Guerra in Ucraina

Yermak da Davos: se l'Ucraina perde, scompare. I russi vogliono il dominio, non la pace

Bombe russe sul Kherson, feriti. ISW: Mosca prepara brigate anfibie per sbarcare nelle retrovie. Salgono a tredici le navi da guerra russe nel Mar Nero. Kiev, 370mila soldati russi uccisi dall'inizio della guerra. La cronaca, giorno 690
Yermak da Davos: se l'Ucraina perde, scompare. I russi vogliono il dominio, non la pace
Ansa/EPA/GIAN EHRENZELLER / POOL
Yulia Svyrydenko, prima vice premier ucraina (s), e Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente ucraino (d), participano ad un meeting a Davos, Svizzera, 14 gennaio 2024

Medici della 47esima brigata ucraina lottano contro il tempo sotto le bombe ad Avdiivka

Kiev: “Abbattuti due velivoli sul Mar D'Azov”

Fonti della difesa ucraina riferiscono di avere abbattuto sul Mar d'Azov due aerei russi, un A-50 e un IL-22. Lo riporta il portale RBC-Ucraina spiegando che l'A-50 sarebbe stato abbattuto intorno alle 21 (ora locale) subito dopo il decollo nell'area di Kyrylivka. L'A-50 sarebbe scomparso dai radar e in seguito il pilota di un caccia Su-30 dell'aeronautica russa avrebbe rilevato un incendio provocato dallo schianto di un aereo non identificato.
Il Beriev A-50 è un velivolo Awacs destinato a compiti di allarme e controllo aereo in servizio nel 1984 tra le file dell'aeronautica militare sovietica e quindi di quella russa, con continui aggiornamenti.
Quanto al secondo velivolo abbattuto, si tratterebbe - secondo le fonti di Kiev - di un velivolo da Comando e Controllo aereo Ilyushin Il-22M11 in servizio nell'area di Strilkove, colpito lungo la costa del Mar d'Azov intorno alle 21. Il velivolo avrebbe tentato un atterraggio di emergenza presso l'aeroporto di An.

 

Yermak: "Un conflitto 'congelato' è inaccettabile per l'Ucraina"

"Qualsiasi tentativo di trasformare la guerra di aggressione della Russia in un 'conflitto congelato' in Ucraina è inaccettabile per gli ucraini e per la leadership politica del Paese. Negli ultimi due anni, gli ucraini hanno dimostrato la loro capacità di vincere questa guerra e contano sulla continua assistenza dei partner e degli amici occidentali".
Lo ha detto oggi a Davos il capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak durante una conferenza stampa a seguito del quarto incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale e dei consiglieri politici dei leader mondiali sull'attuazione della formula di pace ucraina, riferisce Ukrinform.

"Prima di tutto, il presidente dell'Ucraina e tutta la sua squadra non accetteranno mai o saranno d'accordo con un conflitto ‘congelato’. Questo è inaccettabile per la società ucraina. Gli ucraini vivono questa guerra ogni giorno e, quando vanno a letto, non sono sicuri che si sveglieranno. Gli attacchi missilistici e dei droni russi continuano quasi ogni giorno e notte. Avete visto cosa è successo il 29 dicembre e il 2 gennaio. Ciò significa che viviamo nella realtà, non in un'immaginazione fittizia", ha detto Andriy Yermak.

Il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andryi Yermak, in conferenza stampa a Davos Afp
Il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andryi Yermak, in conferenza stampa a Davos

Papa: dietro le guerre c'è il commercio di armi

"La guerra è un'opzione egoistica. È il gesto di prendere per sé. La pace è il contrario, tende la mano all'altro". A sottolinearlo è Papa Francesco, intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa", sul Nove.
"Le guerre non sono finite dopo la seconda guerra mondiale. Ora ce ne sono due vicino a noi, in Ucraina e in Medio Oriente - ha proseguito il Pontefice -. Dietro le guerre c'è il commercio delle armi. In questo momento gli investimenti che danno più soldi sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere. Questa è una realtà".

 

Zelenskyy: stiamo preparando buone notizie per la difesa aerea

Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha annunciato una buona notizia per quanto riguarda la difesa aerea. Lo riferisce RBC-Ukraine che riporta il canale telegram della presidenza ucraina.

