Lo scandalo internazionale nel 2016

Panama Papers: dopo 8 anni si chiude il processo, ora attesa per la sentenza

Chiesti 12 anni, il massimo della pena, per vertici dello studio legale Mossack per riciclaggio di denaro. Coinvolte altre 24 persone

Panama Papers: dopo 8 anni si chiude il processo, ora attesa per la sentenza
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Panama papers

Ora si attende la sentenza. Dopo otto anni si sono concluse a Panama le udienze del processo per presunto riciclaggio di denaro contro i vertici dello studio legale panamense Mossack Fonseca, cuore dello scandalo internazionale "Panama Papers" e contro altre venti persone. La sentenza verrà annunciata nelle prossime settimane. Il giudice Baloisa Marquinez ha approfittato del termine di 30 giorni lavorativi imposto dalla legge panamense per emettere il suo verdetto.

Le condanne
Il pubblico ministero Isis Soto ha chiesto 12 anni di carcere, la pena massima per riciclaggio di denaro, per Jurgen Mossack e Ramon Fonseca, fondatori dell'azienda protagonista dello scandalo scoppiato nel 2016. Chieste condanne da 5 a 12 anni per altri 24 imputati, per la maggior parte ex dipendenti dell'azienda. 

L'inchiesta giornalistica
Tutto parte quando il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ) pubblicò i "Panama Papers". Un’indagine, basata su milioni di documenti dello studio legale Mossack Fonseca, ha rivelato come personalità di tutto il mondo nascondessero proprietà, aziende, beni e profitti per non pagare le tasse oppure per riciclare denaro sporto. Tutto passava attraverso una costellazione di società “opache” create dallo studio Mossack Fonseca.

Nomi eccellenti
Nell’indagine Panama Papers emergono nomi come Vladimir Putin, ma anche gli ex governanti dell'Islanda, Sigmundur David Gunnlaugsson; dal Pakistan, Nawaz Sharif; dalla Gran Bretagna, David Cameron; e dall'Argentina Mauricio Macri; oltre alla stella del calcio argentino Lionel Messi 

Gli accusati
"C'è stata davvero una grande ingiustizia – ha dichiarato Jurgen Mossack al termine dell'udienza-  che è stata commessa, non solo nei miei confronti, ma nei confronti di tutte le persone che hanno lavorato con me, che sono molte".  "Ribadisco – ha concluso- che sia il mio socio che tutte le persone che hanno lavorato con me sono state persone serie, oneste e corrette”.

Il pubblico ministero
"I signori Jurgen Mossack e Ramon Fonseca – ha invece ribadito in aula il pubblico ministero Isis Soto -  hanno ricevuto e trasferito fondi da attività illecite avvenute in Germania e Argentina". Secondo l'accusa, Mossack, 76 anni, e Fonseca, 71 anni, sono responsabili di aver facilitato attraverso lo studio legale la creazione di società, come scatole cinesi, in cui amministratori della multinazionale tedesca Siemens hanno depositato milioni di euro al di fuori della contabilità reale della società. Quella "scatola B" sarebbe servita per nascondere i soldi che arrivavano dal pagamento delle commissioni. L'ufficio panamense, secondo l'accusa, sarebbe stato utilizzato anche per ammassare denaro che arrivava da un’imponente truffa in Argentina.

Lo scandalo e l'immagine di Panama
Lo scandalo ha colpito profondamente l'immagine internazionale di Panama, accusata di essere un paradiso fiscale. Dopo i "Panama Papers" sono state fatte alcune riforme giuridiche, che gli hanno permesso di uscire dalla "lista grigia" della Financial Action Task Force (GAFI) nel 2023. Panama però, resta comunque nella lista dei territori considerati "paradisi fiscali" dall'Unione Europea. "Una condanna sarebbe un precedente giudiziario diverso e nuovo – ha dichiarato Carlos Barsallo, ex presidente della sezione panamense della ONG Transparency International-  ma con meno impatto pratico oggi perché' i cambiamenti normativi sono già avvenuti negli ultimi otto anni". Tuttavia ha concluso, "se non ci fosse una condanna, difficilmente la comunità internazionale capirebbe e i pregiudizi su Panama finirebbero per trovare conferma".