Camera dei Deputati

Ok dalla Camera agli emendamenti al Pnrr, tra questi la possibilità dei pro-vita nei consultori

Ha scatenato le opposizioni l'emendamento che prevede la possibilità di coinvolgere associazioni "pro-vita" nei consultori femminili. No secco delle opposizioni, Schlein: "Un attacco alla libertà delle donne"

Ok dalla Camera agli emendamenti al Pnrr, tra questi la possibilità dei pro-vita nei consultori
ANSA
Azione delle attiviste davanti alla sede di Pro vita e Famiglia, novembre 2023

La presenza di volontari per la vita nei consultori femminili viene resa possibile da un emendamento al dl Pnrr votato oggi alla Camera. 185 voti favorevoli, 115 contrari e 4 astenuti, l'Aula ha approvato così la questione di fiducia posta dal governo sul dl Pnrr, ovvero sul disegno di legge di conversione del decreto recante ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L'emendamento “pro-life” era nel pacchetto al voto.

"È un tema che tocca le coscienze - sottolinea - penso si debba dare massima libertà a tutti. Le proposte che riguardano le questioni di coscienza non sono questioni di partito. C'è una legge in Italia che non puo' certamente essere cambiata. Sulle questioni di questo tipo noi abbiamo sempre lasciato libertà di coscienza. Ritengo che sia giusto che ognuno si comporti in base al proprio credo e la propria coscienza, ma non bisogna criminalizzare chi è contro l'aborto. La legge c'è e non c'è nessuna intenzione di cambiarla". Queste le rassicurazioni stamane del vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani.  In numerose occasioni anche la presidente del Consiglio aveva ribadito, come da campagna elettorale, che la sua intenzione era quella di non cambiare la Legge 194 ma di applicarla a pieno aggiungendo diritti, e cioè garantendo alle donne la possibilità di scegliere una alternativa.

  • IL ITALIA NEL 2021 SI SONO REGISTRATI 63MILA ABORTI, -4,2% RISPETTO AL 2020
  • NEL 1983 GLI ABORTI SONO STATI 235MILA
  • IN MEDIA SONO OBIETTORI IN ITALIA IL 63,4% DEI MEDICI (SI VA DAL 45% DELL'EMILIA ROMAGNA, ALL'85% DELLA SICILIA)
  • IL 43% DEI CERTIFICATI ABORTIVI AVVIENE NEI CONSULTORI
     

Il testo, a prima firma di Lorenzo Malagola di FdI, era passato in Commissione bilancio ed è stato duramente criticato dalle opposizioni: il coinvolgimento delle "associazioni pro-life" nei consultori "rappresenta l'ennesima offesa ai diritti della donna e alla sua autodeterminazione", è "vergognoso", puntano il dito M5s e Pd. 

I primi a sollevare il tema sono i rappresentanti del M5s nelle commissioni Affari Sociali di Camera e Senato: "Viviamo in un Paese in cui il diritto all'aborto, all'interruzione di gravidanza è già sotto attacco, in cui è già difficile accedere alla pratica, in cui le donne devono viaggiare fuori provincia o addirittura fuori regione per riuscire ad abortire - la denuncia. Anche l'Europarlamento criticò l'Italia per quei medici italiani che osservano obiezione di coscienza violando la legge e che causano, nei fatti, la mancata applicazione della legge 194 sull'interruzione di gravidanza

Elly Schlein Vincenzo Nuzzolese/SOPA Images/LightRocket via Getty Images
Elly Schlein

“L'Italia sceglie di fare un ulteriore passo indietro”, tuona il Movimento 5 stelle: "Noi continueremo a opporci a questa politica oscurantista del governo Meloni". 

Anche il Pd, con la segretaria Elly Schlein parla di "attacco pesante alla libertà delle donne" al quale "ci opporremo duramente". Per Silvia Roggiani e Marco Furfaro, responsabile welfare del partito, "questo governo continua la sua battaglia contro le donne e contro i loro diritti e lo fa attaccando in primis la legge 194 e il diritto all'interruzione di gravidanza. È vergognoso. Ci batteremo in Parlamento e fuori, insieme alle associazioni femministe, per impedire alla destra questo ennesimo attacco ai diritti delle donne", promettono. 

Pro Vita: “Nessuna intenzione di entrare nei consultori, facciamo campagne nazionali”

"Non abbiamo nessuna intenzione di entrare nei consultori, perché il nostro ambito di azione è la sensibilizzazione pubblica e l'influenza politica con campagne nazionali. Ciò non toglie l'urgenza di riportare i consultori al ruolo per cui furono pensati dalla Legge 194, cioè luoghi dove le donne possano essere aiutate a trovare alternative concrete all'aborto rimuovendo quelle situazioni di disagio socio-economico o di solitudine e abbandono che rendono l'autodeterminazione un vuoto slogan politico". Lo afferma, in una nota, Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.

Il PD in piazza Montecitorio durante la votazione: “Giù le mani dalla 194”

Mentre in Aula si votava, un sit-in è stato organizzato davanti alla Camera dal Partito Democratico. "Abbiamo presentato un ordine del giorno al decreto Pnrr che impegna il Governo ad assicurare la piena attuazione della legge 194 e il diritto delle donne ad avere accesso ad una interruzione volontaria di gravidanza". Così la deputata democratica Sara Ferrari firmataria dell'ordine del giorno sottoscritto anche dalla capogruppo dem Chiara Braga. "La norma approvata in fretta e furia - proseguono le democratiche - incide su una materia delicata come l'attuazione della legge 194 ed è stata inserita senza dibattito nel brevissimo iter di esame del provvedimento in commissione con il solo scopo di fare entrare nei consultori associazioni anti abortiste che possano incidere psicologicamente, in modo inaccettabile e violento, sulla volontà delle donne che si confrontano con la difficilissima scelta dell'interruzione volontaria di gravidanza".