"In generale, le prime due settimane di quest'anno hanno già aggiunto forza e opportunità all'Ucraina. Ci sono nuovi pacchetti di supporto per i nostri soldati. Ci sono accordi molto necessari sulla produzione congiunta di armi e proiettili, una questione particolarmente delicata è quella dei droni", ha detto Zelensky, che ha sottolineato che ci saranno più droni. "Stiamo preparando un'altra buona notizia per quanto riguarda la difesa aerea. Ricordiamo che per quanto riguarda i missili e la guerra elettronica, la guerra elettronica, ce ne saranno altri. E invariabilmente, mese dopo mese, stiamo aumentando la nostra produzione di artiglieria ucraina", ha aggiunto il presidente.

A Davos 83 Paesi in cerca di un terreno comune per la pace in Ucraina

Ben 83 Paesi del mondo hanno inviato a Davos i propri consiglieri per la sicurezza con il compito di cercare insieme un terreno d'intesa comune su cui intavolare trattative sulla proposta in 10 punti "Per una pace giusta e duratura in Ucraina", formulata lo scorso anno dal leader di Kiev, Volodymyr Zelensky. Si tratta della quarta riunione di questo tipo dal giugno del 2023 e si tiene a margine del Forum economico mondiale sulle Alpi svizzere. A presiederla, il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andryi Yermak e dall'ospite di casa, il ministro degli Esteri elvetico, Ignazio Cassis. E oggi stesso gli stessi partecipanti sono stati costretti ad ammettere di essere a un punto della discussione ancora troppo lontano dal poter ammettere come interlocutore la Russia.
"A Davos si sono ritrovate 83 nazioni per parlare di pace, dei mezzi per arrivare alla pace. La pace in Ucraina, ma anche in altri Paesi dove ci sono conflitti. Una pace di cui il popolo ucraino ha urgentemente bisogno", ha detto il ministro Cassis in una conferenza stampa. "Ma occorrerà, in un modo o nell'altro, trovare un cammino che possa includere la Russia". Il che, ha proseguito Cassis, "non significa che noi dobbiamo attendere che la Russia faccia qualcosa. Ogni minuto dei civili in Ucraina vengono uccisi o feriti e noi non abbiamo il diritto di aspettare in eterno".
Il capo della diplomazia svizzera ha quindi ricordato le tre precedenti riunioni dei consiglieri per la sicurezza nazionale sull'Ucraina negli ultimi mesi, rispettivamente a Copenaghen in giugno, a Gedda, Arabia Saudita, in agosto e a Malta in ottobre, e rimarcato l'importanza che a queste riunioni partecipino i rappresentanti di Paesi come il Brasile e il Sudafrica, membri di Brics insieme alla Russia oltre che alla Cina. "Il loro coinvolgimento - ha detto Cassis - è molto importante perché loro dialogano con Mosca e conservano con essa un certo grado di confidenza". Secondo lui, questa di Davos dovrebbe essere l'ultima riunione a livello di consiglieri per la sicurezza, nella speranza che le prossime passino ad un livello superiore.
 

 

Domani Zelensky sarà in Svizzera

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà in visita ufficiale in Svizzera il 15 gennaio. Lo riferisce RBC-Ucraina con riferimento al post dell'Ufficio del Presidente su Telegram. Durante la visita, Zelensky incontrerà i presidenti di entrambe le camere del parlamento, i leader dei partiti e il presidente della Svizzera. Inoltre, il presidente ucraino parteciperà al World Economic Forum e terrà una serie di incontri bilaterali.

Russia: morto poeta dissidente Rubinstein: investito da un'auto

Il poeta russo Lev Rubinstein, un intellettuale dissidente durante il periodo sovietico e molto critico nei confronti dell'attuale Presidente, è morto domenica a 76 anni, pochi giorni dopo essere stato investito a Mosca. Lo ha annunciato la figlia.
"Mio padre, Lev Rubinstein, è morto", ha scritto Maria Rubinstein sul suo blog del Live Journal, citato dai media russi. L'8 gennaio il poeta fu investito da un'auto mentre attraversava una strada della capitale e venne ricoverato in condizioni molto gravi.
Secondo il Dipartimento dei Trasporti di Mosca, il proprietario dell'auto era stato coinvolto in 19 violazioni del codice della strada negli ultimi 12 mesi.
Rubinstein, nato nel 1947 a Mosca, aveva studi di bibliotecario ed era una delle figure del panorama letterario clandestino sovietico degli anni 1970 e 1980.
E' considerato uno dei fondatori del movimento "concettualista", che derideva la dottrina ufficiale del realismo socialista. Dopo la disintegrazione dell'Unione Sovietica, la sua notorietà crebbe, pubblicò con diversi editori rinomati e lavoro' come giornalista, senza nascondere le sue critiche al Presidente russo Vladimir Putin.
Nel marzo 2022, insieme ad altri scrittori russi, ha firmato una lettera aperta definendo "guerra criminale" l'offensiva dell'esercito russo in Ucraina e criticando le "bugie" del Cremlino.

