La guerra di Gaza, giorno 126

Piani di Israele per evacuzione civili da Rafah. Abu Mazen: "preludio" a sfollamento dei palestinesi

Netanyahu: "Bisogna eliminare 4 battaglioni di Hamas a Rafah". "I civili mangiano erba", denuncia un'ong. Biden inizia a smarcarsi: "Condotta eccessiva" dello Stato ebraico a Gaza. Nuovi raid degli Stati Uniti su obiettivi Houthi
Piani di Israele per evacuzione civili da Rafah. Abu Mazen: "preludio" a sfollamento dei palestinesi
Reuters
La grande tendopoli a Rafah

“'Il capo della Cia la settimana prossima in Egitto”

Il capo della Cia William Burns sarà al Cairo la prossima settimana per incontri con funzionari egiziani in merito agli sforzi per un nuovo accordo per assicurare il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Burns è l'uomo chiave di Joe Biden negli sforzi per la liberazione degli ostaggi e una pausa nei combattimenti. L'invio di Burns al Cairo mette pressione - osserva Axios - sui mediatori del Qatar e dell'Egitto per spingere Hamas verso un accordo ragionevole.

 

Moody's taglia il rating di Israele, outlook negativo

L'agenzia Moody's taglia il rating di Israele a 'A2' da 'A1' con outlook negativo. Il downgrade è legato alla guerra con Hamas e alle sue conseguenze che aumentano i rischi politici per Israele e ne indeboliscono le istituzioni esecutive e legislative. "Anche se i combattimenti a Gaza potrebbero diminuire in intensità, non c'è al momento nessun accordo per mettere fine in modo durevole alle ostilità e nessun accordo su un piano di più lungo termine che possa ripristinare ed eventualmente rafforzare la sicurezza in Israele. Questo contesto di sicurezza indebolito implica rischi sociali più alti", mette in evidenza Moody's. 

 

New York Times: "Funzionario Biden ammette, passi falsi su risposta a Gaza"

Siamo ben consapevoli di aver compiuto passi falsi nel corso della risposta alla crisi.
Abbiamo dato un'impressione sbagliata sulla base di quello che è stato un resoconto pubblico completamente inadeguato del valore dato dal presidente, dall'amministrazione e dal Paese alle vite dei palestinesi". E' l'ammissione del vice consigliere alla sicurezza nazionale Jon Finer in un incontro a porte chiuse con i leader politici arabo-americani avvenuto nei giorni scorsi. A rivelare i contenuti del faccia a faccia è il New York Times che ha avuto modo di ascoltare la registrazione dell'incontro avvenuto in Michigan.

 

Sciopero della fame degli studenti dell'università americana Brown University per Israele-Gaza

Un gruppo di studenti della Brown University è all'ottavo giorno di sciopero della fame: una protesta per chiedere all'università dell'Ivy League di eliminare gli investimenti nelle attività che concedono a Israele benefici dall'occupazione dei territori palestinesi. Lo sciopero, il più lungo negli Stati Uniti da quando è iniziata la guerra, è stato organizzato da Palestine Solidarity Caucus e Jews for Ceasefire Now, e vi partecipano studenti ebrei e palestinesi.

 

Il fumo si alza sul villaggio libanese di Khiam, dopo un attacco aereo israeliano

Il fumo si alza dal sito di un attacco aereo israeliano sul villaggio meridionale libanese di Khiam Afp - Rabih Daher
Il fumo si alza dal sito di un attacco aereo israeliano sul villaggio meridionale libanese di Khiam

L'Egitto invia visori notturni per sicurezza del valico di Rafah

L'Egitto ha inviato dispositivi per la visione notturna agli addetti alla sicurezza al valico di Rafah. Lo affermano fonti di Al Arabiya, confermando che l'Egitto ha inviato alla frontiera "consistenti rinforzi e pattuglie alla frontiera con Gaza". 

 

Israele teme sanzioni Usa su militari in Cisgiordania

Israele teme che gli Stati Uniti possano imporre delle sanzioni ai militari israeliani per le violenze in Cisgiordania: è quanto riporta la televisione di Stato israeliana, citando un rapporto del Ministero degli Interni. Il rapporto - preparato dopo le sanzioni americane ai coloni colpevoli di violenze - avverte che Washington ha avvisato più volte il governo israeliano sulla mancanza di provvedimenti nei confronti dei responsabili, e che le spiegazioni di Tel Aviv non sono state ritenute convincenti. Se non vi saranno provvedimenti entro due mesi, conclude il rapporto, gli Stati Uniti potrebbero imporre delle sanzioni alle persone coinvolte, fra cui vi sarebbero anche numerosi militari.

La Turchia si esprimerà sulle accuse di genocidio ad Israele

Il governo turco diffonderà una dichiarazione ufficiale sulle accuse di genocidio rivolte ad Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia il prossimo 26 febbraio: lo ha reso noto la televisione di Stato turca, senza fornire ulteriori dettagli.

 

Media Israele: operazione Rafah deve terminare entro prossimo mese

L'operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, da parte di Israele deve terminare entro il prossimo mese. Questo - secondo quanto riporta Channel 12 - sarebbe l'input lanciato da Benjamin Netanyahu durante una riunione del gabinetto di guerra andata in scena all’inizio di questa settimana. Netanyahu - viene spiegato - vuole fare il prima possibile data la pressione internazionale sul suo governo.

 

Cecchini israeliani sulla Striscia di Gaza

Cecchini israeliani sulla Striscia di Gaza Afp - Esercito Israeliano
Cecchini israeliani sulla Striscia di Gaza

Msf: Israele fermi offensiva su Rafah, sarebbe catastrofica

Medici Senza Frontiere (MSF) chiede al governo israeliano di fermare immediatamente l'offensiva su Rafah. "Sarebbe catastrofica, non deve proseguire" dichiara Meinie Nicolai, direttrice generale di MSF. MSF lancia un appello alla comunità internazionale affinché vengano intraprese azioni concrete per ottenere un cessate il fuoco completo e duraturo. "La retorica politica non è sufficiente" avverte Nicolai di MSF. Mentre continuano i bombardamenti aerei sull'area, più di un milione di persone, molte delle quali vivono in tende e rifugi di fortuna, si trovano ora ad affrontare un drammatico intensificarsi del conflitto. "Assistiamo a un massacro.
Nessun luogo a Gaza è sicuro e i ripetuti spostamenti forzati hanno spinto le persone a Rafah, dove sono intrappolate in un piccolo fazzoletto di terra senza avere alternative" aggiunge Nicolai di MSF. Dal 7 ottobre 2023 le équipe di MSF, nonché i loro pazienti, sono state costrette a evacuare 9 diverse strutture sanitarie nella Striscia di Gaza, dopo aver subito attacchi aerei, colpi di artiglieria, o essere stati attaccati da carri armati e cecchini o perché colpiti da un ordine di evacuazione.
Personale medico e pazienti sono stati arrestati, maltrattati e uccisi. "Tutto questo è avvenuto sotto gli occhi dei leader mondiali. Ora è diventato quasi impossibile lavorare a Gaza, tutti i nostri tentativi di fornire cure salvavita ai palestinesi sono stati ridimensionati a causa del modo di condurre la guerra da parte di Israele. I bisogni sono enormi e la situazione richiede una risposta umanitaria sicura e su scala molto più ampia" conclude Nicolai di MSF. 

