Guerra in Medio Oriente, giorno 129

Le forze israeliane liberano due ostaggi a Rafah, Hamas accusa: decine di morti negli attacchi aerei

Gli elogi della Knesset. Milei: "Grazie Israele, i due liberati hanno doppia cittadinanza". Mezzaluna Rossa: sotto le macerie molte persone. Tribunale vieta a Paesi Bassi vendita parti F-35 a Israele
Le forze israeliane liberano due ostaggi a Rafah, Hamas accusa: decine di morti negli attacchi aerei
Ahmad Hasaballah/Getty Images
I danni alle case a seguito degli attacchi aerei israeliani a Rafah

Il re di Giordania chiede un cessate il fuoco immediato e duraturo

Il re di Giordania Abdallah II ha chiesto un cessate il fuoco immediato tra Israele e Hamas. In una dichiarazione alla Casa Bianca assieme al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il sovrano ha detto che "serve un cessate il fuoco duraturo adesso", e ha aggiunto che un attacco di terra israeliano contro la città di Rafah, nel sud di Gaza, dove sono confluiti oltre un milione di rifugiati da tutta la Striscia, "produrrebbe sicuramente un'altra catastrofe umanitaria".

Rafah, la liberazione dei due ostaggi argentini (Video)

Biden:"Stiamo lavorando ad una tregua tra Israele e Hamas di almeno sei settimane".

"Gli Stati Uniti stanno lavorando ad una tregua tra Israele e Hamas di almeno sei settimane". Lo ha detto il presidente Joe Biden dopo il suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah di Giordania.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Miller: "Usa non sostengono campagna militare a Rafah"

Gli Stati Uniti "non sostengono alcuna campagna militare a Rafah" finché Israele "non riuscirà a prendere adeguatamente in conto i circa 1,1 milioni di persone che vi si trovano oggi". Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller. Miller ha aggiunto che "è necessario un piano credibile prima di intraprendere una campagna militare a Rafah", sottolineando che l'amministrazione Biden non vede l'ora di esaminare i dettagli dell'operazione militare pianificata con le controparti israeliane.Alla domanda sui commenti del capo della politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell, riguardo agli aiuti militari statunitensi a Israele, Miller ha detto che l'amministrazione ha "perseguito la politica che riteniamo ci dia la massima capacità di avere successo nell'influenzare il modo in cui Israele conduce la sua campagna militare". "In molti casi, non siamo felici", ha aggiunto.

Josep Borrell: "Finché non avremo le prove dell'accusa, l'Unwra va aiutata. Le vite palestinesi contano"

"Finché non avremo le prove dell'accusa, l'Unwra va aiutata. Le vite palestinesi contano". Lo ha dichiarato l'alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Josep Borrell durante la conferenza stampa a margine della riunione informale del Consiglio Ue dei ministri dello Sviluppo che si è svolta a Bruxelles.   Alcuni Paesi hanno deciso di tagliare i fondi all'Unwra, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi, dopo le accuse mosse ad alcuni membri dell'Agenzia di coinvolgimento negli attacchi di Hamas. "Milioni di vite dipendono dal supporto all'Unrwa" ha sottolineato Borrell, "bisogna lavorare a una soluzione" perché "se non aiutiamo l'Unwra la situazione dei rifugiati ci sarà ancora, ma sarà peggiorata".

E dice inoltre, riferendosi soprattutto agli Stati Uniti: "Se credete che vengano uccise troppe persone, forse dovreste fornire meno armi.Tutti vanno a Tel Aviv a chiedere l'elemosina ma Netanyahu non ascolta nessuno. Evacueranno. Dove? Sulla luna?"

Secondo il Financial Times il capo della Cia e del Mossad di incontreranno in Egitto, si tratta sugli ostaggi

I capi della Cia e del Mossad si incontreranno domani con funzionari egiziani e del Qatar nel tentativo di rilanciare le trattative per una pausa nei combattimenti e per il rilascio degli ostaggi. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali le trattative si terranno al Cairo. I mediatori sperano che la trasferita in Egitto del capo del Mossad sia un segnale dell'apertura di Israele ad un potenziale accordo.

Il portavoce del Consiglio americano per la Sicurezza nazionale, John Kirby: "Nessun trasferimento forzato di persone fuori da Gaza"

"Non vogliamo vedere nessun trasferimento forzato di persone fuori da Gaza. Gaza è la loro casa e  non devono essere costretti ad andarsene se non vogliono farlo. Se ci  sarà un'operazione militare a Rafah, Israele ha l'obbligo di  provvedere alla sicurezza dei palestinesi innocenti che vi si  trovano". Lo ha detto il portavoce del Consiglio americano per la  Sicurezza nazionale, John Kirby.

Albanese e il post della discordia: "Le vittime del 7/10 uccise non a causa del loro ebraismo" (Video)

Usa, Francia e Germania condannano l'inviata Onu Francesca Albanese

Gli Stati Uniti si sono uniti a Francia e Germania nel condannare la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, Francesca Albanese, recentemente considerata persona non grata in Israele e a cui è stato negato l'ingresso nel Paese dopo aver affermato che l'attacco del 7 ottobre era una risposta all'oppressione israeliana.Michele Taylor, ambasciatore degli Stati Uniti presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha detto che Albanese "ha una storia di uso di cliche antisemiti. Le sue dichiarazioni più recenti che giustificano, respingono e negano le sfumature antisemite dell'attacco di Hamas del 7 ottobre sono inaccettabili e antisemite. Ci aspettiamo più esperti indipendenti delle Nazioni Unite e condannare ogni forma di antisemitismo"

Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Ansa
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati

Hamas: "Israele ha fatto passo indietro" sull' accordo per liberare gli ostaggi

Un alto funzionario di Hamas a Beirut, Osama Hamdan, ha affermato che l'ultima offerta di Israele per un accordo sugli ostaggi è "un passo indietro rispetto all'offerta redatta a Parigi", dimostrando che Israele "non è serio nel perseguire il rilascio degli ostaggi".Secondo Hamdan, la delegazione di Hamas è attualmente al Cairo per discutere le risposte di Israele alla proposta formulata a Parigi. Hamdan ha aggiunto che Israele "sta imponendo ostacoli che impediscono il raggiungimento di un accordo"

Usa, accordo Israele-Hamas sugli ostaggi resta possibile

Un accordo tra Israele e Hamas sugli ostaggi resta "possibile" e avrebbe "enormi" vantaggi: lo afferma il dipartimento di Stato Usa.

Il minstro degli Esteri iraniano: "Un'offensiva a Rafah avrebbe "conseguenze gravi" per Israele"

Un'offensiva a Rafah avrebbe "conseguenze  gravi" per Israele. Ha scritto così in un post su X il ministro degli  Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian. "Estendere la portata dei crimini di guerra e del genocidio del regime di occupazione israeliano ai rifugiati palestinesi a Rafah avrà conseguenze gravi per Tel Aviv", si legge nel messaggio.

Il portavoce dell'ONU: " Non siamo sorpresi dal divieto di ingresso in Israele ad Albanese"

"Mi sarei sorpreso se le fosse mai stato permesso di andare in Israele". Così  il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric, ha risposto a chi chiedeva un commento sul fatto che lo Stato ebraico ha vietato l'ingresso alla relatrice speciale Onu sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. E sulfatto che Israele ne ha chiesto il licenziamento, ha precisato: "I relatori speciali sono indipendenti e nominati dal Consigliodei diritti umani. Il segretario generale Guterres non ha l'autorità di assumerli nè di licenziarli".