 

A Davos, Umerov ha proposto di creare un gruppo internazionale per il ritiro delle truppe russe

Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha proposto di creare un gruppo di lavoro internazionale a livello di ministri della Difesa e consiglieri per la sicurezza nazionale per sviluppare congiuntamente un meccanismo per il ritiro delle truppe russe dall'Ucraina. Umerov lo ha annunciato su Facebook, riporta Ukrinform.

Durante la riunione dei consiglieri, il ministro ha sottolineato l'impossibilità di parlare del ripristino della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina senza il completo ritiro e il disarmo delle truppe russe e dei gruppi terroristici dai territori temporaneamente occupati.

A Davos  si è tenuta la quarta riunione dei consiglieri per la sicurezza nazionale e dei consiglieri politici con la partecipazione del capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak.

All'evento hanno partecipato rappresentanti di 81 paesi e organizzazioni internazionali. Previsto all'ordine del giorno dell'incontro l'esame dei cinque punti della formula di pace ucraina, vale a dire: il ritiro delle truppe russe, il ripristino della giustizia, la sicurezza ambientale, la prevenzione dell'escalation e del ripetersi della guerra e la conferma della fine della guerra.

Il rappresentante della Svizzera a Davos ha chiesto di «coinvolgere la Russia» nelle discussioni sulla Formula di pace.

Pianista filo Putin arriva in tournée a Bari, proteste

Il pianista 39enne Alexander Romanovsky, originario di Kharkiv, nel luglio del 2022 suonò davanti alle rovine del teatro di Mariupol, bombardato tre mesi prima dalle forze armate russe. Un attacco che secondo l'Associated Press causò 600 morti, compresi molti bambini in quanto il teatro veniva usato dall'inizio del conflitto quale rifugio antiaereo. Il pianista venne prontamente diffuso sui social dai propagandisti russi. Ieri e oggi il pianista Romanovsky si è esibito al teatro Piccinni di Bari, suscitando le proteste della comunità ucraina.
Il senatore Filippo Sensi del Pd afferma: "In tournée da noi il pianista Alexander Romanovsky che suonò sulle macerie del teatro di Mariupol. Una vergogna senza fine per le istituzioni che lo ospitano, tutte rispettabili, si intende. A Roma, in Puglia. Questa non è musica, no. Fu un massacro, centinaia di morti".

 

Kiev: drone kamikaze contro caserma vigili del fuoco a Kherson

I russi hanno attaccato con un drone kamikaze i vigili del fuoco locali di Stanislav, nel Kherson, ferendo 4 soccorritori. Lo afferma l'amministrazione statale regionale di Kherson, come riporta Ukrainska Pravda.

 

Parigi e Berlino sosterranno Kiev “tutto il tempo necessario”

Il nuovo ministro degli Esteri francese e il suo omologo tedesco hanno dichiarato oggi che continueranno a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario, quasi due anni dopo l'invasione russa. "Siamo pienamente d'accordo... sul fatto che dobbiamo sostenere gli ucraini per tutto il tempo necessario", ha detto il ministro francese Stephane Sejourne in una conferenza stampa insieme al ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock.

 

Tajani: lavorare per la pace sia in Palestina che in Ucraina

"L'indipendenza dell'Ucraina è fuori discussione. Dobbiamo lavorare per la pace sia in Palestina che alla frontiera tra Ucraina e Russia. Mi auguro che l'Iran non continui a mandare armi o droni alla Russia". Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, rispondendo ai giornalisti a Zumpano (Cosenza) dove si sta svolgendo il congresso provinciale di Forza Italia.

Visita della ministra degli Esteri nordcoreana su invito di Mosca

La ministra degli Esteri della Corea del Nord, Choe Son Hui, visiterà la Russia la prossima settimana. Su invito del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, la rappresentante della diplomazia nordcoreana si recherà in visita ufficiale in Russia da lunedì a mercoledì. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale nordcoreana Kcna. La visita rientra nell'ambito dei buoni rapporti tra i due paesi che di recente hanno rafforzato la loro cooperazione. In particolare, Corea del Nord e Russia hanno stretto accordi per forniture militari e a inizio mese gli Stati Uniti hanno affermato che Pyongyang ha recentemente consegnato missili balistici e lanciarazzi a Mosca. Alcuni di essi sono stati utilizzati negli attacchi aerei sull'Ucraina tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio.

