L'invasione russa

Guerra in Ucraina, due terzi dei paesi Nato sono a corto di armi da inviare al Paese sotto attacco

La cronaca minuto per minuto, giorno 276
Guerra in Ucraina, due terzi dei paesi Nato sono a corto di armi da inviare al Paese sotto attacco
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Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky nel videomessaggio serale

Zelensky: nuovi attacchi russi la prossima settimana, ci stiamo preparando

La prossima settimana potrebbe essere difficile per l'Ucraina secondo il presidente Volodymyr Zelensky:  la Russia - ha detto nel suo discorso serale citato dall'agenzia Unian - sta preparando nuovi attacchi. "Stanno preparando nuovi attacchi - ha detto - e finché avranno missili non si fermeranno. Ma la nostra capacità di aiutarci vicendevolmente e di prenderci cura di chi ha più difficoltà - gli anziani, le famiglie con bambini, coloro ai quali la guerra ha tolto la casa e i parenti... - il nostro mutuo soccorso è uno degli elementi di protezione contro il terrore e la nostra forza", ha sottolineato. "Le nostre forze di difesa si stanno preparando. L'intero stato si sta preparando. Stiamo elaborando tutti gli scenari, anche con i nostri partner", ha aggiunto il presidente. 

 

A Kherson ripristinato il 17% della rete elettrica

Il governatore della regione di Kherson, Yaroslav Yanushevych, ha affermato che l'alimentazione elettrica è stata ripristinata per il 17% dei consumatori domestici nella città recentemente liberata, come riporta Kiev Independent. Kherson è rimasta senza elettricità, acqua e riscaldamento per la maggior parte di novembre. Questa è la prima volta che l'alimentazione elettrica viene ripresa a Kherson dalla liberazione della città lo scorso 11 novembre.

Metsola: se Putin non si ritira non possiamo negoziare

"Se Putin non lascia il territorio" ucraino "non possiamo fare i negoziati". Lo ha detto Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, a 'Che tempo che fa' su Rai3. "Se l'Ucraina dice che possiamo negoziare noi negoziamo, non possiamo dirlo noi a loro", ha aggiunto.

Kiev: rinforzi russi in arrivo dalla Bielorussia

Lo stato maggiore delle forze armate dell'Ucraina ha previsto oggi l'arrivo di rinforzi russi dalla Bielorussia. Secondo l'ultimo bollettino dell'esercito di Kiev, "gli occupanti russi stanno cercando di frenare le azioni delle forze di difesa dell'Ucraina", continua "l'aggressione armata contro il nostro Stato" e "non smette di colpire oggetti di infrastrutture civili". Secondo le forze armate, i rinforzi sono destinati alle "truppe nemiche che operano nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina, a causa del trasferimento di singole unità dal territorio della Bielorussia dopo aver acquisito capacita' di combattimento". Quanto agli attacchi su obiettivi civili, "esiste ancora la minaccia che il nemico lanci attacchi missilistici su strutture infrastrutturali critiche nel territorio dell'Ucraina".

26 soldati ucraini feriti in incidente stradale in Lettonia

26 soldati ucraini sono rimasti feriti in un incidente stradale avvenuto in Lettonia che ha visto coinvolti l'autobus su cui le truppe stavano viaggiando e un tir. Il conducente dell'autobus - di proprietà delle Forze Armate estoni - risulta essere, al momento, l'unica vittima. Secondo quanto comunicato dalla Radiotelevisione estone, le truppe sarebbero in discrete condizioni di salute. 

 

Lukashenko: Kiev deve negoziare con Mosca senza precondizioni

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha dichiarato che Kiev sta commettendo un "errore" proponendo precondizioni per i negoziati con la Russia, sostenendo che tali precondizioni non consentono l'avvio dei negoziati. "L'errore degli ucraini, del presidente Volodymyr Zelensky, è che viola i principi classici del processo negoziale. Soprattutto quando si parla con il gigante russo. Beh, non si possono proporre condizioni in anticipo", ha detto Lukashenko durante un'intervista alla tv di stato russa, come riporta la Cnn. "Siediti al tavolo dei negoziati e proponi lì tutte le condizioni. E il secondo principio è classico: i compromessi", ha detto ancora Lukashenko.