I danni alle case a seguito degli attacchi aerei israeliani a Rafah, 12 febbraio 2024 Ahmad Hasaballah/Getty Images
I danni alle case a seguito degli attacchi aerei israeliani a Rafah, 12 febbraio 2024

La relatrice Onu, Francesca Albanese:"Un nuovo livello di orrore con il bombardamento dipersone nelle 'aree sicure' di Rafah"

"Il divieto di ingresso da parte di Israele non è una novità. Israele ha negato l'ingresso a TUTTI i Relatori Speciali/OPt dal 2008! Ciò non deve diventare unadistrazione dalle atrocità di Israele a Gaza, che stanno raggiungendo un nuovo livello di orrore con il bombardamento dipersone nelle 'aree sicure' di  Rafah". Lo scrive su X Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu per i Territori palestinesi in risposta alla decisione di Israele di negarle l'ingresso nel Paese.

Il capo della CPI: "Sono molto preoccupato per le notizie del bombardamento e della possibile incursione di terra delle forze israeliane a Rafah"

"Sono molto preoccupato per le notizie del bombardamento e della possibile incursione di terra delle forze  israeliane a Rafah". Esordisce così in un post su X il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, che ricorda come  il suo Ufficio abbia "un'inchiesta in corso" sulla "situazione nello  Stato di Palestina", che viene portata avanti con "massima urgenza"  per "assicurare alla giustizia i responsabili di crimini secondo lo  Statuto di Roma". "Tutte le guerre hanno delle regole e le leggi applicabili ai  conflitti armati non possono essere interpretate in modo da renderle  vuote e prive di significato - incalza - Questo è sempre stato il mio  messaggio, anche lo scorso anno da Ramallah. Da allora non ho visto  alcun cambiamento percettibile nella condotta da parte di Israele.  Come ho sottolineato più volte, chi non rispetta la legge non dovrebbe poi lamentarsi quando il mio Ufficio agisce sulla base del suo  mandato". Khan si rivolge a "coloro che sono coinvolti" e puntualizza che il suo Ufficio sta indagando su "qualsiasi crimini possa esser stato  commesso". "Coloro che violano la legge sono chiamati a risponderne -  conclude - Continuo anche a chiedere il rilascio immediato di tutti  gli ostaggi. Anche questo rappresenta un focus importante delle nostre indagini".

Volker Turk, alto commissario per i diritti umani dell'ONU: "Un'eventuale offensiva militare su vasta scala a Rafah è terrificante"

"Un'eventuale offensiva militare su vasta scala a Rafah - dove circa 1,5 milioni di palestinesi sono ammassati contro il confine egiziano senza nessun altro posto dove fuggire - è terrificante, data la prospettiva che un numero estremamente elevato di civili, ancora una volta per lo più bambini e donne, probabilmente sarà ucciso e ferito". Lo ha detto in una nota Volker Turk, alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite. Secondo Turk "ciò che accadrà" nel caso in cui l'esercito israeliano proseguirà l'operazione di terra verso l'ultima città  sud della Striscia "è perfettamente prevedibile". "Non molto tempo fa- si legge ancora- avevo segnalato la sofferenza inimmaginabile affrontata dai palestinesi a Gaza. Oggi, purtroppo, data la carneficina finora compiuta, è perfettamente immaginabile cosa accadrà a Rafah. Al di là del dolore e della sofferenza provocati dalle bombe e dai proiettili, questa incursione a Rafah potrebbe anche significare la fine dei magri aiuti umanitari che sono entrati, con enormi implicazioni per tutta Gaza, comprese le centinaia di migliaia di persone a grave rischio di fame e di povertà e carestia nel nord".

Un medico ha allestito una tenda come centro medico gratuito per i bambini nella zona di Rafah

A Rafah il pediatra Rajaa Okasha dimostra quanto siano necessari i servizi di volontariato dopo quattro mesi di assalto israeliano su Gaza, che è stato particolarmente duro per i bambini. Lavorando tutto il giorno sotto le tende, con poche medicine a disposizione, fa quello che può per una fila infinita di bambini malati e feriti.Okasha è lui stesso un senza tetto dopo essere fuggito dalla sua casa a Beit Hanoun, il primo luogo preso di mira dall'offensiva di terra di Israele, e come la maggior parte dei gazesi è finito a Rafah, al confine con l'Egitto. "Quando vedo un bambino, sento il bisogno di offrirgli cure e di cercare di aiutarlo", ha detto Okasha, spiegando il motivo per cui ha allestito una tenda come centro medico gratuito per i bambini nella zona di Rafah.

Dottor Rajaa Okasha a Rafah reuters
Dottor Rajaa Okasha a Rafah

Il governo egiziano smentisce le voci su una rottura del trattato con Israele in caso di attacco a Rafah

 L'Egitto non ha intenzione di rompere il trattato di pace con Israele nel caso in cui lo Stato ebraico decidesse di avviare una operazione a Rafah. Lo dice il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, commentando le voci che si erano diffuse ieri sull'intenzione del Cairo di denunciare il trattato di Camp David in caso di attacco israeliano su Rafah. "Esiste gia' un accordo di pace tra Egitto e Israele, in vigore da quarant'anni, e continueremo a rispettarlo", ha detto Shoukry in una conferenza stampa con la sua controparte slovena a Lubiana. Shoukry ha aggiunto che l'Egitto sta continuando nei suoi sforzi per garantire un accordo tra Israele e Hamas che consentira' il rilascio degli ostaggi e l'ingresso di maggiori aiuti umanitari a Gaza. 

Onu: "terrificante" la prospettiva di un'offensiva a Rafah

La prospettiva di una operazione di terra israeliana su Rafah, all'estremita' meridionale della Striscia di Gaza, e' "terrificante". Lo ha affermato Volker Turk, alto commissario Onu per i diritti umani, ricordando che circa un milione e mezzo di palestinesi sono stipati nell'area, sul confine egiziano, "con nessun posto dove fuggire. E' terribile, considerando che un altissimo numero di civili, ancora una volta principalmente donne e bambini, sarebbero probabilmente uccisi o feriti" nel caso di attacco militare.

Netanyahu: è una delle azioni di salvataggio più riuscite

"Una delle operazioni di salvataggio di maggior successo nella storia di Israele". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando i soldati che hanno liberato i due ostaggi a Rafah, Fernando Marman e Luis Har. "Avete eliminato i rapitori, i terroristi e - ha aggiunto Netanyahu - siete tornati in Israele senza essere colpiti: operazione perfetta con un'esecuzione perfetta. All'1.40 del mattino vi ho sentito dire 'gli ostaggi sono nelle nostre mani'". Il premier, che ha assistito alle fasi dell'azione dal centro di comando, ha rivelato di averla approvata pochi giorni fa.

Borrell a Biden: troppe morti a Gaza? Dia a Israele meno armi

"Il presidente Biden ha detto che i morti civili a Gaza sono troppi. Se sono troppi allora forse devi dare a Israele meno armi, è abbastanza logico". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell nel corso della conferenza stampa con il commissario dell'agenzia Unrwa dell'Onu Philippe Lazzarini. "Tutti vanno a Tel Aviv e chiedono 'per piacere, ci sono troppe vittime, uccidete meno civili' ma Benjamin Netanyahu non ascolta nessuno. Forse è il caso di smettere di chiedere per piacere e fare qualcosa", ha aggiunto Borrell. Riguardo alle ultime richieste di evacuazione Borrell ha poi polemicamente chiesto: "E dove, sulla luna?".