Mosca: abbattuti 23 droni ucraini nelle ultime 24 ore

I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato 23 droni ucraini nelle ultime 24 ore, oltre a 17 razzi di sistemi di artiglieria a lancio multiplo Himars e Uragan: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, come riporta la Tass. "Le difese aeree hanno abbattuto 23 droni ucraini vicino agli insediamenti di Novoandreyevka, Spornoye e Lipovoye nella Repubblica popolare di Donetsk; Podkuichansk e Popasnaya nella Repubblica popolare di Lugansk; Veseloye, Lyubimovka e Novoye nella regione di Zaporizhizhia e Novaya Kakhovka nella regione di Kherson, oltre a 17 proiettili di sistemi a lancio multiplo Himars e Uragan", si legge in un comunicato.

Droni ucraini hanno attaccato la regione russa di Kursk

Droni ucraini hanno attaccato il villaggio di Tetkino nel distretto di Glushkovsky, nella regione russa di Kursk, ha riferito su Telegram il governatore Roman Starovoit, citato da Ria Novosti. "Purtroppo c'è un ferito", ha scritto Starovoit.

NATO, presto la più grande esercitazione in Europa dalla guerra fredda

Tra febbraio e marzo si terrà una grande esercitazione della Nato in Europa con 41mila soldati di 32 Paesi membri e cinquanta navi da guerra. Tale operazione dovrà simulare una risposta rapida in caso di aggressione sul suolo della Nato. Si svolgerà tra Polonia, Germania e Paesi baltici.

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+Europa: a Milano presidio pro-Kiev davanti a evento filo-Putin. Alle 17.30 in via Maiocchi angolo via Eustachi

"Oggi alle 17.30, nello spazio Ritter in via Maiocchi, si terrà un evento dal titolo 'Darja Dugina e il Donbass', organizzato da Vento dell'Est, nella cornice più ampia di tutta una serie di eventi di associazioni filo-russe in giro per l'Italia. Non possiamo permetterci di perdere la guerra dell'informazione e, soprattutto, della disinformazione: per questo motivo +Europa Milano e UaMi, l'associazione degli Ucraini Milanesi, hanno organizzato un presidio, alle 17.30 in via Maiocchi angolo via Eustachi, nei pressi dello spazio Ritter dove si terrà l'evento". Così Paolo Costanzo portavoce di +Europa Milano. "Da liberali siamo convinti che tutti abbiano il diritto di esprimere le loro idee. Siamo però altrettanto convinti che, nel momento in cui è in corso un evento che diffonde le menzogne di un regime sanguinario e criminale, facendo propaganda a un'aggressione illegale, sia nostro diritto, oltre che dovere, manifestare apertamente il nostro dissenso cercando di fornire ai cittadini una informazione corretta", ha aggiunto Ennio Ferlito, membro del direttivo di +Europa Milano. Al presidio a sostegno della Resistenza Ucraina ad ora hanno aderito anche le sezioni milanesi di Azione e Italia Viva, l'associazione Enzo Tortora - Radicali Milano, Ponte Atlantico, LibeRI - Appello Libdem, l'associazione Liberal Forum e Universitari Liberali Unimi.

Yermak da Davos: se l'Ucraina perde, scompare. I russi vogliono il dominio, non la pace

"Un semplice cessate il fuoco non porrebbe fine all'aggressione russa in Ucraina, ma darebbe solo una pausa all'aggressore per ricostruire le sue forze. Non è sicuramente la strada per la pace. I russi non vogliono la pace. Vogliono il dominio. Quindi, la scelta è semplice: o perdiamo e scompariamo, oppure vinciamo e continuiamo a vivere. E noi stiamo combattendo". Lo ha dichiarato il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak da Davos, dove martedì dovrebbe arrivare anche il presidente Volodymyr Zelensky. Lo riporta Ukrinform. Yermak ha sottolineato che a Davos si parla di "ordine mondiale e di giustizia", "se non si ripristinano il diritto internazionale e l'integrità territoriale dell'Ucraina, domani qualsiasi aggressore in qualsiasi parte del mondo sarà in grado di impadronirsi di un pezzo di qualsiasi Paese e di organizzarvi elezioni fasulle. La pace che l'Ucraina cerca, deve garantire la sua sopravvivenza, integrità, sovranità e sviluppo. E deve prevenire il ripetersi di aggressioni", ha detto. E ha ricordato che la Formula di pace presentata da Kiev dovrebbe essere presa in considerazione al quarto incontro dei consiglieri di sicurezza nazionale e di politica estera dei capi di Stato a Davos.