 

Elicottero militare israeliano sorvola il confine tra le continue battaglie con il gruppo militante Hamas

Elicottero militare israeliano sorvola il confine tra le continue battaglie con il gruppo militante Hamas Afp - Jack Guez
Elicottero militare israeliano sorvola il confine tra le continue battaglie con il gruppo militante Hamas

Casa Bianca: la critica di Biden a Israele? Linea non è cambiata

"La posizione e il messaggio del presidente non sono cambiati, il presidente vuole vedere Hamas sconfitto ma nello stesso tempo ritiene che Israele debba fare di più per proteggere i civili nelle sue operazioni militari": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, rispondendo alla domanda se la critica mossa ieri da Joe Biden (la risposta di Benyamin Netanyahu "è stata esagerata") significava un cambio della linea americana.

 

Media: Israele ancora disponibile a negoziati

Israele ha detto ai mediatori egiziani e del Qatar che, pur respingendo la maggior parte delle richieste avanzate da Hamas, è ancora pronto ad avviare un negoziato che si basi sul quadro originale dell'accordo di Parigi stipulato con Washington, Doha e Il Cairo. Lo riporta il Times of Israel. L'accordo prevedeva una pausa umanitaria in tre fasi con 35-40 ostaggi israeliani, tra cui donne, uomini di età superiore ai 60 anni e persone con gravi condizioni mediche rilasciati durante la prima fase di sei settimane.

 

Aiuto alla Chiesa che soffre: situazione Gaza sempre più disperata, 30 cristiani morti

La situazione a Gaza è sempre più disperata. Trovare cibo e carburante continua a essere quasi impossibile nel nord, dove i prezzi esorbitanti rendono ai residenti la vita ancor più dura. È quanto scrive la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) in un comunicato. "Per esempio, 20 litri di gasolio costano 200 euro e forniscono energia ai generatori solo per due ore", spiega ad Acs George Akroush, direttore dell'Ufficio sviluppo progetti del Patriarcato latino di Gerusalemme e collaboratore dei progetti di Acs.
Nonostante le difficoltà, un sacerdote e sette religiose di tre diverse congregazioni continuano a sostenere i cristiani che hanno trovato rifugio nella parrocchia cattolica della Sacra Famiglia. Se inizialmente i rifugiati erano 700 nelle ultime settimane le presenze sono diminuite a causa dei decessi e di chi ha deciso di partire. Attualmente nel complesso parrocchiale vivono 184 famiglie, per un totale di 560 cristiani, cattolici e ortodossi, tra cui 140 tra bambini e ragazzi sotto i 18 anni (60 con disabilità) e 84 persone sopra i 65 anni. Secondo Akroush, dall'inizio del conflitto sono morti complessivamente 30 cristiani. Tra questi figurano le 17 vittime dell'attacco al complesso parrocchiale greco-ortodosso dell'ottobre 2023, e le due donne uccise dai cecchini nella parrocchia cattolica della Sacra Famiglia. Altre 11 persone sono morte a causa di malattie croniche che non potevano essere adeguatamente curate.

 

L'Onu non vuole vedere "sfollamenti forzati" a Rafah

Le Nazioni Unite non vogliono vedere sfollamenti di massa forzati a Rafah, la città nel Sud della Striscia di Gaza dove si sono rifugiati oltre un milione di palestinesi. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di aver incaricato l'esercito di preparare piani per evacuare la citta' prima che le truppe comincino l'operazione di terra nella zona.

 

Borrell: allarmanti notizie di offensiva Israele a Rafah

"1,4 milioni di palestinesi sono attualmente a Rafah senza un posto sicuro dove andare, rischiando di morire di fame. Le notizie di un'offensiva militare israeliana su Rafah sono allarmanti. Avrebbe conseguenze catastrofiche, aggravando la già disastrosa situazione umanitaria e l'insopportabile tributo di civili". Così sui social l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, dopo le parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha chiesto all'esercito un piano per l'evacuazione di Rafah e il proseguimento dell'offensiva di terra nel sud della Striscia di Gaza.

 

Media: 17enne ucciso da Israele negli scontri in Cisgiordania

Il ministero della Sanità palestinese in Cisgiordania ha dichiarato che questa sera è stato ucciso il diciassettenne Muath Ashraf Faleh Bani Shamsa, nella città di Beita, a sud di Nablus. Lo riporta la Wafa. Secondo il ministero, il ragazzo è stato raggiunto da un colpo di pistola al petto sparato dalle forze israeliane durante gli scontri scoppiati nella città.
Secondo quanto riferito dalla Wafa, un'altra persona è rimasta ferita in un attacco da parte dell'esercito israeliano, e decine hanno sofferto per l'inalazione di gas lacrimogeni.

 

L'Iron Dome di Israele intercetta decine di razzi lanciati da Hezbollah

Abu Mazen: piani Israele a Rafah “pericoloso preludio” a sfollamento palestinesi da Gaza

I piani israeliani di estendere le operazioni di terra nell'area di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sono "una minaccia reale e un pericoloso preludio all'attuazione della politica israeliana volta a sfollare il popolo palestinese dalla propria terra". E' quanto si legge in un comunicato dell'ufficio del presidente palestinese Abu Mazen, diffuso dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato ai vertici della sicurezza di "presentare al governo un piano combinato per l'evacuazione della popolazione e la distruzione dei battaglioni" di Hamas a Rafah.
"Il popolo palestinese non abbandonerà la propria terra e non accetterà di essere sfollato con la forza dalla propria patria", ha aggiunto la presidenza, sollecitando il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite "ad assumersi le proprie responsabilità".

"La mossa dell'occupazione israeliana minaccia la sicurezza e la pace nella regione e nel mondo. Questa è una palese violazione di tutte le linee rosse - ha proseguito Abu Mazen nella nota riportata dall'agenzia di stampa Wafa - è giunto il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità di fronte alla creazione di un'altra catastrofe che spingerà l'intera regione in guerre senza fine".

