La guerra Israele-Hamas, giorno 85

Netanyahu: "Sono impegnato a respingere le pressioni internazionali per mettere fine alla guerra"

Hamas pronto a trattare su 40 ostaggi. Irruzioni nelle basi jihadiste a Khan Yunis. Inchiesta del New York Times: il 7 ottobre Israele colta di sorpresa. Wall Street Journal: circa il 70% delle case di Gaza sono danneggiate o distrutte.

Un momento di normalità sotto i bombardamenti a Gaza (Video)

Netanyahu: non ho intenzione di dimettermi.Stando ai sondaggi il 70% degli israeliani vorrebbe che lasciasse

Il premier israeliano Benjamin Netenyahu ha ribadito di non avere alcuna intenzione di dimettersi anche dopo la fine dei combattimenti nella Striscia di Gaza: "L'unica cosa che voglio lasciarmi alle spalle è Hamas", ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.Il sostegno dell'opinione pubblica a Netanyahu, già in calo per le disavventure giudiziarie del premier, è precipitato dopo gli attacchi di Hamas del 7 febbraio scorso, di cui viene ritenuto fra i principali responsabili insieme ai vertici militari e dei servizi.

 il confine tra Gaza ed Egitto "Il corridioio Filadelfia" Epa
il confine tra Gaza ed Egitto "Il corridioio Filadelfia"

Netanyahu: "Il corridio a confine tra Egitto e Gaza deve essere nelle nostre mani"

Parlando in conferenza stampa, il premier israeliano Netanyahu ha affermato che il Corridoio di Filadelfia - l'area di confine tra Gaza e l'Egitto - "deve essere nelle nostre mani". "Deve essere chiuso. È chiaro che qualsiasi altro accordo non garantirebbe la smilitarizzazione che cerchiamo", ha affermato. L'area è attualmente controllata dall'Egitto.

Il reportage al confine tra Israele e Libano (Video)

Il Programma Alimentare Mondiale posta un video per la fine dell'anno:"C'è un diverso tipo ndi conto alla rovescia a Gaza"

In un post su X in vista del Capodanno, il Programma Alimentare Mondiale afferma che "c'è un diverso tipo di conto alla rovescia a Gaza", avvertendo di un'imminente carestia in tutta l'enclave costiera assediata a causa dell'assalto di Israele.

"Stiamo correndo contro il tempo per evitare il collasso completo anche dei servizi più elementari e la fame per milioni di persone", ha dichiarato il PAM.

"Solo un cessate il fuoco a lungo termine e un accesso umanitario senza ostacoli possono porre fine a questa situazione".

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu: "La guerra durerà ancora molti mesi"

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu in un discorso televisivo  ha detto che Israele sta combattendo su "tutti i fronti" in una guerra che “durerà ancora molti mesi fino al raggiungimento della vittoria”. Sono impegnato a respingere le pressioni internazionali per mettere fine alla guerra", ha aggiunto."Dagli israeliani sento dire in continuazione: 'continuate finoalla vittoria totale, non fermatevi'. E per questo è necessario altro tempo" ed ha affermato “ho respinto molte pressioni internazionali per la tregua”.

"Ci assicureremo che Hamas non possa continuare ad essere una minaccia per Israele" ha ribadito Netanyahu, secondo il quale l'obbiettivo principale - oltre alla distruzione delle milizie palestinesi - è di riportare a casa gli ostaggi israeliani.

Netanyahu ha inoltre sottolineato come sia impegnato a riportare la sicurezza alla frontiera settentrionale malgrado i ripetuti attacchi delle milizie libanesi di Hezbollah."Stiamo operando contro l'Iran in maniera costante, dovunque e in ogni modo".

Nei contatti per la liberazione dei 129 ostaggi trattenuti da Hamas a Gaza "vediamo la possibilità, forse, di uno spostamento" così il premier Benyamin Netanyahu. "Tuttavia non voglio creare aspettative" ha aggiunto, mentre nel centro di Tel Aviv migliaia di persone partecipano stasera ad una manifestazione in cui invocano la liberazione immediata di tutti i prigionieri. "Hamas presenta una serie di ultimatum, mentre noi continuiamo ad esercitare su di loro una pressione militare ed anche a mantenere un atteggiamento calcolato nelle trattative". "Se ci sarà la possibilità di un accordo, sarà realizzato", ha concluso.

