Dopo il golpe

Una missione diplomatica e una dell'Onu a Niamey, ma intanto in migliaia corrono ad arruolarsi

Arrivata in Niger anche la nuova ambasciatrice degli Stati Uniti. Il suo obiettivo sarà di sostenere una soluzione diplomatica che preservi l'ordine costituzionale in Niger e di ottenere "l'immediato rilascio del Presidente Bazoum"
Una missione diplomatica e una dell'Onu a Niamey, ma intanto in migliaia corrono ad arruolarsi
(GettyImages)
Niamey, Niger

Ecowas decide un ''D day'' per l'intervento militare in Niger. Gb evacua ambasciata

Il Regno Unito ha annunciato l'evacuazione di tutto il personale diplomatico della sua ambasciata in Niger per ''motivi di sicurezza'' in vista di un possibile intervento militare contro la giunta golpista da parte dell'Ecowas, l'organizzazione dei Paesi dell'Africa occidentale. ''Abbiamo ritirato temporaneamente il personale britannico dal Niger. La nostra ambasciata adesso sta lavorando da remoto'', si legge in una nota del ministero degli Esteri britannico. Londra ha anche ribadito che sconsiglia i viaggi in Niger, anche a Niamey, per motivi di sicurezza. I capi di Stato Maggiore dell'Ecowas hanno deciso un ''D day'' per l'intervento militare in Niger, senza però rendere nota la data.

Capo golpisti Niger, "transizione non andrà oltre i 3 anni", "Un'aggressione contro di noi non sarebbe una passeggiata'"

Il nuovo uomo forte del Niger, il generale Abdourahamane Tiani, salito al potere con un colpo di stato, ha dichiarato che il periodo di transizione non supererà i tre anni e ha messo in guardia i Paesi stranieri da interventi militari contro il suo Paese. "La nostra ambizione non è quella di prendere il potere", ha dichiarato Tiani in un discorso televisivo, aggiungendo che il periodo di transizione "non può superare i tre anni". Tiani ha poi avvertito che se ci dovesse essere "un'aggressione" contro il nuovo regime "non sarebbe una passeggiata come alcuni pensano". Le parole arrivano il giorno dopo che l'Ecowas ha dichiarato di essere pronta a un intervento armato. 

La delegazione Ecowas ha incontrato Bazoum

La delegazione dell'Ecowas (Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale) giunta oggi a Niamey ha incontrato il presidente deposto del Niger Mohamed Bazoum, destituito con il colpo di Stato dello scorso 26 luglio. Lo riferisce Radio France Internationale (Rfi), precisando che a quanto le risulta l'incontro si è svolto alla presenza del primo ministro nominato dalla giunta golpista, Mahamane Lamine Zeine, e di un altro membro della giunta stessa. Si tratta della stessa delegazione che si era recata a Niamey dopo il golpe.

Il premier dei golpisti ha incontrato una delegazione dell'Onu Ieri a Niamey. Simao: "Bisogna ascoltare il loro punto di vista"

Il primo ministro del Niger, Ali Mahaman Lamine Zeine, nominato dall'esercito, ha avuto ieri colloqui con una delegazione delle Nazioni Unite guidata da Leonardo Santos Simão, rappresentante speciale del Segretario generale per l'Africa occidentale e il Sahel. Lo si è appreso oggi a Niamey. "Dobbiamo innanzitutto ascoltare le autorità e il loro punto di vista, in modo da poter lavorare insieme per trovare un modo per far tornare il Paese alla normalità e alla legalità costituzionale il più rapidamente possibile. Siamo convinti che questo sia sempre possibile attraverso il dialogo", ha dichiarato Simão al termine dell'incontro.

In migliaia a iscriversi come ausiliari dell'esercito

Migliaia di volontari si sono radunati stamattina intorno allo stadio Seyni Kountché, nel centro della capitale del Niger, Niamey, rispondendo all'appello di diverse organizzazioni per iscriversi alle liste di ausiliari civili che potrebbero essere mobilitati a sostegno delle forze armate.

Nuova ambasciatrice Usa arriva a Niamey ma non presenta credenziali, vuole parlare con Bazoum

La nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Niger, Kathleen FitzGibbon, è andata nella capitale nigerina Niamey per guidare la missione diplomatica americana "e per sostenere gli sforzi che aiutino a risolvere la crisi politica in questo momento critico". Lo annuncia in una nota il Dipartimento di Stato Usa, specificando che FitzGibbon "non presenterà formalmente le credenziali" e che "il suo arrivo non riflette alcun cambiamento della nostra posizione politica, ma risponde al bisogno di una guida esperta della nostra missione in un momento impegnativo". L'ambasciatrice dovra' operare per una soluzione diplomatica che "preservi l'ordine costituzionale in Niger e per il rilascio immediato del presidente Bazoum, della sua famiglia e di tutti coloro che sono illegalmente detenuti. Restiamo impegnati a lavorare con i partner africani, tra cui l'Ecowas, per promuovere sicurezza, stabilita', un governo democratico e il principio di legalita' nel Sahel". Secondo fonti della Cnn, FitzGibbon intende innanzitutto parlare con Bazoum.

Una missione diplomatica dell'Ecowas è arrivata nella capitale nigerina Niamey

Una missione diplomatica dell'Ecowas (la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale) è arrivata nella capitale nigerina Niamey per quello che viene considerato come un nuovo tentativo di risolvere con il dialogo la crisi aperta con il golpe del 26 luglio contro il presidente Mohamed Bazoum. L'arrivo della delegazione è stato confermato dall'inviato di France24 dopo che la giunta militare nigerina ha fatto sapere della visita nel Paese di una delegazione delle Nazioni Unite che ha incontrato con il premier nominato dalla giunta, Ali Mahamane Lamine Zeine. Il rappresentante speciale del segretario generale e capo dell'Ufficio Onu per l'Africa occidentale e il Sahel (Unowas), Léonardo Santos Simão, ha spiegato che l'obiettivo della visita era "ascoltare il punto di vista delle autorità" per "valutare insieme e trovare il modo per far tornare il Paese il più rapidamente possibile alla normalità costituzionale" con la liberazione di Bazoum.

Burkina Faso e Mali mandano i loro caccia in Niger

Il Burkina Faso e il Mali hanno stazionato i loro aerei da guerra in Niger per respingere qualsiasi aggressione. Lo ha riferito il canale televisivo nigeriano RTN. In precedenza, il commissario dell'ECOWAS per la pace e la sicurezza Abdel Fatau Musah ha dichiarato che la data esatta dell'inizio dell'intervento militare delle forze dell'ECOWAS nella situazione in Niger è stata determinata, ma non sarà ancora annunciata.

Ecowas: "Pronti a soluzione pacifica se i golpisti la vogliono"

"Domani è possibile che una missione dell'Ecowas si rechi in Niger per continuare a seguire il percorso pacifico di ripristino dell'ordine costituzionale. Siamo pronti a risolvere il problema in modo pacifico, ma bisogna essere in due per ballare il tango": lo ha dichiarato, parlando ad Accra, il Commissario dell'Ecowas per gli Affari politici, la pace e la sicurezza, Abdel-Fatau Musah. Le precedenti delegazioni dell'organizzazione degli Stati dell'Africa occidentale non erano riuscite a incontrare il generale Abdourahamane Tiani, l'ex-capo della guardia presidenziale e nuovo uomo forte del Paese del Sahel. 

Ecowas pronta a intervenire in Niger appena dato l'ordine

La forza dell'Ecowas è "pronta a intervenire" in Niger non appena "verrà dato l'ordine" anche se già per domani è "possibile" una sua missione diplomatica a Niamey. È quanto ha annunciato una fonte ufficiale ad Accra al termine dei due giorni di riunione straordinaria del Comitato dei capi di Stato maggiore della Difesa (Ccdc) della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale svoltasi nella capitale del Ghana. L'incontro era volto a finalizzare i piani per il dispiegamento di una 'Standby Force' in Niger, dove militari golpisti a luglio hanno deposto il presidente filo-occidentale Mohamed Bazoum.

"Siamo pronti a intervenire non appena verrà dato l'ordine. È stato fissato anche il giorno dell'intervento", ha detto Abdel-Fatau Musah, Commissario per gli Affari politici, la pace e la sicurezza dell'organizzazione regionale riferendosi al potere dei capi di Stato e di governo dei Paesi dell'Ecowas di ordinare l'attacco. 

 

 

I Golpisti inviano altre truppe a confine con Benin e Nigeria

I golpisti hanno inviato altre truppe al confine con il Benin e la Nigeria, riferiscono i media locali citando i militari nigerini. Testimoni oculari affermano che i soldati si stanno piazzando in particolare nelle città di Gaya e di Birni n'Konni. 
 

Onu: proseguiremo i contatti con autorità de facto del Niger

Le Nazioni Unite proseguiranno i contatti con le autorità "de facto" del Niger per portare avanti il loro lavoro all'interno del Paese. Lo ha dichiarato il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "Come in tutte le situazioni simili, ci sono contatti operativi per assicurarsi che le nostre attività umanitarie possano funzionare", ha detto Dujarric nel corso di un briefing. 

"In luoghi dove ci sono stati cambiamenti di governo non democratici o veri e propri colpi di stato, continueremo a lavorare con le autorità de facto o con chiunque sia al comando per garantire che il nostro lavoro possa continuare, che possiamo continuare a servire la popolazione e che il nostro personale sia al sicuro", ha aggiunto. Le consegne umanitarie sono in corso e ci sono stati alcuni voli, ha aggiunto. 

Il 26 luglio in Niger è avvenuto un colpo di Stato. Il presidente Mohamed Bazoum è stato spodestato e arrestato dalla sua stessa guardia presidenziale, guidata dal generale Abdourahamane Tchiani. In seguito al golpe, l'Ecowas ha sospeso tutti gli aiuti finanziari al Niger, ha congelato i beni dei ribelli e ha imposto il divieto di voli commerciali da e per il Paese. A inizio agosto, durante il vertice di Abuja, i leader dell'Ecowas hanno deciso di attivare una forza di attesa per costringere l'esercito nigerino a reintegrare Bazoum.

Ecowas: “Pronti ad intervenire se la diplomazia fallisce”

L'Ecowas è pronta a intervenire militarmente in Niger se la diplomazia fallirà nei suoi tentativi di ripristinare l'ordine costituzionale dopo il golpe del 26 luglio scorso. "Che nessuno dubiti che se tutto il resto fallisce, le varie forze dell'Africa occidentale - sia la componente militare che quella civile - sono pronte a intervenire", ha dichiarato il commissario per gli Affari politici, la pace e la sicurezza della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, Abdel-Fatau Moussa, nel corso di una riunione dei capi di Stato maggiore ad Accra, in Ghana. "Useremo tutti i mezzi per ripristinare l'ordine costituzionale in Niger. L'operazione è pronta se la diplomazia fallisce - ha avvertito Moussa - La giunta sta usando il dialogo per guadagnare tempo e far accettare il colpo di Stato".

I leader Ecowas ad Accra continuano a cercare la via del dialogo

È in corso la riunione dei leader militari della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas), in programma oggi e domani ad Accra, in Ghana. I capi di stato militari, come è stato annunciato, si confronteranno soprattutto sulle modalità per ripristinare "l'ordine costituzionale della Repubblica del Niger" dopo il golpe militare del 26 di luglio e dopo che l'Ecowas, la settimana scorsa, si e' detto pronto a intervenire con un dispiegamento di forze. Via Twitter gli stati occidentali avevano annunciato che la riunione sarebbe stata incentrata  proprio sulla "finalizzazione dei piani di dispiegamento". Il capo di stato maggiore nigeriano, il generale Christopher Gwabin Musa, ha tuttavia aperto i lavori con dichiarazioni molto meno bellicose. "La democrazia è ciò che difendiamo e sosteniamo", ha affermato Christopher Gwabin Musa intervenendo in veste di Presidente dell'organizzazione, di fronte ai leader militari dei paesi Ecowas. Sebbene l'opzione di un intervento armato resti sul tavolo, l'organizzazione sembra ancora privilegiare la via del dialogo con il regime militare che ha rovesciato il presidente Mohamed Bazoum e ha messo alla guida del Niger il generale Abdourahamane Tiani. "L'obiettivo del nostro incontro non è solo quello di reagire agli eventi - ha proseguito Gwabin Musa - ma di tracciare in modo proattivo un percorso che porti alla pace e al mantenimento della stabilità". 

