La guerra Israele-Hamas, giorno 101

L'Iran: Abbiamo colpito centri dello Stato Islamico in Siria e Iraq

Il Corpo delle guardie della rivoluzione: "Attacchi in risposta agli attentati dell'Isis a Kerman". Jet israeliani contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Il ministro Gallant: "Necessario un processo diplomatico per Gaza"
L'Iran: Abbiamo colpito centri dello Stato Islamico in Siria e Iraq
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Una parata con missili iraniani

L'Iran: Colpiti obiettivi dello Stato Islamico in Siria e Iraq

Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Iran ha dichiarato di avere lanciato attacchi missilistici contro gli "autori delle operazioni terroristiche nella Repubblica Islamica e soprattutto contro lo Stato Islamico in Siria". Lo riferiscono i media di Stato iraniani.

"Le Guardie hanno identificato e distrutto i punti di ritrovo dei loro comandanti e gli elementi chiave con una serie di operazioni balistiche in risposta alle recenti atrocità terroristiche in Iran", si legge nel comunicato delle Guardie stesse.

A inizio gennaio lo Stato Islamico aveva rivendicato due esplosioni nella città di Kerman, nel sud-est dell'Iran, nel corso delle quali erano rimaste uccise circa cento persone e ferite diverse altre in occasione delle commemorazioni del comandante Qassem Soleimani.

Nella dichiarazione si legge che le Guardie rivoluzionarie hanno attaccato anche "centri di spionaggio e gruppi terroristici anti-iraniani" a Erbil, in Iraq.

Nel frattempo l’aeroporto di Erbil ha interrotto il suo traffico aereo dopo esplosioni udite provenire dal cielo. Lo affermano tre fonti di sicurezza irakena. A citare entrambe le notizie è l'agenzia Reuters.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) rendono noto che nella notte i suoi jet da combattimento hanno attaccato "infrastrutture operative" appartenenti a Hezbollah nel sud del Libano. Secondo il comunicato, Israele ha colpito obiettivi nel villaggio di Maroun El Ras. In precedenza, sempre secondo i militari, missili anti-balistici erano stati lanciati contro bersagli aerei sospetti nello spazio aereo libanese. A riferire la notizia sono sia il quotidiano israeliano Haaretz sia la tv araba Al Jazeera.

Palestinesi acquistano cibo e vestiti in un mercato a Jabalia, Gaza (foto)

Palestinesi acquistano cibo e vestiti al bazar locale, 15 gennaio 2024 GettyImages
Palestinesi acquistano cibo e vestiti al bazar locale, 15 gennaio 2024

22 vittime palestinesi, di cui 6 bambini, per un attacco israeliano a Khan Younis

Sono 22 i palestinesi, tra cui sei bambini, che sarebbero morti a Khan Younis in conseguenza di un attacco israeliano nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il corrispondente di Al Jazeera, Wael Dahdouh.

Gli Usa: L'attacco houthi contro una nave americana non ha provocato gravi conseguenze

Un missile anti-nave sparato dai guerriglieri houthi ha colpito una nave commerciale di proprietà statunitense al largo della costa dello Yemen, ma né l'imbarcazione né il suo equipaggio avrebbero riportato gravi conseguenze.

Lo afferma il comando centrale militare degli Stati Uniti e l'agenzia marittima commerciale del Regno Unito.

L'attacco, insieme a un presunto lancio di missili contro una nave della Marina militare americana avvenuto domenica, sono la continuazione degli attacchi della milizia houthi spalleggiata dall'Iran contro le imbrarcazioni dirette verso il Mar Rosso.

Un bambino guarda all'interno di un'auto distrutta dai bombardamenti a Rafah (Gaza)

Gaza, un bambino guarda all'interno di un'auto distrutta dai bombardamenti - 15 gennaio 2024 GettyImages
Gaza, un bambino guarda all'interno di un'auto distrutta dai bombardamenti - 15 gennaio 2024

L'esercito israeliano citato da Al Jazeera: "Non abbiamo ucciso gli ostaggi, ma abbiamo colpito luoghi vicini a essi"

L'esercito israeliano afferma: "Gli ostaggi che sono apparsi nel video di Hamas non sono morti per il fuoco delle nostre forze, anche se abbiamo colpito luoghi vicini a essi". Lo riferisce Al Jazeera.

Gallant (ministro della Difesa di Israele): Necessario un processo diplomatico per il futuro di Gaza

Yoav Gallant, ministro della Difesa dello Stato di Israele, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa a Tel Aviv: "Il futuro di Gaza dopo la fine della campagna militare deve essere ancorato a un processo diplomatico; i militari dovrebbero essere guidati da questa consapevolezza".

Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz. Il ministro della Difesa ha anche aggiunto che "i palestinesi vivono a Gaza e quindi saranno i palestinesi stessi a governarla in futuro".

In base a questo approccio, "il futuro governo di Gaza deve emergere dall'interno della Striscia di Gaza e basarsi su forze che non danneggino lo Stato di Israele e forniscano un'alternativa civile che si prenda cura del benessere dei residenti di Gaza".

Palestinesi attraversano un quartiere di Gaza City in macerie

100 giorni dall'inizio della guerra Israele-Hamas gettyimages
100 giorni dall'inizio della guerra Israele-Hamas

Gli houthi: "Sparati colpi contro una nave americana nel Golfo di Aden"

Il portavoce militare del gruppo houthi "Ansar Allah" afferma: "Le nostre forze marittime hanno effettuato un'operazione bellica che ha preso di mira una nave americana nel Golfo di Aden". Lo riferisce l'emittente araba Al Jazeera.

Al Jazeera: le mitragliatrici di navi israeliane sparano sui quartieri occidentali di Gaza

Un corrispondente di Al Jazeera afferma che imbarcazioni israeliane in questo momento starebbero sparando con le mitragliatrici sui quartieri di Tel Al-Hawa e Assceich Ajlin a ovest della città di Gaza.

Un'istantanea del video in cui si annuncia la morte dei due ostaggi

Gaza, uccisi da Hamas due ostaggi Telegram gaza News
Gaza, uccisi da Hamas due ostaggi

Morti due dei tre ostaggi del filmato di Hamas di ieri: lo afferma una donna rapita insieme a loro

Sono morti Yossi Sharabi e Itay Svirsky, due dei tre ostaggi del filmato pubblicato da Hamas domenica sera. Lo fa intendere in un nuovo video Noa Argamani, la donna rapita che compariva nel primo messaggio video diffuso dal gruppo terroristico su Telegram. Nel nuovo video si vedono i corpi di due prigionieri senza vita. Argamani ha detto che entrambi "sono stati uccisi in due bombardamenti israeliani separati".

Al-Jazeera: arrestato il titolare dell'autolavaggio dove lavoravano irregolarmente i due attentatori di Raanana

Secondo le testimonianze raccolte dall'emittente qatarina al-Jazeera, i due palestinesi arrestati per l'attentato a Raanana avevano cugini che sono morti nelle carceri israeliane nei primi anni 2000. I due attentatori, che hanno ucciso una persona e ne hanno ferite altre 17, lavoravano in un autolavaggio della città in Harushot Street senza un regolare permesso di lavoro. Il loro datore di lavoro è stato arrestato.