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Il governo iraniano: Israele subirà conseguenze per gli attacchi a Rafah

"Aumentare la portata dei crimini di guerra e del genocidio contro i rifugiati palestinesi a Rafah da parte del regime occupante di Israele avrà gravi conseguenze per Tel Aviv". Lo ha affermato, su X, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. 

Lazzarini: profondo panico per l'operazione militare a Rafah

 "L'accusa rivolta all'agenzia è così seria che richiede azioni immediate, che sono state prese: non solo il licenziamento dei dipendenti coinvolti ma l'indagine interna, diretta da New York. E chiedo che le autorità israeliane cooperino con l'indagine per fornire le prove alle accuse". Lo ha detto Philippe Lazzarini, Commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi.  "C'è un profondo senso di panico e ansia riguardo al fatto che si prevede un'operazione militare anche a Rafah - ha proseguito Lazzarini - Tutti sappiamo che il prezzo pagato dalla popolazione è indicibile, parliamo di circa il 5% della popolazione che è stata uccisa o ferita. L'Unicef dice che 17 mila bambini sono separati dai genitori, non si hanno notizie dei loro genitori, e sappiamo anche che la Striscia di Gaza è una sacca di malnutrizione alimentare. Parliamo di possibile carestia, soprattutto nel Nord dove si stima che ci siano 300 mila persone".

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Unrwa, il commissario generale Philippe Lazzarini dice di non avere "nessuna intenzione" di dimettersi

Philippe Lazzarini, capo dell'agenzia delle Nazioni Unite Unrwa, ha detto lunedì di non avere "alcuna intenzione di dimettersi" in seguito alle accuse ad alcuni membri dello staff di avere partecipato all'attacco sferrato da Hamas contro Israele del 7 ottobre. L'agenzia delle Nazioni Unite fornisce aiuti ai palestinesi di Gaza e, dopo le accuse, diversi paesi donatori hanno sospeso i finanziamenti. L'Unrwa ha avviato un'indagine e ha licenziato il personale accusato di essere coinvolto nell'attacco.

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Philippe Lazzarini in conferenza stampa a Bruxelles RaiNews
Philippe Lazzarini in conferenza stampa a Bruxelles

Il presidente israeliano Herzog respinge le accuse di genocidio

In un intervento sul Wall Street Journal, il presidente israeliano Isaac Herzog ha definito il caso del Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia una 'accusa del sangue' contro lo Stato ebraico, "una vergognosa bassezza per un sistema internazionale che è emerso dalle ceneri dell'Olocausto". Herzog ha affermato che l'accusa ha consapevolmente distorto il suo commento del 12 ottobre, secondo cui c'è "un'intera nazione là fuori che è responsabile", portandola come prova del fatto che i leader israeliani stessero legittimando il genocidio dei palestinesi. "Queste parole sono state volutamente distorte quando sono state presentate alla corte", ha scritto Herzog, sostenendo che l'affermazione secondo cui Israele sta commettendo un genocidio "non può basarsi su informazioni accurate, perché è una menzogna". Herzog nell'intervento, ripreso dal Times of Israel, ha respinto gli inviti a fare del male ai civili palestinesi e ha scritto che "gli aiuti umanitari devono arrivare" a Gaza mentre continuano le proteste, da parte degli israeliani più radicali che mirano a bloccare gli aiuti ai valichi di frontiera.

L'Olanda fa ricorso contro lo stop dell'invio di parti per i caccia F35 a Israele

I Paesi Bassi presentano ricorso contro la sentenza della Corte d'Appello dell'Aja che ha ordinato lo stop delle consegne a Israele di parti per i caccia F-35. Lo ha annunciato il ministro del Commercio estero e della Cooperazione allo sviluppo, Geoffrey Van Leeuwen. Il governo, si legge in una nota, "è del parere che la fornitura di componenti americani degli F-35 non sia illegale" e che spetti "allo Stato definire la propria politica estera". "Israele - aggiunge Van Leeuwen - ha bisogno degli aerei F-35 per difendersi dalle minacce provenienti dalla regione, separate da Gaza".  I Paesi Bassi, spiega il ministro, "avvieranno rapidamente le trattative con i partner internazionali nell'ambito del programma F-35" e "il governo farà tutto il possibile per convincere alleati e partner" della propria "affidabilità" nel quadro dello stesso programma e "nella cooperazione di difesa internazionale ed europea". Gli F-35, viene sottolineato, "svolgono un ruolo cruciale nella sicurezza di Israele", soprattutto nei confronti delle "minacce provenienti dalla regione, ad esempio da Iran, Yemen, Siria e Libano". La decisione dello Stato di ricorrere in cassazione, precisa Van Leeuwen, "è separata dalla situazione a Gaza", davanti alla quale "i Paesi Bassi sollecitano un immediato cessate il fuoco umanitario temporaneo e quanti più aiuti umanitari possibili alla popolazione sofferente". La situazione nella Striscia, aggiunge ancora il ministro, "è molto preoccupante" ed "è stato stabilito che il diritto umanitario di guerra si applica integralmente. Anche Israele deve attenersi a questo".

Borrell: senza Unrwa effetti devastanti per 5,6 mln di persone, accuse vanno provate

"Quelle all'Unrwa sono accuse, e ripeto accuse, e vanno provate" e se l'agenzia "scomparisse avrebbe effetti devastanti su 5,6 milioni di persone" tra Striscia di Gaza, in Cisgiordania, Libano, Giordania, Siria, per questo "abbiamo concordato sulla assoluta necessità di contribuire al lavoro dell'Unrwa", l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, dal cui "sostegno dipendono più di 2 milioni di persone nella sola Gaza". Lo ha detto il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, nella conferenza stampa tenuta a Bruxelles con il capo dell'Unrwa, Philippe Lazzarini. Borrell ha dichiarato che i ministri per la Cooperazione riuniti oggi a Bruxelles "hanno accolto con favore la rapida decisione dell'Onu di avviare immediatamente un'indagine sulle accuse rivolte a "ad alcuni membri, 13 su 13.000" dell'Unrwa, di complicità nell'attacco del 7 ottobre. E Lazzarini, ha aggiunto, ha assicurato che verrà garantita "la responsabilità individuale, non la punizione collettiva". Cessare il sostegno significherebbe fermare servizi vitali a milioni di persone che ne hanno bisogno e una maggiore catastrofe umanitaria a Gaza, che deve essere evitata, non solo per ragioni umanitarie, ma anche perchè rotrebbe avere pericolose ripercussioni sulla stabilità regionale", ha rimarcato Borrell.

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Josep Borrell

Netanyahu: battaglioni di Hamas a Rafah non avranno pace

Incontrando il premier olandese, Mark Rutte, a Gerusalemme, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che Tel Aviv non "lascerà in pace i battaglioni terroristici a Rafah" e che la guerra continuerà sino a quando Hamas non sarà stata totalmente sconfitta. Lo riporta The Times of Israel. In un post pubblicato su X, Rutte aveva chiesto una rapida e significativa riduzione dell'intensità delle operazioni israeliane, avvertendo che a Rafah si rischiano "conseguenze umanitarie catastrofiche". Ha quindi auspicato un cessate il fuoco immediato che porti a una fine del conflitto.

