La guerra di Gaza, giorno 137

Israele: "A Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas"

Il Programma alimentare mondiale sospende la distribuzione di aiuti nel nord della Striscia. Negoziati al Cairo, c'è Haniyeh, leader di Hamas. Cessate il fuoco, all'Onu gli Usa mettono il veto alla risoluzione araba e ne annunciano una loro
 Israele: "A Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas"
ANGELA WEISS / AFP
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vota sulla guerra tra Israele e Hamas, presso la sede delle Nazioni Unite a New York il 20 febbraio 2024

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme:"Il problema principale a Gaza è la mancanza di viveri"

"In questo momento, il problema principale a Gaza è la mancanza di viveri. Ci sono circa duemilioni di persone, prima della guerra entravano a Gazacentinaia di camion, ogni giorno, per portare viveri: in questo momento sono poche decine i camion che riescono a entrare. Il problema dei viveri sta diventando il problema principale.Viveri, acqua e medicinali". L'ha spiegato, stasera in Duomo a Lodi, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. "E emerge l'odio profondo che si respira in tutto il Paese - ha continuato il patriarca - nessuno più si fida dell'altro. L' altro viene deumanizzato. Anche il dialogo interreligioso tra cristiani, ebrei e musulmani è in crisi in Terrasanta. Non ci si riesce più a incontrare. Ciascuno è chiuso dentro la propria comunità e parla alla propria comunità e non si riesce ad avere incontri gli uni con gli altri".

Abu Mazen gettyimages
Abu Mazen

Il presidente palestinese Abu Mazen: "Con il veto gli Usa complici del genocidio a Gaza"

Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen ha condannato il veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza per un cessate il fuoco a Gaza. Ladecisione "dà un altro via libera allo Stato occupante israeliano per continuare la sua aggressione contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza e portare a termine il suosanguinoso attacco a Rafah" e "rende gli Stati Uniti complici del crimine di genocidio, di pulizia etnica e dei crimini di guerra commessi dalle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania", si legge in una nota dell'ufficio di Abu Mazen, ripresa da Haaretz.

Israele. "Mi sveglio e lui non c'è", il racconto di due donne, due madri (Video)

L’agenzia ONU World Food Programme sta sospendendo le consegne di aiuti alimentari salvavita nel nord di Gaza a causa di mancanza di sicurezza nella distribuzione

In una nota l’agenzia ONU World Food Programme (WFP) annuncia che sta sospendendo le consegne di aiuti alimentari salvavita nel nord di Gaza finché non ci saranno le condizioni per distribuzioni sicure. La decisione di sospendere le consegne nel nord della Striscia di Gaza non è stata presa alla leggera, perché sappiamo che ciò significa un ulteriore peggioramento della situazione e che sempre più persone rischieranno di morire di fame. Il WFP è profondamente impegnato a raggiungere urgentemente le persone disperate in tutta Gaza, ma è necessario garantire la sicurezza necessaria per fornire aiuti alimentari essenziali - e per le persone che li ricevono.

Le consegne al nord erano riprese domenica, dopo una sospensione di tre settimane dovuta a dei colpi contro un camion dell’UNRWA e all'assenza di un sistema funzionante di notifica umanitaria. Il programma prevedeva l’invio di dieci camion di cibo per sette giorni consecutivi, per contribuire ad arginare l’ondata di fame e disperazione e per iniziare a costruire la fiducia nelle comunità che ci sarebbe stato cibo a sufficienza per tutti. Domenica, mentre il convoglio del WFP iniziava il percorso verso Gaza City è stato circondato da una folla di persone affamate vicino al checkpoint di Wadi Gaza. Dopo aver respinto numerosi tentativi da parte di persone che cercavano di salire a bordo dei nostri camion, poi affrontando gli spari una volta entrati a Gaza City, la nostra squadra è riuscita a distribuire una piccola quantità di cibo lungo il percorso. Lunedì, il viaggio del secondo convoglio verso nord ha dovuto affrontare il caos e la violenza più totale a causa del crollo dell’ordine civile. Diversi camion sono stati saccheggiati tra Khan Younis e Deir al Balah e un camionista è stato picchiato. La farina rimanente è stata distribuita spontaneamente dai camion nella città di Gaza, tra alta tensione e rabbia esplosiva.

A dicembre, il rapporto sulla classificazione delle fasi integrate, compilato da 15 agenzie, compreso il WFP, metteva in guardia dal rischio di carestia nel nord di Gaza entro maggio, a meno che le condizioni non migliorassero in modo decisivo. Alla fine di gennaio, dopo aver consegnato generi alimentari al nord, abbiamo riferito di un rapido peggioramento delle condizioni. Negli ultimi due giorni le nostre squadre hanno assistito a livelli di disperazione senza precedenti.Gli ultimi rapporti confermano il precipitoso scivolamento di Gaza verso la fame e le malattie. Cibo e acqua potabile sono diventati incredibilmente scarsi e le malattie sono diffuse, compromettendo la nutrizione e il sistema immunitario di donne e bambini e provocando un’ondata di malnutrizione acuta. Le persone stanno già morendo per cause legate alla fame.

 Un rapporto pubblicato lunedì dall’UNICEF e dal WFP, basato su dati recenti, rileva che la situazione è particolarmente estrema nel nord della Striscia di Gaza. Dagli screening nutrizionali condotti nei rifugi e nei centri sanitari del nord è emerso che il 15,6 per cento – ovvero un bambino su sei sotto i due anni di età – è gravemente malnutrito.