 

Domani l'ultimo carico di petrolio russo destinato alla Lukoil di Priolo

Domani l'ultimo carico di petrolio russo destinato alla Lukoil di Priolo. E' atteso al porto di Augusta. 

Il 5 dicembre scatterà l'embargo sul greggio: tremila posti di lavoro in bilico

 

Lunedì ultimo carico di petrolio russo all'impianto della Lukoil a Priolo (Video)

New York Times: "Paura per scorte.Due terzi Paesi Nato hanno esaurito armi per Kiev. Parigi-Berlino-Roma possono fare di più'"

Munizioni e missili non scarseggiano solo in Russia. Due terzi dei Paesi della Nato sono a corto di armi da inviare all'Ucraina e si stanno muovendo rapidamente per cercare di rimpinguare i loro arsenali, non solo per sostenere le forze di Kiev in una guerra che si teme ancora lunga ma anche nel caso di un'escalation e un allargamento nel conflitto con Mosca. E' il quadro allarmante descritto da un alto funzionario dell'Alleanza Atlantica al New York Times, che lascia anche trapelare come da Bruxelles si stia guardando a quei membri che "possono fare di più" come Francia, Germania e Italia.

Kiev, Mosca trasferirà truppe dalla Bielorussia

I russi si stanno preparando a trasferire unità separate delle loro truppe dalla Bielorussia ai territori occupati dell'Ucraina. Lo ha riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraino, come riporta Ukrainska Pravda. "Il movimento del personale e dell'equipaggiamento militare del nemico continua a reclutare unità che hanno subito perdite. Si prevede che il raggruppamento delle truppe nemiche che operano nei territori temporaneamente occupati sarà rafforzato a causa del trasferimento di singole unità dal territorio della Repubblica di Bielorussia dopo aver acquisito capacità di combattimento", recita il messaggio dello Stato maggiore ucraino.

Un gruppo di mamme russe russe lanciano la petizione, "basta guerra"

Un gruppo di madri di soldati russi si è unito a un'associazione di attiviste per chiedere il ritiro delle truppe di Mosca dall'Ucraina, lanciando una petizione online. La campagna, organizzata dal gruppo 'Resistenza femminista russa contro la guerra', coincide con la festa della mamma che in Russia si celebra l'ultima domenica di novembre. La petizione è pubblicata su Change.org e indirizzata ai parlamentari delle commissioni competenti della Duma di Stato e del Consiglio della Federazione. L'iniziativa ha raccolto, nelle prime ore dal suo lancio, oltre 1.500 adesioni. "Da nove mesi va avanti la cosiddetta 'operazione militare speciale', che porta distruzione, dolore, sangue e lacrime", si legge nella petizione. "Tutto ciò che accade in Ucraina e in Russia preoccupa i nostri cuori. Indipendentemente da nazionalità, religione o stato sociale, noi madri della Russia siamo unite da un desiderio: vivere in pace e armonia, crescere i nostri figli in un ambiente pacifico cielo e non aver paura per il loro futuro". "In molte regioni le famiglie dei mobilitati hanno dovuto provvedere autonomamente alla raccolta dell'equipaggiamento per i propri uomini da mandare a morire, comprando tutto a proprie spese, anche i giubbotti antiproiettile. Chi provvederà alle famiglie che hanno perso i loro capifamiglia? Conosciamo la risposta - tutte queste difficoltà saranno un peso aggiuntivo sulle spalle già sovraccariche delle madri!", denuncia la petizione. 