 

 

Wsj: per l'Arabia il cessate il fuoco è centrale per la ‘normalizzazione’ con Israele

Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, ha detto al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dovrebbe essere raggiunto il prima possibile prima che siano possibili passi avanti nel processo di normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele. E' quanto riporta oggi il Wall Street Journal citando funzionari sauditi.
Bin Salman ha ricevuto lunedì scorso a Riad il segretario di Stato, con cui ha avuto circa due ore di colloquio.

 

Borrell: “Offensiva su Rafah sarebbe catastrofica”

"1,4 milioni di palestinesi si trovano attualmente a Rafah senza un posto sicuro dove andare, rischiando la fame. Le notizie di un'offensiva militare israeliana su Rafah sono allarmanti. Avrebbe conseguenze catastrofiche, peggiorando la già terribile situazione umanitaria e l'insopportabile bilancio dei civili". Così l'alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera, Joseph Borrell, su twitter commenta la richiesta di evacuazione di Rafah da parte di Israele e la possibilità di un'offensiva delle forze israeliane.

 

L'enorme manifestazione degli Houthi dello Yemen in favore dei palestinesi di Gaza

Più di 30 razzi lanciati oggi da Hezbollah in Libano verso Israele

Le sirene si sono attivate questa sera in Galilea, nel nord di Israele, a seguito del lancio di più di 30 razzi dal Libano. Lo riporta il Times of Israel aggiungendo che la maggior parte dei razzi sono stati abbattuti dal sistema di difesa missilistico Iron Dome o sono stati lasciati atterrare in aree aperte. Non si hanno notizie immediate di feriti o danni.
Questo è il secondo giorno consecutivo che una raffica di razzi così grande viene lanciata dal Libano verso Israele, in un ulteriore segnale di escalation. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità, affermando di aver lanciato decine di razzi Katyusha.
In un comunicato, il movimento sciita libanese ha affermato di aver preso di mira la base dell'Idf Kela sulle alture del Golan, sebbene le sirene suonassero a Kiryat Shmona - a circa 15 chilometri di distanza - e in altre comunità vicine.

 

Arrivati a Ciampino altri 10 bambini feriti di Gaza

Un nuovo gruppo di giovani feriti palestinesi bisognosi di cure, 10 bambini e ragazzi con i loro familiari, è giunto all'aeroporto di Ciampino dal Cairo con un C130 dell'Aeronautica militare. Ad accoglierli nello scalo, con addosso un pile dell'Unità di Crisi della Farnesina, Maria Tripodi, sottosegretario agli Affari Esteri, accompagnata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, alla guida del Comando operativo di vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa. 

 

Il Presidente della Knesset ha cancellato l'incontro con Guterres a New York

Il presidente della Knesset Amir Ohana ha annunciato di aver cancellato l'incontro con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che si sarebbe dovuto svolgere in giornata al Palazzo di Vetro a New York. "Volevo provare a persuaderlo, ma ieri - ha fatto sapere Ohana - ha di nuovo fatto appello ad Israele di fermare i combattimenti e lo ha criticato. Ci sono cause perse e linee rosse", ha aggiunto sottolineando di non voler riaccreditare Guterrres. Ohana è a New York per partecipare ad una Conferenza interparlamentare. 

Egitto: continua il lavoro con Washington per il cessate fuoco

"Il lavoro congiunto tra Il Cairo e Washington continua per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza". Lo rende noto l'ufficio del presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. Nella nota del Cairo rilanciata dai media israeliani si legge anche che "l'Egitto ha aperto il valico di Rafah dal primo momento senza condizioni o restrizioni e ha mobilitato una grande quantita' di aiuti umanitari. Abbiamo fatto pressioni su tutte le parti interessate affinche' portassero gli aiuti nella Striscia".

L'Egitto rafforza la sicurezza al varco di Rafah per impedire sconfinamenti

Fonti locali e testimoni oculari hanno rivelato che nuove forze di sicurezza egiziane sono arrivate al varco di Rafah con la Striscia di Gaza per proteggere ulteriormente il confine, dove, a solo un paio di chilometri, sono ammassati quasi due milioni di palestinesi spinti a sud dai bombardamenti israeliani, giunti ormai appena oltreconfine. Le fonti hanno aggiunto che circa 40 veicoli della polizia e della sicurezza si sono spostati da Al-Arish a Rafah per proteggere il confine, innalzare la recinzione che separa da Gaza e rinforzarla con filo spinato per impedire qualsiasi tentativo di sconfinamento. 

Il ministero degli Esteri chiede all'Onu maggiore chiarezza sulle indagini sull'Unrwa

Israele ha definito la creazione da parte delle Nazioni Unite di un gruppo di revisione indipendente all'interno dell'Agenzia per i rifugiati palestinesi (Unrwa) "un passo positivo, anche se atteso da tempo". "Il gruppo di revisione dovrebbe includere istituti di ricerca con esperienza professionale rilevante che includa l'antiterrorismo, la sicurezza e le procedure di controllo", ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri, aggiungendo che anche rappresentanti dei Paesi donatori, così come esperti israeliani, dovrebbero essere inclusi nel panel. Il comunicato afferma che il mandato del comitato "dovrebbe essere definito in termini più chiari per quanto riguarda la necessità di prevenire l'impiego di membri di gruppi terroristici nelle fila dell'organizzazione e di garantire che le strutture dell'organizzazione non vengano utilizzate per scopi terroristici". "Israele si aspetta che il comitato indaghi anche sull'incitamento alla violenza e all'antisemitismo nel sistema educativo dell'Unrwa, nei libri di testo e da parte degli insegnanti, prima e dopo il massacro del 7 ottobre", si legge sempre nella nota.

Il ministro degli Esteri iraniano è a Beirut: "Continueremo a sostenere Hezbollah"

 Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, dopo essere arrivato a Beirut, ha promesso che Teheran continuerà a sostenere il gruppo militante Hezbollah, affermando che la sicurezza del Libano influisce su quella dell'Iran e dell'intera regione. Il ministro è stato accolto dai rappresentanti degli Hezbollah libanesi, di Hamas e della Jihad islamica palestinese. L'Iran, uno dei principali sostenitori dei gruppi militanti, ha chiesto agli Stati Uniti di fare pressione su Israele affinché interrompa la sua offensiva nella Striscia di Gaza. Hezbollah ha iniziato gli attacchi lungo il confine del Libano con Israele l'8 ottobre, dopo 17 anni di relativa calma, il giorno dopo che Hamas ha lanciato il suo attacco al sud di Israele. Funzionari di Hezbollah hanno detto che smetteranno di copire le postazioni militari israeliane quando finirà la guerra di Israele a Gaza. "Hezbollah e la resistenza in Libano hanno svolto con coraggio e saggezza il loro ruolo deterrente ed efficace", ha detto Amirabdollahian ai giornalisti all'aeroporto internazionale Rafik Hariri di Beirut. L'Iran continuerà "il suo forte sostegno alla resistenza in Libano", ha aggiunto. Amirabdollahian incontrerà funzionari libanesi e terrà colloqui con il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah.