Iniziata la riunione dei capi militari Ecowas ad Accra

È iniziata la riunione dei capi militari dell'Africa occidentale convocata oggi in Ghana per coordinare un possibile intervento armato mirato a far fallire il colpo di Stato in Niger. "L'obiettivo del nostro incontro non è semplicemente quello di reagire agli eventi, ma di tracciare in modo proattivo un percorso che porti alla pace e promuova la stabilità", ha dichiarato il capo di Stato Maggiore della Difesa della Nigeria, il generale Christopher Gwabin Musa, alla riunione dell'Ecowas ad Accra. "La democrazia è ciò che sosteniamo e incoraggiamo", ha detto ancora il generale.

Berlino vuole che l'Unione europea decida sanzioni contro i golpisti

"Dopo aver sospeso la cooperazione in materia di sicurezza e di sviluppo, vogliamo ora varare nell'Ue sanzioni contro i golpisti del colpo di Stato" in Niger. Lo scrive su Twitter/X l'account del ministero tedesco degli Esteri. La Germania sostiene inoltre gli "sforzi africani" e dell'Ecowas per risolvere la crisi. 

Attesa per il vertice in Ghana: non è chiaro se o quando le truppe dell'Ecowas interverranno

Il vertice del pomeriggio ad Accra è il primo incontro da quando l'Ecowas, la scorsa settimana, ha ordinato il dispiegamento di una "forza di riserva" per ripristinare il governo costituzionale Niger. Non è chiaro se o quando le truppe interverranno. Una forza sarebbe probabilmente composta da diverse migliaia di soldati provenienti da Nigeria, Costa d'Avorio, Senegal e Benin e potrebbe impiegare settimane o mesi per prepararsi a entrare in azione secondo gli esperti. L'Ecowas ha poca esperienza nel fermare i frequenti colpi di stato nella regione: Burkina Faso e Mali ne hanno subito due ciascuno in appena tre anni. Senza un intervento militare o una ripresa dei negoziati in Niger, tuttavia, la giunta golpista sta rafforzando il suo potere rischiando di lasciare poche scelte all'Ecowas.

Ecowas: oggi vertice sul 'dispiegamento delle truppe'

L'Ecowas annuncia di "aver avviato l'attivazione" della sua "forza di attesa per il ripristino dell'ordine costituzionale nel Niger". Oggi riunione ad Accra in Ghana del comitato dei capi di stato maggiore della difesa dell'Ecowas incentrata sui "piani di dispiegamento" delle truppe.
 

L'Unione Africana si oppone a un intervento militare in Niger e si dissocia dall'Ecowas

L'Unione Africana si oppone a un intervento militare in Niger e si dissocia dall'Ecowas, la Comunita' economica degli Stati dell'Africa occidentale. Lo scrive Le Monde, citando fonti diplomatiche. Il giornale parla di una riunione che si e' svolta lunedi del Consiglio per la pace e la sicurezza, l'organo dell'Unione Africana deputato a decidere sulle questioni di risoluzione dei conflitti. Alla fine dell'incontro e' stato deciso di dire no all'uso della forza. “Si allargano le divisioni tra i Paesi africani sull'atteggiamento da adottare”,  scrive Le Monde. Lunedì 14 si è tenuta una riunione "tesa", "interminabile", di "piu' di dieci ore" del Consiglio per la pace e la sicurezza dell'Unione africana, l'organo deputato a decidere sui temi della risoluzione dei conflitti. Secondo diverse fonti, durante questo incontro, il Consiglio ha deciso di respingere l'uso della forza contro la giunta nigerina. Questa posizione dovra' essere formalizzata mercoledi' con un comunicato stampa ufficiale. Allo stesso tempo, il Consiglio ha deciso di sospendere temporaneamente il Niger da tutte le attivita' dell'Unione Africana.

Ministero della Difesa del Niger: 17 soldati uccisi dai jihadisti vicino al Mali

Almeno 17 soldati nigerini sono stati uccisi e 20 feriti in un attacco di sospetti jihadisti martedì vicino al confine tra Niger e Mali, ha annunciato il ministero della Difesa a Niamey. Nel primo pomeriggio di martedì, "un distaccamento delle Forces armées nigériennes (Fan) in movimento tra Boni e Torodi è rimasto vittima di un'imboscata terroristica alla periferia della località di Koutougou (52 km a sud-ovest di Torodi)", secondo un comunicato del ministero. Il bilancio provvisorio è di 17 soldati uccisi e 20 feriti, di cui sei gravi.

Il premier nominato dai golpisti in visita in Ciad

Il primo ministro del Niger nominato dai militari, Ali Mahaman Lamine Zeine, ha fatto una visita nel vicino Ciad e ha avuto colloqui con la sua controparte e il presidente Mahamat Idriss Deby Itno. Lo ha reso noto il governo del Ciad. Ali Mahaman Lamine Zeine, un civile nominato dopo il colpo di stato del 26 luglio, è arrivato per una "visita di lavoro".

Blinken, "Contro il golpe ancora spazio per la diplomazia"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto di vedere ancora una possibilità per la diplomazia di invertire un colpo di stato in Niger, mentre il blocco dell'Africa occidentale mantiene la pressione sui governanti militari a Niamey. "Restiamo molto concentrati sulla diplomazia per ottenere i risultati che vogliamo, ovvero il ritorno all'ordine costituzionale, e credo che continui ad esserci spazio per la diplomazia per raggiungere quel risultato", ha detto Blinken.

Putin sente il leader del Mali, invocando una soluzione pacifica

Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto una soluzione pacifica alla crisi del Niger in una telefonata con il leader della giunta del Mali, Assimi Goita, stando al Cremlino. "È stata sottolineata l'importanza di risolvere la situazione per quanto riguarda la Repubblica del Niger esclusivamente con mezzi politici e diplomatici pacifici", ha affermato il Cremlino.

I capi stato maggiore dell'Ecowas si incontreranno il 17 e 18 in Ghana

I capi di stato maggiore della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) si incontreranno giovedì e venerdì in Ghana per discutere di un possibile intervento militare in Niger, stando a fonti militari e politiche regionali. Questa riunione, che inizialmente doveva tenersi sabato, è stata rinviata. E si terrà quindi una settimana dopo la decisione presa dai vertici dell'Ecowas di schierare la "forza di attesa" dell'organizzazione per restaurare Mohamed Bazoum, il presidente del Niger rovesciato da un colpo di stato militare il 26 luglio.

I golpisti richiamano l'ambasciatore dalla Costa d'Avorio dopo le dichiarazioni di Ouattara

I leader golpisti del Niger hanno richiamato l'inviato del loro Paese ad Abidjan dopo le dichiarazioni del presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara che, a loro dire, equivalevano a "elogiare l'azione armata" contro Niamey. 

Riferendosi al via libera dei vicini dell'Africa occidentale a un possibile intervento armato per ripristinare la democrazia nel Paese, i nuovi governanti militari nigerini hanno denunciato la "volontà" di Ouattara di "vedere realizzata questa aggressione illegale e insensata contro il Niger".
 

Borrell: accuse di tradimento a Bazoum sono una nuova provocazione

"Denuncio il desiderio della giunta di accusare Mohamed Bazoum di alto tradimento. Una nuova provocazione contro la democrazia in Niger, l'Ecowas e i partner del Niger". Lo ha scritto su X - l'ex Twitter - l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell aggiungendo: "chiedo con urgenza il ritorno all'ordine costituzionale e l'immediata liberazione del presidente legittimo".

Usa: "Siamo incredibilmente costernati dalle minacce di perseguire il presidente Bazoum"

"Siamo incredibilmente costernati dalle notizie secondo cui l'ingiusta detenzione del presidente Bazoum è andata ancora oltre". Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato americano Vedant Patel, commentando l'intenzione della giunta golpista del Niger di perseguire il presidente deposto Mohamed Bazoum per alto tradimento. "Questa azione è del tutto ingiustificata e ingiustificata e, francamente, non contribuirà a una risoluzione pacifica di questa crisi", ha aggiunto Patel, come riporta France24.

Ecowas: "Perseguire presidente Bazoum è una provocazione"

Contraddice volontà di ripristinare ordine con mezzi pacifici”. Le minacce di procedimenti legali contro il presidente destituito Mohamed Bazoum per "alto tradimento" costituiscono una nuova "provocazione" da parte del regime militare che ha preso il potere in Niger. Lo ha denunciato la Comunità degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) in un comunicato stampa.
Tali minacce sono "una nuova forma di provocazione e contraddice la volontà attribuita alle autorità militari della Repubblica del Niger di ripristinare l'ordine costituzionale con mezzi pacifici", si legge nel comunicato.

 

Un tribunale di Niamey ha cancellato una condanna pur il leader di un gruppo che sostiene i golpisti

Un tribunale di Niamey ha cancellato una condanna a nove mesi di carcere inflitta ad Abdoulaye Seydou, capo di un importante gruppo di attivisti che sostengono i militari che il 26 luglio hanno preso il potere con un golpe che ha spodestato il presidente Mohamed Bazoum. Seydou, capo del gruppo M62, era dietro le sbarre da sette mesi per un caso riguardante un attacco aereo dell'esercito contro sospetti jihadisti nel sud del Paese. "La Corte d'Appello di Niamey ha annullato la decisione dell'Alta Corte che aveva condannato il nostro compagno Abdoulaye Seydou a nove mesi di carcere", ha dichiarato il segretario generale dell'M62 Sanoussi Mahaman. "Abbiamo sempre detto che la detenzione di Abdoulaye Seydou è una decisione arbitraria e orchestrata". Il movimento M62, costituito un anno fa, è una coalizione di circa 10 gruppi e ong contrari alla presenza delle forze militari francesi in Niger. Nelle ultime settimane, ha guidato appelli a manifestazioni per sostenere i golpisti. Seydou è stato arrestato a gennaio e condannato ad aprile. Il suo grupp oaveva accusato le forze di difesa e di sicurezza di aver massacrato civili in raid con elicotteri su una miniera d'oro illegale lo scorso ottobre, lanciati sulla base del fatto che i presunti assassini di due agenti di polizia si erano rintanati.

Il presidente Bazoum accusato di "alto tradimento"

I leader del colpo di Stato in Niger che hanno spodestato il presidente Mohamed Bazoum hanno detto che "perseguiranno" il presidente deposto per "alto tradimento" e che "minaccia la sicurezza" del Paese. Lo hanno detto in una dichiarazione letta alla televisione nazionale. "Il governo del Niger ha finora raccolto... prove per perseguire il presidente deposto e i suoi complici locali e stranieri davanti agli organismi nazionali e internazionali competenti per alto tradimento e perché mina la sicurezza interna ed esterna del Niger", ha dichiarato il colonnello-maggiore Amadou Abdramane. 

Golpisti: 6 soldati nigerini e 10 sospetti jihadisti morti in combattimento

Sei soldati nigerini e dieci "terroristi" sono stati uccisi durante combattimenti nell'ovest del Paese: lo afferma una dichiarazione dell'Alto Comando della Guardia Nazionale letta in televisione. Soldati nigerini che si trovavano a bordo di cinque veicoli "impegnati all'inseguimento" di sospetti jihadisti sono caduti in un'imboscata a una ventina di chilometri dalla cittadina di Sanam, nell'ovest del Paese, spiega il comunicato. Secondo la stessa fonte, l'agguato sarebbe stato teso "da terroristi" che guidavano "una decina di motociclette". "Dieci terroristi" sono stati uccisi durante una "operazione di rastrellamento" condotta da "rinforzi aerei e di terra", si legge nel comunicato, e quattro delle moto degli aggressori sono state "distrutte".
 

Delegazione islamica: golpisti aperti a soluzione diplomatica

"I leader golpisti nigerini sono aperti ad una soluzione diplomatica". Lo ha fatto sapere - citato da France 24 - il gruppo di alti predicatori islamici della Nigeria che ha incontrato oggi a Niamey la giunta che ha preso il potere in Niger. Il gruppo, guidato da Sheikh Abdullahi Bala Lau, ha avuto un incontro di diverse ore con il generale Abdourahamane Tiani, capo della giunta. Tiani "ha detto che le porte sono aperte per esplorare la diplomazia e la pace come soluzione", ha dichiarato Lau.
 