Il primo ministro israeliano ha criticato l'ex premier Naftali Bennet per aver rivelato  di aver ordinato nel 2022 attacchi contro l'Iran. ''E' estremamente  irresponsabile. 'Non ha l'autorità per farlo, solo un  primo ministro in carica lo fa, e anch'io lo farei con parsimonia''.

Il premier ha parlato nella tredicesima settimana di guerra contro i militanti palestinesi di Hamas a Gaza.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant e quello del gabinetto di guerra Benny Gantz hanno rifiutato di  partecipare alla conferenza stampa che aveva organizzato l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riporta l'emittente N12.

 

Netanyahu in conferenza stampa: "Ho ricevuto molte pressioni internazionali per la tregua" (Video)

Esce dal tunnel e piazza una mina su un carro israeliano in pochi secondi: il video (Video)

In migliaia protestano a Tel Aviv contro Netanyahu

Migliaia di persone stanno protestando a Kikar Habima, nel centro di Tel Aviv chiedendo le dimissioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta Haaretz. "Netanyahu e il suo popolo non sono etici, non hanno mandato né capacità, e anche adesso, durante la guerra, continuano ad alimentare il conflitto con la loro macchina avvelenata", ha detto il Magg. Gen. Guy Zur, parlando dal palco.Sempre stasera è in programma nella piazza antistante il Museo di Tel Aviv una manifestazione in solidarietà con le famiglie degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.

Proteste a Tel Aviv in migliaia chiedono le dimissioni di Netanyahu (Video)

L'Ambasciatore palestinese all'Onu: "Il genocidio a Gaza deve cessare"

L'ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite, Husam Zomlot, ha accolto con soddisfazione l'iniziativa del governo sudafricano di portare Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia con l'accusa di "genocidio" nei confronti della popolazione civile di Gaza."Deve essere fatta giustizia e il genocidio deve cessare" ha scritto Zomlot sul suo profilo di X.

Nel ricorso presentato alla corte, il governo sudafricano aveva dichiarato che "gli atti e le omissioni di Israele ... hanno carattere genocida, in quanto commessi con l'intento specifico ...  di distruggere i palestinesi a Gaza come parte del più ampio gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese". Il Ministero degli Esteri israeliano ha immediatamente ribattuto che "la richiesta del Sudafrica manca sia di base fattuale che giuridica e costituisce uno sfruttamento spregevole e sprezzante della Corte. Il Sudafrica collabora con un'organizzazione terroristica che chiede la distruzione dello Stato di Israele"

L'Agenzia delle Nazioni Unite UNRWA: "IL 40% della popolazione palestinese è a rischio carestia"

L'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione (UNRWA) che si occupa dei bisogni dei rifugiati palestinesi, afferma: "Ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza, per trovare cibo e acqua".

Il 40% della popolazione è a rischio carestia.

Sale a 170 il numero delle vittime dell'esercito israeliano nel conflitto con Hamas

Le forze armate israeliane hanno annunciato la morte di due militari nel corso delle operazioni in corso nella Striscia di Gaza: sale così a 170 il numero delle vittime dell'Idf nel conflitto con Hamas, come riporta il Times of Israel.

la distruzione a Gaza @timesofgaza
la distruzione a Gaza

Il ministro Benny Gantz: "Il movimento sciita di Hezbollah va allontanato dal confine tra il Libano e Israele"

Il movimento sciita di Hezbollah va  allontanato dal confine tra il Libano e Israele. Lo ha detto il  ministro della guerra Benny Gantz in un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. "Lo Stato di Israele non può  rassegnarsi a una tale minaccia e la Germania, insieme alla comunità  internazionale, ha un ruolo importante da svolgere nel garantire che  tale una minaccia venga rimossa'', ha scritto Gantz su X.  Durante il colloquio si è ''discusso anche della crescente minaccia che l'Asse del Terrore guidato dall'Iran rappresenta per la stabilità  globale, in particolare nel Mar Rosso e in altri luoghi nel mondo''.

Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina annuncia che un soldato, ostaggio, è stato ucciso dal bombardamento israeliano

Un soldato israeliano, che era stato preso in ostaggio, è rimasto ucciso da un raid aereo dello Stato ebraico dopo un fallito tentativo di liberarlo. Lo riferisce il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) citato da Haaretz. L'emittente libanese al-Mayadeen, legata a Hezbollah, ha riportato le dichiarazioni delle Brigate Abu Ali Mustafa che sono state coinvolte in scontri con militari israeliani che cercavano di liberare l'ostaggio, sono intervenuti i caccia e hanno bombardato il posto, uccidendolo.

Opposizione siriana: sette morti nell'attacco su Aleppo

Secondo un'organizzazione siriana per i diritti umani, affiliata all'opposizione, almeno sette persone sono state uccise nell'attacco aereo attribuito a Israele nella zona di Aleppo. L'agenzia di stampa statale Sana ha riferito di soli "danni materiali", senza precisare quali siti siano stati attaccati

Massiccio attacco aereo all'aeroporto siriano di Aleppo

Secondo i media siriani un massiccio attacco aereo, attribuito a Israele, ha preso di mira l'aeroporto internazionale di Aleppo, nel nord della Siria. La radio filo-governativa Sham FM non riferisce di danni allo scalo, ma le immagini che circolano sui social  mostrano grandi pennacchi di fumo nell'area.

Forze di difesa israeliane: operazioni intensificate a Gaza sud, decine di attacchi

L'esercito israeliano ha dichiarato che le sue truppe stanno avanzando nel sud della Striscia di Gaza, con l'aviazione che ha intensificato le operazioni effettuando circa 50 attacchi contro obiettivi nell'area, compresi tunnel e altre infrastrutture utilizzate da Hamas per attaccare le divisioni israeliane. L'Idf ha pubblicato video del battaglione Givati in azione mentre infuriano i combattimenti con i miliziani di Hamas. 

la distruzione a Gaza @timesofgaza
la distruzione a Gaza

Onu: negli ultimi giorni centomila rifugiati a Rafah

Sono almeno centomila i palestinesi che negli ultimi giorni sono fuggiti verso la località di Rafah, Alla frontiera con l'Egitto: lo ha reso noto l'Ufficio dell'Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha). Come riporta la Bbc, il flusso dei rifugiati è andato aumentando negli ultimi giorni di pari passo con l'intensificarsi delle operazioni militari israeliane nella zona di Khan Younis. Le forze armate israeliane infatti hanno ordinato alla popolazione palestinese di sgomberare tutte le zone in cui è ritenuta maggiore la presenza dei combattenti di Hamas. Secondo quanto reso noto dal responsabile dell'Unrwa, Tom White, sono "ben oltre un milione" le persone che hanno cercato riparo nella città da altre zone della Striscia di Gaza, molte delle quali sono costrette a dormire all'addiaccio.

Forze di difesa israeliane: a Khan Yunis irruzioni in importanti basi di Hamas e Jihad islamica

L'esercito israeliano ha reso noto di aver fatto irruzione nella base del quartier generale militare della divisione di intelligence di Hamas a Khan Yunis, dopo essere avanzato ulteriormente nel sud di Gaza. Il quartier generale dell'intelligence è responsabile di tutte le attività sensibili del gruppo terroristico - ha detto l'Idf - aggiungendo di aver localizzato nello stesso complesso anche un centro di comando della Jihad islamica palestinese. L'esercito ha riferito di aver trovato materiale di intelligence "molto prezioso" e ha fatto irruzione in diversi altri siti di Hamas. Le tv israeliane mostrano i video delle operazioni. 

Hamas: 21.672 i morti a Gaza

Sarebbe di 21.672 il bilancio delle vittime a Gaza dal 7 ottobre, 165 nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas. Questi bilanci non distinguono tra vittime civili e militari e non ne è possibile una verifica indipendente

Forze di difesa israeliane: attacco con auto vicino a Hebron, ferito un israeliano

Un israeliano è rimasto ferito dopo che un'automobile è stata lanciata contro una postazione militare nel sud della Cisgiordania. Lo riporta The Times of Israel, citando fonti mediche e militari. Il presunto attacco, secondo le forze israeliane di difesa (Idf), è avvenuto vicino al campo profughi di al-Fawwar a sud di Hebron, non lontano dal luogo dove ieri un'auto ha travolto un gruppo di soldati israeliani, cinque dei quali sono rimasti feriti. I soldati hanno comunicato di aver "neutralizzato" l'aggressore di oggi. Il ferito è stato soccorso ed è cosciente.