Israele nega l'ingresso a Francesca Albanese, funzionaria Onu italiana: "Antisemita"

Aveva scritto: "Le vittime del 7 ottobre non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in reazione all'oppressione" dello Stato ebraico. Il ministro degli Esteri Israel Katz chiede che le venga revocato l'incarico

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Houthi rivendicano l'attacco a una nave Usa nel Mar Rosso

Gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato di aver attaccato una nave statunitense nel Mar Rosso, dopo che le società di sicurezza marittima hanno riferito che sono stati lanciati missili su una nave portarinfuse (navi usate per trasportare carichi non-liquidi in container). "Le forze navali delle Forze armate yemenite hanno preso di mira la nave americana Star Iris nel Mar Rosso con una serie di missili navali, e i colpi sono stati precisi e diretti", ha dichiarato il portavoce degli Houthi Yahya Saree. 

Media, 4 morti in un raid di Israele nel sud del Libano

Quattro persone sono rimaste uccise in bombardamenti israeliani nel sud del Libano. Lo riferiscono media di Beirut che citano soccorritori della Protezione civile locale. Non è chiaro se le vittime siano civili o combattenti della resistenza anti-israeliana. I raid sono avvenuti tra le località frontaliere di Marun Ras e Tayr Harfa.

Attacchi israeliani a Rafah danneggiano recinzioni sul lato egiziano

Testimoni oculari e fonti della sicurezza egiziana fanno sapere che sono in corso lavori di manutenzione delle protezioni alla frontiera con la Striscia di Gaza, in particolare a Rafah, città divisa tra Gaza ed Egitto, dove i violenti bombardamenti lanciati da Israele sul versante palestinese che hanno danneggiato recinzioni e filo spinato anche sul lato egiziano. L'Egitto sta continuando a rinforzare le misure sul confine, riferiscono le stesse fonti, e a ridistribuire forze di frontiera e pattuglie di sicurezza lungo il confine egiziano con Israele e Gaza. Il pesante bombardamento israeliano su diverse aree della città palestinese di Rafah ha portato molti residenti a lasciare le proprie case e ad avvicinarsi al confine egiziano per cercare riparo, secondo testimonianze degli abitanti del Sinai. Rinforzate anche le protezioni al valico di  Kerem Salem. Una fonte della sicurezza ha confermato quanto riferito dai testimoni oculari.

Il governo israeliano: la forza combattente di Hamas è stata dimezzata

La forza combattente di Hamas è stata dimezzata. Lo ha affermato un portavoce del governo israeliano, come ha riferito la Reuters. "Stiamo parlando di tre quarti dei battaglioni di Hamas che sono stati distrutti... con oltre 12mila terroristi uccisi", ha detto il portavoce Eylon Levy.

Nbc: Biden furioso con Netanyahu, in privato lo insulta

Joe Biden sarebbe sempre più furibondo con Benyamin Netanyahu per la campagna militare israeliana a Gaza e con i suoi collaboratori, secondo quanto riferisce la Nbc, si sarebbe lasciato andare anche ad insulti verso il premier israeliano. A volte, riporta l'emittente Usa, Biden si riferisce a Netanyahu semplicemente come "quel ragazzo" mentre in almeno tre recenti occasioni lo ha definito "uno stronzo", riferisce Nbc News. Sollecitato su questo, il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa ha smentito, affermando che nonostante alcuni disaccordi i due hanno una "relazione decennale rispettosa in pubblico e in privato". 

Chi sono le persone ancora in ostaggio nella Striscia di Gaza

Dei 253 tra prigionieri e corpi senza vita portati nell'exclave il 7 ottobre, risultano ancora trattenuti 101 presunti vivi e 29 cadaveri. Dei primi, due sono bambini, 14 le donne, 32 furono rapiti al rave.

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Forze di difesa israeliane: colpiti obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano

Le forze di difesa israeliane hanno riferito su Telegram di aver colpito "una serie di obiettivi terroristici di Hezbollah nel sud del Libano". "Durante gli attacchi - ha precisato l'esercito - un aereo ha colpito un veicolo nel quale erano stati identificati terroristi di Hezbollah nella zona di Maroun El Ras", alla periferia di Bint Jbeil. Fonti della sicurezza libanese e autorità locali hanno riferito di un membro di Hezbollah rimasto ferito in modo grave in questo attacco con drone, correggendo l'informazione fornita inizialmente al quotidiano L'Orient Le Jour secondo cui una persona era rimasta uccisa. Le forze israeliane hanno anche colpito "diverse infrastrutture terroristiche nelle zone di al-Adisa e Khiam", così come "due strutture militari e un sito militare nelle zone di Tayr Harfa e Maroun El Ras".

Il Regno Unito ha sanzionato quattro leader del movimento israeliano dei coloni

Il governo britannico di Rishi Sunak ha annunciato oggi di aver imposto sanzioni - al pari di quanto fatto di recente dagli Usa fra le furiose proteste del governo Netanyahu - contro 4 cittadini israeliani indicati come leader "estremisti" del movimento dei coloni in Cisgiordania. Lo riporta il Foreign Office. I quattro coloni sono accusati da Londra di aver "minacciato e perpetrato atti di aggressione e violenza contro civili palestinesi nei territori occupati della Cisgiordania". 

Israele vieta l'ingresso a una funzionaria italiana Onu

Israele ha deciso di negare l'ingresso nel Paese a Francesca Albanese, inviata del consiglio dei diritti umani dell'Onu. La decisione, hanno fatto sapere i ministeri degli Esteri e degli Interni, è legata "alle sue oltraggiosi affermazioni che 'le vittime del massacro del 7 ottobre non sono state uccise per la loro ebraicità ma in risposta all'oppressione israeliana'". 

Haaretz: Israele costruisce nuovi quartieri a Gerusalemme Est

Israele sta portando avanti i progetti per creare un nuovo quartiere ebraico a Gerusalemme Est, situato alle porte di un quartiere palestinese. Lo riporta Haaretz, precisando che si tratta del quarto nuovo quartiere per ebrei a Gerusalemme Est portato avanti negli ultimi anni dalle autorità israeliane. "Secondo le organizzazioni che monitorano la costruzione negli insediamenti della Cisgiordania, i progetti di tutti questi quartieri, che dovrebbero avere un totale di 3.000 unità residenziali, stanno procedendo rapidamente - ha riportato Haaretz - dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre, questi quartieri hanno beneficiato in particolare di approvazioni eccezionalmente rapide da parte delle autorità urbanistiche". Stando all'editoriale pubblicato oggi dal quotidiano israeliano, "questi insediamenti sono un'ulteriore prova del fatto che l'attuale governo israeliano antepone obiettivi politica limitati e a breve termine agli interessi a lungo termine". "Per compiacere le organizzazioni dei coloni e la loro provocatoria retorica 'Gerusalemme è solo nostra', il governo sta sacrificando la qualità della vita di tutti i residenti di Gerusalemme, il restante credito politico di cui gode lo Stato di Israele nel mondo e la possibilità di una soluzione negoziata per il conflitto israelo-palestinese", ha sottolineato il quotidiano.

Gli ostaggi liberati: tenuti in casa di una famiglia a Rafah

Fernando Merman e Louis Har i due ostaggi israeliani liberati la notte scorsa in una operazione dell'esercito, nel sud della Striscia, sono stati tenuti "dentro la casa di una famiglia" nel centro di Rafah. Lo hanno detto, citati da Ynet, loro stessi prima di riunirsi con i familiari anche loro rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre e poi rilasciati. I due sono ritenuti relativamente in buone condizioni fisiche e la prima foto che appare sui social li mostra accanto a Gabriela Leimberg e Clara Marman. La seconda è la sorella di Fernando e compagna di Louis Har, entrambe sono state rimesse in libertà nello scambio con Hamas lo scorso novembre. 