Il WFP cercherà modi per riprendere responsabilmente le consegne il prima possibile. Per evitare il disastro è urgentemente necessaria un’espansione su larga scala del flusso di assistenza nel nord di Gaza. A tal fine, il WFP ha bisogno che arrivino a Gaza, da più rotte, volumi significativamente più elevati di cibo, inoltre devono essere aperti valichi per il nord di Gaza. Sono necessari un sistema di notifica umanitaria funzionante e una rete di comunicazione stabile. E deve essere facilitata la sicurezza, per il nostro personale e i nostri partner, nonché per le persone che assistiamo.Gaza è appesa a un filo e il WFP deve avere la possibilità di invertire la strada verso la carestia per migliaia di persone disperatamente affamate.

 

Il Re sauditaha confermato al Segretario di Stato Blinken che non ci sarà una normalizzazione con Israele senza lo Stato di Palestina

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha dichiarato che il Re saudita ha detto personalmente al Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che non ci sarà alcuna normalizzazione dei legami tra sauditi e Israele senza uno Stato palestinese. Miller ha anche detto che il Dipartimento di Stato insiste affinchè tutte le accuse di maltrattamenti contro i civili a Gaza debbano essere indagate.La notizia è rilanciata dal sito israeliano 'Ynetnews'.

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Antonio Tajani ospite a TG2 Post

Tajani: "L'Italia sta lavorando in maniera discreta, con grande determinazione per avvicinare le posizioni tra Israele e Hamas"

"L'Italia sta lavorando in maniera discreta, con grande determinazione per avvicinare le posizioni in Israele e cercare di far sì che ci possa essere un'interruzione dei combattimenti, una liberazione degli ostaggi israeliani e la possibilità di portare soccorsi e aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. Ne abbiamo parlato a lungo con i giordani, con i sauditi e con il Qatar. L'Italia sta svolgendo insieme ai paesi occidentali, ai paesi del G7, un'azione discreta ma determinata per cercare di convincere sia Israele da una parte, sia i paesi arabi dall'altra, affinché si trovi una soluzione che metta fine a questa carneficina. Non è facile, però non dobbiamo demordere". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ospite di Tg2 Post. "La soluzione è due popoli e due Stati, è l'unico modo per dare stabilità a quell'area. Dobbiamo impedire che Hamas usi ancora il popolo palestinese per obiettivi che non sono quelli di uno stato libero democratico e indipendente", ha aggiunto.

Scondo i media israeliani, Sinwar avrebbe ripreso a mandare messaggi a mediatori Hamas

Il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar avrebbe ripreso a mandare messaggi ai mediatori di Hamas coinvolti nelle trattative per la liberazione degli ostaggi. Lo riporta l'emittente televisiva israeliana Kan. Secondo quanto riportato dai media israeliani e internazionali Sinwar da giorni non comunicava con l'esterno.

Save the Children, senza il cessate il fuoco a Gaza la vita di almeno un milione di bambini rimane a rischio

Save the Children teme che dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito ad approvare l'ennesima risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, la vita di almeno un milione di bambini rimane a rischio a causa dei combattimenti, della fame e delle malattie, oltre che per il grave disagio mentale causato da mesi di guerra. Lo ha sottolineato Save the Children in una nota stampa. La ong ricorda che il bilancio delle vittime tra i bambini della Striscia supera i 12.400, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, e gli almeno 36 in Israele, secondo le Nazioni Unite, nonché dopo che il governo di Israele ha dichiarato Rafah, l'ultimo luogo che i civili ritenevano sicuro a Gaza, come prossimo obiettivo. Più di 1,3 milioni di civili palestinesi, tra cui più di 600.000 bambini, sono ora intrappolati lì, senza un altro posto dove fuggire, dopo aver seguito gli "ordini di evacuazione" emessi da Israele che li indirizzavano verso l'area, con la falsa premessa che sarebbe stata sicura. Nessun luogo di Gaza è sicuro, ha sottolineato Save the Children.

Il capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini: "Stiamo ancora aspettando che Tel Aviv fornisca le prove a sostegno delle sue accuse sui dipendenti dell'Agenzia"

L'Unrwa sta ancora aspettando che Tel Aviv  fornisca le prove a sostegno delle sue accuse secondo cui dipendenti  dell'Agenzia per i rifugiati avrebbero preso parte agli attacchi del 7 ottobre contro Israele. Lo ha detto il capo dell'Unrwa Philippe  Lazzarini, ripreso da al Jazeera. Diversi importanti paesi sostenitori, tra cui gli Stati Uniti, hanno  congelato gli aiuti vitali per Gaza. L'Unrwa ha affermato che, se non  verranno ripristinati i finanziamenti, potrebbe essere costretta a chiudere le sue attività a Gaza e in tutta la regione. "L'Onu non ha mai, mai e poi mai ricevuto alcun dossier scritto,  nonostante i nostri ripetuti appelli alla cooperazione alle autorità  israeliane", ha aggiunto Lazzarini.

Philippe Lazzarini, Unrwa Unrwa
Philippe Lazzarini, Unrwa

Gli Houthi rivendicano attacchi contro navi Usa e nave israeliana

Il gruppo yemenita Houthi ha rivendicato oggi attacchi contro navi da guerra americane e "siti sensibili" nell'area della città israeliana di Eilat, così come contro una nave israeliana, identificata come "MSC SILVER", nel Golfo di Aden.In una nota il portavoce, Yahya Saree, ha precisato che gli attacchi alle navi Usa sono stati condotti con droni nel Mar Rosso e nel Mar Arabico. Anche "l'operazione contro siti sensibili" nell'area di Eilat è stata messa a segno con droni, mentre la nave MSC SILVER è stata presa di mira nel Golfo di Aden con missili navali.

