La guerra Israele-Hamas, giorno 63

Veto Usa alla risoluzione Onu sul cessate il fuoco a Gaza: "Il testo non condanna Hamas"

Unrwa: nella Striscia società sull'orlo del collasso. Israele intensifica gli attacchi, gli Stati Uniti criticano le troppe vittime civili. Netanyahu: nel futuro di Gaza non ci sarà Hamas. Media palestinesi: cinque vittime in Cisgiordania

Israele ringrazia Usa per il veto sul cessate il fuoco a Gaza

"Ringrazio gli Stati Uniti e il presidente Biden per essere stati fermamente al nostro fianco,oggi, e per aver dimostrato la loro leadership e i loro valori. In questa festa di Hanukkah, un pò di luce ha dissipato granparte dell'oscurità". Lo scrive su X l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan dopo il veto statunitense alla risoluzione Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza. "È scioccante che mentre Hamas lancia razzi contro Israeledai centri abitati nel sud di Gaza, l'Onu sia impegnata adiscutere una risoluzione distorta che consente ai terroristi diHamas di rimanere al potere a Gaza e non condanna Hamas néchiede il rilascio immediato degli ostaggi. Un cessate il fuoco sarà possibile solo con il ritorno di tutti gli ostaggi e la distruzione di Hamas", ha concluso il diplomatico.

Gli Stati Uniti hanno bloccato l'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu

Gli Stati Uniti hanno bloccato l'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu di una risoluzione che chiedeva "un cessate il fuoco umanitario immediato" nella Striscia di Gaza.  Al Palazzo di vetro di New York in favore del testo si sono espressi 13 Stati membri su 15 dell'organismo. Washington ha bloccato la proposta, avanzata dagli Emirati Arabi Uniti, esercitando il proprio diritto di veto. La Gran Bretagna, un altro Paese membro permanente del Consiglio che può impedire l'approvazione delle risoluzioni, si è astenuta.  In oltre due mesi di raid e incursioni dell'esercito di Israele, seguiti agli assalti dei commando di Hamas del 7 ottobre, a Gaza sono state uccise oltre 16mila persone.

Il vice ambasciatore americano all'Onu Robert Wood dopo il veto alla bozza di risoluzione per il cessate il fuoco: "E' sbilanciata non condanna Hamas"

"Nonostante la mancanza di tempo per i negoziati, gli Usa si sono impegnati in colloqui serifacendo proposte proattive, come la ripresa delle pauseumanitarie. Ma la fretta di votare ha fatto si' che il testo sia sbilanciato e ci ha costretto a votare contro. Ad esempio, non capiamo perchè il Consiglio di Sicurezza non vuole condannare gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. E inoltre nonmenziona il diritto di Israele a difendersi". Lo ha detto il vice ambasciatore americano all'Onu Robert Wood dopo il veto alla bozza di risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco aGaza.

Per l' Idf ancora 3-4 settimane per terminare l'operazione a Khan Yunis

Israele vuole porre fine all'operazione dell'Idf a Khan Yunis entro 3-4 settimane, e ha bisogno di un altro periodo di tempo simile per terminare la prima fase della guerra, conosciuta in gergo militare come "operazione intensiva". Lo scrive il portale Walla citando un alto funzionario israeliano.

Due soldati israeliani sono rimasti feriti in modo grave nel corso di un'operazione per liberare alcuni ostaggi a Gaza

Due soldati israeliani sono rimasti feriti in modo grave nel corso di una operazione per liberare alcuni ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. Lo ha riferito il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari. Le truppe avevano individuato un luogo in cui i terroristi detenevano gli ostaggi, uccidendo alcuni di loro che erano ritenuti tra i partecipanti ai sequestri compiuti il 7 ottobre scorso in Israele.

La testata Al-Araby al-Jadeed, o The New Arab, ha riferito che il suo corrispondente a Gaza, Diaa al-Kahlout, è fra gli uomini fermati ieri dai militari israeliani a Gaza

La testata Al-Araby al-Jadeed, o The New Arab, con sede a Londra, ha riferito che il suo corrispondente a Gaza, Diaa al-Kahlout, è fra gli uomini che si vedono in alcune delle foto circolate da ieri che mostrano almeno 100 uomini palestinesi seduti in fila in una strada nel nord di Gaza, spogliati fino alla biancheria intima e con la testa china, mentre vengono sorvegliati da soldati israeliani. I media israeliani hanno affermato che alcune delle immagini sembravano mostrare sospetti militanti di Hamas che si erano arresi alle forze israeliane, ma uno degli uomini è stato appunto identificato come il giornalista, il che ha portato la sua testata - come riporta la Bbc - ad accusare Israele di portare avanti "perquisizioni invasive e trattamenti umilianti" sui civili.

Il ministro Gallant,: "Hamas comincia a cedere a Gaza"

"Vedo segnali che indicano che Hamas sta cominciando a cedere a Gaza". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant parlando ai soldati dialcuni battaglioni - tra cui il Caracal, composto di donne e uomini - schierati lungo il confine con la Striscia. "Tutti voi- ha aggiunto - giocate un ruolo chiave in questo".

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant tengono una conferenza stampa nella base militare di Kirya a Tel Aviv, Israele Ansa
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant tengono una conferenza stampa nella base militare di Kirya a Tel Aviv, Israele

L'esercito israeliano: "A Gaza sempre più terroristi si consegnano a noi"

Un numero crescente di terroristi si arrendono durante i combattimenti e si consegnano a noi'': lo ha affermato il portavoce militare israeliano DanielHagari aggiornando sulla situazione in corso a Gaza. ''Nelle ultime 48 ore - ha aggiunto - abbiamo arrestato oltre 200 persone sospette. Decine di loro sono stati consegnati allaunità 504 dell'intelligence militare e allo Shin Bet  per essere interrogati. Fra di loro ci sono comandanti di Hamas e membri della 'Nukhbe'', la unità di elite dell'ala militare di Hamas.