Egitto: bene Biden, ora il cessate il fuoco

La presidenza egiziana si dice d'accordo con le dichiarazioni di ieri del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla risposta esagerata di Israele e rinnova la richiesta del cessate il fuoco. L'Egitto puntualizza anche che il valico di Rafah, tra Egitto e Gaza, è stato sempre aperto dal lato egiziano fin dall'inizio del conflitto, "e senza restrizioni", mentre "i ripetuti bombardamenti israeliani sul lato palestinese del valico, verificatisi quattro volte, stanno impedendo la consegna degli aiuti". "L'Egitto e gli Stati Uniti - si afferma nella nota della presidenza egiziana - stanno lavorando a stretto contatto per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, imporre una tregua umanitaria e consentire il rapido ingresso di aiuti umanitari nell'enclave assediata. I due Paesi condividono inoltre una posizione comune sul rifiuto dello sfollamento forzato e sull'importanza di stabilire pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente". "La Presidenza - aggiunge la nota - sottolinea che l'Egitto ha aperto da parte sua il valico di Rafah senza restrizioni né condizioni dall'inizio della crisi. L'Egitto ha anche mobilitato grandi quantità di aiuti umanitari, sia dall'interno dell'Egitto che da altri Paesi attraverso l'aeroporto El Arish". "L'Egitto - prosegue - ha esercitato una pressione significativa su tutte le parti coinvolte affinché si consentisse l'ingresso di questi aiuti a Gaza. Tuttavia, i ripetuti bombardamenti israeliani sul lato palestinese del valico, verificatisi quattro volte, hanno impedito la consegna degli aiuti". Il sito Ahram online ricorda, in calce alla nota della presidenza, che Biden avrebbe affermato giorni fa che il presidente egiziano Abdel-Fattah El-Sisi "non voleva aprire il valico per far entrare materiale umanitario", affermando di essere stato lui ad insistere per la sua apertura, tesi che la nota della presidenza smentisce recisamente.

Ong: attacco con droni sull'aeroporto di Damasco

Due droni militari hanno attaccato oggi l'area dell'aeroporto di Damasco, in Siria. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui i velivoli armati sono provenuti da Israele, sorvolando le Alture contese del Golan. Non si hanno al momento ulteriori dettagli. La tv governativa siriana afferma dal canto suo che l'artiglieria anti-aerea siriana si è attivata per abbattere i droni. Da più di 10 anni l'aviazione israeliana attacca periodicamente obiettivi iraniani e filo-iraniani in Siria. Un'attività che si è intensificata da ottobre scorso dopo lo scoppio della guerra in Medio Oriente.

Netanyahu: bisogna eliminare 4 battaglioni Hamas a Rafah

"Non è possibile raggiungere gli obiettivi della guerra per l'eliminazione di Hamas e al tempo stesso lasciare 4 suoi battaglioni a Rafah". Lo ha detto, secondo il suo ufficio, il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo che "è chiaro che una operazione potente a Rafah obbliga allo sgombero dei civili dalle zone di combattimento". Serve - ha spiegato - un "doppio piano": uno per l'eliminazione dei battaglioni di Hamas, l'altro per l'evacuazione della popolazione civile.

Netanyahu ordina di preparare piani di evacuazione dei civili da Rafah

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ordinato all'apparato di difesa di preparare i piani per evacuare i civili dall'area di Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier, citato dai media.

Summit arabo a Riad: occorrono "passi irreversibili" per uno Stato palestinese

I ministri arabi riuniti ieri a Riad, in Arabia Saudita, per discutere della guerra nella Striscia di Gaza, hanno sottolineato "la necessità" di porre fine al conflitto, arrivando a "un cessate il fuoco immediato e completo", e hanno rimarcato "l'importanza di intraprendere passi irreversibili per attuare la soluzione dei due Stati e riconoscere lo Stato di Palestina nei confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale". Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa saudita Spa, il vertice, ospitato dal ministro degli Esteri saudida Faisal bin Farhan, ha visto la partecipazione dei ministri degli Esteri di Emirati arabi uniti, Qatar, Giordania ed Egitto e del Segretario del Comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e ministro degli Affari Civili palestinese, Hussein AlSheikh. I ministri hanno quindi "espresso il loro sostegno all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), invitando tutti i suoi sostenitori a fare la propria parte per supportare gli sforzi umanitari per i rifugiati palestinesi".

Forze di difesa israeliane: intercettato un "obiettivo sospetto" al largo di Haifa

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver intercettato  un "obiettivo aereo sospetto" al largo della città portuale settentrionale di Haifa, in un clima di alta tensione lungo la frontiera con il Libano. I porti marittimi di Haifa e Ashdod sono porte cruciali per il commercio israeliano. Un portavoce militare israeliano ha dichiarato che l'obiettivo non ha causato danni o feriti. "Non posso confermare quanto fosse esattamente vicino al porto, ma il fatto che, secondo il protocollo, non siano state suonate sirene significa che era abbastanza lontano", ha detto il portavoce, rifiutandosi di dire se l'obiettivo o la sua fonte fossero stati identificati.

Il governo iraniano: stabilità nel Mar Rosso solo con la fine della guerra a Gaza

Solo con la fine degli attacchi a Gaza si potranno creare le condizioni adatte per ripristinare la stabilità nel Mar Rosso. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri dell'Iran, Ali Bagheri Kani, in riferimento agli attacchi degli Houthi yemeniti, sostenuti da Teheran, contro le navi commerciali nel Mar Rosso. Teheran ritiene che gli attacchi di Israele contro Gaza dovrebbero finire il prima possibile, ha aggiunto Bagheri Kani, come riferisce Irna, parlando con l'omologo cinese Ma Zhaoxu durante una visita a Pechino.

Egitto: a noi proviene l'80% degli aiuti a Gaza

"L'80% degli aiuti che arrivano alla Striscia di Gaza provengono dall'Egitto" che "fin dall'inizio" del conflitto nella Striscia "ha aperto il valico di Rafah senza condizioni ne' restrizioni". Lo ha sottolineato la presidenza egiziana in un comunicato. "Ogni tentativo o sforzo di rimuovere i palestinesi dalle loro terre fallira', l'unica soluzione alla situazione attuale e' due Stati e la creazione di uno Stato palestinese indipendente", ha aggiunto Il Cairo. 