L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan:" A Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas"

"A Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas": lo ha detto l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, che ha pesantemente attaccato le istituzioni delle Nazioni Unite. Erdan è intervenuto nella sessione del Consiglio di Sicurezza nella quale gli Stati Uniti hanno posto il veto, per la terza volta, a una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza, e ha criticato le recenti parole del coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, secondo cui Hamas non è un gruppo terroristico, ma un movimento politico, "quando tutti sappiamo che si tratta di un'organizzazione terroristica". Il diplomatico ha anche criticato Philippe Lazzarini, capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, per aver affermato che gli attacchi del 7 ottobre contro Israele non sono stati un esempio di antisemitismo, poichè non commessi contro gli ebrei in nome della loro religione, ma contro l'occupazione israeliana della Palestina. Per quanto riguarda la stessa Unrwa, Erdan è arrivato a dire che "il 12% dei suoi dipendenti sono membri di Hamas, e almeno 236 di loro sono terroristi attivi in questa organizzazione, il che prova che l'Unrwa è parte della macchina terroristica di Hamas, e che ne fa un'organizzazione terroristica". E' stato a quel punto che ha detto che "a Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas".

il campo profughi a Rafah @timesofgaza
il campo profughi a Rafah

L'Ambasciatore di Israele all'Onu: "Il cessate il fuoco non è una soluzione magica"

Il concetto di cessate il fuoco "non è una magica soluzione" o "una pallottola d'argento" alla crisi a Gaza, ma una "premessa sbagliata" che consentirebbeesclusivamente "la sopravvivenza di Hamas". Lo ha detto il rappresentante Permanente israeliano Gilad Erdan all'Onu dopo ilveto americano sulla risoluzione araba. Sarebbe una condanna amorte per molti israeliani", ha detto l'ambasciatore

Gilad Erdan, ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite ap
Gilad Erdan, ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha confermato che "Hamas ha iniziato a fornire medicine agli ostaggi"

Hamas ha iniziato a fornire medicine agli ostaggi che si trovano ancora nelle sue mani a Gaza. Lo ha confermato  in una nota il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed  al-Ansari, secondo cui l'emirato del Golfo ha avuto conferma da Hamas che il movimento palestinese "ha ricevuto un carico di medicine e ha  iniziato a fornirle agli ostaggi in attuazione di un accordo tra Hamas e Israele, mediato dal Qatar in cooperazione con la Francia"

Il principe William:"Troppe persone sono state uccise"

 In un raro intervento diretto di un membro della famiglia reale, l'erede al trono William, l'erede al trono britannico, ha affermato che è fondamentale che gli aiuti arrivino a chi ne ha bisogno a Gaza. "A volte è solo quando ci si trova di fronte all'enormità della sofferenza umana che ci si rende conto dell'importanza di una pace permanente", ha dichiarato in un comunicato. Il principe ha visitato la sede della Croce Rossa britannica a Londra per ascoltare il loro lavoro a sostegno delle persone colpite dalla guerra in Medio Oriente.

"Io, come molti altri, voglio vedere la fine dei combattimenti il prima possibile", ha detto. "C'è un disperato bisogno di aumentare il sostegno umanitario a Gaza. È fondamentale che gli aiuti arrivino e che gli ostaggi vengano rilasciati".

Il principe William, principe di Galles, ascolta mentre visita la Croce Rossa britannica presso la sede centrale della Croce Rossa britannica il 20 febbraio, gettyimages
Il principe William, principe di Galles, ascolta mentre visita la Croce Rossa britannica presso la sede centrale della Croce Rossa britannica il 20 febbraio,

il ministro delle Finanze israeliano e leader di estrema destra Bezalel Smotrich: "ritorno ostaggi non è la cosa più importante"

Il ritorno dei 134 ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza "non è la cosa piu' importante" per Israele. A dirlo è stato il ministro delle Finanze israeliano e leader di estrema destra Bezalel Smotrich, in un'intervista alla radio Kan in merito ai negoziati in corso. "Cosa è importante adesso? Dobbiamo distruggere Hamas", ha affermato il leader di Sionismo Religioso, sottolineando che gli sforzi per liberare i sequestrati sono "estremamente importanti, ma bisogna capire che l'affermazione,a ogni costo, è problematica. Sono affermazioni scorrette e irresponsabili".

Bezalel Smotrich Amir Levy/Getty Images
Bezalel Smotrich

Per la Francia il costo umano a Gaza è intollerabile

Per la Francia il costo umano della crisi a Gaza e' "intollerabile", ecco perché Parigi ha votato a favore della risoluzione araba su cui gli Usa hanno messo il veto. "Israele si deve fermare", ha detto l'ambasciatore francese Nicolas de Riviere dopo il voto, ammettendo d'altra parte che "è incomprensibile" che il Consiglio di Sicurezza "non riesca a condannare Hamas".

Cina all'Onu: delusi su Gaza, gli Stati Uniti bloccano tutto

"Deluso" per il risultato del voto sulla risoluzione del gruppo arabo su Gaza, il Rappresentante permanente cinese Zhang Jun ha esortato il Consiglio di Sicurezza a "agire rapidamente" per fermare la carneficina in Medio Oriente. Lodando l'atteggiamento "aperto" dell'Algeria che "ha portato molte idee costruttive" nel testo messo ai voti, l'ambasciatore cinese ha notato che sul cessate il fuoco c'è consenso in seno al Consiglio, "sono gli Stati Uniti che bloccano tutto". La Cina, uno dei cinque membri permanenti del Consiglio, è tra i 13 membri che hanno votato a favore della risoluzione. 