La Cnn: "Orrore nell'ospedale a Gaza, nenonati morti in stato di decomposizione"

Neonati morti, in stato di  decomposizione, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale al-Nasr nel nord della Striscia di Gaza, ancora attaccati ai tubi che  avrebbero dovuto tenerli in vita. ''Scene agghiaccianti'' quelle  ottenute dalla Cnn, dove si vedono pannolini e biberon sui letti  accanto ai cadaveri di almeno quattro neonati. La Cnn spiega che le  immagini sono state girate lo scorso 27 novembre da Mohamed Baalousha, giornalista di Gaza che lavora per il quotidiano Al Mashhad degli  Emirati Arabi Uniti. Alcuni neonati ripresi sono poco più che  scheletri, mentre sul corpo di un neonato si vedono mosche e vermi. La zona settentrionale di Gaza è stata irraggiungibile ai giornalisti  per giorni, a causa degli intensi combattimenti, ma il video ottenuto  dalla Cnn è stato girato durante la tregua tra Israele e Hamas.  Dall'inizio di novembre gli ospedali pediatrici Al-Nasr e Al-Rantisi,  che fanno parte dello stesso complesso, erano in prima linea nei  combattimenti. Il personale medico e sanitario di al-Nasr ha  raccontato di aver dovuto evacuare in fretta lo scorso 10 novembre  sotto pressione dell'esercito israeliano. I medici hanno ammesso di  essere stati costretti ad abbandonare neonati in terapia intensiva  perché impossibilitati a trasferirli in sicurezza.  Un medico dell'ospedale di al-Nasr ha detto alla Cnn, a condizione di  anonimato, che un bambino di due anni e uno di nove mesi erano morti  poco prima dell'evacuazione, ma che tre bambini erano vivi e collegati ai respiratori. Uno di quelli rimasti in vita aveva due mesi. Secondo  il medico, molti dei bambini ricoverati in terapia intensiva soffrivano di malattie genetiche. In un video del 9 novembre il  direttore sanitario degli ospedali pediatrici Al-Nasr e Al-Rantisi, il dottor Mustafa al-Kahlout, aveva affermato che l'ospedale Al-Nasr era  stato ''colpito due volte'' riportando ''molti danni''.

palestinesi seppelliscono i mori Ansa
palestinesi seppelliscono i mori

Fonti americane dichiarano che l'idea di una conferenza internazionale è stata discussa tra diversi partner, ma la proposta è ancora in unafase preliminare.

Un alto funzionario statunitense ha dichiarato che l'idea di una conferenza internazionale è stata discussa tra diversi partner, ma la proposta è ancora in unafase preliminare. "È una delle tante opzioni sul tavolo che noi e altri prenderemo in considerazione con una mente aperta, ma non è stata presa alcuna decisione al riguardo", ha detto il funzionario a condizione di anonimato. Abbas ha affermato che, sulla base di un accordo internazionale vincolante, farebbe rivivere l'indebolita Autorità Palestinese, attuerebbe le riforme tanto attese e terrebbe elezioni presidenziali e parlamentari, che sono state sospese dopo che Hamas ha vinto nel 2006 e successivamente spinto l'Autorità Palestinese fuori da Gaza. Poi ha aggiunto che l'Autorità Palestinese ha rispettato tutti gli accordi di pace firmati con Israele dall'Accordo di Oslo del 1993 e le intese che sono seguite nel corso degli anni,ma che Israele ha rinnegato le sue promesse di porre fine all'occupazione. Alla domanda se rischierebbe di tenere elezioni data la possibilità che Hamas possa vincere come nel 2006, Abu Mazen ha risposto che "chi vince vince, queste saranno elezioni democratiche".

 la moschea Grand Al-Omari la più antica e grande di Gaza distrutta dai bombardamenti @timesofgaza
la moschea Grand Al-Omari la più antica e grande di Gaza distrutta dai bombardamenti

Il ministro degli Esteri giordano Safadi: "Senza ilcessate il fuoco immediato a Gaza, Israele si sentirebbe autorizzato a continuare il massacro di civili innocenti"

''Se il Consiglio di sicurezza dell'Onu  non dovesse approvare la risoluzione che chiede un cessate il fuoco  immediato a Gaza, darebbe a Israele la licenza di continuare il  massacro di civili innocenti che sta commettendo'' contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri giordano Safadi in un tweet, affermando che Israele sta  ''uccidendo civili innocenti, riducendo alla fame un'intera  popolazione'' e commettendo ''crimini di guerra. Il sistema umanitario è al collasso. Le agenzie delle Nazioni Unite chiedono aiuto''.

Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, riferisce che diversi prigionieri sono stati "uccisi e feriti" in attacchi aerei israeliani

Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, riferisce che diversi prigionieri sono stati "uccisi e feriti" in attacchi aerei israeliani e aggiunge di avere lanciato una raffica di razzi verso Tel Aviv "in risposta ai massacri commessi contro i civili". Lo riporta Al Jazeera. "I barbari attacchi su parti della città di Gaza" hanno causato i morti e i feriti, affermano le Brigate Qassam senza fornire altri dettagli. Nel pomeriggio l'esercito israeliano ha dichiarato che una "pesante raffica di razzi" è stata lanciata verso Tel Aviv e il centro di Israele e che le sirene stavano suonando

Colloquio tra Macrone Netanyahu. Il presidnete francese:"Raggiungere un cessate il fuoco duraturo"

Parlando con Netanyahu, Macron ha sottolineato la necessità ''cruciale'' che i civili di Gaza ricevano l'aiuto di cui hanno "urgentemente bisogno e che il punto di passaggio di Kerem Shalom venga riaperto a questoscopo". Macron ha inoltre incitato il premier israeliano ad "assumere le misure necessarie per porre un termine alle violenze perpetrate dai coloni contro i civili palestinesi inCisgiordania". Ricordando "l'attaccamento della Francia alla sicurezza diIsraele", Macron ha espresso "ancora una volta la solidarietà della Francia ad Israele nella lotta al terrorismo". Il leader transalpino ha inoltre "ricordato che la liberazione di tutti gli ostaggi ancora detenuti a Gaza, tra cui quattrofrancesi è una priorità assoluta". Macron e Netanyahu - si conclude nella nota diffusa dalla presidenza francese - hanno ''infine parlato di Libano: il presidente ha insistito sulla piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e haricordato gli sforzi perpetui della Francia affinché l'Iran e le forze ad esso affiliate si tengano alla larga dal conflitto" in Medio Oriente.

