Macron: "L'avvenire della Francia è indissociabile dall'avvenire dell'Europa"

Il presidente francese, Emmanuel Macron, è tornato oggi - sette anni dopo il suo primo discorso alla Sorbonne - nella celebre università parigina per un nuovo discorso sull'Europa, che ha auspicato "più sovrana e più potente"

Macron: "L'avvenire della Francia è indissociabile dall'avvenire dell'Europa"
Rainews
Macron

Il presidente francese, Emmanuel Macron è tornato oggi - sette anni dopo il suo primo discorso alla Sorbonne - nella celebre università parigina per un nuovo discorso sull'Europa, che auspica "più sovrana e più potente". Per gli osservatori, questo discorso rappresenta il vero ingresso del presidente nella campagna elettorale per le europee, appuntamento fissato fra 6 settimane.  

La scelta identica del luogo del discorso, del formato e della durata, 7 anni dopo quel 26 settembre 2017, annuncia la volontà di Macron di riproporsi come traino verso "un'Europa più potente" e al tempo stesso di pesare sull'agenda della prossima Commissione europea, che uscirà dalle elezioni del 9 giugno.  Gli avversari, consci delle difficoltà nei sondaggi della lista macroniana Renaissance guidata da Valérie Hayer, lo accusano di voler entrare prepotentemente nella scelta degli elettori francesi.   Gli ultimi sondaggi danno la lista dell'estrema destra del Rassemblement National, guidata da Jordan Bardella, al 31% delle intenzioni di voto, ampiamente davanti alla Hayer (16%) e dalla sorpresa Raphael Glucksmann, che guida il Partito socialista ePlace publique e che è al 13%.

"L'avvenire della Francia è indissociabile dall'avvenire dell'Europa'', ha detto il presidente francese. In questi sette anni, ha sottolineato Macron, "non siamo andati abbastanza lontano ma ci sono stati dei passi in avanti in materia di unità e sovranità".  Macron ha cominciato col citare, il piano di rilancio dell'Ue adottato durante la pandemia. Un passo decisivo, che ha introdotto per la prima volta una forma di mutualizzazione del debito al livello dei Ventisette. 

"L'immigrazione comincia alle frontiere europee, non al confine della Francia", ha affermato Macron, parlando del controllo delle frontiere esterne dell'Ue come di una delle sfide cruciali del blocco che in passato "ha dimenticato di proteggere le sue frontiere esterne". "La Francia è un Paese di movimento secondario. L'immigrazione rientra nello spazio europeo da altre frontiere e la Francia, più che altri Paesi ha bisogno di una politica efficace dato che comincia alle frontiere europee e non francesi". "Oggi siamo troppo divisi", ha aggiunto, sottolineando  l'importanza del "rientro dei migranti nei loro Paesi di origine". "Le nostre frontiere sono un bene comune. Dobbiamo costruire una struttura politica per prendere decisioni comuni su migrazioni ma anche terrorismo e criminalità organizzata", ha proposto il Presidente francese. L'Europa ha ora "iniziato a riaffermare chiaramente  l'esistenza delle sue frontiere".

Emmanuel Macron si è espresso in favore di una "Europa della maggiore età digitale a 15 anni", nel quadro  della creazione di "un ordine pubblico democratico informatico" che,  ha aggiunto, rappresenta una "questione per noi di sopravvivenza".  "Prima dei 15 anni, deve esserci un controllo dei genitori sull'accesso a questo spazio digitale. Qualcuno invia forse un bambino nella giungla? A 5 anni, a 10 anni, a 12. Non penso che lo faccia  nessuno. Dobbiamo riprendere il controllo sulla vita dei nostri  adolescenti", ha affermato nel discorso sull'Europa, pronunciato  questa mattina alla Sorbona, in vista delle elezioni europee di  giugno, dopo il precedente discorso programmatico sull'Europa che  aveva tenuto, nello stesso ateneo, nel 2017.