Consiglio di sicurezza Onu: gli Usa mettono il veto sulla risoluzione araba e ne propongono una loro sul cessate il fuoco

La risoluzione araba in Consiglio di Sicurezza Onu è stata bocciata per il veto degli Stati Uniti. La Gran Bretagna si è astenuta. Tredici membri del Consiglio hanno votato a favore. Secondo la Rappresentante Permanente Linda Thomas Greenfield la risoluzione araba avrebbe influenzato negativamente, se adottata, i delicati negoziati in corso che rappresentano "l'unica" via per una pace duratura nella regione. L'ambasciatrice ha annunciato ufficialmente il progetto di Washington per una risoluzione alternativa: "Ci sono molte cose su cui possiamo andare d'accordo", ha detto Thomas-Greenfield invocando un cessate il fuoco "appena praticamente possibile", la prima condanna di Hamas in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza e un monito a Israele a non lanciare un'offensiva di terra su Rafah.

Rapporto Onu su detenute palestinesi su violenze a detenute palestinesi, Israele: "Spregevole e infondato"

Israele nega in modo categorico la fondatezza di un rapporto dell'Ohchr (l'Ufficio dell'Onu per i rifugiati) che menziona "accuse credibili di gravi violazioni dei diritti umani" a danno di donne e ragazze palestinesi detenute nelle sue carceri, tra le quali “molteplici forme di violenza sessuale, come essere spogliate nude ed essere perquisite da ufficiali maschi dell'esercito israeliano” e almeno due casi di stupro.  In un incontro con la stampa il portavoce governativo israeliano Eilon Levy ha detto che quel genere di accuse è "disgustoso" e ha anche messo in dubbio la attendibilità degli "esperti" su cui si basa quel rapporto. Costoro - ha accusato - sono rimasti silenziosi di fronte agli abusi sessuali patiti dalle donne e dalle ragazze israeliane (da parte di Hamas, ndr) ed è evidente, ha aggiunto, "che essi sono mossi non da uno spirito di verità ma dal loro odio verso Israele ed il popolo ebraico". Anche la delegazione di Israele alle Nazioni Unite si è scagliata contro quel rapporto definendolo ''spregevole e basato su affermazioni infondate''.

Il Consiglio di Sicurezza Onu è riunito su una risoluzione araba per Gaza

Il Consiglio di Sicurezza si è riunito oggi sulla situazione a Gaza per discutere una risoluzione presentata dal Gruppo Arabo per il cessate il fuoco "immediato" tra Israele e Hamas. Gli Stati Uniti, che ieri hanno fatto circolare una bozza di risoluzione alternativa in cui tra l'altro si chiede a Israele di non lanciare una offensiva di terra a Rafah, hanno preannunciato il veto sulla bozza che chiede anche il rilascio di tutti gli ostaggi e il rispetto "scrupoloso" delle misure a protezione dei civili.

 

Jihad Islamica: colpiti soldati isrealiani a Khan Younis

Le Brigate al-Quds, il braccio armato della Jihad islamica palestinese, hanno dichiarato sul loro canale Telegram di aver colpito un'abitazione nella città di Khan Younis all'interno della Striscia di Gaza dove stazionavano sei soldati israeliani. Lo riporta Al Jazeera. Secondo le Brigate al-Quds fra i militari israeliani ci sarebbero "morti e feriti".

Forze di Difesa israeliane: colpiti obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano

Le forze israeliane di difesa (Idf) affermano di aver effettuato questa mattina attacchi aerei contro diversi obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Gli obiettivi includevano due lanciarazzi a Yaroun e Marwahin, due siti appartenenti ai miliziani a Dhayra e Yaroun e due edifici utilizzati da Hezbollah a Houla e Blida. Gli attacchi, spiega l'Idf, avvengono nel contesto dei ripetuti attacchi di Hezbollah contro il nord di Israele.

In Egitto da Gaza 43 feriti e 35 accompagnatori

Dal varco di Rafah tra Striscia di Gaza ed Egitto sono entrati 43 feriti palestinesi con 35 accompagnatori, e in tutto 483 persone, tra egiziani, stranieri e titolari di doppia residenza. Lo riferiscono fonti della Mezzaluna Rossa egiziana del Nord Sinai. Sono entrati nella Striscia da Rafah 35 operatori sanitari di diversi Paesi e 12 organizzazioni internazionali. Dal varco sono passati poi 50 camion di aiuti umanitari e 5 cisterne di carburante. Al contrario resta chiuso il varco di Kerem Shalom, a causa delle proteste dei familiari degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas che impediscono il passaggio dei camion di aiuti verso la Striscia. Lo riferisce una fonte ufficiale della Mezzaluna Rossa egiziana del Nord Sinai. Davanti al varco di Kerem Shalom si è formata una lunga coda di camion, e ai conducenti è stato chiesto di allontanarsi. Una fonte ufficiale della sicurezza egiziana ha detto che quella israeliana gli ha comunicato che i camion di aiuti avevano smesso di entrare a Gaza dal quel varco , dopo che alcuni manifestanti israeliani avevano lanciato pietre contro i mezzi, chiedendo di non farli più entrare finché tutti gli ostaggi non fossero stati rilasciati. Di fatto il lato israeliano del varco di Kerem Shalom è chiuso da venerdì scorso, e opera solo per le ispezioni. Le autorità egiziane continuano invece ad inviare da Rafah aiuti alimentari e missioni umanitarie e mediche, e a far entrare in Egitto palestinesi feriti e malati, stranieri e persone con doppia cittadinanza. 

Il 7 ottobre Hamas voleva assaltare carcere di Ashkelon, scrive il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat

Tra gli obiettivi che Hamas aveva messo nel mirino per il suo attacco dello scorso 7 ottobre c'era anche il carcere israeliano della città di Ashkelon. Lo riferisce il giornale Asharq Al-Awsat che cita fonti palestinesi. Il piano era quello di assaltare la prigione e liberare i prigionieri palestinesi lì detenuti ma ci sarebbe stato un "errore tecnico" con le attrezzature di navigazione satellitare che avrebbe condotto i miliziani di Hamas deputati a compiere l'operazione fuori strada. La cellula diretta ad Ashkelon - secondo quanto riportato - era composta da 23 persone.