 

Kiev: attacchi a infrastrutture sono solo fascismo

"Gli attacchi della Federazione Russa alle strutture energetiche, non riguardano solo la luce. Ma riguardano interventi operatori interrotti, dialisi annullate, ventilatori spenti, ambulanze che non arrivano. Influiscono sul fronte? No. Semplicemente è fascismo del 21° secolo. Le città civili vengono terrorizzate tra gli applausi della propaganda-Z". Lo ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mikhailo Podolyak.

Il Papa: dialogo e pace, non stancarsi dire no alla guerra in Ucraina

"Saluto i partecipanti alla Marcia che si è svolta questa mattina per denunciare la violenza sessuale sulle donne, purtroppo una realtà generale e diffusa dappertutto e utilizzata anche come arma di guerra". Il Papa all'Angelus, per denunciare crimini bellici, approfitta anche del saluto ai manifestanti contro le violenze sulle donne. E subito aggiunge: "Non stanchiamoci di dire no alla guerra, no alla violenza, sì al dialogo, sì alla pace; in particolare per il martoriato popolo ucraino. Ieri abbiamo ricordato la tragedia dell'Holodomor". Il nuovo richiamo di Bergoglio a che si fermi la guerra in Ucraina oggi si associa all'offerta da parte del Vaticano a offrire un tavolo di trattative alle parti. "La Santa Sede e il Papa in persona sono sempre stati disponibili dall'inizio della guerra e finora non c'è stata una risposta concreta. Nonostante ciò la Santa Sede rimane sempre a disposizione - dice mons. Paul Richard Gallagher, 'ministro' degli Esteri vaticano in un'intervista ai telegiornali Mediaset -. E se fosse opportuno e necessario di offrire e mettere a disposizione questi ambienti, come abbiamo fatto storicamente anche nel passato, il Santo Padre lo accoglierebbe molto positivamente se una domanda viene dalle due parti con tutte le buone intenzioni e con uno spirito di cercare la pace, il dialogo e la fine della guerra". Un'offerta, comunque, che si scontra con la realtà giornaliera dei continui attacchi russi sull'Ucraina, soprattutto per bloccarne la produzione energetica in vista dell'inverno, e con una tregua che non appare certamente alle porte. Lo rileva con chiarezza il vescovo latino di Kiev-Zhytomyr, il salesiano mons. Vitaliy Krivitsky, intervistato da Avvenire, ricordando che i negoziati "li ha sollecitati anche il Papa. Ma la prima condizione dovrebbe essere un 'cessate il fuoco': basta bombe sulle città e sugli snodi strategici. Gli attacchi senza sosta mostrano che la Russia non vuole il dialogo". "Giustamente Giovanni Paolo II condannava un certo 'pacifismo ingenuo' - sottolinea il presule -. Non è accettabile che una parte del territorio ucraino sia consegnato a Mosca. E il Cremlino ci minaccia con l'atomica anche attaccando la centrale nucleare di Zaporizhzhia che, quindi, rischia di trasformarsi in una bomba atomica".

 

Freddo e attacchi russi, residenti pronti a lasciare Kherson

Gli attacchi russi sulla città liberata di Kherson e la regione circostante continuano quasi senza interruzione, tanto da spingere molti residenti alla decisione di lasciare le proprie abitazioni. Le bombe russe, infatti, oltre a mettere in pericolo le loro vite hanno colpito molte strutture critiche per l'elettricità, acqua e riscaldamento, rendendo particolarmente difficile la permanenza per gli abitanti di Kherson. Come spiegato da Galina Lugova, capo dell'amministrazione militare della città, in tutti i quartieri di Kherson sono stati allestiti treni per l'evacuazione e rifugi antiaerei con stufe, letti, kit di pronto soccorso ed estintori. "Stiamo facendo tutto ciò di cui c'è bisogno", ha spiegato Lugova. "Ci stiamo preparando per un inverno in condizioni difficili, ma faremo di tutto per mettere al sicuro le persone", ha spiegato ancora Lugova, aggiungendo che la sua più grande preoccupazione sono "i bombardamenti che si intensificano ogni giorno. Bombardamenti, bombardamenti e ancora bombardamenti".