L'Iran smentisce la morte di 11 pasdaran nei raid di Israele sulla Siria

Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniana ha smentito la notizia della morte di 11 ufficiali dei pasdaran a seguito di un presunto raid aereo israeliano in Siria. Lo riporta The Times of Israel, citando il portavoce dei pasdaran, il generale Ramezan Sharif, secondo cui si tratta di notizie "prive di fondamento". Alcuni media, tra cui Al Arabiya, avevano riferito che 11 membri del corpo erano rimasti uccisi, giovedì scorso, in un bombardamento che aveva preso di mira l'aeroporto di Damasco.

L'Onu esprime allarme per la crescita del numero degli sfollati nella Striscia

Le Nazioni Unite hanno espresso allarme per la crescente densità di sfollati interni in alcune parti della Striscia di Gaza, mentre l'esercito israeliano espande le operazioni in più parti della Gaza centrale e meridionale. Nel suo ultimo aggiornamento, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha affermato che almeno 100.000 sfollati interni sono arrivati a Rafah, la città più a sud di Gaza, negli ultimi giorni, in seguito all'intensificarsi delle ostilità a Khan Younis e Deir Al Balah e gli ordini di evacuazione dell'esercito israeliano. L'OCHA ha affermato che Rafah è già l'area più densamente popolata di Gaza, con più di 12.000 persone per chilometro quadrato. C'è anche un afflusso continuo in alcune parti di Deir Al Balah, nel centro di Gaza. L'OCHA ha affermato che le istruzioni che accompagnano una mappa online pubblicata dalle autorità israeliane "invitano i residenti a spostarsi immediatamente nei rifugi a Deir Al Balah, che sono già sovraffollati e ospitano diverse centinaia di migliaia di sfollati interni. La portata dello sfollamento derivante da questo ordine di evacuazione rimane poco chiara." L'OCHA ha anche riportato dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che mostrano la diffusione di malattie a Gaza, "in particolare a causa dei recenti spostamenti di massa attraverso il sud di Gaza. Alcune famiglie sono state costrette a trasferirsi più volte." Quasi 180.000 persone che vivono nei rifugi soffrono di infezioni delle vie respiratorie superiori; i casi di diarrea sono 136.400 (la metà dei quali tra i bambini sotto i cinque anni); 55.400 casi di pidocchi e scabbia; 42.700 casi di eruzioni cutanee, nonché focolai di ittero e meningite. "La mancanza di cibo, di beni di prima necessità e la scarsa igiene aggravano ulteriormente le già terribili condizioni di vita degli sfollati interni, amplificano i problemi di protezione e di salute mentale e aumentano la diffusione delle malattie", ha affermato l'OCHA.

Wall Street Journal: circa il 70% delle case di Gaza sono danneggiate o distrutte

 Il Wall Street Journal riferisce che circa la metà degli edifici di Gaza sono stati danneggiati o distrutti durante la guerra, una cifra che spiega anche quasi il 70% delle case. Il rapporto cita l'analisi della fotografia satellitare della Striscia e di altri metodi di telerilevamento. Il giornale ha notato che gli edifici colpiti includono fabbriche, case di preghiera, scuole, centri commerciali e alberghi. Israele ha affermato che molte scuole, moschee e altri edifici sono stati colpiti dopo essere stati utilizzati per scopi militari e come basi operative da gruppi terroristici di Gaza. Il quotidiano statunitense aggiunge che solo otto dei 36 ospedali di Gaza possono accettare pazienti e che la maggior parte delle infrastrutture di base, tra cui acqua, elettricità e comunicazioni, sono state demolite. "La parola 'Gaza' passerà alla storia insieme a Dresda e ad altre famose città che sono state bombardate", dice al giornale Robert Pape, uno scienziato politico dell'Università di Chicago che ha scritto sulla storia dei bombardamenti aerei.