Sei petroliere si allontanano dal Mar Rosso per gli attacchi Houthi

Almeno sei petroliere si stanno allontanando dal Mar Rosso meridionale in seguito agli attacchi del gruppo yemenita Houthi sostenuto dall'Iran, l'ultimo in ordine di tempo alle 16, ora di Sanaa, contro un mercantile di proprietà Usa colpito da un missile balistico antinave. Secondo la compagnia Intertanko, citata dal Times of Israel, in seguito agli attacchi, le Forze marittime combinate (Cmf) guidate dagli Stati Uniti con sede in Bahrein venerdì hanno avvertito tutte le navi di evitare lo stretto di Bab el-Mandeb, all'estremità meridionale del Mar Rosso. Prima degli attacchi statunitensi e britannici allo Yemen, erano soprattutto le navi portacontainer ad evitare il Mar Rosso, con il traffico di petroliere sostanzialmente invariato nel mese di dicembre. Ma dopo l'avvertimento del Cmf, un numero crescente di petroliere sta evitando la regione, aumentando il rischio di interruzioni della fornitura di petrolio da est a ovest attraverso il Canale di Suez. Con le sei petroliere che hanno cambiato rotta oggi, un totale di almeno 15 navi ha allungato il percorso circumnavigando l'Africa ed evitato il Mar Rosso, come mostrano i dati di tracciamento di Lseg e Kpler, riferisce Times of Israel. La deviazione implica che la tratta allunga il percorso fino a 3 settimane. I proprietari di navi cisterna, tra cui Torm, Hafnia e Stena Bulk, hanno affermato che eviteranno Bab el-Mandeb, mentre Euronav ha ribadito la sua sospensione temporanea dei transiti attraverso il Mar Rosso

Israele. Netanyahu e Gallant "non si parlano", secondo Lapid

Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha criticato il governo israeliano sostenendo che il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant non si parlano. Intervenendo a una riunione di partito, Lapid ha aggiunto che le riunioni di gabinetto continuano a essere usate come "un'arena vergognosa per regolare conti, scontri e discussioni che non portano a nulla". Secondo Lapid, i ministri stanno conducendo "una campagna di incitamento contro i comandanti delle Idf (Forze di difesa israeliane)", aggiungendo che questo dovrebbe "giustificare il loro licenziamento".

Mar Rosso, riunione a Palazzo Chigi con Tajani, Crosetto e Mantovano

Si è svolta nel pomeriggio a Palazzo Chigi una riunione di coordinamento fra Presidenza del Consiglio, Ministero degli Affari Esteri e della Difesa per esaminare i principali elementi di crisi nell'area del Mediterraneo allargato, e in particolare la situazione di sicurezza per la navigazione nel Mar Rosso. Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano hanno confrontato le analisi delle rispettive amministrazioni e hanno concordato le linee guida da proporre nelle prossime riunioni internazionali, in particolare al Consiglio Affari Europei del prossimo 22 gennaio, quando verrà discussa la formazione di una forza navale europea dedicata alla protezione delle navi mercantili nell'area del Mar Rosso.

L'agenzia palestinese Wafa: un uomo ucciso da fuoco israeliano al checkpoint di Einav

È salito a tre il numero dei palestinesi uccisi oggi in Cisgiordania in scontri con l'esercito israeliano. Lo afferma la agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa secondo cui dopo gli incidenti avvenuti a Dura (Hebron) - in cui sono rimasti uccisi un giovane di 24 anni ed una giovane di 22 anni - un terzo palestinese è stato ucciso dal fuoco di militari al checkpoint di Einav, presso Tulkarem, nella Cisgiordania centrale. L'uomo è stato identificato in Fares Khalifa. Le circostanze della sua uccisione non sono ancora note. 

Eagle Bulk Shipping: "danni limitati" al mercantile colpito da un missile Houthi

 La nave portarinfuse Gibraltar Eagle è stata colpita da un "proiettile non identificato" mentre navigava a 100 miglia al largo del Golfo di Aden e ha subito danni limitati alla stiva. Lo scrive in una nota l'operatore statunitense della nave Eagle Bulk Shipping secondo quanto riporta il Guardina. "A seguito dell'impatto l'imbarcazione ha riportato danni limitati alla stiva del carico, ma è stabile e si sta allontanando dall'area - si legge nella nota, che conferma che "tutti i marittimi a bordo della nave sono illesi. La nave trasporta prodotti siderurgici".

Rientrato in Israele il calciatore che era stato arrestato in Turchia

È arrivato in Israele Sagiv Jehezkel, calciatore israeliano arrestato in Turchia dopo aver esultato per un gol ricordando gli ostaggi trattenuti a Gaza durante una partita con la sua squadra, l'Antalyaspor. Lo riporta il sito israeliano Ynet, che riferisce di un colloquio tra il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin, ex consigliere del presidente Recep Tayyip Erdogan, per ottenere il rilascio del calciatore.

Gentiloni: "Non possiamo sottovalutare le tensioni nel Mar Rosso"

Comando centrale Usa conferma: in Yemen un nostro mercantile colpito dagli Houthi

È stato un missile balistico antinave lanciato dagli Houthi in Yemen a colpire oggi alle 16 ora locale di Sanaa la Gibraltar Eagle, una nave portacontainer battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà e gestione Usa. Lo rende noto su X il comando centrale americano. Il vascello non ha riportato feriti o danni significativi e sta proseguendo il suo viaggio. Due ore prima, informa l'Us Central Command, le forze statunitensi hanno intercettato un missile balistico antinave lanciato verso le rotte commerciali del Mar Rosso meridionale. Il missile è caduto in volo schiantandosi nello Yemen, senza causare feriti o danni.

Meloni sente Mikati, rafforzare la mediazione Libano-Israele

"Nella giornata di oggi, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro del Libano, Najib Mikati". Lo riferisce Palazzo Chigi spiegando che "nel corso dello scambio di vedute sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi in corso e ribadita la volontà di entrambi i leader di evitare un allargamento del conflitto a Gaza. In particolare, il Presidente Meloni ha discusso di come rafforzare la mediazione in corso tra Libano e Israele, sottolineando la massima disponibilità dell'Italia a lavorare con tutte le parti in causa". "Il Presidente del Consiglio - spiega la nota di Palazzo Chigi - ha sottolineato come l'Italia rimanga fortemente impegnata per la stabilità del Libano. I due Capi di Governo hanno evidenziato l'importanza di continuare a coordinarsi sull'evolversi della crisi".

Associated Press: le armi di Hamas fabbricate in Russia, Cina, Iran e Nordcorea

Nei loro combattimenti contro le truppe israeliane gli uomini di Hamas stanno usando un arsenale di armi fabbricate da Paesi come Russia, Iran, Cina, Corea del Nord e Bulgaria. Tra queste ci sono fucili d'assalto Ak-47 realizzati in Russia e in Cina, granate a propulsione di fabbricazione nordcoreana e bulgara e razzi anticarro assemblati segretamente nella Striscia di Gaza. Un'analisi condotta da Associated Press su oltre 150 foto e video realizzati durante la guerra mostrano che Hamas, nel tempo, è riuscita ad accumulare un arsenale con armi provenienti da tutto il mondo, per la maggior parte contrabbandate durante un blocco di 17 anni che puntava proprio a evitare un rafforzamento militare del gruppo palestinese.  Gli esperti che hanno esaminato le immagini hanno individuato alcune caratteristiche distintive di queste armi, oltre che segni dell'origine delle stesse. Tuttavia non ci sono prove che fucili ed esplosivi usati dagli uomini di Hamas siano stati forniti dai governi dei Paesi dove sono stati fabbricati, né acquistati sul fiorente mercato nero delle armi in Medioriente. Molte di queste armi, tuttavia, sembrano relativamente nuove e ciò dimostra come Hamas sia riuscita a farle entrare nella Striscia di Gaza nonostante il blocco aereo e marittimo verso l'enclave, attraverso i tunnel o magari celate all'interno delle spedizioni di cibo o di altri merci. "Stiamo cercando ovunque armi, sostegno politico, denaro", ha detto recentemente il portavoce di Hamas Ghazi Hamad in un'intervista all'Associated presso, rifiutandosi, tuttavia, di chiarire chi abbia rifornito il gruppo di armi o come le stesse siano state introdotte a Gaza.