Il Ministro della Difesa estone: la guerra non ha indebolito le forze russe. Il pericolo per l'Europa non è mutato dal 24 febbraio

Dopo nove mesi di conflitto, l'Esercito e l'Aeronautica della Federazione russa "non sono state indebolite in modo sensibile". Lo ha detto il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur durante una visita ufficiale a Berlino. Pevkur ha sottolineato che nonostante la Russia abbia subito considerevoli perdite, il suo potenziale ritornerà ad essere "prima o poi" quello del 24 Febbraio. Ponendo l'accento sul fatto che "il pericolo per i Paesi della NATO è pari a quello di inizio conflitto", il ministro ha ribadito che solo un convinto appoggio all'Ucraina può portare la Russia a ripensare il proprio ruolo di potenza.

Il sindaco Kiev a Zelensky: no a battaglie politiche

Vitaly Klitschko, sindaco di Kiev, ha risposto indirettamente alle critiche del presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo cui nella capitale ucraina si poteva fare di più per i cosiddetti 'punti di invincibilità', i presidi sul territorio che garantiscono tutti i servizi di base. Klitschko, in un post su Telegram, ha spiegato di non volere "battaglie politiche", sottolineando però che non ci devono essere "manipolazioni". "L'ho già detto, ma lo ripeto: a Kiev sono installati e funzionanti più di 430 punti di riscaldamento. Ci stiamo preparando a schierare rapidamente più di 100 punti in caso di emergenza", ha scritto Klitschko, aggiungendo che "la città ha fornito più di 400 generatori per far funzionare questi punti. Altri 100 generatori sono stati forniti da volontari e organizzazioni di beneficenza. Inoltre, la città riceverà presto 12 caldaie modulari mobili, che ha ordinato appositamente per i punti di riscaldamento. Non voglio, soprattutto nella situazione attuale, entrare in battaglie politiche. È ridicolo. Ho cose da fare". "Ma voglio anche far notare che non sono necessarie manipolazioni. Perché sembra strano: quando ieri sono andato a controllare il funzionamento dei punti, ho incontrato i deputati del popolo del partito al governo. E mi hanno detto in una conversazione privata che tutti i punti che hanno visitato sono aperti e funzionanti. E poi hanno pubblicato alcune foto incomprensibili. Sembra brutto, per non dire altro. Sia per gli ucraini che per i nostri partner stranieri", ha scritto ancora il sindaco di Kiev. "Oggi, quando tutti devono lavorare insieme, iniziano alcune danze politiche. A Kiev stiamo facendo tutto il possibile per il supporto vitale della capitale, per il comfort dei suoi abitanti. In condizioni difficili. E affinché non accada, continuiamo a farlo!", ha concluso Klitschko.

Kiev: i russi si preparano a lasciare centrale Zaporizhzhia

Secondo il presidente dell'agenzia nucleare ucraina Energoatom Petr Kotin ci sarebbero segnali che l'esercito russo si starebbe preparando a lasciare la centrale nucleare di Zaporizhzhia: "Nelle ultime settimane abbiamo effettivamente avuto informazioni secondo cui ci sono segnali che i russi potrebbero lasciare la centrale di Zaporizhzhia", ha detto alla tv nazionale, citato da Ukrainska Pravda. Kotin ha sottolineato che "è troppo presto per dire che l'esercito russo stia lasciando l'impianto", ma si può dire che si stanno "preparando", "c'è l'impressione che stiano facendo le valigie e rubando tutto quello che riescono a trovare". 

 

Monsignor Gallagher: pronti a offrire tavolo in Vaticano

"La Santa Sede e il Papa in persona sono sempre stati disponibili dall'inizio della guerra e finora non c'è stata una risposta concreta. Nonostante ciò la Santa Sede rimane sempre a disposizione. E se fosse opportuno e necessario di offrire e mettere a disposizione questi ambienti, come abbiamo fatto storicamente anche nel passato, il Santo Padre lo accoglierebbe molto positivamente se una domanda viene dalle due parti con tutte le buone intenzioni e con uno spirito di cercare la pace, il dialogo e la fine della guerra". Lo dice mons. Paul Richard Gallagher, 'ministro' degli Esteri vaticano in un'intervista ai telegiornali Mediaset.