Cameron: Israele deve riflettere prima di intervenire a Rafah

- Israele dovrebbe fermarsi e riflettere seriamente prima di intraprendere qualsiasi altra azione a Rafah, ha detto lunedì il ministro degli Esteri britannico David Cameron, dopo gli attacchi aerei nella città meridionale di Gaza, ultimo rifugio di circa un milione di civili sfollati. I funzionari sanitari locali hanno dichiarato che 67 palestinesi sono stati uccisi e decine di feriti negli attacchi aerei, durante i quali Israele ha liberato due ostaggi. Alla domanda sulla situazione a Rafah e se Israele fosse andato oltre il diritto internazionale, Cameron ha risposto ai giornalisti: "Pensiamo che sia impossibile capire come si possa combattere una guerra tra queste persone. Non c'è nessun posto dove possano andare". "Siamo molto preoccupati per la situazione e vogliamo che Israele si fermi e rifletta molto seriamente prima di intraprendere qualsiasi altra azione. Ma soprattutto vogliamo una pausa immediata nei combattimenti e vogliamo che questa pausa porti a un cessate il fuoco".

Israele chiede alle agenzie ONU di contribure ad evacuare i civili dalle zone di guerra di Gaza

Israele ha chiesto lunedì alle agenzie di soccorso dell'ONU di contribuire agli sforzi per evacuare i civili dalle zone di guerra di Gaza. per contribuire agli sforzi di evacuazione dei civili dalle zone di guerra di Gaza, in vista del previsto rastrellamento di Rafah, città al confine dell'enclave con l'Egitto, affollata di sfollati palestinesi. "Esortiamo le agenzie delle Nazioni Unite a cooperare", ha dichiarato il portavoce del governo Eylon Levy in un briefing. "Non dite che non si può fare. Lavorate con noi per trovare un modo".

Un parente: i due ostaggi liberati non mangiavano da giorni

Un parente dei due ostaggi liberati dalle forze israeliane a Rafah ha raccontato che Fernando Simon Marman (60 anni) e Norberto Louis Har (70) hanno perso molto peso durante il periodo di prigionia. Lo riporta The Times of Israel. "Erano affamati da giorni", ha spiegato, aggiungendo che i due sono apparsi "molto deboli". I due ostaggi, secondo quanto ricostruito, venivano nutriti principalmente con pita e formaggio spalmabile.

Esponente di Hezbollah ucciso da un drone israeliano

Un esponente di Hezbollah è stato ucciso stamani da un attacco con drone compiuto da Israele. Lo riferiscono media libanesi, secondo cui l'attacco è avvenuto nei pressi di Bint Jbeil, contro l'auto sulla quale viaggiava l'uomo. Non è chiaro se si tratti di un combattente o di un leader militare del Partito di Dio.

Autorità nazionale palestinese: gli Stati Uniti non siano schiavi della politica israeliana

Nabil Abu Rudeina portavoce del presidente palestinese Abu Mazen - che si trova in Qatar per incontri con la leadership di Doha - ha chiesto alla Comunità internazionale di fermare l'offensiva di terra di Israele a Rafah, nel sud di Gaza. "L'amministrazione Usa - ha detto, citato dai media - non può rimanere ostaggio delle politiche israeliane". Rudeinah ha poi definito "insensate" e un "inganno del mondo" le affermazioni di Netanyahu sul piano di evacuazione dei civili dell'area di Rafah. "Non c'è più un posto sicuro a Gaza - ha spiegato - e i civili non possono ritornare al centro e al nord per i bombardamenti".

Le forze di difesa israeliane: il salvataggio sottolinea l'importanza dell'operazione di terra nella Striscia

"Questa missione di salvataggio sottolinea l'importanza della nostra operazione di terra a Gaza". Lo ha detto il portavoce dell'esercito Daniel Hagari riferendosi alla liberazione dei due ostaggi israeliani avvenuta la scorsa notte. "Abbiamo un obbligo morale - ha aggiunto - di portare indietro a casa tutti i nostri ostaggi. Un obbligo per il cui adempimento continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere". 

Il governo turco: il Consiglio Onu fermi gli attacchi di Israele contro Rafah

"Siamo estremamente preoccupati per i crescenti attacchi di Israele contro la città meridionale di Rafah, in seguito a distruzione e massacri che già sono stati inflitti contro la Striscia di Gaza". Lo afferma il ministero degli Esteri di Ankara in un comunicato, dove viene sottolineato che "gli attacchi in corso aggraveranno la tragedia umana a Gaza e metteranno a repentaglio gli sforzi per assicurare un cessate il fuoco duraturo nella regione". La Turchia considera l'operazione di Israele a Rafah "parte di un piano per espellere il popolo di Gaza dalla loro terra" e lancia "un appello alla comunità internazionale, in particolare al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, per prendere le misure necessarie a fermare Israele", si legge nel comunicato.

Hamas: 12.300 minorenni morti nella Striscia dopo il 7 ottobre

Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, sarebbero 12.300 le persone minorenni morte nella Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre. Di questo bilancio non è possibile una verifica indipendente.

Il parlamento iracheno prepara un disegno di legge per imporre il ritiro agli Usa

Il parlamento iracheno ha presentato una proposta di legge che impone il ritiro delle truppe della coalizione guidata dagli Stati Uniti dal paese, alla luce di una serie di attacchi contro le milizie sostenute dall'Iran. Lo riferiscono stamani i media iracheni, secondo cui la Commissione tecnico-militare congiunta tra Iraq e Stati Uniti è programmata per riunirsi domenica prossima per discutere una 'road map' per il ritiro della coalizione dal paese. Sabato scorso il parlamento iracheno aveva tenuto una seduta durante la quale aveva condannato i recenti attacchi aerei statunitensi contro le milizie irachene alleate dell'Iran. Ma la seduta era stata contraddistinta dall'assenza della maggior parte dei parlamentari sunniti e curdi, tradizionali sostenitori dell'influenza americana in Iraq.

Ong: nessun attacco ad Aleppo, esplosi ordigni della guerra civile

L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria smentisce che ci sia stato stamani un attacco israeliano contro l'aeroporto di Aleppo, nel nord della Siria, come in precedenza riportato da alcuni media panarabi. "Si è trattata di una esplosione causata da  ordigni di guerra", ha scritto l'Osservatorio, riferendosi alla guerra ancora in corso in Siria dal 2011

Al-Arabiya: attacco aereo all'aeroporto di Aleppo

L'emittente televisiva saudita, Al Arabiya, ha riferito che c'è stato un attacco aereo all'aeroporto di Aleppo in Siria. La testata non ha dato ulteriori dettagli. Da settimane nel Paese si sono registrati attacchi attribuiti alle forze armate israeliane che hanno preso di mira miliziani di gruppi legati all'Iran ed esponenti del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, i pasdaran.

L'Orient le Jour: attacco israeliano con drone nel sud del Libano: un morto

Un drone israeliano ha lanciato un missile contro un'autovettura nella località di Bint Jbeil, nel sud del Libano, uccidendo una persona. Lo hanno detto al quotidiano libanese L'Orient le Jour fonti della sicurezza. Al momento non si conosce l'identità della vittima.