Navi da guerra francesi nel Mar Rosso intercettano droni dallo Yemen, dice il ministero della Difesa

Le navi da guerra francesi nel Mar Rosso hanno intercettato e distrutto due droni in attacchi provenienti dallo Yemen, ha detto martedì il ministero della Difesa francese. "Nella notte tra il 19 e il 20 febbraio, le fregate multimissione francesi hanno rilevato molteplici attacchi di droni provenienti dallo Yemen nelle rispettive zone di pattugliamento nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso meridionale. Due droni sono stati attaccati e distrutti".

Una delegazione statunitense nel Nord Sinai monitora l'invio di aiuti per Gaza

Una delegazione della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti guidata da Adam Smith, democratico a capo della Commissione per le Forze armate, è stata ricevuto oggi in Egitto dal governatore del Nord Sinai, Abdel Fadil Shusha. Giunta all'aeroporto di Al-Arish, la delegazione è stata accolta dall' ambasciatore degli Stati Uniti al Cairo Hero Mostafa e insieme al capo della Mezzaluna Rossa egiziana Khaled Zayed hanno esaminato lo stato degli aiuti alla Striscia di Gaza. Il governatore ha illustrato come questi aiuti provengano dai Paesi arabi e dal resto del mondo dalle organizzazioni regionali e internazionali attraverso via terra, via mare e via aerea attraverso l'aeroporto internazionale di Al-Arish. Gli aiuti che arrivano nel Nord Sinai - ha spiegato Shousha - vengono immagazzinati in una serie di magazzini logistici attrezzati e successivamente trasportati nella Striscia di Gaza in coordinamento tra la Mezzaluna Rossa egiziana, la sua controparte palestinese e l'Organizzazione per i rifugiati palestinesi (Unrwa), in base ai bisogni più urgenti della popolazione civile della Striscia di Gaza. Una zona logistica - ha ricordato il governatore - è in allestimento nella Rafah egiziana, per ricevere gli aiuti e alleggerire il traffico e il sovraffollamento della città di Al Arish e sulle strade che conducono a Rafah, e per facilitare il lavoro della Mezzaluna Rossa egiziana. 

L'Onu sospende la distribuzione di aiuti alimentari nel nord di Gaza

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha annunciato la sospensione delle consegne di aiuti alimentari vitali nel nord di Gaza fino a quando le condizioni nell'enclave palestinese devastata dalla guerra non consentiranno distribuzioni sicure. In una nota il Wfp denuncia l'assalto ai propri camion da parte della popolazione. "La decisione di sospendere le consegne nel nord della Striscia di Gaza non è stata presa alla leggera, poiché sappiamo che significa che la situazione lì peggiorerà ulteriormente e che sempre più persone rischieranno di morire di fame", ha affermato l'agenzia alimentare dell'Onu

Hamas avverte Israele sull'assalto a Rafah: la vittoria è un miraggio

Hamas ha avvertito Israele delle conseguenze di un assalto alla città di Rafah. Lo riporta Al Jazeera. Secondo l'organizzazione palestinese la vittoria che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta cercando "non è altro che un miraggio e può essere trovata solo nella sua immaginazione". Secondo Hamas il governo israeliano "sta mentendo a tutti e ingannando le famiglie dei detenuti a Gaza sostenendo che possono essere liberati con la forza" ma il tempo "sta per scadere".

Una delle due canzoni proposte da Israele all'Eurovision riguarda i fatti del 7 ottobre

L'attacco di Hamas ai danni di Israele, che lo scorso anno ha dato inizio al conflitto in Medioriente, è il dramma rievocato nel titolo di una delle due canzoni selezionate da Israele per partecipare all'Eurovision Song Contest in programma a Malmoe dal 7 all'11 maggio. Il brano si chiama 'October Rain' e fa riferimento ai tragici eventi del 7 ottobre 2023. Secondo quanto apprende LaPresse la canzone è stata proposta al reference group di Eurovision insieme a un altro brano. Sarà ora compito dei selezionatori decidere quale canzone ammettere alla kermesse. Secondo quanto riportano i media israeliani, 'October Rain' è stata scritta da Avi Ohion e Keren Pels. La canzone, che dovrebbe essere interpretata dall'israeliana Eden Golan, è principalmente in lingua inglese a eccezione di due versi in ebraico.

Israele ordina lo sgombero di due rioni di Gaza City

Gli abitanti di due rioni nel settore meridionale di Gaza City (Zaitun e Turkman) hanno ricevuto l'ordine dall'esercito israeliano di evacuare immediatamente la zona per non trovarsi poi coinvolti in combattimenti. Il portavoce militare israeliano Avichay Adraee ha pubblicato una cartina stradale in arabo che indica agli abitanti la via migliore per raggiungere la zona umanitaria approntata per gli sfollati sulla costa di Moassi, nel sud della striscia, fra Khan Unis e Rafah. Fonti locali aggiungono che Hamas ha fatto appello alla popolazione a resistere alle pressioni dell'esercito. Il portavoce militare ha intanto reso noto che a Khan Yunis proseguono anche oggi combattimenti e che nelle ultime 24 ore ''decine di terroristi sono rimasti uccisi''. Il portavoce ha aggiunto che l'esercito ha distrutto un importante magazzino di mezzi di combattimento. Altri scontri a fuoco, ha precisato il portavoce, sono in corso anche nel settore centrale della Striscia. 