Minsk: gli Usa non permettono a Kiev di negoziare con Mosca

Gli Stati Uniti non permettono alla leadership ucraina di avviare negoziati con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina: lo ha detto il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, in un'intervista al programma 'Mosca. Cremlino. Putin' rispondendo alle domande del giornalista Pavel Zarubin. Lo riporta la Tass.  "Se si riferisce alla leadership ucraina - ha detto Lukashenko rivolgendosi al giornalista - a loro non è permesso, di sicuro. Gli americani vogliono abbattere l'Europa in un colpo solo e poi avvicinarsi alla Cina attraverso la Russia. Naturalmente, schiacciando la Russia".

Filorussi: attacchi ucraini hanno danneggiato asilo a Donetsk

Un asilo è stato danneggiato a Donetsk a seguito dei bombardamenti delle truppe ucraine. Lo sostiene la missione dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) presso il Centro congiunto russo di controllo e coordinamento per le questioni relative ai crimini di guerra dell'Ucraina, secondo quanto riportato dalla Tass.
"L'asilo n. 187 nella città di Donetsk è stato danneggiato", ha scritto sul suo canale Telegram la missione, insieme a quattro condomini, un caffè e una strada. Secondo quanto riferito dalla missione della Dpr, le truppe ucraine hanno lanciato cinque razzi oggi nel centro di Donetsk. 

 

Kiev: perquisita Cattedrale della Natività a Ivano-Frankivsk

I servizi speciali di Kiev (Sbu) hanno perquisito oggi la cattedrale della Natività, legata alla Chiesa ortodossa di Mosca, a Ivano-Frankivsk, nell'Ovest dell'Ucraina. Gli 007 hanno commentato sull'emittente pubblica Suspilne che l'operazione fa parte dell'attività di controspionaggio, per contrastare le possibili "attività sovversive dei servizi speciali russi in Ucraina".  Le indagini erano già state avviate nei giorni scorsi con le clamorose perquisizioni di alcuni siti religiosi su territorio ucraino, tra cui il Monastero delle Grotte di Kiev, il Monastero della Santissima Trinità di Koretsky e la Diocesi Sarnensko-Polyska nella regione di Rivne.

Papa Francesco: non stancarsi di dire no a guerra Ucraina, sì dialogo e pace

"Non stanchiamoci di dire no alla guerra, no alla violenza, sì al dialogo, sì alla pace, in particolare per il martoriato popolo ucraino. Ieri abbiamo  ricordato la tragedia dell'Holodomor". Lo ha detto papa Francesco al termine dell'Angelus in Piazza San Pietro.

Bombardamenti su Kherson

Esodo di civili da Kherson bombardata notte e giorno dall'esercito russo dopo che si è ritirato dalla città l'11 novembre scorso. I media internazionali riferiscono di file di auto, camion, furgoni diretti verso la periferia. Ieri sera il capo dell'amministrazione militare della città ha affermato che negli ultimi sette giorni Kherson è stata colpita dai missili russi per 80 volte, provocando 16 morti nel capoluogo e 32 in tutta la regione. 

Lavrov rimanda viaggio a Minsk dopo morte ministro bielorusso

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha rimandato la sua visita in Bielorussia, prevista per oggi e domani, dopo l'improvvisa morte del suo corrispettivo Vladimir Makei. L'ha reso noto oggi il ministero degli Esteri russo. L'agenzia di stampa Belta ha dato ieri la notizia della morte del capo della diplomazia di Minsk, 64enne. I media di stato di Minsk non hanno fornito dettagli sulla causa della morte del ministro, in carica dal 2012. Invece l'Ucraina ha insinuato il dubbio che Makei sia stato avvelenato.