In Yemen colpito un mercantile di proprietà americana

È un mercantile di proprietà degli Stati Uniti la nave colpita oggi da un missile al largo delle coste dello Yemen. Lo ha riferito una compagnia britannica specializzate in rischi marittimi, la Ambrey, aggiungendo che un incendio è scoppiato a bordo di una nave portainfuse di proprietà Usa e battente bandiera delle Isole Marshall, ma ma non ci sono stati feriti e il cargo è ancora in grado di navigare. Secondo la compagnia britannica "l'attacco ha preso di mira interessi statunitensi in risposta agli attacchi Usa contro le posizioni Houthi nello Yemen".

Esplosione vicino all'aeroporto yemenita di Hodeidah

Oggi è stata udita un'esplosione nei pressi dell'aeroporto yemenita di Hodeidah, secondo quanto riferito dai residenti. Lo riferisce l'agenzia britannica Reuters.

Raanana, la rivedicazione di Hamas: naturale risposta ai massacri dell'occupazione

"L'operazione del commando a Raanana è una naturale risposta ai massacri dell'occupazione e alla sua continua aggressione contro il nostro popolo palestinese". Lo ha detto su Telegram Hamas sull'attentato terroristico nella cittadina del centro di Israele aggiungendo che "gli eroi del popolo da Rafah a Jenin continueranno la difesa del popolo, della terra e dei luoghi santi di fronte al criminale nemico nazista" e "alla macchina di guerra sionista in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza".

Shin Bet: i due arrestati a Raanana erano illegalmente in Israele

 I due palestinesi arrestati per l'attacco terroristico di oggi a Raanana sono stati identificati dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano, come Ahmed Zidat, 25 anni, e Mahmoud Zidad, 44 anni. I due sono parenti e sono residenti nella città di Bani Naim, nel sud della Cisgiordania, vicino a Hebron. Secondo lo Shin Bet, entrambi si trovavano illegalmente in Israele e in passato erano stati inseriti nella lista nera per essere entrati illegalmente nel Paese molte volte. Lo riporta il Times of Israel.

Anp: un morto in un attacco israeliano a Dura, in Cisgiordania

Il ministero della Salute dell'Autorità nazionale palestinese ha affermato che un 22enne è stato ucciso mentre le truppe israeliane effettuavano un raid nella città palestinese di Dura, in Cisgiordania, vicino a Hebron. L'uomo risponde al nome di Hassan Ibrahim Abu Sebaa. Altre 10 persone risultano ferite nel raro raid diurno, che potrebbe essere collegato all'attacco con almeno un'auto-ariete e accoltellamento di oggi a Raanana, nel centro di Israele. I due palestinesi arrestati provenivano dalla zona di Hebron, secondo le autorità israeliane.  Numerosi video non verificati condivisi sui social mostrano truppe che operano nella città di Dura e procedono a numerosi arresti. In un video si vede un uomo che viene fatto marciare dai soldati sotto la minaccia di un fucile.

Una nave colpita da un missile al largo dello Yemen

Una nave "è stata colpita dall'alto da un missile" a sud-est alla città portuale di Aden nel sud dello Yemen, ha riportato sul proprio sito senza ulteriori dettagli la United Kingdom Maritime Trade Operations, che monitora in traffici nel Mar Rosso. Ieri pomeriggio gli Houthi avevano lanciato un razzo verso una nave da guerra Usa in risposta ai raid anglo-americani in Yemen contro le postazioni del movimento filo-iraniano.

Forze di difesa israeliane: soldati feriti alla periferia di Gaza

Le Forza di Difesa israeliane (Idf) hanno riferito di cinque soldati feriti nelle ultime 24 ore alla periferia di Gaza. Secondo l'esercito israeliano, tre dei militari hanno riportato lesioni moderate e due lesioni lievi.

Gentiloni: rischi per l'economia Ue dalle tensioni nel Mar Rosso

Non possiamo sottovalutare la possibilità che la tensione nel Mar Rosso abbia delle conseguenze" sull'economia europea, "che per il momento non sembrano esserci ma che potrebbero" esserci "nelle prossime settimane sui prezzi dell'energia e di conseguenza sull'inflazione". Lo ha detto il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, arrivando all'Eurogruppo. "Di fronte a un contesto di crescita molto bassa, si stanno verificando alcuni rischi dal punto di vista geopolitico", ha evidenziato Gentiloni. - Per l'economia europea "ci sono crescenti preoccupazioni sui rischi al ribasso provocati dalle tensioni geopolitiche e soprattutto da quanto sta accadendo nel Mar Rosso" con gli attacchi "dagli Houthi", ha spiegato Gentiloni, evidenziando che le conseguenze "potrebbero materializzarsi nelle prossime settimane". All'Eurogruppo ci sarà anche "una discussione sulla competitività", al centro delle discussioni anche "al collegio dei commissari Ue lo scorso venerdì insieme a Mario Draghi", ha osservato ancora il commissario, precisando che lo scambio "riguarderà in particolare la relazione tra la competitività Ue e i prezzi dell'energia e il mercato energetico".

Israele, gabinetto di guerra diviso sull'accordo per gli ostaggi

Gabinetto di guerra israeliano diviso su un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. È quanto scrive oggi Haaretz, riferendo sulla riunione tenuta sabato scorso dal gabinetto che ha rivelato "ancora una volta" la forte divergerza di posizioni. Da una parte il premier, Benjamin Netanyahu, e il ministro della Difesa, Yoav Gallant, entrambi del partito al governo Likud, che insistono sulla necessità di una pressione militare su Hamas per arrivare a un nuovo accordo; dall'altra i due ministri del Partito di Unità Nazionale, Benny Gantz e Gadi Eisenkot, pronti invece a valutare nuove idee che possano portare subito a un accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi, a fronte dei rischi alla loro vita. Secondo quanto riferito al quotidiano da una fonte, nella riunione di sabato Netanyahu e Gallant hanno sostenuto che fermare le operazioni militari prima di aver messo fine al controllo di Hamas sulla Striscia di Gaza minerebbe gli interessi di sicurezza di Israele. Più volte, nelle scorse settimane, il gruppo estremista palestinese ha dichiarato che non sottoscriverà alcun accordo prima della cessazione delle ostilità. Una fonte governativa ha riferito ad Haaretz che fino ad oggi la mediazione portata avanti da Qatar ed Egitto su un possibile accordo non ha portato alcun esito, spiegando che le proposte presentate non soddisfano le richieste israeliane. I colloqui sono ancora in corso, ma i mediatori non sono ancora riusciti a mettere a punto una proposta che colmi le distanze tra Hamas e Israele, secondo Haaretz. Perchè se Hamas vuole la fine ai combattimenti a Gaza, Israele punta invece a un accordo umanitario limitato. Tuttavia, ha aggiunto il quotidiano, alcuni politici punterebbero a idee "fuori dagli schemi" per salvare le prospettive di un accordo e incoraggiare Hamas a cooperare. Nel suo intervento alla manifestazione a Tel Aviv per i 100 giorni dall'attacco del 7 ottobre scorso, il leader dell'opposizione, Yair Lapid, ha dichiarato che Israele "può uccidere Yahya Sinwar (leader di Hamas a Gaza, ndr) anche a febbraio", mentre "gli ostaggi devono essere riportati a casa ora". L'opposizione, ha aggiunto, sosterrà ogni iniziativa e ogni accordo: "Non diremo che avremmo fatto un accordo migliore, non ci metteremo contro se questo li porta a casa, otterrete il più ampio appoggio possibile da parte nostra".