Mezzaluna rossa: irruzione delle forze israeliane nell'ospedale al-Amal di Khan Younis

Le forze israeliane avrebbero fatto irruzione nella sede della Mezzaluna Rossa Palestinese nell'ospedale al-Amal di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, da giorni sotto assedio. Lo ha riferito la Mezzaluna rossa sui social network, senza finora pubblicare immagini o video.

Le Forze di difesa israeliane dicono di avere trovato un lanciarazzi di Hamas vicino a un asilo e a una moschea (Video)

L'esercito israeliano ha reso noto che le sue truppe, operanti nel sud di Gaza a Khan Younis, hanno localizzato un lanciarazzi di Hamas vicino a un asilo nido e ad una moschea. Secondo l'Idf, il lanciarazzi, armato di proiettili e puntato contro Israele, è stato successivamente distrutto. I soldati hanno anche scoperto un tunnel di Hamas sotto un impianto idrico a Khan Younis. All'interno del tunnel sono stati uccisi due militanti di Hamas. (video: IDF)

Forze di difesa israeliane: ci prepariamo a un'offensiva nel sud del Libano

Le forze armate israeliane (Idf) stanno continuando "a prepararsi per l'espansione della guerra e andare all'offensiva" contro Hezbollah. Lo ha affermato il capo del Comando Nord, il generale Ori Gordin, incontrando i sindaci e i leader delle comunità evacuate nel nord di Israele per discutere della situazione della sicurezza lungo il confine con il Libano. L'obiettivo dell'esercito è "cambiare la situazione della sicurezza nel nord in modo da consentire ai residenti di tornare sani e salvi in sicurezza", ha assicurato Gordin. Dopo l'avvio della guerra a Gaza, circa 80.000 persone sono state sfollate dal nord di Israele a causa del lancio di missili da parte di Hezbollah dal sud del Libano. 

Hamas chiede mille camion di aiuti al giorno nel nord di Gaza

Il governo di Hamas a Gaza ha chiesto che ogni giorno 1.000 camion di aiuti umanitari possano accedere al nord della Striscia. Lo riferiscono i media in lingua araba. "Chiediamo immediatamente l'ingresso di 1.000 camion al giorno nel nord di Gaza finché non si sarà ripresa dalla carestia e dalle sue conseguenze", ha affermato Hamas. L'ufficio stampa governativo di Hamas a Gaza sostiene che questa quantità di aiuti è necessaria perché "la carestia nel nord di Gaza sta peggiorando" a seguito delle azioni americane e israeliane. Si ritiene che ci siano dai 300.000 ai 400.000 palestinesi che vivono ancora nel nord di Gaza, di cui l'Idf ha ordinato l'evacuazione all'inizio della guerra.

Forze di difesa israeliane: continua l'operazione a Khan Younis

L'esercito israeliano continua ad operare nella zona di Khan Yunis nel sud della Striscia con "raid mirati su strutture terroristiche" e combattimenti con i miliziani di Hamas. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "i soldati hanno localizzato postazioni di lancio collocate accanto ad un asilo e una moschea". "Le rampe di lancio, cariche e destinate al territorio israeliano - ha continuato la stessa fonte - sono state distrutte". Scoperto anche "l'imbocco di un tunnel" che si estendeva all'interno "di un impianto idrico civile". 

Difesa israeliana: informati gli Stati Uniti delle prossime operazioni nella Striscia

 Israele ha informato gli Usa "della pianificazione di operazioni mirate in altre aree di Gaza". Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa israeliano dando conto di un colloquio della notte scorsa tra il ministro Yoav Gallant e il suo omologo Lloyd Austin. Gallant ha ribadito la volontà di raggiungere "gli obiettivi della guerra, la distruzione di Hamas, la liberazione degli ostaggi". Ha illustrato a Austin "gli sviluppi della guerra" contro Hamas e le operazioni dell'Idf sopra e sotto terra, con i principali sforzi a sud di Gaza". Gli Usa hanno definito l'operazione a Rafah un "disastro", spiegando di non conoscere questo piano. Gallant ha poi discusso con Austin "le recenti scoperte" dei soldati israeliani nella Striscia, "inclusi i tunnel terroristici dove erano stati tenuti degli ostaggi, le scorte di armi e i fondi trasferiti dall'Iran direttamente alla leadership di Hamas".

Unicef: migliaia di bambini a rischio con l'escalation a Rafah

 L'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) ha invitato tutte le parti ad astenersi da un'escalation militare a Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza, avvertendo che ci sono più di 600mila bambini nella zona, alcuni dei quali sono stati sfollati più di una volta da quando la guerra è iniziata quattro mesi fa.
Il direttore esecutivo dell'Unicef, Catherine Russell, ha affermato in una dichiarazione giovedì scorso che l'escalation militare a Rafah segnerebbe "un'altra svolta devastante in una guerra" che ha ucciso oltre 27mila persone secondo i funzionari sanitari di Gaza. Secondo lei, questo potrebbe causare altre migliaia di morti a causa della violenza o della mancanza di servizi essenziali, e ostacolare ulteriormente l'assistenza umanitaria. "Abbiamo bisogno che gli ultimi ospedali, rifugi, mercati e sistemi idrici rimasti a Gaza restino funzionanti", ha affermato Russell. "Senza di loro, la fame e le malattie saliranno alle stelle, uccidendo più bambini". Più della metà dei 2,3 milioni di abitanti della Striscia di Gaza sono fuggiti a Rafah, obbedendo agli ordini di evacuazione israeliani mentre l'offensiva di terra dell'esercito si espande. Gli ordini di evacuazione coprono ora due terzi della Striscia di Gaza. Russell ha fatto appello a tutte le parti in conflitto affinché rispettino gli obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario, che include la massima attenzione nel risparmiare i civili e le infrastrutture civili.

L'agenzia siriana Sana: missili israeliani su Damasco

Le difese aeree siriane sono state attivate contro "obiettivi ostili" vicino a Damasco. È quanto reso noto dall'agenzia di stampa siriana Sana secondo la quale si tratta di un attacco israeliano. L'emittente radiofonica Sham F Am ha riferito di esplosioni nella zona di Damasco, mentre il sito d'informazione Kol Habira, vicino all'opposizione, ha parlato dell'attivazione della "difesa aerea contro missili che sembrano israeliani".