Secondo giorno a Kiev per premier belga, visita Bucha

Secondo giorno a Kiev per il premier belga Alexander De Croo, arrivato ieri per una visita non annunciata nella capitale ucraina durante la quale ha annunciato nuovi aiuti per 37,4 milioni di euro al Paese invaso dalle truppe russe. De Croo, accompagnato dal ministro degli Esteri Hadja Lahbib, ha visitato diverse zone del Paese, tra cui Bucha, la cittadina alle porte di Kiev dove all'inizio della guerra è stato compiuto un massacro di massa dalle forze di Mosca, con quasi 500 abitanti uccisi. Il premier belga si è recato anche a Borodianka, cittadina che si trova sulla principale strada di accesso alla capitale ucraina, ed è stato fotografato accanto al murales di Banksy che mostra un bambino - con una mossa di judo - atterrare un uomo, un riferimento al presidente russo Vladimir Putin.

Ucraina: tornano luce e riscaldamento in quasi tuttii quartieri di Kiev

La luce è tornata in quasi tutti i  quartieri di Kiev, così come anche il riscaldamento a quattro giorni  dai raid russi contro le infrastrutture ucraine, ha reso noto  l'amministrazione militare della capitale ucraina precisando tuttavia  che i picchi di consumo possono causare altri blackout.

Gb: è improbabile che Mosca conquisti l'intero Donetsk

Le truppe russe cercano di avanzare verso le città di Pavlivka e Vuhledar nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale, ma è improbabile che riescano a concentrare sufficienti forze di qualità per sfondare le difese ucraine e catturare il resto dell'Oblast controllato da Kiev: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione nel Paese. Nel rapporto, pubblicato su Twitter, il ministero sottolinea che l'area intorno alle città di Pavlivka e Vuhledar, nel centro-sud della regione, è stata teatro di intensi combattimenti nelle ultime due settimane, anche se poco territorio è passato di mano. "Quest'area rimane fortemente contesa, probabilmente in parte perché la Russia ritiene che abbia un potenziale come trampolino di lancio per una futura grande avanzata verso nord per catturare il resto della regione di Donetsk in mano agli ucraini", scrivono gli esperti britannici. Tuttavia, sottolineano, "è improbabile che la Russia sia in grado di concentrare sufficienti forze di qualità  per ottenere una svolta operativa".

 

Vescovo Kiev: attacchi mostrano che Russia non vuole il dialogo

I negoziati "li ha sollecitati anche il Papa. Ma la prima condizione dovrebbe essere un 'cessate il fuoco': basta bombe sulle città e sugli snodi strategici. Gli attacchi senza sosta mostrano che la Russia non vuole il dialogo". Lo afferma il vescovo latino di Kiev-Zhytomyr, il salesiano mons. Vitaliy Krivitsky, in un'intervista ad Avvenire.
"Giustamente Giovanni Paolo II condannava un certo 'pacifismo ingenuo' - sottolinea il presule -. Non è accettabile che una parte del territorio ucraino sia consegnato a Mosca. E il Cremlino ci minaccia con l'atomica anche attaccando la centrale nucleare di Zaporizhzhia che, quindi, rischia di trasformarsi in una bomba atomica".
Mons. Krivitsky ritiene "che Mosca non gradisca le parole forti del Papa contro questo conflitto. E i cristiani ucraini sentono il Pontefice al loro fianco. Tuttavia certa informazione ha cercato di mettere in evidenza solo alcune espressioni o gesti di Francesco che hanno creato sconcerto: dalla croce condivisa fra una donna ucraina e una russa durante la Via Crucis alle parole su Daria Dugina, la figlia dell'ideologo di Putin uccisa ad agosto e definita una 'povera ragazza'". "Chi ascolta ogni giorno il Papa sa da che parte sta e che cosa pensa. E conosce tutto il bene che compie per il popolo ucraino.
Allontanarci dal Pontefice significa fare l'interesse del nemico", dice.
"Sappiamo che una parte del popolo russo è contraria all'invasione. Ma anche che la maggioranza sostiene le scelte del Cremlino - afferma ancora il vescovo -. La massiccia campagna di disinformazione ha fatto sì che non si sappia più che cosa sia la verità e dove stia. Tuttavia la Russia ha scelto anche di non cercarla".
"Ricordo ancora mio padre - racconta - che, durante il regime sovietico, accendeva la radio sulle stazioni clandestine dell'Occidente per avere un'altra voce, una voce che non fosse megafono della propaganda. Oggi il popolo russo dovrebbe fare la stessa cosa. Inoltre mi interrogo sulle atrocità commesse in Ucraina dai combattenti russi. Durante gli anni del bolscevismo indossavano il 'budënovka', l''elmo di panno' con la stella rossa che indicava come non dovessero avere un pensiero proprio;
adesso dovrebbero trovare il coraggio di ribellarsi a certi ordini spietati".
Descrivendo la drammatica situazione nelle città ucraine, mons. Krivitsky spiega tra l'altro che tutte le chiese della diocesi si stanno attrezzando con generatori diesel e stufe a gas per essere "rifugi a disposizione della popolazione in caso di emergenza". 