Due Navy Seal americani dispersi in mare nel Golfo di Aden

Due Navy Seal americani sono scomparsi dopo essere caduti in mare durante un'operazione di ricerca di armi destinate allo Yemen. Lo riporta Sky News sottolineando che, secondo quanto riferito da funzionari Usa alla Nbc, la scomparsa è avvenuta nel corso di un attacco ad una piccola nave al largo della Somalia. I due marinai stavano perquisendo le imbarcazioni nel Golfo di Aden alla ricerca di beni illegali come armi o droga, ma non facevano parte della missione internazionale per proteggere le navi dagli attacchi degli Houthi yemeniti nel Mar Rosso. I marinai stavano cercando di salire su una piccola imbarcazione tradizionale, conosciuta come dhow, lo scorso giovedì sera quando uno di loro è caduto, hanno detto i funzionari, parlando in forma anonima. Un secondo marinaio è intervenuto per salvare il primo, come prevede il protocollo, ed entrambi sono scomparsi. Nel quarto giorno da quando i marinai sono finiti in mare, continuano le operazioni di ricerca e salvataggio via mare e via aerea sulle acque. "Per motivi di sicurezza operativa, non rilasceremo ulteriori informazioni finché l'operazione di recupero del personale non sarà completata", sottolinea una  dichiarazione del Comando Centrale degli Stati Uniti, che supervisiona le forze armate in Medio Oriente e in alcune parti dell'Asia. "In segno di rispetto per le famiglie colpite, al momento non rilasceremo ulteriori informazioni sul personale scomparso", aggiunge secondo quanto riporta Sky News. 

La polizia israeliana: a Raanana un attentato terroristico

La polizia israeliana ha confermato che gli attacchi avvenuti a Raanana nel centro di Israele "sono un attentato terroristico". Lo ha detto un ufficiale della polizia stessa in tv. Finora il bilancio degli attentati - con le auto lanciate in corsa sui passanti e gli attacchi al coltello - sono almeno 17. La polizia ha arrestato come uno dei possibili autori degli attacchi un palestinese di Hebron, in Cisgiordania. 

È morta una donna di 70 anni coinvolta nei fatti di Rannana

Una israeliana di circa 70 anni è morta per le ferite riportate a Raanana, dove sono stati riferiti accoltellamenti e investimenti in auto, il cui movente è ancora da chiarire. Lo ha confermato l'ospedale Meir di Kfar Sab dove la donna era stata portata. Nello stesso ospedale sono ricoverati altri due israeliani le cui condizioni sono definite gravi.

Passanti investiti a Raanana, in Israele: due arresti

La polizia israeliana ha arrestato due palestinesi di Hebron (Cisgiordania): uno sospettato di avere rubato l'auto che ha investito alcuni passanti a Raanana, nel centro di Israele, l'altro è un suo parente. Secondo un comunicato della polizia ''esiste il sospetto che si tratti di un attentato, compiuto con un automezzo''. Almeno 19 persone sono rimaste ferite negli attacchi, di cui una in condizioni critiche, una donna di 70 anni. mentre un 34enne e un adolescente di 16 anni sono in gravi condizioni, hanno riferito i servizi di emergenza. Altre 16 persone hanno riportato ferite minori, almeno una delle vittime sarebbe stata accoltellata. 

Hamas pubblica un nuovo video dei tre ostaggi mostrati ieri: "Sono vivi o morti?"

Hamas ha pubblicato su Telegram un nuovo video dei 3 ostaggi già mostrato una prima volta ieri. In questo recente, i volti di Noa Argamani, Yossi Sharabi e Itay Svirsky, si muovono come nei giochi delle slot machine. E sono accompagnati dalla scritta "Che pensi? Ancora vivi? Tutti morti? o Alcuni vivi, Alcuni morti?". E subito dopo Hamas sostiene: "Stanotte vi informeremo del loro destino".

A Raanana, in Israele, un uomo investe e accoltella passanti: 19 feriti. Il movente non è chiaro: rapina o terrorismo?

Un uomo ha ferito almeno 19 persone, di cui una in modo grave, in un attacco con pugnalate e auto speronate nella città centrale israeliana di Raanana, lunedì, hanno detto i media israeliani, aggiungendo che i residenti avevano ricevuto istruzioni di stare lontani dalle strade. Citando testimoni, la Radio dell'Esercito ha detto che l'incidente potrebbe essere stato un furto d'auto durante il quale il veicolo rubato si è schiantato. L'incidente è avvenuto nel contesto di un'accresciuta tensione per la guerra di Israele contro i militanti palestinesi di Hamas a Gaza. Eli Levy, portavoce della polizia, ha dichiarato a Army Radio: "Non possiamo ancora dichiarare con certezza che si tratta di un attacco terroristico". Ha aggiunto che non è chiaro quante persone siano state coinvolte nell'incidente, lasciando aperta la possibilità che i sospetti siano ancora in libertà.

Forze di difesa israeliane: operiamo nel campo profughi di Nuseirat a Gaza

L'esercito ha cominciato ad operare sul terreno nel campo profughi di Nuseirat nella parte centrale della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui nel campo è stato trovato "un impianto di costruzione di mortai, di razzi e anche di armi nascoste in edificio appartenente ad un'organizzazione umanitaria". Non è stato specificato di quale organizzazione si tratti. I soldati - ha continuato - hanno anche fatto irruzione in una scuola dove sono "stati catturati 8 operativi di Hamas e portati in Israele"; nell'area della scuola è stato "anche rinvenuto un deposito di armi"

 

Houthi: gli attacchi nel Mar Rosso continueranno

Il capo negoziatore degli Houthi dello Yemen ha detto lunedì che la posizione del gruppo non è cambiata dopo gli attacchi aerei guidati dagli Stati Uniti sullo Yemen e ha avvertito che gli attacchi alle navi dirette in Israele continueranno. "Gli attacchi per impedire alle navi israeliane o a quelle dirette ai porti della Palestina occupata continueranno", ha dichiarato a Reuters Mohammed Abdulsalam. Ha aggiunto che le richieste del gruppo sono ancora la fine dell'offensiva israeliana a Gaza e la concessione di aiuti umanitari al nord e al sud della Striscia.

Media turchi: il calciatore israeliano arrestato sarà rimpatriato

Sagiv Jehezkel, difensore israeliano della squadra turca Antalyaspor arrestato per avere mostrato un messaggio in campo dopo avere segnato un gol, sarà rimpatriato in Israele. Lo riportano vari media turchi. Il 28enne era stato messo in custodia dopo avere mostrato un messaggio con la scritta '100 giorni. 07/10' su una fasciatura al polso sinistro, accanto alla Stella di David, dopo aver segnato un gol con la sua squadra durante una partita contro il Trabzonspor domenica. Dopo l'arresto, Jehezkel è stato rilasciato.