Nel corso di un colloquio telefonico, "il presidente della Repubblica ha ricordato la necessità di proteggere i civili a e ha sottolineato l'importanza di raggiungere un cessate il fuoco duraturo", ha riferito l'Eliseo

Il poeta palestinese Refaat Alareer p stato ucciso in un raid di Israele avvenuto giovedì su Gaza City. Lo riferiscono amici e colleghi. Editore e professore di letteratura inglese a Gaza, Alareer, 45 anni, era scrittore in lingua inglese e attivista noto per le sue poesie di protesta contro le campagne militari israeliane. La morte di Alareer è stata confermata dai suoi colleghi di 'We Are Not Numbers', un gruppo palestinese che aveva contribuito a fondare nel 2015 e che cerca di "raccontare le storie che si nascondono dietro i numeri dei palestinesi nelle notizie". È stato ucciso insieme al fratello, alla sorella e ai suoi quattro figli in un attacco alla loro casa a Gaza City, dove erano rimasti nonostante le richieste militari israeliane alla popolazione di spostarsi verso sud.  Lunedì Alareer aveva scritto su X che le pareti di casa sua stavano tremando per il fragore dei bombardamenti e degli spari, che si avvicinavano sempre di più. L'ultima poesia che ha scritto e condiviso sui social media recitava: "Se devo morire/che porti speranza/che sia un racconto".

Christopher Lockyear, direttore generale di MSF: "Ci sentiamo impotenti quando sentiamo i bambini dire che preferirebbero morire piuttosto che continuare a soffrire"

"Vediamo un aumento significativo delle malattie infettive, tra cui  diarrea, infezioni respiratorie acute, infezioni della pelle e focolai di epatite. Gli  aiuti umanitari devono essere immediatamente autorizzati ad entrare nella Striscia di Gaza su larga scala" si legge nella nota di Medici Senza Frontiere. "Oggi gli aiuti a  disposizione sono nulli rispetto ai bisogni. Ci sentiamo impotenti quando sentiamo i  bambini dire che preferirebbero morire piuttosto che continuare a soffrire" dichiara  Christopher Lockyear, direttore generale di MSF. "Le persone hanno un disperato bisogno di cibo a causa del crudele assedio. Deve esserci qualche possibilità di  sopravvivenza; i nostri medici non possono fare nulla per i morti. Sarebbe  imperdonabile non arrivare adesso a un cessate il fuoco totale e la fine all'assedio".  Le ripetute assicurazioni da parte di Stati Uniti e Israele che questa guerra è  condotta solo contro combattenti sono in contrasto con quanto MSF vede a Gaza. "Al  contrario, questa è una guerra totale che non risparmia i civili"

La situazione nell'ospedale di Al Aqsa: il raccondo del dottor Aldo Rodriguez Cirujano di MSF (Video)

Cina all'Onu: solo un cessate il fuoco è il passo adeguato

"Solo un cessate il fuoco umanitario immediato e' il passo adeguato da chiedere per il Consiglio di Sicurezza. Ogni esitazione sarebbe non responsabile". Lo ha detto l'ambasciatore cinese all'Onu Zhang Jun alla riunione su Gaza. 

Ue: altri 125 milioni in aiuti umanitari ai palestinesi nel 2024

Alla luce del peggioramento della situazione umanitaria in Medioriente, la Commissione europea fornirà 125 milioni di euro in aiuti umanitari al popolo palestinese nel 2024. Questo nuovo finanziamento sosterrà le organizzazioni umanitarie che lavorano sia a Gaza che in Cisgiordania. A Gaza, dove i bisogni umanitari sono ai massimi storici, l’attenzione sarà focalizzata sulla risposta alle emergenze salvavita e sul ripristino dell’accesso ai bisogni primari come acqua, cibo, assistenza sanitaria, alloggi e servizi igienico-sanitari. La risposta umanitaria darà inoltre priorità alla protezione dei gruppi più vulnerabili, al sostegno psicosociale e all’istruzione nelle emergenze. In Cisgiordania, dove molte comunità palestinesi sono a rischio di sfollamento, o sono già sfollate con la forza, i progetti umanitari finanziati dall’Ue forniranno servizi di protezione, come assistenza legale o assistenza materiale alle persone colpite dalla violenza dei coloni, dalla confisca di proprietà privata o dalla perdita dei mezzi di sussistenza e sosterrà il loro accesso ai servizi di base e all’istruzione in caso di emergenza.

Gli Stati Uniti all'Onu: "Sosteniamo pace ma non tregua immediata"

"Gli Stati Uniti sostengono con forza una pace duratura, nella quale israeliani e palestinesi possano vivere in pace e sicurezza, ma non possiamo sostenere gli appelli a un cessate il fuoco immediato". Lo ha detto la rappresentanza americana all'Onu, nella riunione del Consiglio di Sicurezza dedicata al conflitto tra Israele e Hamas. L'ambasciatore Usa Robert Wood ha accusato Hamas di "non volere una pace durevole che veda la soluzione di due Stati" e ricordato che "Israele e' sempre sotto minaccia". "Sono addolorato - ha aggiunto - dalle sofferenze a cui abbiamo assistito negli ultimi due mesi, anche quando come governi siamo costretti a prendere le armi per proteggere i nostri popoli dai più odiosi attacchi di terrorismo e violenza".

Per la seconda volta oggi allarme a Tel Aviv per i razzi da Gaza

Per la seconda volta in un giorno sono risuonate le sirene di allarme per i razzi da Gaza a Tel Aviv e nel centro di Israele. Lo ha constatato l'Ansa sul posto. In aria si sono sentite numerose esplosioni dovute all'intercettazione dei razzi da parte del sistema di difesa dell'Iron Dome. 