Papa Francesco all'Angelus: "La guerra, crimine contro l'umanità. I popoli hanno bisogno di pace" (Video)

Papa Francesco: oggi la guerra è in se stessa un crimine contro l'umanità

"Oggi la guerra è in se stessa un crimine contro l'umanità. Dobbiamo educare per la pace". E' l'ennesimo appello del Papa per deporre le armi in ogni angolo della terra. Lo ha rivolto al termine dell'Angelus in piazza San Pietro.

Ministro Corea Nord domani in Russia per visita di 3 giorni

Il ministro degli Esteri della Corea del Nord arriverà domani in Russia per una visita ufficiale di tre giorni: lo riportano i media statali. "Choe Son Hui, ministro degli Esteri della Repubblica popolare democratica di Corea, si recherà in visita ufficiale nella Federazione Russa dal 15 al 17 gennaio, su invito del ministro degli Esteri Sergei Lavrov", scrive l'agenzia di stampa nordcoreana. 

 

Choe Son Hui, Corea del Nord Ap
Choe Son Hui, Corea del Nord
bombardamenti a Makiivka (Makeyevka), Ucraina controllata dai russi, nel mezzo del conflitto Russia-Ucraina Afp
bombardamenti a Makiivka (Makeyevka), Ucraina controllata dai russi, nel mezzo del conflitto Russia-Ucraina

Ucraina: rifiuta preghiera vittoria, destituito sacerdote russo

In Russia, un noto sacerdote liberale rischia l'espulsione dalla chiesa ortodossa per essersi rifiutato di leggere una preghiera che chiedeva a Dio di guidare la Russia nella vittoria sull'Ucraina.
Lo ha deciso il tribunale diocesano in una riunione ieri, sabato. Il tribunale ha spiegato che padre Alexei Uminsky, ex rettore della chiesa della Trinita' di Mosca a Khokhly ha "violato il giuramento sacerdotale, rifiutandosi di adempiere alla benedizione patriarcale di leggere la preghiera per la Santa Russia durante la Divina Liturgia", preghiera che Vladimir Putin ha reso obbligatoria durante le funzioni religiose. La sessione del tribunale si e' tenuta senza la partecipazione di Alexei Uminsky, che peraltro non si era presentato neppure ai due incontri precedenti; e ora la decisione deve essere approvata dal patriarca Kirill, strenuo difensore delle scelte del Cremlino.
In un'intervista dello scorso novembre, Uminsky aveva affermato che il linguaggio della guerra e dell'"operazione militare speciale" non e' "in alcun modo compatibile" con la liturgia ecclesiastica; e aveva incoraggiato i credenti a cercare sacerdoti che "pregano piu' per la pace che per la vittoria e capiscono che ogni vittoria e' sempre una vittoria di Pirro in queste guerre". 

 

Ucraina: bombe russe sul Kherson, sei civili feriti

Sei civili sono rimasti feriti nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, durante i bombardamenti russi di ieri: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, come riporta Ukrinform.
"Nelle ultime 24 ore, il nemico ha lanciato 103 attacchi sparando 406 proiettili da mortai, artiglieria, Grad (sistemi missilistici a lancio multiplo, ndr), carri armati, Uav (droni, ndr) e aerei. Il nemico ha sparato 28 proiettili contro la città di Kherson... Sei persone sono rimaste ferite a causa dell'aggressione russa", si legge nel messaggio. Prokudin ha aggiunto che l'esercito russo ha preso di mira i quartieri residenziali degli insediamenti della regione e le infrastrutture portuali. 