Israele, i familiari degli ostaggi chiedono incontro con il Gabinetto di guerra

L'associazione che riunisce i famigliari dei sequestrati a Gaza ha chiesto un incontro con il gabinetto di guerra israeliano alla luce di "una serie di eventi e commenti che sollevano domande difficili relative al suo impegno a liberare gli ostaggi". "Le famiglie chiedono di sapere se il governo è ancora impegnato a liberare gli ostaggi o se l'autorità di negoziare deve essere trasferita ad altri partiti che si considerano impegnati a salvare loro la vita", si legge in una nota. Ieri sera manifestanti si sono riuniti a Tel Aviv chiedendo al governo di raggiungere un accordo per il ritorno a casa dei 136 ostaggi ancora nelle mani di Hamas nella Striscia. Parallelamente, si è svolto a Gerusalemme, di fronte al complesso del governo, un raduno organizzato da diversi gruppi di destra contro i negoziati con il Movimento islamico per il rilascio dei sequestrati.

Al-Arabiya: il Qatar sta lavorando con gli Usa a un piano per espellere i leader di Hamas

 Usa e Qatar starebbero lavorando a un piano comune per espellere i leader di Hamas da Doha, secondo quanto riferisce il network saudita al-Arabiya. In Qatar ci sono sia il leader politico della fazione islamica Ismail Haniyeh sia  esponenti di primo piano come Mussa Abu Marzuk e Khaled Mashal. Al-Arabiya non ha tuttavia fornito altri dettagli sul piano e la notizia non è al momento da altre fonti. 

Israele, nuova protesta a Kerem Shalom contro gli aiuti a Gaza

Decine di manifestanti hanno bloccato il percorso dei camion diretti a Gaza dal valico israeliano di Kerem Shalom, anche se oggi non è previsto alcun passaggio di aiuti umanitari nell'enclave palestinese. Lo hanno riferito i media aggiungendo che ci sono trattative con le forze di polizia per lasciare l'area, che  è stata dichiarata zona militare chiusa. La protesta, che si svolge da giorni, è organizzata dal gruppo 'Tzav 9', di cui fanno parte esponenti dell'estrema destra religiosa.

Israele, nessuno dal Gabinetto di guerra al Cairo? Le famiglie degli ostaggi chiedono spiegazioni

Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani a Gaza ha chiesto un incontro urgente al Gabinetto di guerra chiedendo spiegazioni sulla notizia - non confermata al momento ufficialmente - sul fatto che abbia scelto di non inviare al Cairo una delegazione per ulteriori negoziati sull'accordo sui rapiti.  Il Forum ha denunciato che "domande difficili sorgono  circa l'impegno del Gabinetto per il rilascio degli ostaggi".

ActionAid: "Cibo a Gaza scarseggia, persone mangiano erba"

Il cibo sta diventando così scarso a Gaza che le persone ricorrono a mangiare erba. Lo ha denunciato l'organizzazione benefica ActionAid. "Ogni singola persona a Gaza adesso soffre la fame, e le persone hanno solo da 1,5 a 2 litri di acqua non sicura al giorno per soddisfare tutti i loro bisogni", ha affermato ActionAid in una dichiarazione pubblicata oggi, avvertendo che l'intensificazione degli attacchi a Rafah avrebbe "conseguenze disastrose". Riham Jafari, coordinatore della difesa e delle comunicazioni di ActionAid Palestine, ha affermato che l'organizzazione è "profondamente preoccupata" per le notizie di una potenziale invasione di terra a Rafah e dell'aumento degli attacchi aerei sull'area. "Cerchiamo di essere assolutamente chiari: qualsiasi intensificazione delle ostilità a Rafah, dove si rifugiano più di 1,4 milioni di persone, sarebbe assolutamente disastrosa", ha affermato.

Jafari ha chiesto "se l'ultimo luogo presumibilmente sicuro rimasto nella Striscia venisse attaccato… dove diavolo dovrebbe andare la popolazione esausta e affamata di Gaza?". "Le persone sono così disperate che mangiano erba nell'ultimo tentativo di scongiurare la fame. Nel frattempo infezioni e malattie dilagano in queste condizioni di sovraffollamento", ha sottolineato, "L'unica cosa che impedirà a questa situazione di andare ulteriormente fuori controllo è un cessate-il-fuoco immediato e permanente: è l'unico modo per impedire che altre vite siano perse e per consentire l'ingresso nel territorio di aiuti salvavita sufficienti".

L'organizzazione benefica ha affermato che qualsiasi attacco "causerebbe senza dubbio un numero elevato di vittime e renderebbe la distribuzione degli aiuti ancora più difficile", dato che l'area ora ospita più di 1,4 milioni di persone, ovvero più di cinque volte la sua popolazione abituale.

Erdogan: "Il mondo non ignori i crimini di Israele"

"Stiamo compiendo intensi sforzi per garantire che i crimini contro l'umanità commessi da Israele e la guerra non vengano ignorati sull'arena internazionale". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu. "Stiamo portando avanti la nostra diplomazia affinché i Paesi islamici possano reagire e agire insieme contro l'oppressione di Israele a Gaza", ha aggiunto il leader turco. "La nostra lotta andrà avanti fino a che non sarà creato uno Stato palestinese indipendente, con una sovranità e integrità territoriale e Gerusalemme come sua capitale, in base ai confini del 1967", ha detto Erdogan.

Wafa. "Almeno 12 morti in raid Israele su Rafah e Zawayda"

Almeno 8 persone, fra cui 3 bambini, sono rimasti uccisi e altre 18 ferite da attacchi israeliani contro due case a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza al confine con l'Egitto, secondo quanto scrive l'agenzia palestinese Wafa, che dà conto anche di altri 4 morti e diverse feriti nel bombardamento di un asilo occupato da sfollati nella città di Zawayda, nel centro della Strsicia. Secondo il ministero della Salute di Hamas, citato da Wafa,il totale delle vittime palestinesi - senza distinguere fra civili e combattenti - dal 7 ottobre è salito ad almeno 27.840 morti e oltre 67.300 feriti.

israele: "Informati gli Usa sulle operazioni in altre aree di Gaza"

Israele ha informato gli Usa "della pianificazione di operazioni mirate in altre aree diGaza". Lo ha fatto sapere il ministero della difesa israeliano dando conto di un colloquio della notte scorsa tra il ministro Yoav Gallant e il suo omologo Lloyd Austin. Gallant ha ribadito la volontà di raggiungere "gli obiettivi della guerra, la distruzione di Hamas, la liberazione degli ostaggi". Ha illustrato a Austin "gli sviluppi della guerra" contro Hamas e le operazioni dell'Idf sopra e sotto terra, con i principali sforzi a sud di Gaza". Gli Usa hanno definito l'operazione a Rafah un "disastro", spiegando di non conoscere questo piano.

Manifestanti a valico Nitzana per bloccare aiuti a Gaza

Decine di persone si sono radunate al valico di Nitzana, tra Israele ed Egitto, per cercare di impedire l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. "Le centinaia di camion di aiuti e rifornimenti destinati all'organizzazione terroristica Hamas non entreranno da qui oggi. Siamo orgogliosi e commossi che la determinazione delle persone stia vincendo. Nessun aiuto arriverà fino al ritorno dell'ultimo degli ostaggi", ha fatto sapere il gruppo di attivisti Tzav 9.