Il voto in Consiglio di sicurezza Onu è stato fissato alle 23.30 italiane

Il voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite su una risoluzione per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è stato calendarizzato alle 17.30 ora di New York, cioè alle 23.30 italiane. Secondo la Bbc, prima di quell'orario il segretario di stato Antony Blinken inconterò a Washington i ministri di alcuni Paesi arabi. Il dibattito in Consiglio Onu è iniziato intorno alle 16 ora italiana ed è intervenuto il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres.

Israele all'Onu: per la pace bisogna sconfiggere Hamas

L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha ribadito per l'ennesima volta al Consiglio di Sicurezza che quello che può portare la pace a Gaza "non è assolutamente il cessate il fuoco" ma "l'eliminazione di Hamas". "Senza la pressione militare su Hamas nessuna diplomazia può assicurare il rilascio degli ostaggi", ha aggiunto, "Hamas è l'unica responsabile per la situazione umanitaria sul terreno. Sfrutta gli abitanti di Gaza come scudi umani nella speranza che le vittime civili aumentino e che le Nazioni Unite chiedano il cessate il fuoco. Vogliamo essere gli attori dello spettacolo che Hamas ha attentamente realizzato? Un cessate il fuoco significa che la sofferenza di tutti continuerà".

L'ambasciatore palestinese all'Onu: ci sono 2 milioni di ostaggi a Gaza

 "Abbiamo 2 milioni di ostaggi nella Striscia di Gaza, i nostri civili sono stati attaccati ripetutamente". Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu Riyad Mansour durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. "Quello che accade in Palestina determinerà il futuro della regione per generazioni. E' il momento dell'azione e del coraggio", ha aggiunto.

Guterres: la violenza di Hamas non legittima una punizione collettiva

"La brutalità perpetrata da Hamas non potrà mai giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza. "Siamo tutti consapevoli che Israele ha iniziato la sua operazione militare in risposta ai brutali attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre", ha ricordato allo stesso tempo, condannando "senza riserve questi attacchi" e dicendosi "sconvolto dalle notizie di violenza sessuale"

Il governo iraniano: Israele si comporta peggio dell'Isis

"Il regime occupante e dell'apartheid è molto più avanti nella competizione con l'Isis a livello di vari tipi di crimini". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian pubblicando una foto dei militanti di Hamas catturati dall'Esercito israeliano e accusando Israele di "genocidio, infanticidio e utilizzo di armi vietate". Amirabdollahian ha anche criticato gli Stati Uniti per il loro sostegno verso l'amministrazione israeliana. "Il continuo sostegno della Casa Bianca per i crimini di guerra del regime israeliano porterà a un collasso strutturale delle istituzioni internazionali", ha aggiunto il ministro della Repubblica islamica.

Onu, si tratta per evitare i veti di Usa e Regno Unito e il voto su Gaza slitta alla tarda serata

Il voto della bozza di risoluzione in Consiglio di Sicurezza Onu che chiede il cessate il fuoco umanitario a Gaza e' stato rimandato almeno al tardo pomeriggio (la notte italiana). Lo hanno comunicato diplomatici dell'organo delle Nazioni Unite. "Serve tempo per negoziare, un veto sarebbe un fallimento del Consiglio di Sicurezza", ha commentato l'ambasciatore francese all'Onu, Nicolas de Riviere. Usa e Gran Bretagna si sono opposti al testo preparato dagli Emirati Arabi Uniti. 

Forze di difesa israeliane: continuano i combattimenti a Khan Yunis

I soldati della 98/a Divisione israeliana continuano "a combattere nell'area di Khan Yunis, una roccaforte principale" di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui le truppe "hanno eliminato decine di terroristi, condotto ricerche e distrutto tunnel". La 7/a Brigata - ha spiegato - ha "cominciato le operazioni per rompere le linee di Hamas, centrando decine di posizioni e di posti di osservazione nemici. I soldati hanno anche fatto irruzione nella postazione militare del Battaglione 'Dir al-Balah' e localizzato armi e intelligence".

Guterres: siamo a un punto di rottura

"Negli ultimi due mesi, un incubo umanitario ha travolto la popolazione di Gaza. Ho scritto al Consiglio di Sicurezza invocando l'articolo 99 perché siamo a un punto di rottura, esiste il rischio elevato di un collasso totale del sistema di sostegno umanitario a Gaza, che avrebbe conseguenze devastanti". Lo ha detto il segretario generale Antonio Guterres, affermando che "la situazione sta semplicemente diventando insostenibile". "Ciò comporterebbe un completo collasso dell'ordine pubblico e una maggiore pressione per lo sfollamento di massa in Egitto - ha aggiunto -. Temo che le conseguenze potrebbero essere devastanti per la sicurezza dell'intera regione". 

Il Consiglio di Sicurezza Onu convocato d'urgenza oggi per discutere un cessate il fuoco umanitario

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà oggi, dopo che il segretario generale António Guterres ha invocato l'articolo 99 della sua Carta, un passo che nessuno al suo posto aveva compiuto da decenni. L'articolo consente al Segretario generale di portare all'attenzione del Consiglio "qualsiasi questione che, a suo parere, possa minacciare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale". Guterres chiede un "cessate il fuoco umanitario" per evitare "una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi" e per l'intero Medio Oriente. Dopo la missiva di Guterres, gli Emirati Arabi Uniti hanno preparato una breve bozza di risoluzione in cui si definisce la situazione umanitaria a Gaza "catastrofica" e si "richiede un cessate il fuoco umanitario immediato". Inoltre domanda la protezione dei civili, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas e l'accesso umanitario alla Striscia.È difficile tuttavia che il documento venga approvato visto che gli Usa - che rifiutano l'idea di un cessate il fuoco - hanno affermato come una nuova risoluzione in questa fase "non sarebbe utile". Il vice ambasciatore americano all'Onu Robert Wood ha detto nei giorni scorsi che gli Usa non sostengono alcuna ulteriore azione del Consiglio di sicurezza "in questo momento" e si concentrano invece su "una diplomazia difficile e sensibile mirata a ottenere il rilascio di più ostaggi, un maggiore afflusso di aiuti a Gaza e una migliore protezione dei civili".