L'unità d'élite delle forze di difesa israeliane si trasferisce da Gaza a Cisgiordania

L'unità d'élite delle forze speciali Duvdevan dell'esercito israeliano si è trasferita da Gaza alla Cisgiordania. Come riporta Haaretz, funzionari della sicurezza hanno affermato che la situazione in Cisgiordania è "sull'orlo dell'esplosione". Hanno anche avvertito che se la leadership politica israeliana non prenderà decisioni sul futuro economico dei palestinesi che vivono in Cisgiordania, il rischio di conflitto aumenterà. Dal punto di vista dell'esercito israeliano, il trasferimento dell'unità delle forze speciali da Gaza rappresenta la perdita di una forza significativa nello sforzo bellico nella Striscia.

Shin Bet: falsi profili social iraniani hanno reclutato cittadini di Israele

Lo Shin Bet (Sicurezza interna) ha rivelato che sono in atto "tentativi dell'intelligence dell'Iran" di spiare funzionari della difesa israeliana e di raccogliere altre informazioni sui civili usando "falsi profili sui social" (Instagram, TikTok, Telegram) in relazione alla guerra a Gaza. Secondo lo Shin Bet "operativi iraniani usano questi profili per chiedere on line agli israeliani di fotografare le residenze dei funzionari della difesa e di altri che appaiono frequentemente nei media esprimendosi pubblicamente contro l'Iran". "Usando pagine e siti web fittizi di social media, gli agenti iraniani - ha aggiunto l'agenzia - hanno anche organizzato raduni vicino alle case delle famiglie degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza e hanno inviato mazzi di fiori e messaggi alle loro case". Tra le richieste sui social dei falsi profili anche "la compilazione di sondaggi rivelando  informazioni personali". Tra i falsi profili, anche quelli che si spacciavano si spacciavano per attivisti di estrema destra e una pagina "chiamata Kan+" che richiamava l'emittente pubblica israeliana Kan. 

Migliaia di cittadini di Gaza assaltano i camion degli aiuti (Video)

Le immagini dal quartiere al-Remal di Gaza City. Omar Al-Shandogli, uno sfollato di 53 anni: "Abbiamo bisogno dei beni più importanti, primo fra tutti la farina. Da quasi un mese viviamo senza farina e mangiamo solo riso, ma il riso non è sufficiente per un essere umano e sta causando problemi di salute. Se arriva un camion di farina, serve solo per un pasto in una scuola. Vogliamo solo che ci portino più farina e acqua. Ci appelliamo al mondo perché ci aiuti. Ci appelliamo ai musulmani, all'Occidente, al mondo intero dopo Allah, affinché ci mandino farina e acqua, solo farina e acqua". video: STRINGER / AFPTV / AFP

Sky News Arabia: sei combattenti Houthi e due di Hezbollah uccisi in Yemen

 Sei combattenti Houthi e altri due "esperti" di Hezbollah sono stati uccisi in un attacco avvenuto la scorsa notte vicino alla città portuale di al-Hodeida nello Yemen, una città importante base per le forze Houthi. Lo riporta Ynet riprendendo la rete araba Sky News sottolineando che il movimento yemenita ha accusato ieri gli Stati Uniti di essere responsabili anche dell'attacco di ieri sera, ma Washington ha negato. Secondo quanto riferito l'attacco della notte scorsa era mirato ad un sito militare in un'area chiamata Al-Lahiya, dove c'era una piattaforma per il lancio di missili. Inoltre, è stato riferito che è stata attaccata una "sala operativa" degli Houthi nella struttura del sistema di difesa costiera nella stessa zona.

Shapps: sul mar rosso "raid proporzionati"

Gli Houthi avevano ricevuto "ogni possibile avvertimento" affinché "desistessero dai loro attacchi criminali" alla navigazione nel Mar Rosso: non hanno ascoltato e alla fine "il troppo è stato troppo". Così Grant Shapps, ministro della Difesa del governo Tory di Rishi Sunak, ha giustificato oggi i raid americano-britannici condotti in questi giorni contro obiettivi della milizia sciita che controlla buona parte dello Yemen. Shapps ha focalizzato sull'attualità parte del discorso tenuto alla Lancaster House di Londra per illustrare nuove linee della strategia militare del Regno Unito "in un mondo che cambia" e che nelle sue parole si sta facendo sempre "più pericoloso"; discorso nel quale non ha mancato di additare Russia e Cina, più o meno direttamente, come i maggiori rivali geopolitici dell'Occidente. Parlando dello Yemen, ha affermato che l'obiettivo è stato quello di indebolire la capacità militare e missilistica degli Houthi e che essi sono stati ordinati nel quadro di "un'azione cauta e proporzionata". Non si è tuttavia sbottonato sulla prospettiva di ulteriori bombardamenti o meno. Prospettiva su cui il premier Rishi Sunak intende tenersi del resto le mani libere, stando alle anticipazioni fatte filtrare da Downing Street di una sua dichiarazione sulla crisi yemenita prevista in giornata alla Camera dei Comuni: prima comunicazione al Parlamento, non interpellato preventivamente, sui raid della settimana scorsa. 

Haaretz: migliaia di cittadini di Gaza assaltano i camion degli aiuti

Centinaia di cittadini di Gaza sono stati filmati mentre danno l'assalto ai camion di aiuti umanitari a Gaza. Lo ha riferito Haaretz che cita al Jazeera allegando un suo filmato. La zona filmata dovrebbe essere quella di Moassi sulla costa di Rafah nel sud della Striscia dove sono ammassati gli sfollati dal nord.

New York Times: non ci sono prove del coinvolgimento dell'Iran negli attacchi degli Houthi

I funzionari dell'intelligence statunitense non vedono prove dirette che colleghino l’Iran agli attacchi nel Mar Rosso. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti informate. Le stesse fonti affermano di continuare a ritenere che l’Iran non sia interessato a una guerra più ampia, anche se ha incoraggiato le operazioni degli Houthi nel Mar Rosso. “Lo scopo dei delegati iraniani, sostengono, è trovare un modo per colpire Israele e gli Stati Uniti senza scatenare il tipo di guerra che l’Iran vuole evitare”. Allo stesso tempo, viene precisato, "non ci sono prove dirette che gli alti dirigenti iraniani abbiano ordinato i recenti attacchi Houthi alle navi nel Mar Rosso".

L'agenzia palestinese Wafa: decine morti nei bombardamenti notturni, anche bimbi

Decine di persone, fra cui donne e bambini, sarebbero rimaste uccise la scorsa notte in intensi bombardamenti israeliani avvenuti a Gaza City, a Khan Yunis (nel settore meridionale della Striscia) e nel vicino campo profughi di el-Bureij. Lo riferisce l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Un portavoce della Mezzaluna Rossa, aggiunge la Wafa, ha descritto la situazione come "catastrofica". Quelli che la agenzia descrive come "massacri" avvengono mentre nella Striscia le comunicazioni telefoniche restano bloccate anche oggi, per il quarto giorno consecutivo, cosa che complica ulteriormente le operazioni di soccorso. 

