di formazione del personale sanitario". 

Le "omissioni e i ritardi", scrivevano i giudici, "riguardano attività amministrative, distinte dalle funzioni ministeriali di indirizzo politico-amministrativo, di esclusiva pertinenza del Segretario generale del Ministero della Salute e delle Direzioni generali" e "non è stata ipotizzata e non è comunque ravvisabile negli atti di indagine compiuti, alcuna interferenza del Ministro nell'attività degli organi burocratici ai quali spettava la funzione di amministrazione attiva".

“Vissuto giorni non facili per la campagna d'odio nei miei confronti”

'Roberto Speranza ha agito, all'interno delle proprie prerogative istituzionali, per l'esclusivo fine di tutelare la salute collettiva della popolazione e giammai per fini individualistici, specialmente dolosi'. Con queste parole il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l'ultimo procedimento giudiziario ancora aperto a mio carico.
Ho sempre creduto che la verità sarebbe emersa. In una situazione difficilissima, ho dato tutto me stesso per salvare la vita delle persone, seguendo le indicazioni della comunità scientifica. Questa è stata la mia esclusiva priorità, come è giusto che sia per chi ha giurato sulla Costituzione come Ministro della Salute". 

Così Roberto Speranza sui social. "Ho vissuto giorni non facili - aggiunge l'ex ministro - anche per una vera e propria campagna d'odio, tuttora in corso, alimentata da alcuni organi di comunicazione. Oggi però voglio solo dire grazie dal profondo del cuore alle tante persone che mi hanno fatto sentire il loro sostegno".