 

Gb: strupro di guerra grave come uso armi chimiche

Il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ha avvertito che lo stupro in guerra è una grave violazione del diritto internazionale come l'uso di armi chimiche. Il capo della diplomazia ha parlato in un'intervista al Sunday Times alla vigilia della conferenza internazionale che si terrà a Londra sulla violenza sessuale nei conflitti.    Al summit parteciperanno oltre 50 ministri da tutto il mondo, insieme a 50 sopravvissuti da una ventina di Paesi: tra di loro, il premio Nobel per la Pace Nadia Murad, giovane yazidi divenuta un'instancabile attivista dopo essere stata tenuta prigioniera dei terroristi dell'Isis come schiave sessuale.    Lo stupro è "un atto assolutamente ripugnante eppure stiamo vedendo che in Ucraina e in altre parti del mondo questo è ancora usato come arma di guerra. Dobbiamo assicurarci che i comandanti militari capiscano che è inaccettabile quanto l'uso di armi chimiche o l'uccisione o l'abuso di prigionieri di guerra", ha affermato Cleverly.

Kiev: sale a 851 il bilancio dei bambini feriti da inizio guerra

E' salito a 851 il numero dei bambini rimasti feriti dall'inizio della guerra in Ucraina: lo rende noto la Procura generale di Kiev aggiungendo che il bilancio dei minorenni uccisi è rimasto invariato a quota 440. Lo riporta Ukrinform.   "Fino alla mattina del 27 novembre 2022, oltre 1.291 bambini sono stati colpiti in Ucraina a causa dell'aggressione armata della Federazione Russa. Secondo le informazioni ufficiali delle Procure dei minori, 440 bambini sono stati uccisi e più di 851sono stati feriti", ha scritto la Procura generale su Telegram.

Kiev: Mosca prepara nuova 'mobilitazione' segreta

La Russi sta preparando la prossima "mobilitazione" segreta per rafforzare le sue truppe al fronte nella guerra contro l'Ucraina: lo scrive lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine in un post pubblicato su Facebook, come riporta Unian.   La cosiddetta "mobilitazione" dovrebbe essere effettuata sia in Russia, sia nei territori occupati dell'Ucraina. "Nella Federazione Russa e nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina, sono in corso i preparativi per condurre, dal 10dicembre di quest'anno, la prossima ondata di mobilitazione segreta nei ranghi delle forze di occupazione russe", afferma lo Stato Maggiore.

Governatore Dnipropetrovsk: missili russi nel sud

Le forze russe hanno sparato due missili contro un'infrastruttura del settore dei trasporti a Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, come riporta Ukrinform.    "Kryvyi Rih è stata colpita. Due missili russi hanno colpito una infrastruttura dei trasporti", ha scritto Reznichenko, che ha parlato di danni.