Grant Shapps: inferto un duro colpo agli Houthi

 L'azione "decisiva" della Gran Bretagna nel Mar Rosso "ha inferto un duro colpo" al movimento ribelle Houthi dello Yemen, ha detto oggi il segretario alla Difesa del Regno Unito, Grant Shapps. "Quando è troppo è troppo", ha detto il ministro britannico, confermando che sono stati autorizzati attacchi di precisione in risposta all'aggressione degli Houthi alle navi commerciali, dopo che i ribelli yemeniti hanno "scelto di ignorare" chiari avvertimenti. "Il risultato è che gli Houthi hanno subito un duro colpo", ha commentato Shapps. "La nostra risposta decisiva nel Mar Rosso e il nostro crescente sostegno all'Ucraina offrono un modello diretto su come il Regno Unito dovrà continuare ad agire in futuro, offrendo il nostro incrollabile sostegno ai nostri alleati in tempi di lotta, galvanizzando la risposta globale a qualsiasi attore maligno che cerchi di rompere l'ordine internazionale basato su regole, e agire con decisione quando il momento ci chiede di difenderci, scoraggiare e guidare", ha insistito.

Russia-Iran condannano i bombardamenti sulla Yemen

In una conversazione telefonica tenuta oggi, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e quello iraniano Hossein Amirabdollahian hanno "condannato con forza i massicci bombardamenti" americani e britannici sullo Yemen. I due ministri hanno anche rinnovato l'appello per un "immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza" e perché venga garantito un "accesso umanitario senza ostacoli all'enclave per fornire assistenza urgente alla popolazione civile colpita". Lo fa sapere in un comunicato il ministero degli Esteri russo.

Hamas, nuovo bilancio di 24.100 morti

Il ministro della Sanità di Hamas ha reso noto il nuovo bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto: sono in tutto 24.100 i morti, nella maggioranza delle donne, degli adolescenti e dei bambini. Secondo questo rapporto, 60.834 persone sono rimaste ferite e molte altre restano sepolte sotto le macerie dal 7 ottobre. 

Ben Gvir: Erdogan è un vero e proprio nazista

"Erdogan è un vero e proprio nazista". Lo ha denunciato il ministro della sicurezza nazionale di Israele - e controverso leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir che ha fatto appello al boicottaggio della Turchia per l'arresto del calciatore israeliano Sagiv Yehezhel, poi rilasciato dalle autorità turche. "La Turchia - ha scritto su X - agisce con nazismo contro i giocatori israeliani e verso chiunque abbia un profumo di israelianità. Faccio appello agli israeliani di non andare in Turchia, di non comprare i loro prodotti e di non sostenerli finanziariamente".

Israel Katz: la Turchia è diventata una buia dittatura

"La Turchia è diventata una buia dittatura che lavora contro i valori umani e sportivi". Lo ha detto il ministro degli esteri israeliano Israel Katz subito dopo il rilascio in Turchia del calciatore Sagiv Yehezhel dell'Antalyaspo che oggi - secondo la stessa fonte - rientrerà in patria in attesa del processo. "Chi arresta un calciatore per essersi identificato con i 136 ostaggi rapiti dai terroristi di Hamas da 100 giorni, rappresenta - ha aggiunto Katz - una cultura di omicidio e odio. Faccio appello alla comunità internazionale e alle organizzazioni sportive di agire immediatamente contro la Turchia e l'uso politico della violenza e delle minacce contro gli atleti. Oggi è Sagiv, domani sarà un altro atleta".

Il video dal drone mostra la distruzione di Gaza dopo 100 giorni di guerra

Houthi: lo Yemen si trasformerà in un cimitero per le forze statunitensi

Uno dei leader degli Houthi, Ali al-Qahoum afferma, in un'intervista all'agenzia iraniana Irna, ripresa dal Times of Israel, che lo Yemen si trasformerà in un "cimitero" per le forze statunitensi. "Diciamo agli americani che le vostre azioni contro lo Yemen saranno sconfitte e che vi affronteremo con tutta la nostra forza. Dopo questa aggressione, lo Yemen si trasformerà nel cimitero degli americani e questi lasceranno la regione umiliati", dice al-Qahoum.

L'agenzia turca Dha: rilasciato il calciatore israeliano arrestato ieri

Un tribunale turco ha rilasciato oggi, in attesa del processo, un calciatore israeliano  che era stato arrestato dopo aver mostrato un messaggio riferito alla guerra tra Israele e Hamas durante la partita di prima divisione: lo riporta l'agenzia di stampa turca Dha. Il 28enne Sagiv Jehezkel aveva mostrato un messaggio con la scritta '100 giorni. 07/10' su una fasciatura al polso sinistro accanto alla Stella di David dopo aver segnato un gol con l'Antalyaspor contro il Trabzonspor domenica. 

Israele: Turchia "braccio esecutivo de facto di Hamas"

Il ministro della Difesa israeliano ha accusato la Turchia di fungere da "braccio esecutivo de facto di Hamas", dopo la detenzione ad Antalya da parte della polizia locale di un calciatore israeliano che aveva mostrato solidarietà con gli ostaggi del movimento estremista palestinese nella Striscia di Gaza, durante una partita di alto livello. In un post su X, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ricordato alla Turchia la rapida assistenza di Israele dopo il terremoto dello scorso anno e ha definito il trattamento riservato a Sagiv Jehezkel "una manifestazione di ipocrisia e ingratitudine".

Il Qatar sospende spedizioni di gas attraverso il Mar Rosso

Il Qatar ha sospeso l'invio di petroliere che trasportano gas naturale liquefatto attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb dopo che gli attacchi aerei guidati dagli Stati Uniti contro obiettivi Houthi nello Yemen hanno sollevato rischi nella vitale via d'acqua. Lo sostiene Bloomberg. Almeno cinque navi Gnl gestite dal Qatar sono state fermate da venerdì, secondo i dati di tracciamento delle navi compilati da Bloomberg. Una pausa prolungata nelle forniture del secondo fornitore di Gnl in Europa aumenta i rischi proprio mentre il clima invernale attanaglia il continente.

Funzionari Hamas via da Libano dopo la morte di Arouri

Diversi funzionari di Hamas che vivevano in Libano sarebbero fuggiti nei paesi vicini e in altre nazioni dopo l'uccisione del vice leader di Hamas Saleh al-Arouri, lo scorso 2 gennaio, in un presunto attacco israeliano. Lo riporta l'emittente israeliana Kan. Alcuni funzionari di Hamas, in particolare, si sarebbero trasferiti in Turchia e Siria, mentre il portavoce del gruppo terroristico Ghazi Hamad sarebbe al Cairo, in Egitto, e non avrebbe alcuna intenzione di tornare in Libano. Oltre ad al-Arouri, altri sei sono morti nell'esplosione del 2 gennaio, tra cui i funzionari di Hamas Mahmoud Shaheen, Muhammad Bashasha, Muhammad al-Rayes e Ahmed Hammoud.

Media palestinesi: arrestati studenti dell'università di Nablus

Le forze armate israeliane hanno attaccato l'università An-Najah di Nablus, in Cisgiordania: lo riferisce la stampa palestinese. Numerosi studenti sono stati arrestati; si tratta della prima volta che l'esercito israeliano entra nell'università da oltre 30 anni.

Grant Shapps: nuovi attacchi agli Houti? "Aspetteremo e vedremo"

La Gran Bretagna "aspetterà e vedrà" prima di decidere di lanciare nuovi attacchi militari contro i ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, al fine di proteggere la navigazione internazionale: lo ha detto oggi il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps. "Aspettiamo e vediamo cosa succede, perché non è che vogliamo essere coinvolti in azioni nel Mar Rosso. Ma in definitiva la libertà di navigazione è un diritto internazionale", ha detto Shapps a Sky News, quando gli è stato chiesto se la Gran Bretagna avrebbe effettuato ulteriori attacchi.