Sinwar sarebbe fuggito in Egitto, secondo il quotidiano saudita Elaph

Yahya Sinwar, il leader di Hamas a Gaza, sarebbe di recente fuggito in Egitto passando attraverso i tunnel che da Rafah, nel sud della Striscia, vanno nel Sinai. Lo ha riferito il quotidiano saudita 'Elaph' che cita fonti anonime della sicurezza israeliana. Secondo 'Elaph' Sinwar sarebbe fuggito con il fratello Mohammed e altri e ci sono "timori che abbia portato con sè ostaggi" nella fuga. Fonti ufficiali israeliane che hanno voluto mantenere l'anonimato hanno affermato di non essere a "conoscenza della notizia che è stata pubblicata".

Lo Stato Maggiore israeliano agli ufficiali: "Non siamo impegnati in follia omicidia, vendetta o genocidio"

Il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, Herzl Halevi, ha invitato gli ufficiali dell'esercito a sostenere determinati valori mentre combattono nella Striscia di Gaza. "A differenza del nostro nemico, noi manteniamo la nostra umanità", ha scritto Halevi. "Dobbiamo stare attenti a non usare la forza dove non è richiesta, a distinguere tra terroristi e non terroristi, a non prendere nulla che non sia nostro - un souvenir, un oggetto militare o qualcosa di simile - e non filmare video di vendetta", ha aggiunto "Non siamo impegnati in una follia omicida, in una vendetta o in un genocidio", ha quindi proseguito Halevi. "Siamo venuti per vincere e sconfiggere un nemico crudele degno di un'amara sconfitta. Non commetteremo un errore e non gli permetteremo di ottenere qualcosa a livello internazionale", ha concluso.

Hamas: 29.195 morti a Gaza dal 7 ottobre

Sarebbe di 29.195 morti e 69.170 il bilancio nella Striscia di Gaza dall'avvio della guerra di Israele contro Hamas. Lo ha riferito il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, i cui conteggi non distinguono tra combattenti e civili e non sono verificabili in maniera indipendente.

Israele vuole impedire ai cittadini arabi di accedere alla moschea di Gerusalemme durante il Ramadan

Israele limiterà il numero di cittadini musulmani che parteciperanno alle preghiere di punta alla moschea Al Aqsa di Gerusalemme durante il prossimo mese sacro del Ramadan, ha detto il ministro della polizia, citando il timore che il luogo di crisi possa essere teatro di proteste contro la guerra di Gaza. Al Aqsa, uno dei santuari più sacri dell'Islam, fa parte di Gerusalemme Est, conquistata da Israele nella guerra del 1967 e al centro delle speranze palestinesi di diventare Stato. Il sito è anche venerato dagli ebrei come vestigia dei loro due antichi templi. Le regole di accesso sono state una frequente fonte di attrito, anche per i musulmani, che rappresentano il 18% della popolazione israeliana, in particolare durante il Ramadan, che quest'anno inizia intorno al 10 marzo. Israele ha imposto restrizioni in passato, soprattutto ai palestinesi più giovani di Gerusalemme e della Cisgiordania occupata.

L'Oms ompleta la seconda evacuazione dell'ospedale Nasser di Khan Younis

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito di aver completato una seconda missione di evacuazione dall'ospedale Nasser nella Striscia di Gaza, trasferendo un totale di 32 pazienti critici, compresi i bambini, nel pieno dei combattimenti. L'ospedale Nasser di Khan Younis, il secondo più grande di Gaza, ha smesso di funzionare la scorsa settimana dopo un assedio di una settimana seguito da un raid, riporta l'agenzia delle Nazioni Unite. Il personale dell'Oms ha affermato che la distruzione intorno all'ospedale è "indescrivibile" e ha espresso preoccupazione per i circa 130 pazienti malati e feriti e per i 15 medici rimasti all'interno del sito: "L'Oms teme per la sicurezza e il benessere dei pazienti e degli operatori sanitari rimasti nell'ospedale e avverte che ulteriori interruzioni delle cure salvavita per i malati e i feriti porterebbero ad altre morti", ha scritto su X. Gli orzi per trasferire i pazienti rimanenti stanno continuando. Il sito non ha elettricità né acqua corrente e i rifiuti medici e l'immondizia stanno "creando un terreno fertile per le malattie".

Delegazione israeliana al Cairo per negoziati su Gaza

Una delegazione israeliana di alto livello è arrivata questa mattina al Cairo, a bordo di un aereo privato dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, per colloqui sulla situazione nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono all'Ansa fonti aeroportuali.

“La delegazione israeliana è arrivata a bordo di un aereo privato Hawker Beechcraft 400XP ed è stata ricevuta all'aeroporto del Cairo da alti funzionari dell'intelligence egiziana e scortata da un convoglio di auto fino al luogo dell'incontro, in cui si parlerà del cessate il fuoco a Gaza e di un accordo per lo scambio di ostaggi e prigionieri tra Israele e le fazioni palestinesi”.

Israele ordina lo sgombero di due rioni di Gaza City

Gli abitanti di due rioni nel settore meridionale di Gaza City (Zaitun e Turkman) hanno ricevuto l'ordine dall'esercito israeliano di evacuare immediatamente la zona per non trovarsi poi coinvolti in combattimenti. Il portavoce militare israeliano Avichay Adraee ha pubblicato una cartina stradale in arabo che indica agli abitanti la via migliore per raggiungere la zona umanitaria approntata per gli sfollati sulla costa di Moassi, nel sud della striscia, fra Khan Unis e Rafah. Fonti locali aggiungono che Hamas ha fatto appello alla popolazione a resistere alle pressioni dell'esercito.

Oggi il Consiglio Onu vota su tregua, ci sarà il veto Usa

È previsto per oggi il voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla proposta di risoluzione per un immediato cessate il fuoco umanitario nella Striscia di Gaza. Il provvedimento verrà bloccato dall'annunciato veto americano, tuttavia le nazioni arabe promotrici dell'iniziativa sperano di incassare un ampio sostegno globale nel loro tentativo di porre fine alla guerra tra Israele e Hamas. 