Almeno sei miliziani filo-iraniani morti nei raid sulla Siria, al confine con l'Iraq

Sei miliziani filo-iraniani sono rimasti uccisi in tre raid notturni sulla Siria orientale, nella regione di Abu Kamal, vicino al valico di frontiera con l'Iraq. Lo hanno riferito all'Associated Press fonti irachene, precisando che quattro di loro erano membri del movimento libanese Hezbollah mentre gli altri due erano siriani. Altri due sono rimasti feriti. Gli attacchi sono avvenuti poche ore dopo che i militanti iracheni della Resistenza Islamica, sostenuti dall'Iran, avevano rivendicato un attacco contro una base militare americana nella città di Erbil, nel nord dell'Iraq. Il gruppo ha condotto oltre un centinaio di attacchi contro posizioni Usa in Iraq e in Siria orientale dall'inizio della guerra Hamas-Israele il 7 ottobre. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, un'ong, il bilancio sarebbe invece di dieci milizioni uccisi e 30 feriti.

Inviato speciale statunitense atteso in Libano per mediare un cessate il fuoco sul fronte nord

 Amos Hochstein, l'inviato speciale Usa, è atteso a breve in Libano nell'ambito dei tentativi di Washington di raggiungere un cessate il fuoco con Israele al confine nord, dove si sono intensificati gli attacchi. Lo riferisce il quotidiano libanese Al-Akhbar, legato a Hezbollah, secondo il quale il rappresentante americano parlerà di un piano discusso in precedenza dal governo libanese. Il piano si basa sulla creazione di un confine terrestre riconosciuto tra Israele e Libano in 13 punti lungo la frontiera e sul ritiro delle truppe dello Stato ebraico dal villaggio conteso di Rajar. 

Operazioni di terra e attacchi aerei: le immagini pubblicate dall'esercito israeliano (Video)

MedNews: “Nel 2024, il conflitto costerà a Israele almeno 13,8 miliardi di dollari”

Il ministero delle Finanze prevede che la guerra in corso costerà a Israele circa 50 miliardi di shekel (13,8 miliardi di dollari) nel 2024, presupponendo che i combattimenti ad alta intensità a Gaza finiscano nel primo trimestre del nuovo anno. Per soddisfare le esigenze di sicurezza del Paese fino al tutto il 2024, la spesa per la difesa è destinata ad aumentare di 30 miliardi, ha riferito il ministero delle Finanze in un documento presentato alla commissione Finanze della Knesset. Altri 9,6 miliardi saranno necessari per le spese civili derivanti dal conflitto, compresa l'evacuazione dei residenti lungo i confini meridionali e settentrionali del Paese, il rafforzamento delle forze di emergenza, come la polizia, e la riabilitazione delle comunità devastate dalla guerra. Ulteriori 8,8 miliardi saranno stanziati per altri costi, tra cui un maggiore finanziamento del debito pubblico e le spese per tassi di interesse più elevati rispetto a quanto pianificato prima dello scoppio del conflitto.

“A Gaza i morti sono 21.507”

Le autorità di Gaza hanno confermato l'uccisione di 187 palestinesi nei raid israeliani sulla Striscia nelle ultime 24 ore. Aggiornato il totale delle vittime palestinesi a 21.507 morti.

Hamas: “La nostra priorità è fermare l'aggressione”

La priorità di Hamas è “fermare l'aggressione contro Gaza una volta per tutte”. Lo ha detto ad Al Jazeera Osama Hamdan, alto funzionario del gruppo palestinese in Libano, commentando le voci su un possibile nuovo accordo per il rilascio di ulteriori ostaggi in cambio di una tregua. Hamdan ha spiegato che prima dell'interruzione dei combattimenti nella Striscia di Gaza non si può parlare di uno scambio tra prigionieri palestinesi e ostaggi. Ha aggiunto che l'eventuale rilascio dei prigionieri in cambio di un cessate il fuoco di un mese, dettaglio riportato dai media israeliani, non è stato discusso.