Governatore Donetsk: cinque civili uccisi e quattro feriti

Secondo il governatore della regione ucraina di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, le forze russe nella giornata di ieri hanno ucciso cinque civili e ne hanno feriti quattro. Secondo il governatore tre sono state uccise a Ridkodub, una a Chasiv Yar, e una a Bakhmut.

Ucraina: bombe russe sul Donetsk, 5 civili uccisi ieri

Almeno cinque civili sono morti e altri quattro sono rimasti feriti durante i bombardamenti di ieri delle forze russe nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform.   "Il 26 novembre i russi hanno ucciso cinque civili nella regione di Donetsk: tre a Ridkodub, uno a Chasiv Yar e uno a Bakhmut - ha scritto Kyrylenko -. Altre quattro persone nella regione sono rimaste ferite".   Al momento, ha aggiunto il governatore, è impossibile stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha.

Kiev, oltre 86.700 soldati russi morti in guerra

Sono 86.710 i militari russi che sono rimasti uccisi finora dall'avvio dell'invasione dell'Ucraina: lo ha riferito il ministero della Difesa di Kiev, precisando che Mosca ha perso anche 278 aerei, 261 elicotteri, oltre 2.900 carri armati e 5.848 veicoli corazzati da combattimento. Il Cremlino non ha mai dato conferma dei bilanci di morti e feriti.

Media, due terzi Paesi Nato hanno esaurito armi per Ucraina

Due terzi dei Paesi della Nato hanno esaurito il loro potenziale per le forniture di armamenti all'Ucraina: lo scrive il quotidiano statunitense New York Times, che cita un alto funzionario dell'Alleanza. Le scorte di armamenti di 20 dei 30 membri della Nato sono "piuttosto esaurite", ha detto il funzionario che ha voluto mantenere l'anonimato. Ma i restanti 10 Paesi possono ancora fornire di più, soprattutto gli alleati più grandi, ha aggiunto citando tra questi l'Italia, la Francia, la Germania e l'Olanda. La situazione delle scorte di armamenti è particolarmente difficile per la Polonia e gli Stati baltici, sottolinea il giornale, secondo cui nel complesso i Paesi della Nato hanno trasferito all'Ucraina armamenti per un valore di 40 miliardi di dollari, pari al bilancio annuale della difesa francese.

Da Estonia nuovi aiuti alimentari

Il ministro degli esteri estone Urmas Reinsalu ha reso noto che il suo paese ha assegnato 50.000 € a favore di Grain Fron Ukraine. “Novant'anni fa" - ha affermato Reinsalu - riferendosi all'anniversario Del Holomodor, il ‘genocidio per fame’ perpetrato dall'allora Unione sovietica nei confronti dell'Ucraina negli anni ‘30 - “gli ucraini si ribellarono a un crudele attacco alle loro vite e a quelle dei loro cari. Oggi stanno facendo lo stesso difendendo coraggiosamente la prosperità di noi tutti”. “E’ un dovere della comunità internazionale fornire all'Ucraina - ha proseguito - un variegato sostegno fino alla vittoria e garantire che i crimini commessi verranno giudicati”.
 

Zelensky avverte: Se aumento consumi, black out serali

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha avvertito i suoi connazionali che se ci sarà un aumento dei consumi elettrici sarà necessario interrompere la distribuzione di corrente la sera. Nel suo discorso serale, Zelensky ha ricordato che la cosa principale è continuare a risparmiare energia, anche se la distribuzione è migliorata rispetto ai giorni scorsi. "A Kiev e in 14 regioni ci sono ancora restrizioni per più di 100.000 abbonati. Se il consumo aumenta la sera, il numero di disconnessioni potrebbe aumentare. Ciò dimostra ancora una volta quanto sia importante ora risparmiare energia e consumarla razionalmente", ha spiegato.