Dopo la Columbia University, si moltiplicano le manifestazioni pro-palestinesi negli atenei Usa: 200 arresti nelle ultime ore

Gli arresti alla Northeastern University di Boston, all'Arizona State University e all'Indiana University, per le proteste pro-Gaza

Dopo la Columbia University, si moltiplicano le manifestazioni pro-palestinesi negli atenei Usa: 200 arresti nelle ultime ore

Quasi duecento manifestanti sono stati arrestati nelle scorse ore alla Northeastern University di Boston, all'Arizona State University e all'Indiana University, per le proteste pro-Gaza.  Decine di manifestanti pro-palestinesi anche davanti l'hotel Hilton di Washington, per la cena annuale dei corrispondenti della Casa Bianca, alla quale partecipa anche il presidente Joe Biden.

Dal 18 aprile sono più di 700 le persone arrestate nei campus americani, con la protesta partita dalla Columbia University di New York e che si è propagata velocemente al resto del Paese.  Occupazioni, accampamenti, cortei stanno alzando il livello di tensione e di scontro con la polizia mentre i vertici universitari sono sempre più in difficoltà. Continuano a essere lanciate nuove richieste di dimissioni nei confronti del rettore della Columbia, Minouche Shafik, accusata di non aver saputo gestire la situazione in una delle università d'élite degli Stati Uniti.

In molti casi gli studenti, che si sono consegnati senza opporre resistenza, sono stati rilasciati. Al momento le forme di protesta più intense riguardano sedici università americane, dall'Università del Colorado a quella di Austin, Texas, da Emory, in Georgia, a Princeton, in New Jersey.  

Giornata tesa anche alla Northeastern University dopo che gli studenti si sono rifiutati di lasciare il campus come avevano chiesto i vertici dell'università. Gli agenti hanno accerchiato l'area e arrestato decine di ragazzi, prima di chiudere numerose tende che erano state montate nell'area interno dell'università.  Alle polemiche si è aggiunto anche il mistero di un'accusa apparsa controversa, e che ha finito per alimentare nuove tensioni: una portavoce della Northeastern, Renata Nyul, ha denunciato la presenza di "infiltrati professionisti" che, ha aggiunto, "hanno usato un duro linguaggio antisemita, incluso 'uccidete gli ebrei'"

I manifestanti hanno respinto le accuse e mostrato immagini registrate con i cellulari in cui un linguaggio violento sarebbe stato usato da un gruppo di manifestanti pro-Israele che hanno dato vita a una contro-manifestazione. La situazione, in generale, resta incerta ovunque.  Quella avvenuta sabato mattina nell'area di Boston, Massachusetts, è la seconda operazione in grande stile da parte della polizia, dopo i 118 arresti a Emerson Collge. A più di tremila chilometri di distanza, gli agenti hanno portato via 69 persone che avevano manifestato nel campus dell'università statale dell'Arizona.  Altre 33 persone sono state arrestate nell'Indiana. Nei prossimi giorni potrebbero unirsi altri college e atenei.