Casa Bianca: "È il momento giusto" per ridurre l'offensiva a Gaza

La Casa Bianca ha dichiarato che "è il momento giusto" per Israele di ridurre la sua offensiva militare nella Striscia di Gaza, mentre i leader israeliani hanno nuovamente promesso di proseguire le operazioni contro Hamas. Parlando alla CBS, John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha detto che gli Stati Uniti hanno parlato con Israele "di una transizione verso operazioni a bassa intensità" a Gaza. "Crediamo che sia il momento giusto per questa transizione. E stiamo parlando con loro per farlo", ha dichiarato nel corso della trasmissione Face the Nation.

Il calciatore israeliano è stato arrestato

Il calciatore israeliano, Sagiv Jehezkel licenziato per aver mostrato un messaggio riferito alla guerra tra Israele e Gaza durante una partita in Turchia, è stato arrestato: lo riportano i media turchi citati dal Guardian. Dopo aver segnato un gol per la sua squadra contro ilTrabsonspor, Sagiv Jehezkel ha rivelato un messaggio con lascritta '100 giorni. 07/10' su una fasciatura al polso sinistro. Il ministro della Giustizia turco ha annunciato un'indagine su Jehezkel sull'incidente per sospetto "incitamento all'odio", dopo che il suo club - l'Antalyaspor - lo aveva licenziato per la questione.   

"La procura di Antalya ha aperto un'indagine giudiziaria contro il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel per incitamento pubblico all'odio a causa della sua odiosa celebrazione in favore del massacro commesso da Israele a Gaza", ha affermato il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunc, in un post online.

Raid a Gaza City

Un raid delle forze israeliane nel nord di Gaza City effettuato stamattina presto ha ucciso almeno 33 persone e ne ha ferite decine di altre. Lo riferisce al Jazeera. Nel nord di Gaza, secondo l'Onu, le cure mediche sono estremamente limitate, poiché nella zona non ci sono più ospedali pienamente  funzionanti.

Idf, irruzione in un centro di comando di Hamas nel Sud della Striscia

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto irruzione in un centro di comando di Hamas e distrutto un deposito di armi a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Le  truppe hanno sequestrato fucili d'assalto, pistole, granate, giochi di ruolo e attrezzature subacquee appartenenti alle forze navali di  Hamas, si legge in una nota dell'Idf. Altri due depositi di armi sono stati distrutti dall'Idf a Khan Younis e altri depositi di armi sono stati trovati in vari edifici, inclusa la casa di un agente di Hamas.

Idf: oltre 9.000 forze ostili uccise a Gaza in 100 giorni

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che più di 9.000 membri delle forze ostili allo Stato ebraico sono stati uccisi nella Striscia di Gaza durante 100 giorni di conflitto armato contro Hamas.Le forze israeliane hanno anche eliminato due comandanti di brigata, 19 comandanti di battaglione e più di 50 comandanti di compagnia di Hamas, si legge in una nota. In totale, l'esercito israeliano ha colpito circa 30.000 obiettivi nell'enclave.Allo stesso tempo, l'esercito israeliano, come parte dell'escalation del conflitto con il movimento libanese Hezbollah nel Libano meridionale, ha ucciso circa 170 "terroristi" e colpito circa 750 obiettivi, aggiunge la nota.In Cisgiordania, l'IDF ha condotto più di 40 operazioni antiterrorismo dal 7 ottobre, che hanno portato all'arresto di oltre 2.650 palestinesi ricercati, di cui 1.300 "sono agenti di Hamas". Il comunicato afferma infine che 14 "residenze di terroristi sono state demolite".

"Sostegno agli ostaggi", in Turchia sospeso calciatore israeliano

La squadra di calcio turca Antalyaspor ha sospeso un giocatore israeliano, Sagiv Jehezkel, che domenica durante una partita della Super League turca ha mostrato un messaggio di sostegno agli ostaggi di Gaza. Jehezkel - che milita anche nell'attuale rosa della nazionale di Israele - ha mostrato il messaggio "100 giorni, 7/10" sul polso fasciato, dopo aver segnato il pareggio per l'Antalyaspor nell'1-1 con il Trabzonspor. L'ala 28enne ha agito contro i "valori nazionali", ha dichiarato l'Antalyaspor sul suo sito ufficiale: "Il nostro Consiglio d'Amministrazione non permetterà mai un comportamento contrario alla sensibilità del nostro Paese, anche se dovesse risultare in un campionato o in una coppa", ha spiegato il club. Il ministro della Giustizia turco su X ha quindi fatto sapere che la Procura ha avviato un'indagine sul giocatore per presunta "istigazione all'odio e all'ostilità".

Hamas, oltre 60 perosne uccise a Gaza nella notte

Oltre 60 persone sono state uccise la notte scorsa a Gaza dagli "intensi" attacchi israeliani: lo ha fatto sapere il ministero della Sanità di Hamas. Gli attacchi hanno colpito le città meridionali di Khan Yunis e Rafah, oltre alle aree intorno a Gaza City; tra gli obiettivi anche due ospedali, una scuola femminile e "dozzine" di case. Gli ospedali, protetti dal diritto internazionale umanitario, sono stati ripetutamente colpiti dagli attacchi israeliani a Gaza dallo scoppio della guerra: l'esercito israeliano accusa Hamas di avere scavato tunnel sotto gli ospedali e di usarli come centri di comando, oltre a sfruttare le infrastrutture civili in generale per proteggere le sue attivita' - un'accusa che il gruppo islamico respinge.

Netanyahu: nessuno ci impedirà di distruggere Hamas

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che “nessuno ci impedirà” di distruggere Hamas mentre la guerra a Gaza ha superato la soglia dei 100 giorni. I suoi commenti - riportati dalla Cnn - suggeriscono che Israele non si conformerebbe alla Corte internazionale di giustizia, dove è stato accusato di genocidio e gli potrebbe essere ordinato di fermare la sua offensiva. "Nessuno ci fermerà, né L'Aia, né l'asse del male e nessun altro", ha detto. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha fatto eco alle promesse di Netanyahu domenica, dicendo che l'esercito israeliano sta "combattendo la guerra più giusta della nostra storia" e non si fermerà finché non avrà sconfitto Hamas. Mentre gli israeliani continuano a sostenere fortemente la guerra, la pressione internazionale continua a crescere a favore di un cessate il fuoco, mentre il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani su Gaza aumenta. Secondo i dati diffusi sabato dal Ministero della Salute guidato da Hamas, almeno 23.843 persone sono state uccise nell'enclave dallo scoppio degli ultimi combattimenti, con più di 60.000 feriti.

Blinken, non ci fermeremo fino alla liberazione di tutti gli ostaggi

"Cento giorni di prigionia a Gaza sono davvero troppi. Gli Stati Uniti non avranno riposo finché tutti i rimanenti ostaggi, compresi sei americani, non saranno riuniti ai loro cari". Lo scrive su X il segretario di Stato americano Antony Blinken, facendo eco a una precedente dichiarazione del presidente Joe Biden.

USA: "Abbattuto un missile Houthi lanciato contro un nostro cacciatorpediniere"

Il comando centrale statunitense (Centcom) fa sapere che un missile da crociera antinave è stato lanciato ieri pomeriggio dalle aree dello Yemen controllate dai miliziani Houthi verso il cacciatorpediniere Uss Laboon nel Mar Rosso meridionale. In un post sul suo account X, il Centcom specifica che il proiettile è stato abbattuto in prossimità della costa di Al-Hudayda da aerei da caccia americani e non sono stati segnalati feriti o danni.