Tribunale vieta a Paesi Bassi vendita parti F-35 a Israele

I Paesi Bassi devono interrompere la fornitura di parti per gli aerei da combattimento F-35 utilizzati da Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha deciso un tribunale olandese che ha accolto un appello presentato da organizzazioni per i diritti umani secondo cui la fornitura dei componenti avrebbe contribuito a presunte violazioni del diritto internazionale da parte di Israele nella sua guerra contro Hamas.

Gaza: "164 uccisi in raid Israele in 24 ore, 28.340 da inizio guerra"

Sono 28.340 i palestinesi che hanno perso la vita e 67.984 quelli che sono rimasti feriti nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo rende noto il  ministero della Sanità della Striscia di Gaza sottolineando che solo nelle ultime 24 ore sono morte 164 persone e altre 200 sono rimaste  ferite.

Media libanesi: "Bombardamenti israeliani nel sud del Libano"

I media libanesi danno conto stamani di bombardamenti israeliani lungo la linea di demarcazione tra i due paesi, in particolare nelle località a ridosso del fronte di guerra con gli Hezbollah e i loro alleati locali.  Secondo le fonti, a esser state prese di mira stamani dai raid aerei e di artiglieria israeliani sono le località di Tayr Harfa, Bint Jbeil, Adaisse, Marun Ras.  I media affermano che a Bint Jbeil, capoluogo di provincia, è stata presa di mira un'auto con a bordo delle persone. Non è chiaro al momento se le eventuali vittime siano civili o miliziani.

Borrell: "Si indaghi su accuse ma Unrwa è essenziale"

"Una cosa è certa per me: l’Unrwa oggi fa un lavoro insostituibile. Nessun altro può fare ciò che sta facendo l’Unrwa. In secondo luogo, le accuse devono essere verificate. La presunzione di innocenza vale per tutti, in qualsiasi momento, anche per l'Unrwa". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio informale Sviluppo. "Non è un segreto che il governo israeliano voglia sbarazzarsi dell’Unrwa. Non solo adesso, ma già da molti anni, hanno voluto sbarazzarsi dell’Unrwa perché credevano che se si fossero sbarazzati dell’Unrwa, si sarebbero sbarazzati del problema dei rifugiati palestinesi. No, peggiorerà ancora le cose. Sapete, centinaia di migliaia di persone vengono nutrite e mangiano ogni giorno grazie al lavoro dell'Unrwa. E non solo a Gaza, anche in Libano, in Siria, in Giordania", ha aggiunto.

Hezbollah: "Non cerchiamo l'allargamento del conflitto"

Gli Hezbollah libanesi non intendono allargare il conflitto già in corso in Medio Oriente, nonostante i recenti attacchi israeliani nella profondità territoriale del Libano. Lo ha detto stamani Muhammad Raad, capogruppo parlamentare di Hezbollah, intervenendo ai funerali per un combattente ucciso in un raid israeliano nel sud del Libano.  Citato dai media libanesi, Raad ha affermato che gli attacchi israeliani (del fine settimana) sembrano superare le regole d'ingaggio finora osservate. Raad si è riferito all'attacco compiuto con un drone israeliano contro un membro di Hamas tra Beirut e Sidone, nella località di Jadra, 60 km a nord della Linea di demarcazione con Israele. Raad ha aggiunto: questi attacchi "non cambiano l'equilibrio delle forze in campo... ma sono una reazione (israeliana) al dolore inflitto dai colpi della resistenza (Hezbollah)". 

"Il nemico prova a spingere per un allargamento del conflitto... ma noi restiamo pazienti, per non scivolare verso quello scontro aperto così cercato dal nemico", ha detto il deputato di Hezbollah.

Idf: "Giornalista Al Jazeera comanda unità anticarro di Hamas"

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno accusato un giornalista palestinese che lavora per Al Jazeera di essere un comandante dell'ala militare di Hamas, sulla base di immagini e documenti recuperati dai soldati israeliani durante la guerra in corso contro il movimento islamico. "Di mattina è giornalista per il canale Al Jazeera e di notte è un terrorista di Hamas!" ha scritto il tenente colonnello Avijay Adraee, portavoce arabo dell'Idf, sulla piattaforma X. Adraee ha spiegato che alcune settimane fa le truppe hanno trovato un laptop in una base di Hamas nel nord di Gaza che apparteneva a un uomo di nome Mohamed Washah. Washah, originario del quartiere di Bureij, nel centro di Gaza, negli ultimi mesi è apparso in diverse trasmissioni della televisione Al Jazeera, di proprietà del Qatar, ed è sempre presentato come uno dei suoi giornalisti.

Oms: "Solo 15 dei 36 ospedali di Gaza funzionano parzialmente"

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che solo 15 dei 36 ospedali di Gazasono "ancora parzialmente o minimamente funzionanti" e che gli operatori umanitari stanno facendo del loro meglio in circostanze impossibili. Lo scrive il Guardian.   Intervenendo al Vertice del governo mondiale a Dubai, ha affermato che l'Oms ha continuato a chiedere un accesso sicuro per il personale e le forniture umanitarie, il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e un cessate il fuoco. "Sono particolarmente preoccupato per i recenti attacchi a Rafah, dove la maggioranza della popolazione di Gaza è fuggita dalla distruzione", ha affermato. "Finora abbiamo consegnato 447 tonnellate di forniture mediche a Gaza, ma è una goccia nell'oceano dei bisogni, che continua a crescere ogni giorno", ha aggiunto.

Netanyahu: "Liberazione ostaggi possibile solo con pressione militare"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha celebrato la liberazione dei due ostaggi a Rafah e ha affermato che solo la "pressione militare", porterà alla liberazione di "tutti i rapiti". "Fernando e Louis, bentornati a casa", ha scritto il leader su X, ringraziando i soldati "per l'azione coraggiosa che ha portato alla loro liberazione". "Solo il proseguimento della pressione militare, fino alla vittoria completa, potrà portare alla liberazione di tutti i nostri rapiti", ha aggiunto, "non perderemo nessuna occasione per riportarli a casa".

Lega araba avverte dei pericoli di attacco a Rafah

Il Segretario generale della Lega Araba ha messo in guardia dalle conseguenze pericolose se le forze israeliane attaccassero la città di Rafah nella Striscia di Gaza. Ahmed Aboul Gheit ha sottolineato che l'intenzione di Israele di sfollare centinaia di migliaia di palestinesi, che si sono rifugiati a Rafah come ultima risorsa per difendersi dagli attacchi indiscriminati contro i civili nell'enclave, comporta gravi minacce alla stabilità regionale. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu questa settimana ha dichiarato di aver detto alle truppe di prepararsi ad entrare in città, come parte della sua campagna per distruggere il gruppo militante palestinese Hamas per aver organizzato i suoi attacchi mortali nel sud di Israele il 7 ottobre. Ma ha dovuto affrontare crescenti richieste di non attaccare Rafah, al confine con l'Egitto, che è l'ultimo rifugio per gli abitanti di Gaza in fuga dagli incessanti bombardamenti israeliani altrove nel territorio costiero.