L’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield ha affermato che Washington ricorrerà al veto in quanto l'approvazione della risoluzione rischierebbe di interferire negli sforzi diplomatici per raggiungere un accordo tra Hamas e Israele per una tregua di sei settimane in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei miliziani palestinesi.

Media: Haniyeh al Cairo per discutere dell'accordo con Israele

Ismail Haniyeh, capo dell'ufficio politico di Hamas in esilio, è arrivato al Cairo per discutere con dirigenti egiziani i termini dell'accordo con Israele per un cessate il fuoco e lo scambio di ostaggi e prigionieri. Lo riferisce la tv panarabo-saudita al Hadath.

Media saudita, "Sinwar fuggito in Egitto". Israele smentisce

Yahya Sinwar, il leader di Hamas a Gaza, sarebbe di recente fuggito in Egitto passando attraverso i tunnel che da Rafah nel sud della Striscia vanno nel Sinai. Lo ha riferito il quotidiano saudita “Elaph” che cita fonti anonime della sicurezza israeliana. Secondo “Elaph” Sinwar sarebbe fuggito con il fratello Mohammed e altri e ci sono "timori che abbia portato con sé ostaggi" nella fuga. Fonti ufficiali israeliane che hanno voluto mantenere l'anonimato hanno affermato di non essere a "conoscenza della notizia che è stata pubblicata".

Media: gli Houthi classificano Usa e Regno Unito come "paesi ostili"

Gli Houthi hanno classificato Stati Uniti e Regno Unito come "Paesi ostili" allo Yemen per il loro sostegno a Israele. Lo riferisce il giornale qatarino al-Araby al-Jadeed, secondo cui la classificazione è legata "al supporto, protezione e sponsorizzazione dell'entità sionista ed alla partecipazione al genocidio commesso da Israele" contro il popolo palestinese

Analisti Usa: Israele sta costruendo una strada per dividere la Striscia

Israele sta costruendo una strada nel centro della Striscia di Gaza che divida il nord dal sud del territorio palestinese per facilitare i raid militari israeliani e controllare il movimento della popolazione locale: lo riferiscono i think-tank statunitensi Institute for the Study of War (Isw) e Progetto minacce critiche (Ctp), citati dall'emittente araba Al Jazeera.

Media: l'inviato di Biden da domani in Egitto e Israele

Il principale consigliere del presidente americano Joe Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk, ha in programma di visitare Israele ed Egitto questa settimana per discutere della potenziale operazione delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Rafah e degli sforzi per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, riporta il sito di notizie americano Axios.

Citando funzionari israeliani e statunitensi, il rapporto afferma che McGurk dovrebbe volare domani (mercoledì) al Cairo per incontrare il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel, prima di recarsi in Israele il giorno successivo per colloqui con il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant.

Raid israeliano in Libano: "Colpiti depositi di armi Hezbollah" (Video)

Bombe israeliane, 3 morti a Nuseirat e 5 a Gaza city

L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che 3 persone sono morte ieri sera in un bombardamento israeliano che ha colpito una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Nelle ore precedenti altre 5 persone erano rimaste uccise in un raid contro un'abitazione nel sud della città di Gaza, sempre secondo la Wafa che rende conto di un bilancio di 107 morti e 145 feriti solo nella giornata di ieri. Il numero delle vittime dal 7 ottobre nell'enclave palestinese ammonta a 29.092 morti e 68.883 feriti, secondo il locale ministero della Sanità.

Bozza di risoluzione Usa all'ONU chiede un cessate il fuoco temporaneo

Gli Stati Uniti hanno redatto una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco temporaneo a Gaza "non appena possibile" ma a condizione che tutti gli ostaggi di Hamas siano liberati. La bozza, che Al Jazeera ha potuto visionare ieri, avverte Israele di non lanciare un'offensiva di terra a Rafah e chiede di "rimuovere tutte le barriere alla fornitura di assistenza umanitaria su larga scala" a Gaza.

Missile colpisce un oggetto nel cielo notturno. Houthi: "Abbattuto drone Usa" (Video)

L'ONU: a Gaza i bambini muoiono (anche) di fame e malattie

Un'allarmante mancanza di cibo, una malnutrizione dilagante e una rapida diffusione di malattie potrebbero portare a una "esplosione" del numero di morti infantili nella Striscia di Gaza, avvertono le Nazioni Unite. 

A venti settimane dall'inizio della guerra, le agenzie delle Nazioni Unite segnalano che cibo e acqua potabile sono diventati "estremamente scarsi" nei territori palestinesi e che quasi tutti i bambini soffrono di malattie infettive. "La Striscia di Gaza è sull'orlo di un'esplosione del numero di morti infantili prevenibili, che potrebbe peggiorare il già insostenibile livello di mortalità infantile", dichiara Ted Chaiban, vice capo dell'azione umanitaria dell'UNICEF. Almeno il 90% dei bambini sotto i cinque anni a Gaza è affetto da una o più malattie infettive, secondo il rapporto dell'UNICEF, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Programma Alimentare Mondiale (WFP). Nelle due settimane precedenti a questa valutazione, il 70% di loro ha sofferto di diarrea, 23 volte di più rispetto al basale del 2022." Fame e malattie sono una combinazione mortale", spiega Mike Ryan, responsabile delle emergenze dell'OMS: "I bambini che sono affamati, indeboliti e profondamente traumatizzati hanno maggiori probabilità di ammalarsi, e i bambini malati, specialmente quelli con diarrea, non possono assorbire bene i nutrienti". 