Le forze di difesa israeliane dicono di stare colpendo in territorio libanese

Dopo il lancio "di numerosi razzi" dal Libano "verso postazioni dell'esercito lungo il confine", l'artiglieria di Israele sta ora colpendo oltre confine. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che è stato anche intercettato con il sistema di difesa Arrow "un sospetto oggetto aereo" che si era infiltrato dal Libano.

Ansa: l'Ue ha protestato con Israele per un nuovo insediamento a Gerusalemme Est

Nei giorni scorsi le autorità israeliane hanno approvato l'edificazione di un nuovo insediamento, che insisterebbe parzialmente sul territorio di Gerusalemme Est, riconosciuto come palestinese della Nazioni Unite. “Una provocazione, perché autorizzato in piena guerra”, secondo un alto funzionario europeo citato dall'agenzia Ansa. "L'Ue ha sempre denunciato gli insediamenti in Cisgiordania come illegali e contrari al diritto internazionale", ha aggiunto, ".un Cisgiordania vi sono delle violenza da parte dei coloni e l'Idf non sta facendo abbastanza per garantire la sicurezza e lo abbiamo fatto presente a Tel Aviv, vediamo quale sarà la risposta". 

Neytanyahu: nel futuro di Gaza non ci sarà Hamas

"Non ci sarà Hamas, la elimineremo. Il solo fatto che a proporlo sia l'Autorità nazionale palestinese non fa che rafforzare la mia visione politica: essa non è la soluzione". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu commentando su X l'affermazione del premier del governo di Ramallah, Mohammed Shtayyeh che questa mattina avrebbe detto che l'Autorità nazionale palestinese potrebbe partecipare a un "nuovo meccanismo, assieme con la comunità internazionale". In quel contesto - scrive Bloomberg, citando un alto funzionario palestinese - Shtayeh non ha escluso in principio una partecipazione, in forma subalterna, di Hamas. “Hamas prima del 7 ottobre era una cosa, adesso è un'altra”.

Hamas comunica un nuovo bilancio di 17.487 morti

È l'ultimo aggiornamento diffuso dal ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas, che non fa distinzione tra vittime civili e militari. Lo riferisce l'agenzia France-Presse

Forze di difesa israeliane: altri 2 soldati uccisi a Gaza, in totale sono 93

L'esercito ha annunciato la morte di altri due soldati nel corso dei combattimenti avvenuti nel nord della Striscia. Entrambi erano carristi. Secondo stime dei media, dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza, il numero dei soldati uccisi è salito a 93.

Mezzaluna Rossa: oggi dal varco di Rafah transitati 50 camion di aiuti su 100

Dal varco egiziano di Rafah alla Striscia di Gaza sono transitati oggi 50 camion di aiuti umanitari su 100, e in senso contrario 10 feriti sui 20 attesi. Lo ha riferito il capo della Mezzaluna Rossa del Nord Sinai Khaled Zayed. E' entrata però una cisterna in più del previsto con 30 mila litri di gasolio portando il totale a 3, per un totale di 90 mila litri di carburante. L'aeroporto di Al-Arish ha intanto accolto 5 aerei internazionali che trasportavano 10 ambulanze e 118 tonnellate di aiuti vari per la Striscia di Gaza. Due di questi provenivano dalla Giordania, con a bordo 23 tonnellate di medicinali e forniture mediche fornite dall'Unrwa, un altro dal Qatar, carico di 24 tonnellate di prodotti per l'infanzia e 6 ambulanze attrezzate, uno dal Belgio con 40 tonnellate di medicinali e attrezzature mediche fornite dall'Unione Europea, e un aereo dal Kuwait con 31 tonnellate di attrezzature mediche e 4 ambulanze attrezzate. Il numero di aerei arrivati ;;all'aeroporto internazionale Al-Arish dal 12 ottobre ad oggi è di 278 con a bordo circa 7.000 tonnellate di aiuti vari. Il capo della Mezzaluna rossa del Nord Sinai ha sottolineato che gli aiuti vengono forniti da 35 Paesi arabi e stranieri e da 15 organizzazioni regionali e internazionali. Per oggi a Rafah si prevedeva l'arrivo di 269 stranieri, 20 palestinesi feriti e 20 accompagnatori, e l'ingresso di 9 membri di organizzazioni internazionali. Ieri erano entrate in Egitto 634 persone: 121 malati e 78 accompagnatori, 8 membri di Medici senza Frontiere, 4 di una delegazione degli Emirati e 413 stranieri. Usciti 69 camion. 

Danneggiata la più grande moschea di Gaza

La moschea Omari, uno dei principali simboli della storia millenaria di Gaza, è stata danneggiata in modo grave durante i combattimenti in corso, secondo quanto riferiscono fonti locali. Anche il suo celebre minareto è stato colpito, ma resta eretto nella sua altezza. Secondo la leggenda, in quel luogo i primi filistei avevano eretto un tempio in onore del Dio Dagan. In seguito i bizantini lo avrebbero trasformato in una chiesa, che nel VII secolo d.C., con la conquista islamica, sarebbe divenuta una moschea. Il suo minareto fu distrutto da un terremoto nel 1033. In seguito i crociati tornarono a farne una chiesa, ma con i mamelucchi la struttura tornò a essere utilizzata come moschea. Fu poi distrutta ancora dai mongoli e da un nuovo terremoto nel 1260. Avrebbe poi acquistato il suo splendore con gli ottomani, per essere danneggiata ancora nella Prima Guerra mondiale in un bombardamento britannico. La moschea Omari si trova a breve distanza dalla chiesa di San Porfirio, che pure è rimasta danneggiata il mese scorso in una sua struttura esterna durante i combattimenti.

