L'Iran attacca Israele con 200 droni e missili. Biden: sostegno incrollabile a Tel Aviv

Il sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome ha intercettato il 99% dei velivoli iraniani. Oggi riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu

L'Iran attacca Israele con 200 droni e missili. Biden: sostegno incrollabile a Tel Aviv
rainews
droni e missili partiti dall'Iran su Israele

L'Iran, come annunciato, tra sabato e domenica,  ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele, innescando un clima di timore e apprensione in tutto il Medio Oriente. 

Dopo giorni di avvertimenti da parte degli Stati Uniti riguardo a un possibile intervento militare imminente da parte di Teheran in risposta al raid che ha ucciso un generale dei Pasdaran a Damasco, gli ayatollah hanno scatenato decine di droni e anche missili contro lo Stato ebraico.

Le autorità israeliane hanno immediatamente preso misure di sicurezza estreme, chiudendo scuole, spiagge, uffici pubblici e lo spazio aereo. I droni, partiti dal territorio iraniano, sono stati seguiti da missili lanciati per confondere le difese aeree israeliane con un attacco multiplo, proprio come preconizzato dalle agenzie di intelligence americane e israeliane. Il sistema di difesa aerea Iron Dome (scudo di ferro), ha contribuito ad intercettare il 99% dei droni, ha fatto sapere l'esercito israeliano.  

L'IDF ha confermato che l'Iran ha lanciato missili durante l'attacco. "Poco fa l'Iran ha lanciato missili dal suo territorio verso lo Stato di Israele", ha detto il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari. "La difesa aerea è pienamente operativa e sta intercettando le minacce ovunque sia necessario, anche in questo preciso momento numerosi nostri aerei sono in volo, pronti a contrastare qualsiasi minaccia", ha aggiunto, 

Nella notte c'è stata una telefonata tra Biden e Netanyahu. Il presidente americano ha espresso privatamente il timore che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa trascinare gli Stati Uniti in un conflitto. Lo riporta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali c'è preoccupazione fra i funzionari americani sulla possibilità che Israele risponda rapidamente agli attacchi dell'Iran senza pensare alle potenziali conseguenze. Tuttavia Biden, nel ribadire l'incondizionato sostegno ad Israele, in una nota ha dichiarato che si vedrà con i leader del G7  nel corso della giornata per "coordinare una risposta diplomatica unitaria allo sfrontato attacco dell'Iran". 

La comunità internazionale intanto- nonostante la missione dell'Iran all'Onu abbia fatto sapere che l'attacco contro Israele dopo il lancio di centinaia di droni e anche missili, si doveva considerare “concluso” - tiene il fiato sospeso di fronte a una situazione che potrebbe sfociare in scenari imprevedibili. 

L'ambasciatore dell'Iran alle Nazioni Unite, Saed Iravani, ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l'attacco contro Israele "rientra nell'esercizio del diritto di Teheran all'autodifesa, sancito nell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e in risposta alle ricorrenti aggressioni militari israeliane e in particolare dopo il raid del 1 aprile". L''Iran nella missiva  lamenta che "il Consiglio di sicurezza ha mancato al suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, consentendo al regime israeliano di oltrepassare le linee rosse e di violare i principi fondamentali del diritto internazionale". Su richiesta israeliana,  oggi, alle 22 ora italiana, si terrà una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Intanto gli Stati Uniti, dopo le tensioni tra Biden e Netanyahu riguardo a Gaza, si sono solidamente schierati al fianco di Israele. Il presidente americano Biden dopo aver annullato tutti gli impegni pubblici, si è riunito nella Situation Room della Casa Bianca con i funzionari del Consiglio per la Sicurezza Nazionale e dichiarando che il “sostegno ad Israele è incrollabile”, posizionando navi militari nei pressi delle sue coste per essere pronta a qualsiasi evenienza. All'incontro hanno partecipato anche il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il segretario di Stato Antony Blinken e il capo di stato maggiore congiunto generale Charles Q. Brown. Washington ha ribadito il suo "incrollabile sostegno" ad Israele e ha posizionato navi militari nelle vicinanze delle sue coste in previsione di eventuali sviluppi.

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza al ministero della Difesa a Tel Aviv, avvertendo che Israele risponderà a chiunque faccia del male al paese.

L'esercito israeliano era già in massima allerta nei giorni precedenti. In un video diffuso durante il riposo sabbatico, il portavoce dell'IDF aveva avvertito che Teheran "subirà le conseguenze della scelta di aggravare ulteriormente la situazione", sottolineando la prontezza dell'esercito a proteggere il popolo israeliano in qualsiasi scenario insieme ai suoi alleati. 

Il governo italiano, con il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, assicura che pur essendoci "una concentrazione alta di forze militari" nell'area tra il Medio Oriente e il Mar Rosso, "l'Italia non è coinvolta in operazioni di attacco con la Marina ma certamente seguiamo la situazione con grande attenzione e sono in contatto costante con il ministro della Difesa e naturalmente con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni". 

La situazione rimane fluida e in continua evoluzione, con il Medio Oriente sospeso in una tensione sempre più palpabile mentre le potenze regionali e internazionali cercano di contenere una crisi che potrebbe avere conseguenze devastanti per l'intera regione.