La giunta golpista chiede sostegno alla Guinea

Una delegazione di golpisti, guidata dal generale Moussa Salao Barmou, si è recata ieri a Conakry, capitale della Guinea, per chiedere sostegno dopo il colpo di stato in Niger del 26 luglio scorso. La delegazione nigerina è stata ricevuta dal leader guineano, Mamadi Doumbouya, come riferisce Rfi. L'incontro si è tenuto nel palazzo Mohamed V. In risposta, il colonnello Mamadi Doumbouya ha ribadito la posizione del suo Paese in questo momento di crisi: "Per quanto riguarda la Repubblica di Guinea, noi siamo panafricani. Quando i nostri popoli hanno problemi, noi ci siamo sempre, ci saremo sempre, ed è quello che è successo con i nostri fratelli in Burkina Faso, Mali e Niger. La nostra posizione è chiara: affrontare i problemi dei nostri popoli, che per noi sono molto importanti".

I golpisti chiedono l'abolizione delle sanzioni Ecowas: "Disumane"

Il leader del nuovo governo in Niger ha incontrato una delegazione nigeriana e ha chiesto il congelamento delle sanzioni dell'Ecowas, che ha definito "disumane" e "ingiuste": lo ha riferito al Arabiya.   Secondo al-Jazeera, sull'opportunita' delle sanzioni, che "colpiscono il popolo e non i militari golpisti", sono divisi gli stessi Paesi componenti della Comunita' economica degli Stati dell'Africa occidentale.

Il medico di Bazoum: ha il morale alto, lui e la famiglia stanno bene

"Il presidente ha il morale alto". Lo ha riferito alla famiglia il medico personale del presidente del Niger Mohamed Bazoum, detenuto nel seminterrato della residenza di Niamey, dopo il colpo di Stato del 26 luglio. Bazoum ha visto il suo medico nella mattinata di sabato ed è il secondo incontro concesso dopo la visita del presidente del Ciad Mahamat Idriss Déby, mentre sulla giunta militare arrivano appelli dalla famiglia ma anche dalle autorità regionali e internazionali per il suo rilascio. Il medico ha incontrato anche la moglie e il figlio di Bazoum: "Stanno tutti bene", ha riferito ma le condizioni di vita del presidente rimangono comunque difficili, con l'elettricità che è ancora interrotta. Dopo questa visita, la famiglia del presidente Bazoum si è detta "sollevata". Lo riporta Rfi.

l'Ue ribadisce il suo appello per il ritorno all'ordine costituzionale

L'Unione europea ribadisce la sua ferma condanna del colpo di Stato in Niger, che può avere solo ripercussioni negative per il benessere e la sicurezza del popolo nigerino e per la stabilità regionale. È quanto si legge in una nota. L'Unione europea ribadisce solennemente il suo appello per il ritorno all'ordine costituzionale, ribadisce il suo sostegno al Presidente Bazoum e accoglie con favore le decisioni prese dai Capi di Stato dell'Ecowas in occasione del secondo Vertice straordinario sulla situazione in Niger del 10 agosto 2023, in particolare la determinazione a continuare a cercare una soluzione diplomatica all'attuale crisi, prendendo atto della mobilitazione della Forza di riserva.

L'Ue sostiene pienamente gli sforzi compiuti dall'Ecowas ed è pronta a sostenerli, anche attraverso l'introduzione di un nuovo regime di sanzioni individuali. L'Ue ribadisce la sua condanna della detenzione illegale del Presidente Bazoum e della sua famiglia e desidera esprimere la sua profonda preoccupazione per il continuo e preoccupante deterioramento delle loro condizioni di detenzione. L'Ue chiede ancora una volta il loro rilascio immediato e incondizionato. Di fronte alla crisi in Niger, l'Ue continuerà a fornire aiuti umanitari e a essere al fianco del popolo nigerino, in particolare nel suo impegno per i diritti umani.

Ecowas vuole inviare un comitato per incontrare i leader golpisti

Il parlamento del blocco regionale dell'Africa occidentale, l'Ecowas, vuole inviare un comitato in Niger per incontrare i leader del colpo di stato che hanno preso il potere il 26 luglio scorso. Lo ha detto un portavoce del parlamento dell'Ecowas, come riporta France24. Finora i golpisti hanno respinto qualsiasi delegazione dell'Ecowas e hanno resistito alle pressioni diplomatiche per ripristinare il governo democraticamente eletto.

I leader religiosi nigeriani incontrano i membri delle forze armate che hanno preso il potere

I leader religiosi nigeriani sono arrivati in Niger per incontrare i membri delle forze armate che hanno preso il potere dopo il golpe del 26 luglio. Lo ha detto ad AFP una fonte vicina al regime. Il nuovo primo ministro Ali Mahaman Lamine Zeine ha ricevuto la delegazione nella capitale Niamey mentre i leader dell'Africa occidentale cercano una soluzione diplomatica alla crisi senza escludere l'uso della forza.

Il presidente deposto Bazoum è stato visitato dal suo medico

Il presidente del Niger, Mohamed Bazoum, deposto dal recente colpo di stato militare e rinchiuso dai golpisti, ha ricevuto una visita del suo medico", secondo fonti a lui vicine. Nelle ultime ora sono state espresse preoccupazioni sulle condizioni di salute di Bazoum. 

Il vertice militare Ecowas sarebbe stato calendarizzato per lunedì, secondo la Tass

 L'incontro dei capi di stato maggiore degli Stati membri della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, l'Ecowas, previsto inizialmente per oggi in Ghana, sarebbe stato ricalendarizzato per lunedì 14 agosto. Lo riferisce l'agenzia di stato russa Tass citando Al Jazeera. Sui siti internet in arabo e in inglese dell'emittente qatarina tuttavia la data non viene riportata.

Il ministro degli Esteri del governo deposto fa appello ai golpisti: "Rinunciate al potere"

 Il ministro degli Esteri nigerino Hassoumi Massoudou, deposto nel golpe del 26 luglio assieme al governo legittimo, ha lanciato un appello alla giunta militare affinche' rinunci il potere, per evitare al Paese sanzioni e un possibile intervento armato degli Stati dell'Ecowas. Massoudou, in un post pubblicato su X, ha sottolineato che l'azione militare minacciata dall'Ecowas "non e' una guerra contro il Niger e la sua popolazione ma una operazione di polizia contro i sequestratori e i loro complici". Nel summit del 10 agosto tenuto in Nigeria, il secondo straordinario tra i Paesi che aderiscono all'Ecowas, era presente anche Massoudou. 

Il ministro degli Esteri del governo deposto: "L'intervento Ecowas sarebbe un'operazione di polizia, non una guerra"

L'intervento militare in Niger preso in considerazione dall'Ecowas non sarebbe "una guerra contro il Niger e il suo popolo, ma un'operazione di polizia contro i sequestratori e i loro complici" che hanno realizzato il colpo di stato il 26 luglio scorso. Lo ha affermato il ministro degli Esteri del deposto governo del Niger, Hassoumi Massaoudou, che rappresenta, durante i vertici dell'Ecowas, il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum. Lo riporta France24.

Fonti: il rinvio dell'intervento militare di Ecowas perché le truppe non sono pronte

La riunione dei comandanti degli eserciti della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) sul colpo di Stato in Niger è stata rinviata perché non è pronta la Ecowas Standby Force, le truppe di riserva che l'organizzazione ha deciso di attivare: lo hanno riferito fonti citata da Al-Arabiya e Al-Hadath. Un funzionario nigeriano e una fonte dell'esercito ivoriano avevano annunciato che la riunione dei vertici militari dei paesi dell'Africa occidentale si doveva tenere oggi in Ghana, ma un portavoce dell'Ecowas ha poi chiarito che l'incontro si svolgerà la prossima settimana. Ieri la Russia ha messo in guardia contro qualsiasi intervento militare in Niger, sostenendo che destabilizzerebbe ulteriormente il Paese. Al momento le componenti principali della Standby Force dell'Ecowas corrispondono alle forze militari dei principali Paesi partecipanti, ovvero Nigeria, Senegal e Costa d'Avorio, che nel 2022 avevano eserciti composti, secondo l'International Institute for Strategic Studies, rispettivamente da 223mila, 27mila e 19mila soldati. Al momento l'unico Paese a dire quanti soldati metterà a disposizione e' stata la Costa d'Avorio: dopo l'annuncio della mobilitazione giovedi', il presidente Alassane Ouattara ha promesso di inviare "tra 850 e 1.100 soldati", aggiungendo che le truppe dovrebbero intervenire "il prima possibile". 

Air France proroga a 18 agosto stop a voli in Mali e Burkina

Air France ha prorogato "fino al 18 agosto compreso" la sospensione dei voli per Mali e Burkina Faso "a seguito del golpe in Niger e a causa della situazione geopolitica nella regione del Sahel". Lo ha reso noto la compagnia aerea che aveva annunciato lo stop ai voli lunedì scorso, subito dopo la decisione della giunta militare al potere a Niamey di chiudere lo spazio aereo del Niger. Stando a quanto riportato dalla France presse, Air France ha fatto sapere di essere "in contatto con le autorità francesi" per monitorare "costantemente l'evolversi della situazione geopolitica dei territori serviti e sorvolati dai suoi aerei", sottolineando che "la sicurezza dei clienti e degli equipaggi è la priorità assoluta".

Niger: rinviato sine die vertice dei Paesi Ecowas

Il vertice dei capi di stato e di governo dei Paesi della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) sulla crisi in Nigerpost-golpe, previsto per oggi ad Accra, capitale del Ghana, è stato rinviato sine die. L'organizzazione ha addotto "ragioni tecniche" per il rinvio, mentre a Niamey, capitale del Niger, migliaia di pro-gopisti hanno manifestato davanti all'ambasciata francese al grido di "Abbasso la Francia! Abbasso l'Ecowas!".

Gli Usa condannano il rifiuto dei golpisti di rilasciare Bazoum

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ribadito la sua "grave preoccupazione" per lo stato di salute del deposto presidente nigerino Mohamed Bazoum e ha espresso la sua costernazione per il fatto che i leader golpisti rifiutano di rimettere in liberta' anche la famiglia del presidente, come "gesto di buona volonta'".    "Oggi ho parlato con l'ex presidente nigerino (Mahamadou) Issoufou in merito alla nostra grave preoccupazione per la famiglia del presidente Bazoum, la cui continua detenzione in condizioni di deterioramento e' inconcepibile", aggiunge la nota del Dipartimento di Stato. 

France Press: Rinviata sine die la riunione dell'Ecowas in Ghana

La riunione dei capi di stato maggiore della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) che avrebbe dovuto tenersi oggi nella capitale ghanese Accra è stata rinviata sine die per "ragioni tecniche", secondo quanto riferiscono fonti militari regionali. L'incontro aveva come obiettivo quello di illustrare ai vertici dell'organizzazione le "migliori opzioni" relativamente alla loro decisione di dispiegare la "forza di attesa" per restaurare Mohamed Bazoum, il presidente del Niger rovesciato con un colpo di stato il 26 luglio.
 

Blinken ribadisce l'impegno Usa per una soluzione pacifica

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato con l'ex presidente del Niger, Mahamadou Issoufou, esprimendo la "grave preoccupazione" per la detenzione dell'attuale presidente Mohamed Bazoum e della sua famiglia. Blinken ha ribadito l'impegno degli Stati Uniti ad una risoluzione pacifica che faccia rimanere il Niger un alleato forte nella sicurezza e nello sviluppo della regione.

Il leader golpista presiede la prima riunione nuovo governo

Il capo della giunta nigerina, generale Abdourahamane Tiani, ha presieduto oggi la prima riunione del  consiglio dei ministri del suo governo. Tiani ha firmato ieri un  decreto per la formazione di un governo di transizione con venti  ministri, sia militari che civili. Tutti i membri del nuovo governo  erano presenti alla riunione, escluso quello incaricato degli Affari  esteri che non si trova nel paese, riporta l'agenzia nigerina Anp.