Le immagini degli uomini in mutande prigionieri di Israele: miliziani di Hamas o civili? (Video)

Sirene a Tel Aviv e nel centro di Israele

Le sirene per razzi in arrivo da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele mandando la gente dei rifugi. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. In aria si sono sentite l'eco delle esplosioni dovute all'intercettazioni dei razzi da parte del sistema di difesa Iron Dome. Al tempo stesso l'allarme è scattato anche al nord del Paese al confine con il Libano per la possibile intrusione di un drone sospetto nel territorio israeliano. 

Autorità israeliane: ucciso il 7 ottobre un 53enne israeliano finora ritenuto ostaggio il corpo a Gaza

È stato ucciso il 7 ottobre durante l'attacco di Hamas Eitan Levy, un tassista di 53 anni che si pensava fosse fra gli ostaggi israeliani a Gaza. Lo ha annunciato il municipio di Bat Yam (a sud di Tel Aviv) dove abitava l'uomo. Secondo le informazioni fornite all'amministrazione, Levy era arrivato con il suo taxi al kibbutz di Beeri, a ridosso della striscia di Gaza. Lì é stato ucciso dai terroristi e portato nella Striscia. Per due mesi la sua sorte era rimasta incerta. Adesso, sulla base di nuove informazioni, le autorità militari hanno stabilito che l'uomo è stato la mattina del 7 ottobre e Hamas tiene il suo cadavere a Gaza. 

L'ufficio di Netanyahu: ancora 137 ostaggi a Gaza

 Il numero di ostaggi israeliani che si ritiene siano ancora a Gaza ammonta ora a 137, ha fatto sapere l'ufficio del primo ministro israeliano, come riporta la Cnn. È stato confermato che un uomo israeliano che si presume fosse tra loro è stato ucciso durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre: il kibbutz Be'eri ha annunciato ieri la morte del 68enne Dror Kaplun. I suoi resti sono stati identificati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) con l'assistenza dell'Autorità israeliana per le Antichità, che normalmente si occupa di archeologia.

Forze di difesa israeliani: tunnel e armi nell'Università al-Azhar di Gaza City

L'esercito israeliano ha distrutto postazioni "con infrastrutture terroristiche usate da Hamas per attività militari" nell'università Al-Azhar nel quartiere di Rimal a Gaza City. Al tempo stesso, l'Idf ha effettuato "un raid mirato" su una postazione di controllo di Hamas nell'area dell'ospedale Shati. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nel campus dell'università sono stati trovati "un tunnel sotterraneo che correva fino ad una scuola vicina ad un chilometro di distanza". Sono state anche trovate "numerose armi, ordigni esplosivi, parti di razzi e sistemi tecnologici". "Quanto trovato - ha aggiunto - mostra che Hamas sfrutta gli edifici dell'università per attacchi ai soldati".

Il governo iraniano: la Russia sta pensando a un'iniziativa per Gaza

 "La Russia sta pensando a un'iniziativa" per fermare gli attacchi di Israele contro la Striscia di Gaza. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in riferimento all'incontro, definito "importante", di ieri a Mosca tra il presidente iraniano Ebrahim Raisi e l'omologo russo Vladimir Putin. "Una parte significativa dei colloqui hanno riguardato la questione della Palestina, entrambe le parti hanno sottolineato la necessità di fermare immediatamente la guerra e il genocidio a Gaza e nella Cisgiordania, fermare la migrazione forzata dei residenti di Gaza e aprire immediatamente il valico di Rafah per inviare aiuti umanitari a Gaza", ha affermato Amirabdollahian, come riporta l'agenzia Irna.

Unrwa: a Gaza la società è sull'orlo del collasso

"L'ordine civile sta crollando a Gaza - le strade sembrano selvagge, soprattutto dopo il tramonto - alcuni convogli umanitari vengono saccheggiati e i veicoli delle Nazioni Unite vengono presi a sassate. La società è sull'orlo del collasso totale", twitta il direttore dell'Unrwa Thomas White. Dice che, nonostante le condizioni orribili, l'Unrwa "continua a servire la popolazione con gli aiuti limitati di cui disponiamo".

Erdogan: terrorista è Israele non Hamas

"Hamas è una realtà della Palestina, Israele è uno Stato terrorista". Parole pesanti pronunciate dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan oggi. Il leader turco è tornato a chiedere la fine della violenta offensiva dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza. "Hamas è una realtà palestinese, non un'organizzazione terroristica. Ha anche vinto le elezioni da partito politico. Tutti insistono perché la Turchia ne riconosca le azioni come terrorismo, ma noi non cediamo. Vogliono risolvere il problema di Gaza radendola al suolo, negando acqua e medicine e per noi è inaccettabile. In questo momento è Israele che sta vestendo i panni dell'organizzazione terroristica. Dove sono gli Stati Uniti? E l'Occidente? Il loro silenzio è costato la vita a 17 mila civili innocenti", ha dichiarato il presidente turco. Erdogan ha anche affermato che non è in vista un incontro con il presidente Joe Biden: "Le nostre posizioni sono note e non abbiamo incontri in agenda. Il nostro ministro degli Esteri è volato a Washington e porterà avanti il dialogo. Il nostro auspicio è che gli Usa si attivino per porre fine alle operazioni israeliane a a Gaza e fare pressione per la pace", ha detto oggi il presidente turco.

Il 27enne italo-palestinese liberato da Israele è ora in Giordania

Khaled El Qaisi, lo studente italo-palestinese della Sapienza liberato il primo ottobre dalle carceri Israeliane, ha ottenuto i documenti che gli erano stati trattenuti per l'espatrio e oggi ha attraversato il valico ed è arrivato in Giordania. Il 27enne fara' poi rientro in Italia dove lo attende la sua famiglia, assistita dall'avvocato Flavio Rossi Albertini. "Siamo contenti, fortunatamente la situazione si è risolta", commenta all'Agi il legale. Il giovane, residente a Centocelle, è stato detenuto in Israele dallo scorso 31 agosto al primo ottobre.