Jamal Rushdi, portavoce ufficiale di Aboul Gheit, ha letto una nota ufficiale secondo cui spingere centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla Striscia di Gaza è una violazione del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale. "Rappresenta anche una pericolosa esplosione della situazione nella regione, oltrepassando le linee rosse della sicurezza nazionale per un grande paese arabo, l'Egitto", ha affermato Aboul Gheit. "Il mondo deve prestare attenzione al pericolo di (questa) pratica israeliana guidata da un'agenda estremista di destra che vuole svuotare la Striscia di Gaza della sua popolazione e ottenere una pulizia etnica globale, che non dovrebbe avere posto in questa epoca". Rushdi ha sottolineato che figure di spicco del governo israeliano non hanno nascosto le loro intenzioni di sfollare e deportare la popolazione palestinese e persino di stabilire insediamenti israeliani nella Striscia di Gaza, il che rende necessaria un'azione internazionale in questa fase per prevenire una catastrofe.

Al Jazeera: 63 morti in raid. Ifd a Rafah. Hamas: "Genocidio"

L'esercito israeliano ha confermato su  Telegram di aver effettuato una "serie di attacchi contro obiettivi terroristici" nella zona Shaboura di Rafah. Secondo al Jazeera, almeno 63 persone sono state uccise durante raid contro due moschee nella  città nel sud della Striscia. Il ministero della Sanità di Gaza ha  riferito che almeno 50 persone sono state uccise negli attacchi e il  bilancio delle vittime è ancora in aumento.       

Hamas ha condannato gli ultimi attacchi aerei israeliani su Rafah,  affermando che rappresentano ''un ampliamento della portata dei  massacri che sta commettendo contro il nostro popolo''. 

''L'attacco  dell'esercito di occupazione nazista stasera contro la città di Rafah, che finora ha causato la morte di più di un centinaio di martiri, è  considerato una continuazione della guerra genocida e dei tentativi di sfollamento forzato che sta conducendo contro il nostro popolo  palestinese'', ha scritto il gruppo in un comunicato stampa.

Video. Ostaggi israeliani liberati, l'ospedale: "Sono in condizioni stabili"

Houthi attaccano con missili nave commerciale nel Mar Rosso

Una nave commerciale è stata attaccata con due missili nei pressi della città di Mocha  (Yemen), nel Mar Rosso. L'attacco, avvenuto a 40 miglia nautiche  (circa 74 chilometri) a sud di Mocha, non ha causato vittime tra  l'equipaggio, come pubblicato dall'organizzazione britannica United  Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) su X.        

L'agenzia britannica ha invitato tutte le navi a navigare con cautela  nella zona e ha chiesto di notificare qualsiasi attività "sospetta".  Finora né gli Houthi né il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno commentato l'accaduto.        

Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, che dal 2015 controllano la capitale yemenita Sana'a e altre aree nel nord e nell'ovest del paese, hanno lanciato diversi attacchi contro navi collegate con Israele nel  contesto dell'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza, avviata dopo gli attacchi compiuti il ​​7 ottobre dal Movimento di  Resistenza Islamica (Hamas).

Video. Le luci e i boati dei razzi nella notte a Rafah, sotto attacco israeliano. Cento i morti

Herzog su X: "Continueremo ad agire per salvare tutti gli ostaggi"

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha accolto oggi con favore la liberazione di due ostaggi israeliani durante l'operazione militare dello Stato ebraico a Rafah. "Non esiste mitzvah (buona azione religiosa, ndr) più grande del salvataggio dei prigionieri", ha scritto il capo dello Stato su X. "Rendo omaggio a tutti coloro che hanno contribuito a riportare a casa Fernando e Luis come parte di un'audace operazione di salvataggio. Continueremo ad agire con tutti i mezzi per riportare a casa tutti gli ostaggi", ha sottolineato il presidente.

Hamas: "Circa 100 morti in operazione Israele a Rafah"

L'operazione israeliana di questa notte a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha provocato "circa 100 morti": lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas.

Israele, "i soldati hanno protetto ostaggi con i loro corpi"

L'operazione per la liberazione dei due ostaggi israeliani è cominciata attorno alle 2:00 della scorsa notte, quando "le forze israeliane hanno fatto irruzione in un edificio nel cuore di Rafah dove i due erano tenuti da Hamas". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui l'azione "era stata preparata da qualche tempo".   "Dal momento dell'apertura del fuoco - ha aggiunto - i soldati hanno protetto i due ostaggi con i loro corpi durante la battaglia con i terroristi che è divampata con pesanti scambi di colpi in molti posti e con molti terroristi".

Milei: "Grazie Israele per liberazione ostaggi argentini"

L'ufficio del presidente argentino Javier Milei, su X, "ha ringraziato l'esercito israeliano e le altre forze di sicurezza per aver liberato i due ostaggi Fernando Simon Marman e Louis Har", rapiti da Hamas il 7ottobre. La stessa fonte ha ricordato che Milei nella sua recente visita in Israele aveva ribadito la richiesta della liberazione di ognuno degli ostaggi argentini e "la sua ferma condanna del terrorismo di Hamas".

Gantz: "Non smetteremo lavoro per liberare tutti i rapiti"

Il ministro israeliano del gabinetto di guerra, Benny Gantz ha accolto con favore il ritorno dei due ostaggi salvati durante la notte dalla Striscia di Gaza, mentre piange la morte dei due soldati uccisi in un'operazione separata. “Non ci arrenderemo mai con loro. L’IDF, lo Shin Bet e le forze speciali della polizia hanno agito in modo preciso e coraggioso”, scrive. "Oltre alla grande gioia per il ritorno a casa di Fernando [Marman] e Luis [Har], c'è grande tristezza per la caduta del Maggiore Adi Eldor e del Maggiore Alon Kleinman mentre combattevano per noi", aggiunge  Gantz come riporta The Times of Israel. “Non smetteremo di lavorare per riportare a casa tutti i 134 rapiti”, conclude.

Hamas: "Massacri di Israele a Rafah, continua la guerra genocida"

Hamas ha condannato gli ultimi attacchi aerei israeliani su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, affermando che rappresentano un "ampliamento della portata dei massacri che sta commettendo contro il nostro popolo". 

"L'attacco di stanotte dell'esercito di occupazione nazista contro la città di Rafah... che ha causato la morte di più di cento martiri finora, è considerato una continuazione della guerra genocida e dei tentativi di sfollamento forzato che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese", ha dichiarato il gruppo in un comunicato stampa, come riferisce Al Jazeera. Secondo l'emittente araba "almeno 63 persone" sono state uccise negli attacchi a Rafah la scorsa notte.

Knesset elogia "eroico salvataggio ostaggi"

l portavoce della Knesset, Amir Ohana elogia "l’impressionante, eroica e complessa operazione di salvataggio” che ha liberato a Rafah i due ostaggi israeliani da Gaza. “Finalmente una buona notizia”, dice ringraziando le forze di sicurezza. "Avete offerto speranza a un'intera nazione. Non avremo pace finché non li riporteremo tutti indietro”, ha aggiunto.