Migliaia di filo-golpisti vicino a base francese, urlano: "Abbasso la Francia e l'Ecowas"

Migliaia di sostenitori del regime militare risultante che ha preso il potere in Niger si sono radunati oggi vicino alla base militare francese di Niamey, scandendo slogan ostili alla Francia, hanno osservato i giornalisti dell'Afp. "Abbasso la Francia, abbasso l'Ecowas", hanno urlato i manifestanti durante il raduno che si tiene all'indomani di un vertice della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale che ha dato il via libera a un possibile intervento militare per reinsediare il presidente deposto il 26luglio Mohamed Bazoum. I sostenitori del golpe in Niger hanno anche sventolato bandiere russe e nigerine davanti alla base francese alle porte di Niamey e hanno urlato il loro sostegno ai soldati che hanno preso il potere, in particolare alloro leader, il generale Abdourahamane Tchian. "Faremo partire i francesi! L'Ecowas non è indipendente, è una manipolazione della Francia, c'è un'influenza esterna", ha detto Aziz Rabeh Ali, membro di un sindacato studentesco che sostiene il regime militare. La manifestazione, ancora in corso alla fine del pomeriggio, si sta svolgendo pacificamente, secondo i giornalisti presenti. Da quando hanno preso il potere, i militari hanno puntato il dito contro la Francia accusandola di dietro le quinte nella decisione presa dall'Ecowas di attivare e dispiegare la sua "forza d'attesa" in Niger per ripristinare l'ordine costituzionale. La Francia, alleata del Niger prima del colpo di Stato, ha schierato in questo Paese circa 1.500 uomini impegnati con l'esercito nigerino nella lotta contro i gruppi jihadisti che minano gran parte del Sahel. Sono in parte di stanza in una base a Niamey, insieme all'esercito del Niger.

Mosca: un intervento armato in Niger destabilizzerebbe la regione

La Russia è contraria ad un intervento armato per risolvere la crisi in Niger, ritenendo che "potrebbe provocare una "forte destabilizzazione della situazione nella regione del Sahara-Sahel". Lo afferma il ministero degli Esteri in un messaggio postato sul suo sito ufficiale e ripreso dall'agenzia Ria Novosti. La Russia, si aggiunge nel messaggio, è invece favorevole a "sforzi di mediazione" da parte dell'Ecowas, la comunità degli Stati dell'Africa occidentale. 

La figlia di Bazoum: "In pericolo la salute di mio padre, è una tortura"

"La situazione della mia famiglia è attualmente molto difficile". È quanto afferma la figlia del leader deposto del Niger Mohamed Bazoum, Zazia Bazoum, al Guardian, raccontando le condizioni di salute del padre, della madre e del fratello di 22 anni, rinchiusi dai golpisti nel palazzo presidenziale di Niamey dopo il colpo di stato del 26 luglio scorso. "Il cibo che hanno in frigorifero non può più essere utilizzato" per la mancanza di corrente elettrica, "non hanno carne o verdure fresche, quindi hanno cose come riso e pasta e sono solo le cose che mangiano attualmente, il che non è buono per la loro salute, capite che non si può mangiare solo riso e pasta sempre, giorno e notte", ha detto Zazua. "Quindi per la loro salute è pericoloso. Non hanno nemmeno acqua pulita da bere e anche il gas per cucinare finirà presto". "La sua situazione è grave", ha aggiunto, "i golpisti stanno usando tutte queste cose contro di loro, l'elettricità e tutta la pressione psicologica, perché vogliono che mio padre firmi una lettera di dimissioni. È una tortura, gli rendono la vita molto difficile".

Onu: le condizioni di detenzione di Bazoum sono disumane

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha lanciato oggi l'allarme per le condizioni apparentemente "disumane" di detenzione del presidente nigerino Mohamed Bazoum, rovesciato dai soldati, e mettendo in guardia contro ogni violazione dei diritti umani. "Ho ricevuto informazioni attendibili secondo cui le sue condizioni di detenzione equivalgono a trattamenti degradanti e disumani, in violazione del diritto internazionale", ha affermato in una nota.

Il commissario Ecowas alla Bbc: la giunta militare chiude ai colloqui

La giunta militare in Niger non è disposta ad avere contatti diretti con la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas), rendendo difficili i negoziati: lo ha detto Abdel Fatau Musah, commissario per gli Affari politici, la pace e la sicurezza di Ecowas, in un'intervista esclusiva rilasciata alla Bbc. Intanto è stato fissato per domani nella capitale del Ghana, Accra, un vertice dei capi di Stato maggiore dei Paesi membri di Ecowas dopo il summit di ieri nella capitale nigeriana Abuja, dove i leader dell'organizzazione hanno deciso la mobilitazione preventiva delle loro forze. Non è chiaro quando verranno schierati i militari, e Musah ha affermato che Ecowas non consentirà alla giunta di governare per un periodo transitorio, come fatto precedentemente con i golpisti in Burkina Faso e Mali. Utilizzando modi di comunicazione irregolari, Musah ha riferito che i leader dell'Africa occidentale sono stati in grado di raggiungere il deposto presidente eletto Mohamed Bazoum, che secondo loro vive in condizioni disumane e senza un'adeguata assistenza medica. Il funzionario ha dichiarato inoltre che i militari hanno provato a costringere Bazoum a firmare la propria lettera di dimissioni, ma finora l'ex leader ha resistito.

Josep Borrell alle cancellerie Ue: serve una politica unitaria

L'Unione Europea dovrebbe sviluppare una politica coordinata e coerente nei confronti del Niger e degli altri Paesi della regione: lo scrive il responsabile della politica Estera dell'Ue, Josep Borell, in una lettera ai leader europei di cui dà notizia il quotidiano spagnolo El Pais. La strategia congiunta dovrebbe riguardare in particolare gli aiuti allo sviluppo, il sostegno finanziario e la cooperazione in materia di sicurezza; attualmente non esiste unità sulla questione, con alcuni Paesi che hanno congelato i propri aiuti mentre altri non hanno fatto altrettanto. Bruxelles si è dimostrata invece unanime sulla necessità di lasciare che sia la Comunità economica dei Paesi dell'Africa occidentale (Ecowas) a guidare la reazione internazionale a al golpe di Niamey. Fino ad ora l'Ecowas - che ha tenuto ieri il proprio vertice straordinario - ha chiesto il ritorno all'ordine costituzionale e la liberazione del presidente Moahamed Bazoum, ma ha al momento rinunciato a un intervento militare diretto contro i ribelli - pur non avendo escluso questa ipotesi come ultima ratio.

Domani vertice militare dell'Ecowas in Ghana

È stato fissato per domani in Ghana, nella capitale Accra, un nuovo vertice dei Capi di Stato Maggiore della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) sulla crisi in Niger. Lo riporta Radio France Internationale. La riunione è stata convocata dopo il summit di ieri ad Abuja, dove i leader dei Paesi dell'Africa Occidentale hanno deciso la mobilitazione preventiva delle forze armate dell'organizzazione.

Unione Africana: "profonda preoccupazione" per le condizioni di detenzione di Bazoum

Il presidente della Commissione dell'Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, ha espresso "profonda preoccupazione" per il "deterioramento delle condizioni di detenzione" del presidente nigerino Mohamed Bazoum, definendo "inaccettabile" il trattamento riservatogli dalle autorità militari che lo hanno rovesciato. Nella stessa dichiarazione, il leader "esprime il suo fermo sostegno alle decisioni dell'Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, che ha deciso di dispiegare le forze per ripristinare l'ordine costituzionale in Niger.

Borrell, Ue preoccupata per condizioni arresto Bazoum

In Ue, c'è "profonda preoccupazione" per il "deterioramento delle condizioni di detenzione" del presidente nigerino deposto dai golpisti, Mohamed Bazoum. Lo ha detto il capo della diplomazia europea Josep Borrell.

Blinken auspica una soluzione pacifica della crisi in NIger

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto una soluzione pacifica della crisi in Niger, dopo l'ok degli Stati dell'Ecowas alla creazione di una forza militare per restaurare l'ordine costituzionale nel Paese.

“Gli Stati Uniti apprezzano la determinazione dell'Ecowas a esplorare tutte le opzioni per una soluzione pacifica della crisi”, si legge in un comunicato pubblicato dal Dipartimento di Stato americano.

McCain, direttrice del Programma alimentare mondiale per le Nazioni Unite: "In Niger emergenza fame per 3,3 mln di persone"

Il Niger, paralizzato da un colpo di stato miltiare che il 26 luglio ha portato alla deposizione del presidente eletto democraticamente Mohamed Bazoum, e' avviato verso una tragedia umanitaria di vaste proporzioni. L'allarme e' stato lanciato da Cindy McCain, vedova del senatore repubblicano John McCain e da aprile direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale per le Nazioni Unite. "Il popolo del Niger - scrive su Twitter McCain - sta affrontando una crisi. Ci sono gia' 3.3 milioni di persone gravemente affamate e ora la crisi politica, unita alle sanzioni, puo' portare a una situazione ancora piu' grave". "Il Programma alimentare mondiale - continua - sta portando cibo e soldi, ma le banche stanno limitando il ritiro di contanti, i confini sono chiusi e i nostri camion bloccati".

La Costa d'Avorio fornirà "un contingente" di 850-1.100 uomini, insieme a Nigeria e Benin

Alassane Ouattara ha dichiarato che la Costa d'Avorio fornirà "un contingente" di 850-1.100 uomini, insieme a Nigeria e Benin in particolare, e che "altri Paesi" si uniranno a loro. "I putschisti possono decidere di andarsene domani mattina e non ci sara' alcun intervento militare, dipende da loro", ha insistito, aggiungendo: "Siamo determinati a reintegrare il presidente Bazoum al suo posto". Al termine del vertice di Abuja, tuttavia, il presidente della Commissione Ecowas, Omar Touray, ha ribadito "il continuo impegno per il ripristino dell'ordine costituzionale, attraverso mezzi pacifici". 

La minaccia dell'uso della forza è stata sollevata per la prima volta il 30 luglio, in occasione di un precedente vertice dell'ECOWAS, quando è stato dato un ultimatum di sette giorni ai militari di Niamey per reintegrare il Presidente Bazoum, rovesciato il 26 luglio, o affrontare un intervento armato. Ma alla scadenza di domenica non e' successo nulla. Da allora, i nuovi governanti del Niger sono apparsi chiusi ai tentativi di negoziazione dell'ECOWAS.

Il presidente della Costa d'Avorio parla dopo il summit di Abuja dell'Ecowas, "via all'azione militare il prima possibile"

L'Ecowas ha dato il via libera ad un'operazione militare in Niger "il prima possibile". Lo ha detto il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara al termine del summit straordinario di Abuja convocato sulla crisi nel Paese governato dai golpisti. "I capi di stato maggiore faranno altre riunioni per finalizzare le cose ma hanno l'accordo della conferenza dei capi di Stato affinché l'operazione inizi il prima possibile", ha detto Ouattara.

Ecowas, Mobilitazione immediata non coincide con intervento immediato

Mobilitazione immediata non coincide con intervento immediato, sottolinea “Jeune Afrique”. Al momento, niente permette di affermare che l'Ecowas rinunci alla via diplomatica, malgrado il fatto che le mediazioni tentate finora non abbiano tentato i leader golpisti. I contorni legali di un intervento armato dell'Ecowas dovrebbero inoltre essere precisati. L'organizzazione deve prima ottenere l'approvazione dell'Unione Africama per dispiegarsi, sottolinea una fonte interna citata da Jeune Afrique. La luce verde del Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe inoltre essere necessaria.

Madrid-Tallinn, Ue e Nato rimangano vigili e impegnati in Africa

La ministra della Difesa ad interim spagnola, Margarita Robles, ha tenuto oggi una videoconferenza con il suo omologo estone, Hanno Pevkur, durante la quale i due hanno discusso della "preoccupante situazione nel Sahel e in particolare in Niger", e hanno confermato il loro "impegno reciproco per la sicurezza e la difesa di tutti gli alleati della Nato". Entrambi i ministri hanno concordando sul fatto che l'attuale situazione nell'area del Nord Africa "è estremamente preoccupante per la sicurezza dei popoli africani ed europei", e hanno notato che la Russia, anche attraverso il gruppo Wagner, sta "approfittando dell'instabilità dei governi locali, motivo per cui l'Unione Europea, e anche la Nato, devono rimanere vigili e impegnati in Africa", riferisce il ministero della Difesa spagnolo in una nota.

La giunta golpista del Niger ha minacciato di uccidere il presidente deposto Mohamed Bazoum se i Paesi vicini della regione dovessero intervenire

La giunta golpista del Niger ha minacciato di uccidere il presidente deposto Mohamed Bazoum se i Paesi vicini della regione dovessero intervenire militarmente per ripristinare il governo dello stesso Bazoum. Lo riferiscono due funzionari occidentali ad Associated Press. Secondo quanto riferito da un funzionario militare occidentale, rappresentanti della giunta avrebbero informato di questo la sottosegretaria di Stato Usa Victoria Nuland durante la sua visita nel Paese questa settimana. Un funzionario statunitense ha inoltre confermato questo resoconto, parlando sempre a condizione di mantenere l'anonimato. Bazoum è stato deposto dai golpisti il 26 luglio e dice di essere tenuto in ostaggio nella sua residenza.