Medici senza frontiere: "A Rafah manca l'acqua, condizioni di vita disperate"

''A Rafah manca l'acqua''. Lo scrivono Medici  Senza Frontiere (Msf) in un aggiornamento sulla situazione umanitaria  a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, mettendo in luce in  particolare le difficoltà legate all'approvvigionamento d'acqua pulita. ''La popolazione a Rafah fatica a trovare acqua pulita per  bere, cucinare o lavarsi. Le condizioni di vita delle persone a sud  della Striscia sono disperate a causa del sovrappopolamento e della mancanza di acqua pulita, servizi igienici, docce e fognature. Il  tutto è aggravato dalle temperature invernali'', sottolinea lo staff  di Msf. Inoltre dall'inizio della guerra a Gaza sono poche le  infrastrutture che sono state risparmiate dai bombardamenti, comprese le tubature dell'acqua. Secondo l'Unicef almeno la metà delle strutture idriche e igienico-sanitarie a Gaza sono state distrutte o danneggiate, mentre l'Unrwa riporta che circa il 70% della popolazione di Gaza beve acqua con alti livelli di salinizzazione o contaminata.

A Rafah, spiega l'organizzazione, centinaia di persone di tutte le età si mettono in fila per prendere acqua a Rafah, la maggior parte di  loro tiene in mano taniche da 40 litri. Alcuni di loro vivono in tende vicine al camion dell'acqua che ha attirato la folla in questo punto  di Rafah, altri vivono in rifugi lontani anche diversi chilometri e si sono portati sedie a rotelle, carrelli a mano, carrelli della spesa e  anche passeggini per portare l'acqua ai loro rifugi. ''Un uomo non  vedente è venuto con la sua giovane figlia, la ragazza fa strada  mentre suo padre porta l'acqua. Hanno camminato due chilometri per  arrivare qui, dal momento che non c'è acqua pulita in Al-Mawasi,  l'area sulla costa in cui vivono'', scrive Msf nel suo aggiornamento.

Ministro degli esteri iraniano in Libano, per incontrare “i leader politici e della resistenza”

Visita in Libano oggi per il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. Lo ha annunciato con un tweet l'ambasciatore iraniano a Beirut Mojtaba Amani affermando che il ministro avrà ''incontri importanti''. Secondo quanto riporta  l'agenzia di stampa semi ufficiale iraniana Tasnim, il capo della  diplomazia di Teheran incontrerà ''alti funzionali libanesi e leader  dei gruppi di resistenza'' per discutere con loro di ''varie questioni regionali''.  A novembre Amirabdollahian aveva incontrato in Libano il leader di  Hezbollah Hassan Nasrallah e alti funzionari di Hamas per discutere  della guerra in corso nella Striscia di Gaza.

Hamas: a Gaza bilancio vittime sale a 27.94

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza nelle mani di Hamas ha aggiornato il bilancio dei morti dall'inizio del conflitto, poco più di 4 mesi fa: sono morte almeno 27.947 persone, 107 delle quali nelle ultime 48 ore. I feriti ammontano a 67.459.

Yemen: nuovi raid Usa su obiettivi Houthi

Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno condotto sette attacchi di "autodifesa" contro quattro navi di superficie senza pilota Houthi e sette missili da crociera mobili antinave che erano pronti per essere lanciati contro navi nel Mar Rosso, dicono le forze armate statunitensi. "Il CENTCOM ha identificato questi missili e USV (navi di superficie senza pilota) nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e ha stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi della marina statunitense e le navi mercantili nella regione", afferma il Comando Centrale degli Stati Uniti in una dichiarazione su X. Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, che controllano le zone più popolose dello Yemen, hanno lanciato nelle ultime settimane un'ondata di droni e missili contro navi commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, definendola una risposta alle operazioni militari israeliane a Gaza.

Casa Bianca: "Non sosteniamo estensione operazioni Idf a rafah'

Gli Stati Uniti "non sostengono l'estensione delle operazioni militari dell'esercito israeliano nella città di Rafah", nel sud della Striscia di Gaza,  poiché rappresenterebbe "un disastro" per i palestinesi che si trovano in questa zona, dove si trovano migliaia di sfollati provenienti da  luoghi precedentemente evacuati e costantemente bombardati. Lo ha  dichiarato il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca,  John Kirby.       

"Più di un milione di palestinesi sono rifugiati a Rafah e dintorni. È lì che è stato detto loro di andare, quindi ci sono molti sfollati -  ha affermato Kirby in una conferenza stampa - L'esercito israeliano ha l'obbligo speciale, quando conduce le operazioni, di "assicurarsi di  tenere conto la protezione dei civili innocenti, in particolare di  quelli che sono stati spinti a sud dalle operazioni più a nord".        

Israele ha annunciato che intende espandere la lotta contro Hamas  nella zona di Rafah, nel sud del Paese, un'area ad alta densità di  popolazione. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha  indicato la scorsa settimana - e lo ha ribadito all'inizio di questa - che l'esercito israeliano avrebbe raggiunto "luoghi dove non avevano  ancora" combattuto, sia nel centro che nel sud dell'enclave.  "Soprattutto nella roccaforte degli ultimi militanti di Hamas rimasti  a Rafah".

Avital: "La sinistra israeliana ha perso contatto con gente. Questo governo punta al fascismo"

"Questo governo per anni ha diviso il Paese mettendoci gli uni contro gli altri, e principalmente attaccando la sinistra. In Knesset ci chiamava traditori, non patrioti. Essere di sinistra diventò una parola negativa. Diceva persino che noi avevamo il look dei nemici. Ha creato una frattura nella società". Così alla Stampa Colette Avital, diplomatica, militante del Labour, dieci anni membro della Knesset parlando del governo Netanyahu.   

"Ma al di là di questo - aggiunge - c'è la sua idea di una portare avanti una riforma onnicomprensiva per cambiare completamente il sistema di governo di questo paese. Trasformando Israele in una nazione fascista. Fascista nel senso che lui e il suo partito, ma specie lui, devono avere ogni potere". Alla domanda se ci sia stata anche una loro responsabilità nel farli arrivare al potere, Avital risponde: "Forse. Per lungo tempo i nostri principi sono stati corretti ma non abbiamo saputo come condividerli con la gente, come parlare al popolo che avremmo potuto o dovuto aiutare a cambiare. Io credo che dobbiamo cambiare i nostri modi, e il tipo di dialogo. Noi appariamo loro come una élite e il popolo non ama le élite. Io credo che élite sia cercare di esser il meglio nelle nostre professioni - non parlo di élite del denaro. Ma con chiunque parli, le élite non sono amate".