La Cina chiede una conferenza di pace per Gaza e una soluzione a due Stati

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che la guerra a Gaza continua a intensificarsi e che la Cina chiede una conferenza di pace internazionale di vasta portata e un calendario concreto per attuare una soluzione a due Stati.

Wang ha parlato ai giornalisti dopo i colloqui con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry al Cairo. Separatamente, Wang ha avuto colloqui con il segretario della Lega Araba, come parte della sua missione in Egitto, Tunisia, Togo e Costa d'Avorio.

Dopo i colloqui con il suo omologo egiziano, Wang ha affermato che il conflitto a Gaza "sta causando ingenti perdite tra civili innocenti, portando a gravi disastri umanitari e accelerando la diffusione di effetti di ricaduta negativi". Wang ha detto che le infrastrutture della Striscia di Gaza sono state completamente distrutte, con milioni di persone che lottano per sopravvivere. Ha detto che la Cina ha deciso di fornire una terza tranche di assistenza umanitaria di emergenza. Wang ha anche affermato che la comunità internazionale dovrebbe ascoltare con attenzione le legittime preoccupazioni dei Paesi della regione, "e che la futura governance di Gaza dovrebbe essere un passo importante verso la soluzione dei due Stati". 
Nei colloqui con Ahmed Aboul Gheit, segretario generale della Lega Araba, i due hanno convenuto che la comunità internazionale dovrebbe agire per allentare la situazione e raggiungere un cessate il fuoco il prima possibile, secondo i media statali cinesi. "I paesi influenti, in particolare, devono svolgere un ruolo obiettivo, imparziale e costruttivo in questo senso", hanno affermato i due secondo una dichiarazione congiunta riportata domenica scorsa da Xinhua News. Entrambi hanno sottolineato che la soluzione dei due Stati rimane la base "per qualsiasi accordo futuro riguardante il destino del popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est".

L'Egitto: "Israele ha ostacolato con le bombe l'ingresso di aiuti per i civili di Gaza"

"L'esercito israeliano ha bombardato almeno quattro volte le strade che portano al valico dal lato palestinese, impedendo così qualsiasi passaggio verso la striscia di Gaza, e l'Egitto le ha subito riparate. Il più grande ostacolo all'ingresso degli aiuti e al loro rapido arrivo in quantità sufficienti ai palestinesi in questi 100 giorni è stata l'ostinazione e l'intenzionalità delle autorità israeliane occupanti di ritardare l'ispezione degli aiuti". Lo ha detto il capo dell'ufficio stampa statale egiziano, replicando ancora una volta alle accuse rivolte al Cairo da Israele. 

Il portavoce ha aggiunto che l'ingresso degli aiuti attraverso il valico di Rafah dal lato egiziano "ha incontrato fin dall'inizio un ostacolo iniziale, cioè che il valico non era strutturalmente preparato per l'ingresso di merci, ma solo di persone, cosa che l'Egitto ha superato con interventi tecnici urgenti per consentire il passaggio dei camion".

Il video di Hamas con tre ostaggi palestinesi

Hamas pubblica un video con 3 ostaggi israeliani vivi

Hamas ha pubblicato in serata un video di tre ostaggi. I tre sono "Noa Argamani, Yossi Sharabi e Itay Svirsky

Noa 26 anni, è stata rapita da una festa a Re'im ed è stata ripresa nei video mentre veniva trasportata su una moto verso la Striscia di Gaza. Itay Svirski, 38 anni, di Tel Aviv, è stato sequestrato mentre era in visita alla sua famiglia nel Kibbutz Be'eri. I suoi genitori, Orit e Rafi Svirski, sono stati assassinati. Yossi Sharabi, 53 anni, di Be'eri, è stato invece rapito da casa sua". Il video arriva 100 giorni dopo il 7 ottobre.

Papa Francesco: "Israele e Palestina, fratelli che si autodistruggono"

"Tutti i giorni chiamo la parrocchia di Gaza e mi dicono le cose terribili che succedono. Quanti arabi morti e quanti israeliani morti. Due popoli chiamati a essere fratelli autodistruggendosi l'un l'altro". Così Papa Francesco intervistato da Fabio Fazio in “Che tempo che fa” su Nove.

Hamas: molti ostaggi "probabilmente" uccisi di recente dalle bombe israeliane, persi i contatti

Hamas afferma che molti ostaggi sono stati "probabilmente uccisi di recente" per colpa di Israele.

Il portavoce delle Brigate Qassam di Hamas, Abu Obeida, afferma che il destino di molti prigionieri israeliani è "sconosciuto nelle ultime settimane", fa sapere Al Jazeera. "Molti di loro molto probabilmente sono stati uccisi a causa del bombardamento israeliano", ha detto Abu Obeida. "Gli altri sono in pericolo e il nemico è responsabile del loro destino", ha aggiunto. Il portavoce dice anche che dal 7 ottobre "abbiamo distrutto o messo fuori uso 1.000 veicoli militari israeliani e abbiamo effettuato centinaia di operazioni contro l'occupazione"

Axios: Biden sta esaurendo la pazienza con Netanyahu

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e altri funzionari Usa stanno diventando sempre più frustrati nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del suo rifiuto della maggior parte delle recenti richieste dell'amministrazione Biden sulla guerra di Gaza. È quanto riporta la testata statunitense Axios citando quattro funzionari Usa.

"La pazienza del presidente si sta esaurendo", ha dichiarato una delle fonti ad Axios. La testata sottolinea che, dall'attacco di Hamas del 7 ottobre, 100 giorni fa, Biden ha appoggiato pienamente Israele con un sostegno militare e diplomatico senza precedenti e che questo sostegno è continuato in gran parte in pubblico ma aggiunge che dietro le quinte ci sono segnali crescenti che indicano che Biden sta perdendo la pazienza.

Nasrallah: "In 100 giorni nessun obiettivo di Israele raggiunto"

Nei 100 giorni della guerra di Israele a Gaza, lo Stato ebraico non ha ottenuto nessun altro obiettivo che quello di uccidere. Lo ha detto il capo di Hezbollah, il movimento sciita libanese alleato di Hamas, Hassan Nasrallah, in un discorso televisivo in commemorazione del responsabile militare del movimento, Wissam Tawil, ucciso in un attacco di Israele nel sud del Libano la scorsa settimana."Non ha ottenuto nessuna vittoria reale nè apparente. Ha fallito nell'ottenere i suoi obiettivi dichiarati, dichiarati a metà e impliciti - ha detto Nasrallah riferendosi allo Stato ebraico - Se continuiamo su questa strada, che sia a Gaza, in Cisgiordania, in Libano, in Yemen o in Iraq, il governo nemico non avrà altra scelta che quella di accettare le condizioni della resistenza a Gaza: mettere fine all'aggressione contro Gaza e negoziare", secondo il leader di Hezbollah.  

Netanyahu: "Il conflitto durerà ancora molti mesi"

"Dobbiamo gestire questa guerra e ci vorranno ancora molti mesi". Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu nella riunione del Gabinetto di governo per approvare il bilancio statale per il 2024. "Per questo - ha spiegato - stiamo predisponendo un bilancio di guerra che ci obbliga a spese per la difesa molto più grandi di quanto avevamo previsto". "Stiamo facendo di tutto - ha concluso - per riportare tutti a casa, questi sforzi continuano continuamente".