L'ECOWAS ordina l'attivazione della sua forza di riserva per il colpo di stato in Niger

Il blocco regionale dell'Africa occidentale ECOWAS ha ordinato l'attivazione della sua forza di riserva dopo il colpo di stato in Niger il 26 luglio, lo hanno comunicato tramite una nota letta al termine di un vertice regionale.

Il regime militare ha formato un nuovo governo

Il regime militare emerso dal colpo di Stato in Niger ha formato un governo, secondo un decreto del nuovo uomo forte del Paese, il generale Abdourahamane Tiani, letto alla televisione nazionale ieri sera. Il governo di 21 membri, annunciato poco prima di un cruciale vertice dei vicini dell'Africa occidentale oggi ad Abuja, è guidato dal primo ministro Ali Mahaman Lamine Zeine e comprende 20 ministri, tra cui quelli della Difesa e degli Interni, che sono generali del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (Cnsp), che ha preso il potere. 

 

Si apre alle 10 italiane ad Abuja il summit straordinario dell'Ecowas

Si apre stamattina ad Abuja, in Nigeria, il summit straordinario dell'Ecowas - la comunità economica dell'Africa occidentale - per decidere le reazioni contro la giunta militare che ha preso il potere in Niger. Al vaglio, oltre a nuove sanzioni, anche un possibile intervento militare diretto nel Paese. 

Reuters riporta fonti UE: si iniziano a preparare le sanzioni contro la giunta golpista

I paesi dell'Unione Europea hanno iniziato a gettare le basi per imporre le sanzioni ai membri della giunta militare che ha preso il potere in Niger il 26 luglio scorso. Lo hanno detto alla Reuters fonti europee.Un funzionario dell'Ue coinvolto nel lavoro sulle sanzioni e un diplomatico dell'Ue hanno affermato che l'Ue ha avviato la discussione sui criteri per l'adozione delle misure. Il funzionario ha spiegato cha tra i criteri rientrerebbe "l'indebolimento della democrazia" in Niger. "Il passo successivo sarebbero le sanzioni contro i singoli membri della giunta", ha aggiunto il diplomatico.

Per imporre le sanzioni è necessario l'accordo di tutti i 27 Stati membri dell'Ue e non chiaro al momento quando questo potrebbe accadere. Domani i leader della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) si riuniranno ad Abuja per discutere della situazione in Niger. "L'Ue è pronta a sostenere le decisioni dell'Ecowas, compresa l'adozione di sanzioni", ha detto il portavoce Ue, Peter Stano.I ministri degli Esteri dell'Ue dovrebbero discutere la situazione del Niger, comprese le sanzioni, in una riunione in programma a Toledo, in Spagna, il 31 agosto

Niger, Ecowas Ansa
Niger, Ecowas

Usa "molto proccupati" per la salute del presidente arrestato

"Siamo molto preoccupati per la sua salute e sicurezza personale". Lo ha dichiarato il portavoce del  Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, commentando le  condizioni di detenzione a cui è sottoposto il presidente deposto del Niger, Mohamed Bazoum. "E' una situazione che ci preoccupa sempre di  più, mentre il tempo passa ed è tenuto in isolamento,", ha aggiunto.

Ex emiro nigeriano a Niamey per una mediazione con i golpisti

Un ex emiro di Kano, nella Nigeria settentrionale, ha annunciato di essere oggi a Niamey per una mediazione con il regime militare autore del colpo di Stato in Niger, alla vigilia di un cruciale vertice della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) in Nigeria.   

"Abbiamo parlato con il Capo dello Stato", il generale Abdourahamane Tiani, nuovo uomo forte del Niger, e "torneremo in Nigeria per trasmettere al presidente nigeriano" Bola Tinubu un"messaggio" del generale, ha dichiarato l'ex emiro, Sanusi Lamido Sanusi, alla televisione nazionale nigerina, precisando di non essere un "emissario del governo".

Casa Bianca: "C'e' spazio per una soluzione diplomatica"

Per gli Stati Uniti "c'è spazio per una soluzione diplomatica" in Niger. Lo ha detto John Kirby, uno dei portavoce della Casa Bianca, rispondendo alle domande dei giornalisti in un briefing ristretto a cui ha partecipato l'AGI. "Noi - ha aggiunto - siamo in costante contatto con i nostri partner africani e continueremo a spingere perche' qualsiasi spazio al dialogo sia possibile". Ma al momento, ha ammesso Kirby ,"non c'è ancora un terreno comune" per avviarsi alla normalizzazione della situazione

Il figlio dell'ambasciatrice nigerina a Parigi arrestato a Niamey

Il figlio dell'ambasciatrice del Niger in Francia, Idrissa Kané, è stato detenuto a Niamey, si legge su Afp. Kané è il direttore generale delle Poste del Niger ed è coinvolto in un caso di presunta appropriazione indebita di fondi pubblici gestito dall'ente anti-corruzione nigerina, Halcia. Non è chiaro se sia stato preso in custodia a causa di questo caso o per l'atteggiamento provocatorio di sua madre nei confronti dei nuovi leader militari del Niger.L'ambasciatrice Aïchatou Boulama Kané è rimasta al suo posto nonostante la dichiarazione di giovedì dei golpisti secondo cui avrebbe "posto fine" agli incarichi degli ambasciatori del Niger in Francia, Stati Uniti, Nigeria e Togo.L'ambasciatrice Kané ha dichiarato venerdì scorso di essere "ancora l'ambasciatrice del legittimo presidente Bazoum Mohamed".

Si organizza la resistenza: "Rimetteremo al suo posto il presidente"

Nasce in Niger il Consiglio di resistenza per la Repubblica (Crr), mirato a rimettere al suo posto «con tutti i mezzi necessari» il presidente eletto Mohamed Bazoum, rovesciato lo scorso 26 luglio con un colpo di Stato militare: lo annuncia con un comunicato ripreso dai media locali il ministro dell'amministrazione deposta, Rhissa Ag Boula, ex capo ribelle.Secondo quanto si legge nel comunicato, in circolazione sui social media, il Crr è un «movimento politico» mirato a «ristabilire l'ordine, la legalità costituzionale e il presidente Mohamed Bazoum nella pienezza delle sue funzioni». Il Crr si rivolge quindi ai militari golpisti con un appello al rispetto «del loro giuramento e del popolo», esortandoli a mettere fine al loro ammutinamento e ad arrestare «subito il generale Tchiani», organizzatore del golpe.Il leader della giunta golpista, che era comandante della guardia presidenziale, è «autore di una presa d'ostaggio e di varie manovre, tra cui minacce e ricatti», si legge ancora nel comunicato, in cui si attaccano i golpisti che «giustificano la loro irruzione nella scena politica con dei pretesti fallaci e grotteschi relativi al governo e alla gestione della sicurezza». E si denuncia «la pratica infame della manipolazione di massa» dei giovani nigerini e «la tentazione di rivolgersi a mercenari, criminali di guerra noti con il nome di Wagner», con riferimento alla compagnia privata russa.

Rhissa ag Boula Twitter/@JamesPorrazzo
Rhissa ag Boula

Rhissa Ag Boula,ex ribelle tuareg, fra i capi della resistenza

Rhissa Ag Boula, l'ex-ministro che ha contribuito a lanciare il primo segnale di una resistenza interna al regime militare nigerino, era il numero tre del Governo-Bazoum, di fatto senza portafoglio ma con rilevante potere. La presenza di questa "figura storica della passata ribellione tuareg degli anni Ottanta e Novanta" fra "i dirigenti" del nuovo "movimento" viene segnalata dal sito Niamey.com in linea con altri media.  Era stato Rhissa, come noto, a firmare l'accordo con l'esecutivo per inserire l'etnia, nomade sahariana dei tuareg, nella compagine governativa per assicurare la pace sociale.

Parigi nega di avere violato lo spazio aereo del Niger

Parigi ha negato con forza le accuse del regime militare del Niger secondo cui la Francia avrebbe violato lo spazio aereo del Paese e avrebbe liberato dei "terroristi".  "Il volo effettuato questa mattina è stato autorizzato e coordinato con l'esercito nigerino", ha detto una fonte del governo francese. "E nessun terrorista è stato rilasciato dalle forze francesi", ha aggiunto la fonte.

I golpisti accusano Parigi di "piano di destabilizzazione"

Consiglio golpista al potere in Niger ha accusato la Francia di avere "un piano per la destabilizzazione" del Paese africano. I capi militari del regime golpista del Niger oltre alla violazione dello spazio aereo, accusano la Francia di avere "in modo unilaterale liberato terroristi prigionieri". Il riferimento è a jihadisti che dopo la scarcerazione avrebbero partecipato a una riunione per pianificare attacchi nella "zona delle tre frontiere" (ai confini con Burkina Faso e Mali) contro le posizioni dei militari nigerini. Lo ha riferito un comunicato del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria, che ha assunto il potere.

Golpisti accusano la Francia di violazione dello spazio aereo

I capi del regime militare golpista che ha preso il potere in Niger il 26 luglio, accusano la Francia di avere violato lo spazio aereo del Paese, contravvenendo alla sua chiusura. Un aereo militare francese avrebbe compiuto la violazione "deliberatamente", interrompendo ogni contatto con il controllo del traffico aereo nigerino dalle ore 6:39 alle 11:15 di oggi, secondo un comunicato riportato dalla tv nazionale.

Nasce il Consiglio di resistenza per ritorno di Bazoum

Nasce in Niger il Consiglio di resistenza per la Repubblica (Crr), mirato a rimettere al suo posto "con tutti i mezzi necessari" il presidente eletto Mohamed Bazoum, rovesciato lo scorso 26 luglio con un colpo di Stato militare: lo annuncia con un comunicato ripreso dai media locali il ministro dell'amministrazione deposta, Rhissa Ag Boula, ex capo ribelle.

Secondo quanto si legge nel comunicato, in circolazione sui social media, il Crr è un "movimento politico" mirato a "ristabilire l'ordine, la legalità costituzionale e il presidente Mohamed Bazoum nella pienezza delle sue funzioni". Il Crr si rivolge quindi ai militari golpisti con un appello al rispetto "del loro giuramento e del popolo", esortandoli a mettere fine al loro ammutinamento e ad arrestare "subito" il generale Tchiani", organizzatore del golpe.   

Il leader della giunta golpista, che era comandante della guardia presidenziale, è "autore di una presa d'ostaggio e di varie manovre, tra cui minacce e ricatti", si legge ancora nel comunicato, in cui si attaccano i golpisti che "giustificano la loro irruzione nella scena politica con dei pretesti fallaci e grotteschi relativi al governo e alla gestione della sicurezza". E si denuncia "la pratica infame della manipolazione di massa" dei giovani nigerini e "la tentazione di rivolgersi a mercenari, criminali di guerra noti con il nome di Wagner", con riferimento alla compagnia privata russa.

Il presidente deposto Bazoum a corto di cibo e senza elettricità

Il presidente deposto del Niger Mohamed Bazoum è a corto di cibo le sue condizioni di vita si fanno sempre più difficili. Lo ha detto un consigliere presidenziale ad Associated Press. 

Bazoum è detenuto nel palazzo presidenziale di Niamey con la moglie e il figlio da quando i golpisti hanno preso il potere con un colpo di stato lo scorso 26 luglio. La famiglia vive senza elettricità e ha solo riso e scatolame da mangiare, ha detto il consigliere, secondo cui Bazoum per ora è in buona salute e non si dimetterà mai. Il partito politico di Bazoum ha rilasciato una dichiarazione che conferma le condizioni di vita del presidente e afferma che la famiglia è anche priva di acqua corrente.

Blinken parla con presidente Bazoum, "liberatelo"

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha parlato al telefono con il presidente deposto del Niger, Mohamed Bazoum, a cui ha riferito i "continui sforzi degli Usa per trovare una soluzione pacifica della crisi costituzionale in corso".     

"Gli Stati Uniti", ha scritto su Twitter lo stesso Blinken, "ribadiscono la richiesta per il rilascio immediato di Bazoum e della sua famiglia".