Media: analisi Dna Israele su 350 corpi a Gaza

Israele ha esaminato più di 350 corpi presi a Gaza per accertarsi che non fossero quelli degli ostaggi rapiti da Hamas e di cui ancora oltre 130 sono nella Striscia. Lo ha sostenuto la tv Kan aggiungendo che l'esame -tramite dna - è avvenuto all'Istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv. Una volta completate le analisi, che non hanno dato indicazioni positive, Israele ha riconsegnato i corpi a Gaza per la sepoltura

Video. Colpiti mentre prestavano aiuto, il drammatico video dei volontari della Mezzaluna Rossa

Sangue, grida, due uomini feriti e sotto shock mentre per un terzo non c'è nulla da fare. Sono le immagini di quanto è accaduto ad un'autoambulanza palestinese finita nel mirino del fuoco israeliano.

Yemen, Usa: 7 attacchi contri droni e missili Houthi

Le forze del Comando centrale (Centcom) degli Stati Uniti hanno condotto ieri in Yemen sette attacchi di "autodifesa" contro quattro droni marini e sette missili da crociera mobili antinave Houthi che erano pronti per essere lanciati nel Mar Rosso. Lo afferma lo stesso Centcom in un post sul suo account X, confermando notizie dei media vicini ai ribelli filoiraniani yemeniti.

Libano, Israele: "Pronti a schierare centinaia di caccia"

L'aeronautica militare israeliana ha dichiarato che le decine di suoi aerei schierati sul Libano potrebbero "trasformarsi in centinaia" pronte a operare "entro pochi minuti".  

"Le decine di aerei che operano attualmente nei cieli del Libano sono solo una parte delle nostre capacità: una volta dato l'ordine, la mia intenzione è che queste decine diventino centinaia di aerei in grado di eseguire tutte le missioni in pochi minuti dal lancio di operazioni nei cieli del Libano", ha detto il generale maggiore Tomer Bar citato dai media internazionali

Media: 4 morti in raid Israele su asilo a Zawayda

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che quattro persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito un asilo occupato da sfollati nella città di Zawayda, nel centro della Striscia di Gaza.

Bombe israeliane su Rafah, almeno 8 morti e 18 feriti

Almeno 8 persone sono state uccise e altre 18 ferite da attacchi israeliani contro due case a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove centinaia di migliaia di sfollati hanno cercato rifugio dai combattimenti e dai bombardamenti. Lo riferisce l'emittente araba Al Jazeera.

L'intelligence americana: "Israele non è vicino a eliminare Hamas"

L'Intelligence americana ha riferito al Congresso che Israele ha indebolito le capacità di Hamas ma non è vicina all'eliminazione del gruppo. 
Lo riporta il New york Times citando alcune fonti, secondo le quali i funzionari americani hanno sollevato dubbi sulla distruzione o eliminazione di Hamas come obiettivo realistico.

USA: "Non sosterremo" un'operazione militare di Israele a Rafah

Gli Stati Uniti non sosterranno un'operazione militare di Israele a Rafah, la località nel Sud della Striscia di Gaza, dove in questo momento sono rifugiati un milione di palestinesi. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby: "La nostra opinione è che qualsiasi grande operazione militare a Rafah in questo momento e in queste circostanze", senza la dovuta considerazione per la sicurezza dei palestinesi sfollati, "sarebbe un disastro e non la sosterremmo". 

Guterres: "A Gaza serve cessate il fuoco e rilascio immediato di tutti gli ostaggi"

"A Gaza la situazione continua a peggiorare. Metà della popolazione della Striscia è ora stipata a Rafah, che è gravemente minacciata. Non hanno nessun posto dove andare. Non hanno casa e non hanno speranza. Tutto ciò sottolinea la necessità del pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili e la garanzia che i loro bisogni essenziali siano soddisfatti!. 

"La necessità di un cessate il fuoco umanitario immediato, la necessità del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e di passi reali, visibili e concreti verso una soluzione a due Stati". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, parlando ai giornalisti. "Le ripetute ostilità sanguinose e decenni di tensioni e occupazione non sono riusciti a garantire uno Stato ai palestinesi, né sicurezza agli israeliani - ha aggiunto - In Medio Oriente e nel mondo abbiamo bisogno di pace in tutti i sensi".

Inviato Onu: "Un'offensiva di Israele a Rafah sarebbe catastrofica"

Il massimo inviato delle Nazioni Unite per il Medioriente ha messo in guardia dalle conseguenze "catastrofiche" di un'offensiva israeliana nella città meridionale di Gaza, Rafah, che taglierebbe l'unico punto di ingresso funzionante per gli aiuti umanitari. 

Tor Wennesland ha dichiarato durante una conferenza stampa delle Nazioni Unite che sono in corso intense discussioni tra Israele ed Egitto su ciò che può essere fatto lungo il Corridoio Philadelphia, una minuscola zona cuscinetto al confine di Gaza con l'Egitto. Il corridoio è smilitarizzato secondo i termini dell'accordo di pace israelo-egiziano del 1979. 

Il mese scorso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas continua a contrabbandare armi al di là del confine, affermazione che l'Egitto nega con veemenza, e che la guerra non potrà finire "finché non chiuderemo questa breccia", riferendosi al corridoio. Wennesland ha detto di non vedere altro modo per uscire da questa disputa se non quello di far sedere e far parlare le due parti, aggiungendo di essere certo che la questione era all'ordine del giorno della recente visita del segretario di Stato americano Antony Blinken al Cairo e dei colloqui in corso in Israele.

Libano, Sky News Arabia: un comandante di Hezbollah ucciso in un attacco israeliano

Un comandante regionale di Hezbollah è stato ucciso in un attacco israeliano nel sud del Libano. E' quanto ha riferito Sky News Arabia, precisando che si tratta di Abbas Al-Debs, soprannominato Hajj Abdullah. L'uomo sarebbe stato colpito da un drone mentre si trovava in auto nella citta' di Nabatieh. Secondo fonti citate dall'emittente emiratina, il bilancio del raid è di un morto e un ferito.

L'Onu: la creazione di zone cuscinetto a Gaza è un crimine di guerra

La distruzione da parte di Israele di tutti gli edifici palestinesi lungo il confine di Gaza con l'obiettivo di creare una "zona cuscinetto" è un crimine di guerra. E' quanto denunciato dall'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, Volker Turk. "La vasta distruzione di proprietà da parte di Israele, non giustificata da necessità militari e portata avanti illegalmente e sfrenatamente, costituisce una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra e un crimine di guerra", ha sottolineato in una nota.