Ansa: l'Ue non è pronta a sanzionare i coloni in Cisgiordania

 L'Unione Europea "non è ancora pronta" per varare sanzioni a 27 ai coloni israeliani in Cisgiordania ma la questione viene "apertamente discussa" e tornerà al tavolo. Lo riferisce un fonte diplomatica europea, citata dall'agenzia Ansa, alla vigilia del Consiglio Affari Esteri di lunedì, dove la situazione a Gaza sarà al centro della discussione dei ministri, benché non sia attesa "alcuna decisione concreta". I coloni, spiega la fonte, sono però visti dai 27 come "un rischio per l'escalation regionale" e un "ostacolo" alla soluzione dei due Stati, oltre che responsabili di "violenze" e "violazioni del diritto internazionale". "Sono un problema, non c'è dubbio, e la situazione in Cisgiordania verrà discussa in Consiglio", conclude la fonte. 

La Turchia evacua da Gaza 114 malati con accompagnatori

La Turchia è riuscita ad evacuare da Gaza 114 malati, 26 dei quali minori, e 86 accompagnatori. A renderlo noto il ministro della Salute turco Fahrettin Koca. 

Quest'ultimo ha confermato che il meccanismo di collaborazione trilaterale tra ministeri della Salute di Egitto, Israele e Turchia continua a funzionare e che altri malati saranno presto trasferiti nella capitale Ankara. "Ho parlato ieri con i miei colleghi di Israele ed Egitto. Seguiamo l'evolversi della situazione e nei prossimi giorni attendiamo altri malati", ha detto Koca. 

La cooperazione tra i tre ministeri della Salute prevede che gli israeliani autorizzino il passaggio di malati in Egitto che li prende in consegna nelle proprie strutture. Da qui i pazienti, perlopiù malati di cancro minori, vengono trasferiti in Turchia. Nell'ambito della medesima intesa la Turchia sta portando avanti l'allestimento di un ospedale da campo nella Striscia di Gaza e si attende che la struttura divenga operativa.

Hamas: sventato tentativo di Israele di liberare un ostaggio

L'ala militare di Hamas, le Brigate Izzedine al-Qassam, afferma in una dichiarazione sui social media di aver sventato un tentativo mattutino da parte dell'esercito israeliano di liberare uno degli ostaggi tenuti a Gaza. Secondo Hamas, l'ostaggio israeliano è stato ucciso negli scontri, scrive il sito della Bbc. Dicono che gli aerei israeliani hanno effettuato un bombardamento come parte dell'attacco. L'esercito israeliano non ha commentato le affermazioni.

Ben Gvir: "Celle sotterranee per chi partecipò ai massacri"

Il ministro per la sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha ordinato che siano reclusi solo in celle sotterranee i membri della unità di élite di Hamas "Nukhbe" che il 7 ottobre hanno compiuto massacri e che sono stati poi catturati da Israele. ''Dopo anni che non era più utilizzato - ha scritto Ben GVir su X - ho ordinato al servizio carcerario di riattivare un settore sotterraneo per i detenuti della "Nukbeh". Quei nazisti - ha aggiunto - non si meritano alcun raggio di sole fintanto che i nostri connazionali rapiti si trovano nei tunnel infernali".

Israele: "Ieri 450 gli attacchi su Hamas nella Striscia"

Sono stati circa 450 gli attacchi compiuti ieri dall'esercito israeliano sulla Striscia mentre continua la pressione sulla roccaforte di Hamas a Khan Yunis nel sud e nel nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che a Khan Yunis sta operando la 7ª Brigata che ha aiutato le forze aeree a colpire "terroristi, alcuni dei quali intendevano lanciare razzi verso le forze israeliane". Secondo la stessa fonte, la Marina israeliana ha attaccato "infrastrutture terroristiche usate dalle forze navali di Hamas nel centro e nel sud della Striscia".

Wafa: "5 palestinesi uccisi da Israele in Cisgiordania"

Cinque palestinesi sono stati uccisi - ed altri feriti - in scontri con l'esercito israeliano nel campo profughi di Al-Fara, a sud di Tubas, nei pressi di Nablus in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia Wafa che cita fonti mediche. Le stesse fonti hanno sostenuto che "i soldati dell'occupazione hanno cercato di impedire alle ambulanze della Mezzaluna Rossa di raggiungere i feriti". L'esercito israeliano al momento non ha dato ancora la sua versione dei fatti.

Israele: il valico di Kerem Shalom sarà aperto nei prossimi giorni

Elad Goren, capo del dipartimento civile del Cogat, l'agenzia israeliana per il coordinamento civile con i palestinesi, ha dichiarato che il valico di Kerem Shalom tra Israele e Gaza sarà aperto solo per le ispezioni nei prossimi giorni, come riporta il Jerusalem Post

Ieri un alto funzionario statunitense ha dichiarato che Israele ha accettato, su richiesta degli Stati Uniti, di aprire il valico di frontiera per lo screening e l'ispezione degli aiuti umanitari consegnati alla Striscia attraverso il valico di Rafah per contribuire ad accelerare la consegna di forniture umanitarie. Washington sta negoziando con gli israeliani sulla questione da settimane.

Esercito israeliano: altri 2 soldati uccisi a Gaza, in totale sono 91

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati - riservisti - uccisi in combattimento a Gaza. Secondo stime dei media, dall'inizio dell'operazione di terra nella Striscia, il totale é ora di 91 soldati uccisi.

Media: a Gaza 21 ospedali fuori uso dall'inizio della guerra

Secondo gli ultimi dati forniti dal dipartimento comunicazione del governo di Gaza, dall'inizio della guerra almeno 110 centri sanitari hanno cessato le attività insieme a 21 ospedali. Lo riporta Al Jazeera citando un rapporto dove si legge che “287 operatori sanitari sono stati uccisi negli attacchi israeliani nello stesso periodo e che la distruzione di almeno 58 ambulanze ha gravemente ostacolato il trasporto dei feriti verso i luoghi in cui le cure sono ancora disponibili a Gaza”.

Mezza Luna Rossa Palestinese: ricevuti 69 camion di aiuti attraverso Rafah

Ieri, attraverso il valico di Rafah, "le squadre della Mezza Luna Rossa Palestinese (Prcs) hanno ricevuto 69 camion contenenti aiuti essenziali. Nonostante le difficoltà nel ricevere e distribuire gli aiuti”. Lo scrive su X l'organizzazione umanitaria.