New York Times: “I militari israeliani non avevano un piano per rispondere all'attacco su larga scala di Hamas”

Le rivelazioni pubblicate dal quotidiano statunitense si baserebbe sulle testimonianze di funzionari e ufficiali interpellati dal giornale. L'inchiesta del New York Times ha rivelato che “l'esercito israeliano era a corto di personale, fuori posizione e così mal organizzato che i soldati comunicavano in gruppi WhatsApp improvvisati”.

“Non c'era alcun piano di difesa per un attacco a sorpresa”, ha dichiarato Amir Avivi, ex vice capo della Divisione di Gaza. “L'esercito non si prepara a cose che ritiene impossibili”, ha commentato l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Yaakov Amidror.

Il rapporto dipinge il quadro di un esercito che per lunghe ore non è riuscito a comprendere la portata dell'attacco, rispondendo lentamente e in modo inefficiente, inviando squadre troppo piccole che erano mal equipaggiate per affrontare un attacco di massa. L'attacco di Hamas alla base della Divisione Gaza dell'IDF a Re'im viene inoltre evidenziato come chiave per il successo dell'assalto, perché ha portato alla paralisi dell'unità responsabile del coordinamento di tutte le attività militari nella regione. In mancanza di direttive o ordini chiari, molte unità hanno fatto ricorso all'utilizzo di app come WhatsApp e Telegram per raccogliere informazioni su obiettivi e persone bisognose di assistenza.

Gerusalemme. I militari israeliani limitano gli accessi alla moschea, così si prega in strada (Video)

Esercito israeliano: “A Gaza feroci battaglie”

“Sono decine i terroristi di Hamas che le forze armate israeliane hanno ucciso nelle ultime ore nella Striscia di Gaza, dove continuano a svolgersi feroci battaglie”: lo riporta il profilo Telegram della difesa israeliana. "Le forze aeree, coordinate dalle truppe a terra, stanno colpendo le cellule terroristiche e le infrastrutture; la Marina israeliana sta supportando le truppe di terra con assistenza di fuoco dal mare”.

In particolare, si legge nel resoconto dell'esercito, “durante l'attività a Shejaiya, le truppe di terra hanno localizzato una cellula terroristica che è stata eliminata”, mentre a Gaza City i militari, “in coordinamento con gli aerei, hanno ucciso decine di terroristi. Nell'arco di tre ore, si sono verificati quattro episodi di identificazione di terroristi e l'IAF ha colpito oltre 15 terroristi armati”. A Beit Lahia, “due compound militari di Hamas sono stati smantellati dalle truppe”.

Onu, la condanna di Griffiths

Il sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza presso le Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha espresso la sua “ferma condanna” dell'incidente in cui “è stato sparato contro un convoglio umanitario mentre viaggiava dal nord di Gaza a Rafah”. L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha affermato che suoi veicoli che trasportavano aiuti sono stati colpiti da soldati israeliani, senza causare vittime. “Il convoglio era chiaramente segnalato e i suoi movimenti erano coordinati con le parti”, ha sottolineato Griffiths ricordando che “gli attacchi contro gli operatori umanitari sono illegali”.

Intanto Griffiths lancia un appello: “Gli operatori umanitari dell'Onu stimano in circa 100mila il numero degli sfollati arrivati ​​a Rafah negli ultimi giorni, e temono l'ulteriore peggioramento delle già terribili condizioni nella zona. Una popolazione traumatizzata ed esausta viene stipata all'interno di una porzione di terra sempre più piccola”, ha denunciato. “Pensate che portare aiuti a Gaza sia facile? Ricredetevi” ha scritto il rappresentante delle Nazioni Unite in un post in cui ha elencato gli ostacoli che devono affrontare gli operatori umanitari nella Striscia di Gaza.

 

Rilascio degli ostaggi. Qatar: “Hamas pronto a trattare”

Hamas è pronto a riprendere i colloqui per il rilascio degli ostaggio, fanno sapere i mediatori del Qatar: “Hanno accettato in linea di principio di trattare sul rilascio di circa 40 persone detenute a Gaza in cambio di una tregua di almeno una settimana”. Lo sostiene, citando tre funzionari israeliani, il quotidiano israeliano Walla. Al centro dei colloqui ci sarebbe una proposta avanzata qualche settimana fa dal capo dell'agenzia di spionaggio israeliana, David Barnea, durante un incontro con il capo della Cia, William Joseph Burns, e il primo ministro del Qatar. A beneficiarne sarebbero donne, uomini di età superiore ai 60 anni e persone che necessitano di cure mediche urgenti. In cambio, Israele dovrebbe fermare le operazioni militari a Gaza per un numero cospicuo di giorni e rilasciare dei palestinesi detenuti.