Niger, nasce nuovo gruppo contro i golpisti

Tinubu: per il Niger la diplomazia è la via migliore

Per il presidente della Nigeria e della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas), Bola Tinubu, nella crisi in Niger "la diplomazia è la migliore via da seguire". Lo ha detto il suo portavoce spiegando che Tinubu e i leader degli altri paesi del blocco dell'Africa occidentale "preferirebbero una risoluzione ottenuta con mezzi diplomatici, con mezzi pacifici, piuttosto che con qualsiasi altro" e tale posizione sarà mantenuta "in attesa di qualsiasi altra risoluzione che può derivare o meno dal vertice straordinario dell'Ecowas di giovedì".

Isis rivendica attacco in Mali e l'uccisione di 16 soldati

Il sedicente Stato islamico ha rivendicato la responsabilità di un attacco della scorsa settimana in Mali nel quale, secondo quanto dichiarato dall'Isis, sono stati uccisi 16 soldati maliani nella regione di Mènaka, a nord-est del paese del Sahel. Le autorità del Mali, guidato da una giunta militare, non rilasciano dichiarazioni dal 3 agosto, quando sono emerse prime notizie sulla morte di numerosi soldati in un'imboscata vicino a Mènaka. Amaq, organo di propaganda dell'organizzazione, ha riportato che i jihadisti hanno teso un'imboscata a un convoglio dell'esercito maliano che viaggiava in direzione del Niger

16 soldati sono stati uccisi e decine feriti in circa un'ora di combattimenti, ha detto ancora Amaq, aggiungendo che gli islamisti hanno appiccato il fuoco a tre veicoli sequestrandone altri quattro, oltre a un quantitativo di munizioni, armi e lanciarazzi. Dal 2012 il Mali è nella morsa di una profonda crisi di sicurezza iniziata nel nord e poi dilagata al centro del paese e nei confinanti Burkina Faso e Niger. E' stato oggetto di un colpo di Stato nel 2020 e tutt'ora appoggia la giunta golpista nigerina. La regione di Mènaka è stata teatro per diversi mesi di attacchi del cosiddetto Stato islamico nel grande Sahara (Eigs), che secondo un recente rapporto di Human Rights Watch (Hrw) ha causato "centinaia" di morti, sfollando migliaia di persone dall'inizio dell'anno. 

La giunta nomina un nuovo capo della Guardia presidenziale dopo Tchiani: è il colonnello Amadou Abdramane

La giunta militare al potere in Niger dal golpe contro il presidente Mohamed Bazoum ha nominato il tenente colonnello Amadou Abdramane nuovo comandante della Guardia presidenziale. Lo riporta il sito di notizie ActuNiger. Il predecessore, il generale Abdourahmane Tchiani, guida ormai da giorni la giunta. Tchiani è considerato vicino all'ex presidente Mahamadou Issoufou, che istituì la Guardia presidenziale per rispondere a eventuali tentativi di golpe nel Paese. La Guardia presidenziale è composta da circa 700 militari. Bazoum l'avrebbe "ereditata" con riluttanza dal predecessore e, secondo notizie dei media nigerini, prima del golpe sarebbe stato intenzionato a rimuovere Tchiani dall'incarico nel quadro di cambiamenti in seno alle forze di sicurezza, uno dei motivi - secondo alcuni analisti - che ha portato Tchiani e i putschisti a prendere il potere.

Il colonnello Amadou Abdramane, nuovo capo della Guardia presidenziale dopo Tchiani Reuters/ORTN
Il colonnello Amadou Abdramane, nuovo capo della Guardia presidenziale dopo Tchiani

Centro nazionale della resistenza ucraino : "mercenari Wagner in volo dalla Bielorussia in Niger'

Secondo il Centro nazionale della resistenza ucraino, in base ad informazioni non confermate ufficialmente, un nuovo volo con mercenari della milizia Wagner è recentemente decollato dalla Bielorussia verso l'Africa occidentale, per dirigersi nella regione del Niger. Lo scrive Rbc-Ukraine. "I campi dislocati in Bielorussia sono utilizzati dal fondatore della milizia privata di mercenari Yevgeny Prigozhin per riaddestrare i suoi mercenari e trasferirli nei paesi africani. In questo modo, la Wagner agisce come un esportatore di guerra in tutto il mondo", ha sottolineato il centro di resistenza. 

Nei giorni scorsi la giunta golpista avrebbe chiesto al gruppo "una mano". La Wagner, per bocca dello stesso Prigozhin, aveva già dato il proprio sostegno, fin dal primo giorno del putsch. La loro presenza in Niger non è ancora confermata, lo è invece nel vicino Mali.

ritirata delle truppe Wagner da Rostov Ipa
ritirata delle truppe Wagner da Rostov

4 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria d'emergenza

Oltre 4 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria d'emergenza in Niger, già prima del golpe. I dati delle Nazioni Unite nel paese dell'Africa occidentale si riferivano a prima della presa del potere del 26 luglio che ha portato alla chiusura dei confini e dello spazio aereo, comprimendo le forniture umanitarie vitali. Le Nazioni Unite in Niger denunciano il fermo del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS) che riforniva la regione anche ai suoi confini. La giunta ha chiuso lo spazio aereo in risposta alla minaccia di un eventuale intervento militare da parte del blocco regionale dell'Africa occidentale.

Niamey, Niger Ansa
Niamey, Niger

Contingente Ecowas può contare su 25 mila uomini

I Paesi della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) possono fornire fino a 25.000 soldati per la potenziale azione militare in Niger destinata, se mai dovesse essere approvata dai capi di Stato e di governo dell'organismo regionale, a ripristinare al governo del Paese il presidente Mohamed Bazoum, secondo quel che riporta l'emittente Radio France Internationale.

La maggior parte delle truppe dovrebbe essere fornita dalla Nigeria, che conduce la trattativa perchè dispone dell'esercito regolare più grande, almeno 250.000 uomini. Tuttavia, il canale televisivo Al-Arabiya, citando i ministri della Difesa dell'organizzazione regionale, ha riferito che la leadership militare dell'Ecowas ritiene impraticabile l'uso della forza contro il Niger e spingerebbe per aumentare la pressione delle sanzioni in modo che i golpisti rilascino Bazoum. Nel Paese. comincia a mancare per esempio, denaro contante.

Niger, il colonello della giunta golpista -Amadou Abdramane Afp
Niger, il colonello della giunta golpista -Amadou Abdramane

Blinken, gruppo Wagner sta approfittando dell'instabilità del paese

Il gruppo di mercenari russo Wagner sta "approfittando" dell'instabilità in Niger, dopo il colpo di Stato del 26 luglio scorso. Lo ha detto alla Bbc il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Penso che quello che è successo, e quello che continua ad accadere in Niger, non sia stato istigato dalla Russia o da Wagner", ha precisato Blinken, "ma... stanno cercando di approfittarne". "Ogni singolo luogo in cui questo gruppo Wagner è andato, sono seguiti morte, distruzione e sfruttamento", ha aggiunto Blinken, "l'insicurezza è aumentata, non diminuita". 

Antony Blinken, segretario di Stato Usa Ansa
Antony Blinken, segretario di Stato Usa

Giunta militare nega l'accesso alla delegazione Ua-Onu a Niamey

La giunta militare al potere a Niamey ha negato l'accesso alla delegazione composta da rappresentanti dell'organizzazione regionale dell'Africa occidentale Ecowas, dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite, che era attesa oggi nella capitale del Niger per negoziati sul ripristino dell'ordine costituzionale. Secondo quanto riportato da Jeune Afrique, che ha visionato la nota verbale del ministero degli Esteri nigerino, la delegazione non è stata autorizzata a recarsi in Niger. 

In una lettera ufficiale, visionata da Afp, si legge che per contingenti motivi "di sicurezza" la giunta ha negato l'accesso alla delegazione spiegando che "Il contesto attuale di rabbia e di rivolta delle popolazioni che ha fatto seguito alle sanzioni imposte dall'Ecowas non permette di accogliere la delegazione nominata nella serenità e sicurezza richieste". La lettera è firmata dal Ministero nigerino degli Affari Esteri ed è indirizzata alla rappresentanza Ecowas di Niamey.

Zakharova a Nuland: "Niger non è Repubblica delle banane come Kiev"

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha paragonato la visita del vice segretario di Stato americano Victoria Nuland in Niger con le sue azioni a Kiev, dove Nuland si recò nel dicembre 2013 durante le proteste di massa."Victoria Nuland pensava che in Niger fosse possibile lo stesso che in Ucraina: mettergli pezzi di pani in un sacchetto di plastica e ingannarli. Ma lì non c'è una repubblica delle banane come a Kiev", ha scritto sul suo canale Telegram.Bia 

Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo TASS / IPA
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo

Ue, "fino a giovedi c'è spazio di mediazione in Niger"

Questo giovedì si terrà un'altra riunione straordinaria" dell'organizzazione africana "e l'Ue sta seguendo da vicino la situazione". Lo ha dichiarato Peter Stano, portavoce della Commissione europea, rispondendo a una domanda sulla situazione in Niger. "Stiamo sostenendo con forza le azioni e le decisioni prese dall'Ecowas ma siamo in una situazione in evoluzione", ha aggiunto. In ogni caso, ha concluso, "non riconosceremo il colpo di Stato militare e coloro che hanno preso il potere in modo illegittimo. Agiremo di conseguenza su tutti gli accordi e programmi che avevamo attivi con il Niger". 

Peter Stano, portavoce della Commissione europea European Union
Peter Stano, portavoce della Commissione europea

Media, golpisti ammassano truppe a Niamey

Le forze armate del Niger stanno spostando rinforzi nella capitale del Paese, Niamey, in vista di un possibile intervento militare dei Paesi dell'Ecowas. Lo ha riferito la Cnn, citando una fonte militare, secondo la quale un convoglio di circa 40 camion è arrivato a Niamey domenica sera con a bordo truppe provenienti da altre parti del Paese

Secondo la Cnn, che ha citato un funzionario nigeriano a condizione di anonimato, la Nigeria è ancora determinata a essere la forza "trainante" di un'eventuale operazione anti-golpe e fornirà "più della metà delle truppe, se necessario". Il piano di intervento prevede la partecipazione di un contingente di 25mila persone. 

Sull'altro fronte pro-golpe c'è invece il sostegno del Mali e del Burkina Faso, due paesi entrambi segnati da due putsch recenti, i cui vertici militari hanno fatto visita in Niger in segno di sostegno.

Mohamed Toumba (2° R), una delle figure di spicco del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp)) GettyImages
Mohamed Toumba (2° R), una delle figure di spicco del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp))

Sospesi programmi di aiuto degli Stati Uniti al governo del Niger per oltre 100 milioni di dollari

Sospesi programmi di aiuto degli Stati Uniti al governo del Niger per oltre 100 milioni di dollari. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. I programmi includono assistenza allo sviluppo, assistenza alla sicurezza e assistenza alle forze dell'ordine, i cui finanziamenti sono stati ufficialmente "messi in pausa" se la giunta del paese non ripristina il governo eletto, ha aggiunto Miller in una conferenza stampa. "Siamo in contatto col presidente Bazoum. Il segretario Anthony Blinken ha parlato con lui la scorsa settimana. Rimaniamo in contatto con altri leader della regione. Inoltre, nel fine settimana il segretario ha parlato con il ministro degli Esteri francese su come risolvere la situazione e ripristinare l'ordine costituzionale". C'è "contatto diretto con i leader militari. Funzionari di questo edificio (Pentagono ndr) li esortano a farsi da parte." "La finestra di opportunità è sicuramente ancora aperta. Non voglio dare una valutazione su quando quella finestra sarebbe chiusa, se non per dire che usare la diplomazia per raggiungere questo obiettivo è la nostra massima priorità rispetto al Niger, e continuiamo a perseguirla".

 Matthew Miller, portavoce della Segretaria di Stato Usa Reuters
Matthew Miller, portavoce della Segretaria di Stato Usa

Ambasciata d'Italia in Niger rimane aperta: 'Siamo ancora tutti a Niamey"

L'ambasciata d'Italia in Niger non chiude. In un tweet, cui è allegata la foto del personale della rappresentanza diplomatica al completo, è scritto "siamo ancora tutti a Niamey, con l'ambasciatore Emilia Gatto i Carabinieri e il ministero della difesa perchè è importante che l'ambasciata d'Italia in Niger rimanga aperta anche per voi".  