Secondo la valutazione delle Nazioni Unite, oltre il 15% dei bambini di età inferiore ai due anni, ovvero uno su sei, soffre di "malnutrizione acuta" nel nord di Gaza, che è quasi completamente privo di aiuti umanitari. "Con i dati raccolti a gennaio, è probabile che la situazione sia ancora più grave oggi", avvertono le agenzie delle Nazioni Unite. Nel sud della Striscia di Gaza, il 5% dei bambini di età inferiore ai due anni era gravemente malnutrito. "Un tale declino dello stato nutrizionale di una popolazione in tre mesi non ha precedenti nel mondo".

Jenin, prigioniero palestinese liberato dopo 23 anni di carcere

Un prigioniero di 50 anni del villaggio di Zabuba, a ovest di Jenin, nella Cisgiordania occupata, è stato rilasciato dopo 23 anni di carcere. 
Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui Muhammad Muhammad Abd al-Majid Sharqiya è stato liberato dall'esercito israeliano. Altrove nella Cisgiordania occupata, un uomo è stato ferito da frammenti di proiettile e decine di cittadini sono stati esposti a gas lacrimogeni durante gli scontri con le forze israeliane nel campo di Arroub, a nord di Hebron.

Lula “persona non grata”, il Brasile convoca l'ambasciatore israeliano

Il ministro degli Esteri brasiliano, Mauro Vieira, ha convocato l'ambasciatore dello Stato ebraico in Brasile, Daniel Zohar Zonshine. Lo riferisce Globo, ricordando che in precedenza il governo aveva richiamato per consultazioni il proprio ambasciatore in Israele, Frederico Meyer. 

Lo scontro diplomatico tra i due Paesi nasce dalle dichiarazioni del presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, che accusa Israele di compiere un genocidio nella Striscia di Gaza. A seguire Tel Aviv ha dichiarato Lula ''persona non grata''.

Durante il colloquio con l'ambasciatore Zonshine Vieira ha espresso "sorpresa e disagio" per la posizione del governo israeliano.

Netanyahu: "Israele manterrà il pieno controllo di Gaza e della Cisgiordania"

"Con o senza un accordo definitivo, Israele manterrà il pieno controllo della sicurezza su tutta l'area a ovest del (fiume) Giordano". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu: "Questo include Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr) e la Striscia di Gaza".

Esperti dell'Onu: aprire un'inchiesta sugli abusi dei soldati israeliani contro donne palestinesi

Un gruppo di esperti dell'Onu ha chiesto un'inchiesta indipendente sugli abusi e le violenze di soldati israeliani contro donne e ragazze palestinesi, tra i quali omicidi, stupri e aggressioni sessuali che sarebbero avvenuti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. 

"Siamo sconvolti dalle notizie di attacchi deliberati e di uccisioni extragiudiziali di donne e minori palestinesi nei luoghi in cui hanno cercato rifugio o durante la fuga", si legge nella nota. Gli esperti, nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ma che non rappresentano l'Onu, hanno anche sottolineato la "detenzione arbitraria di centinaia di donne e ragazze palestinesi", tra le quali difensori dei diritti umani, giornalisti e operatori umanitari; molte sarebbero state sottoposte a "trattamenti inumani e degradanti", ovvero sottoposte a gravi percosse e al rifiuto della consegna di assorbenti per le mestruazioni, cibo e medicine. Gli esperti si sono anche detti allarmati per le denunce di "molteplici forme di violenza sessuale": le denunce di stupri di almeno due detenute, mentre altre sono state "denudate e perquisite da ufficiali maschi dell'esercito israeliano". Gli esperti hanno chiesto "un'indagine indipendente, imparziale, rapida, approfondita ed efficace" sulle accuse, esortando Israele a collaborare. 

La missione israeliana a Ginevra ha reagito negando tutto e sostenendo che gli esperti sono "motivati dal loro odio verso Israele, non dalla verità"; ha comunque assicurato che le autorità israeliane non hanno raccolto denunce, ma sono pronte a indagare su qualsiasi "accusa concreta di cattiva condotta da parte delle forze di sicurezza nel caso vengano presentate accuse e prove credibili". 

Josep Borrell: "26 Paesi Ue chiedono una pausa umanitaria a Gaza"

"Oggi 26 Paesi dell'Ue concordano sulla necessità di una pausa umanitaria immediata a Gaza che porti a una tregua sostenibile e chiedono che non ci sia una operazione militare a Rafah". Lo dice l'alto rappresentante Ue Josep Borrell dopo il consiglio affari Esteri. "I ministri hanno inoltre chiesto di rispettare i diritti umani e rispettare la sentenza della corte di giustizia dell'Aia: Israele deve fare di più per gli aiuti umanitari e assistere la popolazione".

L'esercito israeliano: "colpito un deposito di armi a Sidone, in Libano"

Israele ha confermato l'attacco effettuato nei pressi della città libanese di Sidone a una quarantina di chilometri dalla capitale Beirut. Il portavoce dell'esercito, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che gli attacchi hanno preso di mira "depositi di armi appartenenti al gruppo terroristico Hezbollah".

Netanyahu: limitare l'accesso alla moschea Al Aqsa è una “decisione equilibrata”

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha detto di aver preso una ''decisione equilibrata'' rispetto all'accesso dei fedeli palestinesi alla moschea di al-Aqsa durante il mese sacro di Ramadan. Come spiega il suo ufficio, Netanyahu ha deciso che sarà ''consentita la libertà di culto nei limiti delle esigenze di sicurezza''.

La chiusura della Spianata delle Moschee promuove, sostiene invece Hamas in un comunicato, “la criminalità sionista e la guerra religiosa condotta dal gruppo di coloni estremisti del governo di occupazione terroristica contro il popolo palestinese e la violazione della libertà di culto".