Sudafrica avvia causa contro Israele per “atti di genocidio a Gaza”

Il Ministero degli Esteri palestinese ha accolto con favore la decisione del Sudafrica di avviare una causa presso la Corte Internazionale di Giustizia in cui accusa Israele di atti di “genocidio” a Gaza: “La politica, gli atti e le omissioni dichiarate da Israele hanno carattere genocida, sono commessi con l'intento specifico richiesto di distruggere il popolo palestinese sotto l'occupazione coloniale e il regime di apartheid in violazione dei suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio. Sono necessari interventi e azioni urgenti per proteggere e prevenire ulteriori danni al popolo palestinese. La Corte deve agire immediatamente per proteggere il popolo palestinese e invitare Israele, la potenza occupante, a fermare il suo attacco contro il popolo palestinese, al fine di garantire una soluzione legale obiettiva”.

Mia Shem, l'ostaggio “utilizzata” per la propaganda (Video)

A Gaza 2,3 milioni di persone costrette ad abbandonare la propria casa. Oltre 20mila morti

Preoccupano i dati che arrivano dal Medio Oriente. La guerra tra Israele e Hamas ha costretto 2,3 milioni di persone ad abbandonare la propria casa. Oltre 20mila palestinesi sono morti, secondo il Ministero della Sanità di Gaza e decine di migliaia di sfollati si ammassano nelle tendopoli allestite nella città di Rafah, all'estremità meridionale di Gaza.

ONU: Ieri a gaza entrati 81 camion di aiuti umanitari

Ottantuno camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza ieri attraverso i valichi israeliano di Kerem Shalom e Rafah in Egitto. Lo ha riferito l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari. Kerem Shalom è stato chiuso per tre giorni fino a causa di quelli che secondo l'Ocha sono stati incidenti di sicurezza, tra cui un attacco di droni dell'Idf, il sequestro di aiuti da parte di gente locale disperata e trasferimenti di prigionieri e vittime senza preavviso e non coordinati da Israele. "Il volume degli aiuti rimane deplorevolmente inadeguato", afferma l'Ocha in una nota. Il sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d'emergenza 'ha affermato che questa "è una situazione impossibile per la popolazione di Gaza e per coloro che cercano di aiutarla".
 

Vendita d'emergenza di armi a Israele, l'amministrazione Biden aggira ancora una volta il Congresso

Il governo americano ha annunciato di aver approvato "con urgenza", cioè senza passare per il vaglio del Congresso, la vendita a Israele di munizioni di artiglieria per un importo di 147,5 milioni di dollari. Si tratta di proiettili da 155 mm e di vario equipaggiamento militare prelevati dalle scorte dell'esercito degli Stati Uniti, secondo un comunicato stampa della US Defense Security Cooperazione Agency, un'agenzia federale responsabile in particolare delle vendite di materiale militare americano a nazioni straniere. Il 9 dicembre scorso Washington aveva dato il via libera alla vendita a Israele di quasi 14.000 proiettili per carri armati.

Hamas: “Nessun rilascio di ostaggi finché ci sono combattimenti”

Un leader di Hamas Osama Hamda ha detto ad al Jazeera che non si parla di un rilascio di ostaggi israeliani prima che i combattimenti a Gaza finiscano. Affermazioni che arrivano dopo che i media israeliani riportavano che i mediatori del Qatar avrebbero detto a Israele che Hamas "è d'accordo in linea di principio" a tornare al tavolo dei negoziati. Hamda ha affermato che l'eventuale rilascio degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di un mese non è stato discusso. "abbiamo informato chiaramente tutti i mediatori che la nostra priorità è fermare l'aggressione contro Gaza una volta per tutte", ha detto Hamda.