Times of Israel, Peter John Beyfus: "Rilascio ostaggi significherebbe cessate fuoco immediato"

In un articolo sul Times of Israel, Peter John Beyfus parla del modo in cui i mass-media mondiali hanno presentato e continuano a presentare la guerra tra Israele e Hamas. modo in cui i mass-media mondiali hanno presentato e continuano a presentare la guerra tra Israele e Hamas. Si parla molto di cessate il fuoco, della necessità di fornire aiuti umanitari a Gaza, di evitare vittime civili, di riconsiderare la soluzione a due stati del lungo conflitto israelo-palestinese. Ma si parla molto poco, scrive Peter John Beyfus, sulla questione principale: gli ostaggi. "Chiaramente è in atto qualche meccanismo volto a complicare lo scenario in modo da ignorare ciò che è ovvio e lampante: il rilascio di tutti gli ostaggi trattenuti da Hamas e dai suoi accoliti equivarrebbe a un immediato cessate il fuoco e a una potenziale riapertura dei negoziati. Netanyahu, un politico che ha molti difetti e certamente non è amato da molti, mette a fuoco un fatto che evidentemente altri non riescono a vedere, e cioè che cedere alle condizioni di Hamas costituirebbe una danno colossale per la futura sicurezza di Israele e dei suoi abitanti". Netanyahu, aggiunge Peter John Beyfus,  è sottoposto a un'enorme pressione da parte delle famiglie degli ostaggi, per le quali non si può che nutrire enorme comprensione per ciò che stanno attraversando, molte delle quali gli chiedono di acconsentire alle pretese di Hamas. Israele ha sempre considerato la sicurezza dei suoi cittadini come la sua massima priorità e in passato ha fatto tutto ciò che era in suo potere per riportare a casa quelli che erano stati catturati da forze nemiche.

Il soldato Gilad Shalit venne rilasciato nell'ottobre 2011, dopo essere stato trattenuto per quasi cinque anni a Gaza come ostaggio e usato come merce di ricatto. Il prezzo per la sua liberazione fu la scarcerazione di più di 1.000 terroristi palestinesi detenuti, tra i quali Yahya Sinwar, l'attuale capo di Hamas nonché architetto della carneficina del 7 ottobre.  "Oggi gli ostaggi sono più di 130, per lo più civili non combattenti, e vengono usati in modo depravato da Hamas per lacerare la società israeliana e strapparle condizioni che potrà vantare come una vittoria, il tutto sfruttando i sentimenti anti-israeliani diffusi a livello globale. Come è già stato osservato da più parti, Israele potrà forse ottenere una vittoria militare su Hamas, distruggendola o debellandola al punto da non poter scatenare un'altra guerra in futuro, ma ha già perso la battaglia per far riconoscere la legittimità e le giustizia della sua campagna militare contro un'organizzazione che si autoproclama genocida, e se ne vanta". "Con la sentenza provvisoria della Corte Internazionale di Giustizia che viene già volgarmente travisata dai nemici d'Israele come se avesse "dimostrato", scrive Peter John Beyfus,  l'accusa di genocidio contro i palestinesi (senza mai ricordare che la stessa Corte ha chiesto il rilascio immediato e incondizionate di tutti gli ostaggi ndr), diventa sempre più difficile per uno stato assediato e minacciato come Israele contrastare l'ondata di indignazione popolare, ampiamente espressa da manifestazioni e post sui social network". Ed aggiunge: " Il fulcro del conflitto si è spostato molto rapidamente dal massacro del 7 ottobre e dal rapimento degli ostaggi alle sofferenze dei palestinesi. Così nel giro di quattro mesi le persone detenute da una serie di gruppi terroristici islamisti sono state in gran parte dimenticate dal mondo, mentre la loro esistenza viene rievocata solo dalle famiglie, dagli israeliani e da molti ebrei della diaspora, oltre che da coloro che condannano convintamente i crimini di Hamas".

Hamas, almeno 52 palestinesi uccisi da bombe a Rafah

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che almeno 52 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell'esercito a Rafah. Hamas sostiene che gli attacchi hanno preso di mira 14 case e tre moschee in diverse aree di Rafah, dove sono ammassati in un fazzoletto di terra oltre 1,3 milioni di persone, rifugiati palestinesi in fuga dai combattimenti nel resto dell'enclave.

Il direttore dell'ospedale Abu Yousef Al-Najjar ha dichiarato che le strutture mediche di Rafah "non sono in grado di gestire il gran numero di feriti a causa dei bombardamenti dell'occupazione israeliana". Secondo la Mezzaluna Rossa Palestinese, varie persone sarebbero intrappolate sotto le macerie.

Israele, Galant elogia "straordinaria liberazione ostaggi"

In Israele, il ministro della Difesa Yoav Galant ha elogiato l'attività delle forze che hanno consentito la liberazione di Louis Herr e Fernando Merman, rapiti da Nir Yitzhak il 7 ottobre e trattenuti da Hamas a Rafah; e ha detto che si è trattato di "un'operazione di salvataggio straordinaria". "Continueremo a rispettare il nostro impegno di riportare a casa i rapiti, in ogni modo. Insieme al primo ministro e all'alto comando, ho seguito l'operazione dal centro di comando", ha raccontato il ministro.  Alla liberazione hanno partecipato i soldati dell'Idf, lo Shin Bet e le forze speciali. Il portavoce dell'esercito, Daniel Hagari, ha aggiunto che Israele lavorava "da tempo" all'operazione che e' stata realizzata quando "sono maturate le condizioni", "intorno all'una di notte", con un'irruzione "nei locali e al secondo piano dell'edificio dove erano tenuti gli ostaggi", ha raccontato ancora Hagari. I militari sono stati impegnati in uno scontro a fuoco con gli uomini armati; secondo Hagari, "molti terroristi sono stati uccisi".

Raid israeliani a Rafah - VIDEO

Hamas: Raid israeliani a Rafah, i morti sono più di 50

È salito a oltre 50 il bilancio delle vittime negli attacchi israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza: Lo afferma il Ministero della sanità di Hamas. 4.05
 

Israele: Liberati due ostaggi israeliani a Rafah

L'esercito israeliano ha liberato nella notte a Rafah, due ostaggi israeliani che erano stati rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso: Lo hanno annunciato le forze di difesa israeliane: "durante un'operazione congiunta di Idf, Shin Bet e polizia israeliana a Rafah, durante la notte, sono stati salvati due ostaggi israeliani, Fernando Simon Marman (60) e Louis Har (70), rapiti dall'organizzazione terroristica Hamas il 7 ottobre dal kibbutz Nir Yitzhak", si legge in un comunicato. Entrambi sono in buone condizioni mediche e sono stati trasferiti per accertamenti medici all'ospedale Sheba tel Hashomer.

Mezzaluna Rossa Palestinese: Violenti attacchi israeliani su Rafah. Almeno 7 i morti

Violenti attacchi israeliani sono stati lanciati sulla città meridionale di Gaza, Rafah, ha dichiarato la Mezzaluna Rossa Palestinese all'inizio di lunedì. Diverse decine di raid, più intensi di quelli degli ultimi giorni, hanno colpito la periferia della città, provocando nuvole di fumo. Almeno sette persone sono morte nel corso di questi attacchi, ha informato il Ministero della sanità di Hamas.

Due assalitori uccisi a Gerusalemme e Cisgiordania

Due attacchi all'arma bianca contro la polizia e l'esercito israeliano, rispettivamente a Gerusalemme e in Cisgiordania occupata, si sono entrambi conclusi con l'uccisione dei due assalitori. Uno degli attacchi è avvenuto poco dopo le 21 nella città vecchia di Gerusalemme Est, quando un uomo si è avvicinato a un posto di blocco di polizia e ha estratto un coltello tentando di colpire gli agenti, che hanno reagito rapidamente colpendolo a morte. Anche un passante è rimasto "leggermente ferito" dal fuoco dei poliziotti. Più o meno alla stessa ora a Hussan, un villaggio della Cisgiordania occupata che si trova a 10 chilometri da Gerusalemme, un altro assalitore ha cercato di accoltellare un soldato israeliano in un posto di blocco ed è stato ucciso dai soldati.