 

Ucraina: a Davos riunione con 80 paesi, focus su formula di pace

A quasi due anni dall'invasione su larga scala lanciata dalla Russia, il futuro dell'Ucraina sarà al centro di una riunione oggi a Davos tra il governo di Kiev ed i rappresentanti di circa 80 Paesi. L'evento, focalizzato sulla 'Formula di pace' proposta dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si terrà prima dell'inizio dell'incontro annuale del World Economic Forum (Wef) nella località svizzera.
Il piano in 10 punti di Zelensky, presentato per la prima volta alla fine del 2022, prevede il ritiro di tutte le forze russe dai territori occupati dell'Ucraina, compresa la Crimea, il perseguimento dei crimini di guerra russi, risarcimenti e garanzie di sicurezza. Inoltre i leader russi sarebbero tenuti a rendere conto del loro ruolo nell'invasione. Mosca rifiuta il piano e non è stata invitata ai precedenti incontri.
Zelensky non dovrebbe partecipare al quarto round dei colloqui, l'ultimo dei quali si è svolto lo scorso ottobre a Malta, ma prenderà parte al Wef con l'obiettivo di rinsaldare l'appoggio dell'Occidente a Kiev. Negli ultimi due anni, Zelensky ha partecipato al Forum in videoconferenza, ma lo scorso anno a Davos si era recata la moglie Olena.

 

Kiev, 370mila soldati russi uccisi dall'inizio della guerra

Sono circa 370mila i soldati russi uccisi dalle forze ucraine dall'inizio dell'invasione del Paese da parte di Mosca: lo annuncia lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, come riporta Ukrinform. Nella sola giornata di ieri i morti sono stati oltre 840.
Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito indica che si registrano anche 329 caccia, 324 elicotteri e 6.861 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 6.075 carri armati russi, 8.747 sistemi di artiglieria, oltre a 23 tra navi da guerra e imbarcazioni, un sottomarino e 1.814  missili da crociera.

 

Zelensky conferma, ci stiamo già preparando per il forum a Davos

"Ci stiamo già preparando per il forum di Davos. Per presentare la nostra posizione e le nostre capacità". Lo annuncia su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, confermando quanto già annunciato dal sito Rbc-Ucraina. Il leader ucraino precisa che l'obiettivo è "lasciare un mondo in cui regni la stabilità e dove la libertà significhi qualcosa per i propri figli", ma anche ."dove prevalgano i nostri valori, non la follia di questo o quel dittatore".

 

Biden: I repubblicani avranno "molto da pagare" se non approveranno gli aiuti all'Ucraina

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato durante un briefing con la stampa il 13 gennaio che i Repubblicani avranno "molto da pagare" se non contribuiranno ad approvare gli aiuti militari per l'Ucraina. I repubblicani al Senato degli Stati Uniti hanno bloccato una legge di finanziamento supplementare che includeva 61 miliardi di dollari di aiuti per l'Ucraina in una votazione procedurale tenutasi il 6 dicembre, insistendo sul fatto che qualsiasi ulteriore aiuto militare deve includere importanti modifiche alle frontiere interne. Per quanto riguarda la sicurezza dei confini degli Stati Uniti, Biden ha dichiarato il 13 gennaio di essere "pronto ad apportare modifiche significative al confine". "E i negoziati sono in corso da cinque settimane, quindi spero che ci arriveremo".

ISW: I russi stanno preparando brigate anfibie per sbarcare nelle retrovie ucraine

Le truppe russe stanno formando brigate d'assalto anfibie, che fungeranno da unità specializzate per lo sbarco e la ricognizione dietro le linee di difesa ucraine. Lo riferisce RBC-Ucraina con riferimento all'Istituto per lo studio della guerra (ISW). Il rapporto sottolinea che questo non è un concetto nuovo per l’esercito russo, poiché unità simili operavano durante l’intervento sovietico in Afghanistan. Secondo fonti russe, le brigate d'assalto anfibie, facenti parte di formazioni di terra, potranno effettuare atterraggi senza paracadute, presumibilmente facendo atterrare elicotteri per un rapido dispiegamento di personale, come avvenne durante le prime battaglie per l'aeroporto di Gostomel vicino a Kiev il 24 febbraio 2022.
 

Tredici navi da guerra russe nel Mar Nero

Il gruppo navale russo nel Mar Nero è cresciuto a 13 navi, inclusa una con otto missili da crociera di tipo Kalibr a bordo. Lo scrive l'agenzia Ukinform, citando una dichiarazione rilasciata dalle forze di difesa meridionali dell'Ucraina su Telegram. "Nonostante la tempesta, il gruppo navale nemico nel Mar Nero si è espanso fino a comprendere 13 navi, tra cui cinque grandi navi da sbarco e una portamissili di superficie", afferma il rapporto. La fregata russa Admiral Makarov è entrata in servizio di combattimento con otto missili da crociera di tipo Kalibr a bordo, precisa la stessa fonte.