Notte di combattimenti a Gaza: le esplosioni illuminano lo skyline (Video)

Il segretario della Difesa Usa ha parlato con l'omologo israeliano: difendere i civili

“Ho parlato oggi con il ministro della Difesa israeliano Gallant - scrive il segretario della Difesa americano Lloyd Austin su X - e ho sottolineato il diritto di Israele all’autodifesa e l’importanza di mitigare i danni ai civili, aumentare l’assistenza umanitaria e frenare la violenza estremista in Cisgiordania. Ho anche espresso preoccupazione per gli attacchi transfrontalieri lungo il confine tra Israele e Libano e per l’aggressione degli Houthi nel Mar Rosso".

Blinken: "C'è un divario tra gli impegni di Israele a proteggere i civili e i risultati"

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, afferma che esiste "un divario" tra ciò che Israele si è impegnato a fare per proteggere i civili palestinesi e i risultati ottenuti finora da quando ha iniziato le operazioni militari contro Hamas nel sud della Striscia di Gaza. 

Per Blinken resta "imperativo" che Israele faccia di più per garantire che i civili non vengano uccisi o feriti mentre cerca di sradicare Hamas da Gaza. "Mentre ci si trova da quasi una settimana in questa campagna nel sud e dopo la fine della pausa umanitaria, è imperativo, rimane imperativo, che Israele si impegni nella protezione dei civili", ha detto Blinken ai giornalisti in una conferenza stampa congiunta a Washington con il ministro degli Esteri britannico David Cameron. "E rimane un divario" tra "l'intento di proteggere i civili e i risultati effettivi che stiamo vedendo sul campo".

Tra i prigionieri fotografati a Gaza anche il giornalista palestinese Diaa Al-Kahlout

Il giornalista palestinese Diaa Al-Kahlout, corrispondente della testata qatarina The New Arab, è stato arrestato nella zona di Beit Lahya, nel Nord della Striscia di Gaza, insieme ad alcuni parenti. 

Il reporter è stato riconosciuto tra le decine di prigionieri palestinesi fatti dall'esercito israeliano a Gaza e di cui sono circolate le immagini mentre tra le macerie sono tenuti in fila in mutande, seduti a terra con la testa bassa e sotto il controllo dei soldati. Secondo l'esercito israeliano si tratta di persone arrestate e su cui si sta indagando per sospetti legami con Hamas, ma per la Ong Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, con sede a Ginevra, sono ordinari civili.     

"Siamo profondamente preoccupati dalle notizie dell'arresto del giornalista Al-Kahlout insieme a membri della sua famiglia a Nord di Gaza", ha dichiarato Sherif Mansour del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), con sede a New York. "L'esercito di Israele deve rendere nota la sua posizione e rilasciarlo immediatamente", ha ammonio Mansour.

Polemica sulle foto dei prigionieri palestinesi. Israele: "Sono miliziani". Una Ong: "Sono civili"

Decine di uomini seduti per terra su una strada, sotto il controllo dei soldati. I media israeliani, che hanno diffuso le immagini, li presentano come "combattenti di Hamas" che si sono arresi in massa all'esercito. Secondo l'Euro-Mediterranean Human Rights Monitor sarebbero invece civili arrestati "arbitrariamente" da Israele in due scuole affiliate alle Nazioni Unite a Beit Lahia. Dalle immagini, sempre secondo questa ong, si riconoscerebbe tra gli altri il giornalista Diaa Kahlout. Il portavoce militare di Tel Aviv sostiene che l'esercito "ha arrestato e interrogato centinaia di sospetti terroristi: molti di loro si sono arresi e consegnati". "Controlliamo chi è connesso ad Hamas e chi no, teniamo detenuti tutti e li interroghiamo".

Un fermo immagine tratto da un video mostra decine di combattenti di Hamas che si sono arresi all'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito Haaretz, 7/12/2023

Un fermo immagine tratto da un video mostra decine di combattenti di Hamas che si sono arresi all'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito Haaretz, 7/12/2023

Inchiesta Reuters, AFP, Amnesty International e Human Rights Watch: fu un colpo di tank israeliano a uccidere il giornalista Reuters Issam Abdallah

Indagini condotte dalle agenzie stampa Reuters e Afp e le organizzazioni umanitarie Amnesty  International e Human Rights Watch affermano che è stato un colpo di tank israeliano ad uccidere il video giornalista della Reuters Issam  Abdallah e ferito sei altri giornalisti lo scorso 13 ottobre nel sud  del Libano. Lo riferisce la Cnn, sottolineando che i rapporti della agenzia stampa e le ong sono in linea con la propria analisi. I rapporti si basano sull'autopsia e interviste con funzionari di  governo, avvocati e medici.

John Kirby: "Israele e Hamas non sono vicini ad un'altra pausa umanitaria"

La Casa Bianca riferisce che Israele e Hamas "non sono vicini" ad un'altra pausa umanitaria con scambio di  ostaggi. Discussioni su una nuova tregua avvengono "letteralmente ogni giorno", ma per ora senza risultati, ha detto il portavoce del  Consiglio Nazionale di Sicurezza, John Kirby. "Vorrei poter avere progressi specifici di cui parlare, ma non li ho - ha riferito - Ovviamente non siamo vicini a concludere un altro  accordo su una pausa umanitaria, né dispongo oggi di notizie sulla liberazione degli ostaggi".

Hamas: "battaglie feroci" con i militari israeliani in varie aree della Striscia di Gaza

Hamas parla di "battaglie feroci" con i  militari israeliani in varie aree della Striscia di Gaza. Ad  esprimersi così è stato Osama Hamdan, esponente di Hamas in Libano, citato dalla tv satellitare al-Jazeera. Parlando da Beirut, ha  sostenuto che il "numero reale" dei caduti e dei feriti tra le truppe  israeliane sia "molto più alto" di quanto dichiarato da Israele