Tajani, no a intervento armato Ue, sembrerebbe neo colonialismo

Scaduto l’ultimatum dell’Ecowas ai golpisti del Niger, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato dal Corriere della Sera, dichiara: "Spero in una proroga". E parlando ancora della drammatica situazione dopo il golpe nel paese africano aggiunge: "Sono contrario a un intervento armato europeo. Verrebbe visto come neo colonialismo".

E intervenendo a Radio Anch'io su Radio Rai  il vicepresidente del Consiglio ha detto che la situazione è ancora "di tensione. Noi lavoriamo perché ci sia una soluzione diplomatica, dobbiamo scongiurare assolutamente una guerra". "Certamente va ripristinata la democrazia e liberato il presidente Bazoum", ha aggiunto, "però non bisogna pensare a un intervento militare, men che meno un intervento militare europeo".

 

 

Blinken: La diplomazia è il mezzo preferibile per risolvere la crisi in Niger

La diplomazia è il “mezzo preferibile” per risolvere la crisi provocata dal colpo di Stato in Niger, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken nel corso di una intervista a Radio France Internationale.

“E' certo che la diplomazia è il mezzo preferibile per risolvere questa situazione. Questo è l'approccio dell'Ecowas e noi sosteniamo gli sforzi dell'Ecowas per ristabilire l'ordine costituzionale”, ha detto in particolare Blinken.


 

La sottosegretaria di Stato USA Victoria Nuland incontra i golpisti: "Discussioni difficili"

La sottosegretaria di Stato americana Victoria Nuland ha incontrato nelle ultime ore a Niamey alcuni dei leader militari golpisti, il generale Moussa Salaou Barmoucon e tre colonnelli, con cui ha tenuto colloqui definiti "franchi e difficili".

Dopo l'incontro, ha riferito ai giornalisti che i leader ribelli non rispondono  alle sollecitazioni dell'Onu e alla richiesta di ripristinare il governo democraticamente eletto. I militari autori del golpe in Niger le hanno impedito di incontrare il presidente eletto Mohamed Bazoum, denuncia Nuland, aggiungendo che Bazoum è “virtualmente agli arresti domiciliari” con la moglie e il figlio. 

Nuland ha detto di aver chiarito ai rappresentanti del golpe i tagli agli aiuti americani che saranno effettuati “se la democrazia non sarà restaurata”. Ha spiegato ai giornalisti che i militari non sembrano pronti ad accogliere i mercenari della Wagner nel Paese: “Ho avuto l'impressione che capiscano molto bene i rischi per la propria sovranità in caso di invito alla Wagner”.
 

 

I golpisti nominano premier l'ex ministro Mahamane Lamine Zeine

Il leader del golpe nigerino, il generale Abdourahamane Tiani, ha nominato primo ministro l'economista ed ex ministro delle finanze Mahamane Lamine Zeine. La nomina è stata annunciata in un decreto letto alla televisione pubblica dal colonnello Amadou Abdramane, portavoce della giunta golpista auto-organizzata presso il Consiglio nazionale per la salvaguardia della Patria (Cnsp). Dopo il colpo di stato del 26 luglio, il Cnsp ha annunciato la destituzione del presidente Mohamed Bazoum e la sospensione della Costituzione.

I premier dei paesi Ecowas si riuniranno giovedì ad Abuja

I paesi membri dell'Ecowas, Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, si incontreranno giovedì nella capitale nigeriana Abuja per discutere della gestione della crisi nigerina dopo il golpe del 26 luglio e lo scadere alla mezzanotte di ieri dell'ultimatum per il reinsediamento del presidente deposto.
 

Ministro della Difesa Crosetto: "da giunta militare nessuna ostilità verso soldati italiani"

"In Niger ci sono stati incontri tra i nostri contingenti e il portavoce del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (CNSP) più alcuni elementi di spicco del CNSP, della Guardia Nazionale e dell'Aeronautica italiana". Lo scrive in un tweet il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Durante i colloqui è emersa chiaramente la non ostilità verso i militari italiani presenti da parte del CNSP", i cui membri costituiscono la giunta golpista. 

Ieri l'annuncio da parte della Farnesina del rientro di una sessantina di militari italiani, su 250 rimasti in Niger.

Berlino: "Sanzioni faranno effetto, non c'è denaro contante"

"Sosteniamo l'Ecowas nelle mediazioni", che continuano, "ci sono ancora colloqui" con i golpisti in Niger e "non c'è un automatismo" verso un intervento militare. Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce del ministero tedesco degli esteri. "Ecowas ha più volte detto che lavora a una soluzione diplomatica e considera la violenza militare come ultimo mezzo", ha aggiunto il portavoce tedesco, che ha sottolineato che il governo crede e spera in una soluzione tramite i colloqui, visto anche che le sanzioni iniziano a fare il loro effetto - come per il denaro contante - e che i golpisti non avranno facilità nel gestire lo stato nigerino sul lungo periodo. 

Niger, giovani sostenitori pro-golpe Ap
Niger, giovani sostenitori pro-golpe

Tajani: seguire la via diplomatica è la scelta più giusta

In Niger "io credo che seguire la via diplomatica sia la scelta più giusta, perché dobbiamo scongiurare una nuova guerra nel continente africano. Abbiamo bisogno di stabilità, di pace. Ecco perché io ritengo sia giusto coninuare il confronto. L'Italia è favorevole al rispristino ovviamente della democrazia in Niger ma non si può neanche minimamente pensare ad un intervento militare italiano ed europeo" nel paese. Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani ad Radio Dimensione Suono. "Lavoriamo per la liberazione del presidente Bazoum - ha continuato il titolare della Farnesina - ma a favore della democrazia. Ripeto, sempre attraverso il dialogo, sempre attraverso il confronto costruttivo". Il ministro degli esteri ha quindi confermato che i militari italiani ancora presenti "sono circa 250" insieme al contingente belga, tedesco, francese e americano, spiegando che si trovano nella zona dell'aeroporto, quindi non operativi sul territorio, "sono al di fuori di qualsiasi contenzioso all'interno del niger". Tajani ha poi sottolineato che "la nostra ambasciata rimane aperta con le garanzie di sicurezza".  

Antonio Tajani Ministro degli Esteri ansa
Antonio Tajani Ministro degli Esteri

La rappresentante speciale Ue per il Niger, Emanuela Del Re: "lavoriamo a soluzione diplomatica"

"Continuiamo a seguire gli sviluppi in Niger. Sosteniamo l'Ecowas e siamo in contratto con tutti i partner per una soluzione diplomatica e per ristabilire l'ordine costituzionale". Così su Twitter la rappresentante speciale dell'Unione Europea per il Sahel, Emanuela Del Re. 

I golpisti preparano un intervento su 2 paesi vicini dell'Africa centrale

'E' stato effettuato un pre-schieramento per la preparazione dell'intervento militare in 2 paesi dell'Africa centrale. Qualsiasi paese coinvolto sarà considerato un cobelligerante', ha detto il portavoce della giunta golpista, il colonnello Amadou Abdramane

Niger, il colonello della giunta golpista -Amadou Abdramane Afp
Niger, il colonello della giunta golpista -Amadou Abdramane

Air France sospende i voli per Niger, Mali e Burkina Faso dopo chiusura spazio aereo

La compagnia franco-olandese Air France annulla i voli verso Niamey e rivede i suoi piani di volo verso l'Africa subsahariana dopo la decisione della giunta militare di chiudere lo spazio aereo del Niger. I voli verso Niamey sono sospesi "fino a nuovo ordine", riferisce l'emittente economica, mentre i collegamenti con Bamako (Mali) e Ouagadougou (Burkina Faso) sono "interrotti fino all'11 agosto incluso". Per le altre destinazioni dell'africa subsahariana e dell'africa orientale, Air France avvisa che la chiusura dello spazio aereo la costringe, più in generale, a rivedere i suoi piani di volo.  

Berlino, "severe conseguenze personali per golpisti' 'se accadrà qualcosa al presidente Bazoum e alla famiglia"

Berlino ha avvertito i golpisti in Niger che ci saranno "severe conseguenze personali" se dovesse accadere qualcosa al presidente Mohamed Bazoum e alla sua famiglia tenuti ostaggio nel palazzo presidenziale al centro della capitale Niamey da quando la Guardia presidenziale con l'appoggio dell'esercito ha preso in mano il Paese. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero tedesco degli esteri, che ha poi ribadito il sostegno alla mediazione di Ecowas e ritenendo che ci sia ancora spazio per una discussione che porti al ritorno dell'ordine democratico in Niger.  

Con il presidente democraticamente eletto due anni fa, ci sono la moglie e il figlio di 22 anni. Secondo una fonte vicina al presidente rilanciata dal New York Times, il presidente non ha accesso ad acqua e ad elettricità. Ieri "le guardie del presidente hanno confiscato le schede Sim dei suoi cellulari, impedendo a Bazoum di comunicare con il mondo esterno come aveva fatto nei primi giorni di prigionia", inviando un appello al Washington Post per la liberazione del Niger.

Il generale Mahamat Idriss Deby Itno e il Presidente del Niger Mohamed Bazoum a Niamey fotografati subito dopo il golpe del 26 luglio scorso AFP
Il generale Mahamat Idriss Deby Itno e il Presidente del Niger Mohamed Bazoum a Niamey fotografati subito dopo il golpe del 26 luglio scorso

Mali e Burkina inviano delegazione di solidarietà in Niger

Una delegazione ufficiale del Mali e del Burkina Faso è stata inviata a Niamey "in solidarietà" con il Niger. Lo rende noto l'esercito maliano. I due paesi limitrofi, entrambi guidati da regimi golpisti, si sono schierati al fianco della giunta militare che ha preso il potere con un colpo di stato in Niger il 26 luglio scorso. 

Il vuoto sullo spazio aereo del Niger

Il Cnsp dei golpisti manda rinforzi al confine con Nigeria e Benin

Le autorità militari del Niger hanno inviato ulteriori truppe nelle zone di confine con la Nigeria e il Benin, ha riferito il canale televisivo Al Arabiya, citato dalla Tass. I rinforzi sono stati inviati in seguito a una decisione del Consiglio Nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp - l'autorità centrale dopo il colpo di Stato), ha dichiarato il canale. Da ieri i ribelli hanno imposto di nuovo il divieto di volo nello spazio aereo nazionale e hanno accusato i paesi vicini di preparare un'aggressione contro il Niger, dopo la scadenza dell'ultimatum dell'Ecowas. 

Niamey, la folla allo stadio acclama i golpisti

Almeno 30.000 persone si sono radunate domenica allo stadio di Niamey nel giorno in cui scadeva l'ultimatum dell'Ecowas di ripristinare l'ordine democratico dopo che il 26 luglio ha deposto il presidente nigerino Mohamed Bazoum con un golpe militare. Una sfida aperta alla Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), che minaccia un intervento armato se non viene reintegrato al potere il presidente Bazoum. Una delegazione dei membri del governo provvisorio riuniti nell'autobattezzato Consiglio nazionale per la salvaguardia della Patria (CNSP) ha preso parte alla manifestazione allo stadio per salutare i sostenitori, molti dei quali sventolavano bandiere nigerine o russe. I militari hanno fatto sapere di aver chiuso lo spazio aereo  "a fronte della minaccia di un intervento armato (..) fino a nuovo avviso". Intanto un alto comandante di uno dei Paesi dell'Ecowas al Wall Street Journal ha sostenuto che le Forze Armate della regione non sono in grado di lanciare subito un intervento militare in Niger: "Ora dobbiamo aumentare la forza delle nostre unità prima di prendere parte a un'azione militare di questo tipo".

Golpisti: pre-schieramento in due paesi Africa centrale

I golpisti nigerini riuniti nel Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp) affermano che è stato effettuato un "pre-schieramento per la preparazione dell'intervento in due paesi dell'Africa centrale", senza specificare quali.   La comunicazione arriva dopo che, scaduto nella notte l'ultimatum dato ai golpisti dalla Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas), i militari saliti al potere in Niger hanno chiuso lo spazio aereo sul Paese affermando che "qualsiasi tentativo di violazione" del blocco porterà a "una risposta energica e istantanea".   "Qualsiasi stato coinvolto sarà considerato cobelligerante", aggiunge il Cnsp.

Scaduto l'ultimatum dell'Ecowas, il Niger chiude lo spazio aereo

Alla mezzanotte locale, l'una in Italia, è scaduto formalmente l'ultimatum dell'Ecowas affinché i golpisti del Niger restituissero il potere al presidente eletto Mohamed Bazoum.
L'ipotesi di un intervento armato si fa dunque più concreta.

Poco prima, la giunta  ha chiuso lo spazio aereo del Paese. 
"Di fronte alla minaccia di intervento che si fa sempre piu' evidente dai paesi vicini, lo
spazio aereo del niger e' chiuso da oggi domenica (...) fino a
nuovo avviso", indica il comunicato che precisa che "qualsiasi
tentativo di violazione dello spazio aereo" portera' a "una
risposta vigorosa e istantanea". 
 

New York Times: Bazoum senza acqua ed elettricità

Il presidente eletto del Niger, Mohamed Bazoum, si troverebbe insieme alla sua famiglia nella sua residenza "senza acqua, né elettricità". Lo scrive il New York Times riportando la testimonianza di un amico di Bazoum. Le condizioni della sua detenzione destano preoccupazione e diversi Paesi e organizzazioni, inclusa l'Unione europea, ne hanno chiesto il rilascio. 

Migliaia di filo-golpisti si sono radunati in uno stadio a Niamey

Migliaia di sostenitori dei militari che hanno preso il potere in Niger si sono radunati in uno stadio della capitale Niamey a poche ore dalla scadenza dell'ultimatum dell'Ecowas, la comunità degli stati dell'Africa occidentale, che chiede di reinsediare il deposto presidente Mohamed Bazoum ed evitare un possibile "uso della forza".
 

Uranio nigerino, i mercati stanno a guardare

La società francese di combustibili nucleari Orano, che gestisce diverse miniere di uranio nel Paese dell'Africa occidentale, ha dichiarato qualche giorno fa che le sue operazioni stanno andando avanti nonostante il putsch abbia messo in crisi i rapporti economici e diplomatici tra il Niger e l'ex-colonia francese. Il 99% del personale di Orano in Niger è di nazionalità nigerina. Euratom, l'Agenzia europea per l'energia nucleare, ha dichiarato di non vedere "alcun rischio immediato" per la produzione di energia nucleare in Europa nel caso in cui il Niger dovesse tagliare le sue forniture di uranio, in quanto i servizi pubblici europei hanno scorte di uranio sufficienti per tre anni

Il Niger produce il 4% della fornitura globale di uranio ed è stato il secondo maggior fornitore di uranio naturale all'Ue lo scorso anno. Ed è qui il problema per l'industria dell'uranio nigerina, che potrebbe subire un impatto sulle finanze pubbliche in quanto metà delle sue esportazioni sono attualmente destinate alla Francia e all'Unione Europea allargata.

Uranio Rainews.it
Uranio

Gli stati nigeriani del nord frenano il presidente nigeriano Tinubu, senatori delle zone di confine temono per la sicurezza dell'area

Sono soprattutto gli stati del Nord a frenare il presidente nigeriano Bola Tinubu nei perseguire la via di un intervento militare contro i golpisti nel confinante Niger. Lo riferisce oggi il sito Nigeria Newspapers online dando conto della riunione a porte chiuse tenuta ieri dai senatori della Nigeria, stato federale peso massimo dell'Ecowas con 215 milioni di abitanti, un esercito da 135 mila uomini (secondo il Global fire power index) e un confine di 1.500 km con il Niger. 

Nel titolare "I senatori, in una seduta burrascosa, respingono l'invasione militare del Niger", il sito scrive che "molti senatori del nord non erano a favore della richiesta, poichè sostenevano che ciò avrebbe compromesso la pace nella loro regione. Una fonte che era al corrente delle discussioni tra i senatori, che si sono incontrati a porte chiuse, ha detto che i legislatori di sette stati del nord, che condividono il confine con la Repubblica del Niger, ovvero Sokoto, Kebbi, Katsina, Zamfara, Jigawa, Yobe e Borno, hanno respinto con veemenza la mossa". Il sito sostiene che "almeno il 90% del senato nigeriano ha respinto la richiesta" di Tinubu "di invadere la Repubblica del Niger". La circostanza è rilevante in quanto la costituzione della Nigeria impone che le forze di sicurezza non possano combattere all'estero senza la preventiva approvazione del Senato, tranne in casi di "rischio o pericolo imminente" per la sicurezza nazionale. 

"Il Niger appartiene ai nigerini", parlano i residenti di Niamey

“Come nigerini, ci siamo detti che se i militari avessero deciso di intervenire in questa situazione, saremmo stati con loro. E siamo determinati ad andare dove vogliono. E non eravamo nemmeno favorevoli ai negoziati. Il Niger appartiene ai nigerini. Quindi, in questo senso, chiediamo solo una cosa: chiediamo il ritiro dei francesi dalla base militare francese, affinché tornino a casa. E siamo stati con i nostri soldati oggi. Perché i militari sono quelli che ci difendono. Sì, il regime passato non fa proprio per noi. E difendono interessi esterni. Oggi chiediamo a coloro che sono agenti dell'esercito di resistere, di resistere ancora a lungo. E fagli sapere che la popolazione è con loro." Sono le voci di alcuni residenti di Niamey ai microfoni di Reuters, che ha portato le telecamere per le strade principali della Capitale.

"In quanto nigeriani, non prendiamo alla leggera le minacce. "Per come li prendo, è come se la Francia stesse mangiando qualcosa che non le appartiene. È come se stessero cercando di strappare il cibo dalla mano di un bambino. Non gli appartiene".  “Oggi siamo beninesi, ma siamo orgogliosi di essere in Niger perché siamo qui. Siamo in Niger. Facciamo il nostro lavoro qui. È qui che dobbiamo mangiare. Quindi chiediamo alle autorità beninesi di aiutarci noi e lasciare che il Niger risolva i propri problemi. Quello che succede in Niger non riguarda il Benin, non riguarda l'ECOWAS”. Sono le parole di alcuni residenti della capitale. Secondo gli analisti una partecipazione anche a mani nude della popolazione a favore della giunta golpista, potrebbe vanificare un evenutale intervento militare della Cedeao. Resta da stabilire se anche fuori dalla capitale ovvero nelle zone rurali, prevalga lo stesso sentimento popolare contro un intervento degli stati africani della Ecowas condiviso con i partner occidentali, Francia e Usa in testa.

“Tutto ciò che l'ECOWAS deve fare è lasciare che il Niger risolva i propri problemi da solo”, dice un cittadino nigeriano. "Quello che penso è che Voglio che il signor Presidente, il mio presidente (nigeriano) Bola Tinubu, desista dal piano di inviare truppe, truppe nigeriane nella Repubblica del Niger. Vogliamo la pace in questa terra, in questa terra del Niger. Dovrebbe trattare il suo paese e guidare il suo paese "esempio, e lasciare il Niger per vivere la pace. Questo è quello che voglio. Vogliamo la pace in Niger".

Scade a mezzanotte l'ultimatum dell'Ecowas, i nigerini sperano che non ci sia un conflitto armato

A poche ore dalla scadenza dell'ultimatum per il ripristino dell'ordine costituzionale in Niger ed il rilascio del presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum - scadenza fissata per questa sera dall'Ecowas - squadre di vigilantes si sono appostate in nottata - in vista di un possibile intervento militare da parte dei paesi vicini - in diversi punti della capitale Niamey, istituendo posti di blocco e fermando ed ispezionando i veicoli. 

I sostenitori della giunta al potere del Niger, accompagnati da alcune forze di sicurezza, fanno la guardia a una rotonda a Niamey, Niger (ApPhoto)
I sostenitori della giunta al potere del Niger, accompagnati da alcune forze di sicurezza, fanno la guardia a una rotonda a Niamey, Niger

Il Canada sospende programma di aiuti al governo di Niamey

Il governo del Canada ha annunciato che sospenderà il programma di aiuti allo sviluppo che sostiene direttamente il governo del Niger, in risposta al golpe del 26 luglio. In una dichiarazione i ministri degli Esteri, Mélanie Joly, e dello Sviluppo internazionale, Ahmed Hussen, hanno definito il colpo di Stato "una seria minaccia per la democrazia e la stabilità del Niger e del Sahel", "una minaccia allo stato di diritto e al percorso del governo democraticamente eletto verso la pace, la stabilità e lo sviluppo in Niger''. "Il Canada è al fianco della comunità internazionale ed esprime il proprio sostegno agli sforzi di mediazione dell'Ecowas per il ripristino dell'ordine costituzionale in Niger. Il governo democraticamente eletto deve essere ripristinato immediatamente", ha affermato Joly. Il provvedimento adottato, hanno spiegato, prevede una sospensione degli aiuti diretti dal Canada, ma non "l'assistenza canadese nei settori della salute, dell'istruzione, dell'economia e dell'uguaglianza di genere per le popolazioni più povere e vulnerabili".  

Crosetto: rimpatriati 65 militari del contingente italiano, per la prossima settimana pianificati ulteriori voli

"È appena decollato da Niamey per pratica di mare il volo dell'aeronautica militare con 65 militari del contingente italiano e 10 militari degli Usa". Così il ministro della difesa Crosetto su twitter. "La prossima settimana sono pianificati ulteriori voli di rientro dal Niger",  “Sull'aereo anche dieci soldati statunitensi", "Restano per ora nel Paese altre 254 unità del nostro contingente”, ha precisato Crosetto. La maggior parte dei militari italiani che stanno rientrando in Italia sono stati precedentemente impiegati nell'addestramento delle forze di sicurezza nigerine. Con questo volo la difesa ha inteso aumentare ulteriormente l'autonomia logistica della base italiana in Niger, ottimizzando anche le sue capacità ricettive, qualora si renda necessario accogliere i connazionali civili e, se ritenuto necessario, evacuarli.

Il KC767 dell'Aeronautica Militare con a bordo i militari italiani e statunitensi è atterrato nella notte all'aeroporto militare di Pratica di Mare. Il volo militare, decollato dalla capitale del Paese africano Niamey alle ore 19:30 locali circa è atterrato in Italia alle 23:50 dopo circa 5 ore di volo. Il personale italiano evacuato appartiene al contingente militare attualmente impiegato nella missione di addestramento "MISIN" in corso nel Paese africano. Spiega una nota del ministero della Difesa.

Algeria, rifiutiamo qualsiasi intervento militare, il presidente Tebboune: sarebbe minaccia diretta per nostro paese

"Rifiutiamo categoricamente qualsiasi intervento militare in Niger, che costituirebbe "una minaccia diretta per l'Algeria". Lo ha detto il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. "Non ci sarà una soluzione senza di noi, che siamo i primi ad essere preoccupati: l'Algeria condivide quasi mille chilometri" di confine col Niger, ha sottolineato Tebboune in un'intervista ai media algerini. "In quali situazioni si trovano i paesi che hanno vissuto un intervento militare oggi? guardate a che punto sono Libia e Siria". Il 30 luglio, quattro giorni dopo il colpo di Stato che ha rovesciato Mohamed Bazoum, la Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas) ha concesso ai golpisti sette giorni (cioè fino a stasera) per rimettere in carica il presidente eletto, pena l'uso della "forza". Mali e Burkina Faso "sono pronti a entrare in battaglia" accanto al Niger, ha ricordato il presidente algerino avvertendo che in caso di intervento militare "l'intero Sahel sarà incendiato". Tebboune ha sottolineato che l'Algeria è per "la legittimità istituzionale" ma che "non userà la forza con i suoi vicini". 

Il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune Ansa
Il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune

Scade oggi l'ultimatum dell'Ecowas

Scade oggi l'ultimatum alla giunta militare del Niger per reintegrare il presidente estromesso dal Paese, ma il blocco regionale dell'Africa occidentale che ha minacciato un intervento militare si trova di fronte a importanti appelli a perseguire mezzi più pacifici. Il Senato della vicina Nigeria ha respinto il piano del blocco regionale noto come Ecowas e ha esortato il presidente nigeriano, attuale presidente del blocco, a esplorare opzioni diverse dall'uso della forza.L 'Algeria e il Ciad, vicini non appartenenti all'Ecowas e dotati di forti forze armate nella regione, hanno entrambi dichiarato di opporsi all'uso della forza o di non voler intervenire militarmente, mentre i vicini Mali e Burkina Faso - entrambi gestiti da giunte - hanno affermato che un intervento sarebbe una "dichiarazione di guerra" anche nei loro confronti.