La guerra di Gaza, giorno 200

Onu chiede inchiesta su fosse comuni scoperte a Gaza. Proteste pro-Palestina, arresti in Usa

Si scava a Khan Younis per disseppellire almeno 300 corpi ritrovati. Israele smentisce ogni responsabilità. Reuters: "In Iran avviata nuova ondata di repressione per il velo". Qatar: non porremo fine a presenza di Hamas a Doha
Onu chiede inchiesta su fosse comuni scoperte a Gaza. Proteste pro-Palestina, arresti in Usa
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all'interno di case distrutte a Gaza

Media Israele: "10-15 razzi dal Libano, blackout a Margaliot" nel nord del paese

Circa 10-15 razzi sono caduti innottata nell'area di Margaliot, nel nord di Israele, vicino al confine libanese, alcuni dei quali sono penetrati all'interno della comunità agricola causando un'interruzione di corrente.Nessuna sirena di allarme è stata attivata. Lo scrive Haaretz. Al Jazeera, che cita fonti degli Hezbollah, conferma che irazzi Katiuscia hanno preso di mira la colonia israeliana di Margaliot, ma precisa, secondo fonti degli stessi Hezbollah, che hanno colpito un edificio dove sono di stanza i soldati israeliani.

I familiari e i sostenitori degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza alzano le mani, dipinte di rosso per simboleggiare il sangue, per chiedere il rilascio dei prigionieri AP
I familiari e i sostenitori degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza alzano le mani, dipinte di rosso per simboleggiare il sangue, per chiedere il rilascio dei prigionieri

Centinaia di manifestanti marciano verso la sede dell'ambasciata americana a Tel Aviv,

Centinaia di manifestanti marciano verso la sede dell'ambasciata americana a Tel Aviv, bloccando parti di Dizengoff Street mentre chiedono un accordo per liberare  immediatamente gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. Lo riferisce 'The Times of Israel'. La protesta arriva nel 200esimo giorno della guerra contro Hamas,  iniziata con l'assalto del 7 ottobre nel sud di Israele, e si svolge  insieme a un evento principale organizzato dal Forum delle famiglie degli ostaggi nella vicina piazza degli ostaggi.      "Siamo tutti responsabili della vita degli ostaggi" e "Tutti, ora!" si alternano a slogan anti-governativi e richieste di dimissioni del  primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Proteste a Tel Aviv 23/04/24 AFP
Proteste a Tel Aviv 23/04/24

Con una schiacciante maggioranza il Senato ha approvato il voto procedurale per gli aiuti all'Ucraina, a Israele

Con una schiacciante maggioranza di 80 a 19, il Senato ha approvato il voto procedurale per gli aiuti all'Ucraina, a Israele e a Taiwan. Ora il maxi pacchetto da 95 miliardi di dollari va in aula per il passaggio finale

Il commissario Onu per l'agenzia per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini ritiene che l'"incapacità di esprimere empatia reciproca sia la fonte della disumanizzazione del conflitto" in Medio Oriente. Lazzarini lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso di un briefing con i media al Palazzo di Vetro, a New York. "Mi ha colpito - ha ammesso, parlando delle proteste anti-Israele nelle università americane - come anche in questa parte di mondo l'empatia sia in gran parte unilaterale, solo per i palestinesi, senza capire da dove provenga il trauma che è stato creato il 7 ottobre in Israele. E come, in altre parti, l'empatia sia completamente a favore di Israele, senza alcuna empatia per i palestinesi. Credo che questa incapacità di esprimere empatia reciproca sia la fonte della disumanizzazione del conflitto a cui stiamo assistendo". "Io penso - ha aggiunto - che gli studenti dovrebbero imparare a esprimere compassione e empatia per le persone nella regione. Alla fine ci aspettiamo che sia i palestinesi sia gli israeliani vivano e si meritino di vivere in pace e sicurezza".

L'esercito israeliano ha respinto oggi come "infondate" le accuse di aver seppellito centinaia di palestinesi

L'esercito israeliano ha respinto oggi come "infondate" le accuse di aver seppellito centinaia di palestinesi in un ospedale di Gaza e ha affermato di aver riesumato i corpi per verificare se tra di essi vi fossero degli ostaggi prima di seppellirli nuovamente. "Le accuse che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) abbiano seppellito corpi palestinesi sono infondate", ha dichiarato l'esercito. "Durante l'operazione nell'ospedale Nasser" di Khan Younis, "nel tentativo di localizzare ostaggi e persone scomparse, i corpi sepolti dai palestinesi sono stati esaminati con cautela (...) e solo nei luoghi in cui i servizi di intelligence indicavano la possibile presenza di ostaggi", ha aggiunto l'esercito, assicurando che durante tutta la procedura "e' stata preservata la dignita' dei defunti". "I corpi esaminati, non essendo quelli degli ostaggi, sono stati riportati al loro posto", ha aggiunto.

Israele ha ordinato un nuovo sgombero di aree nel nord della Striscia di Gaza.

Israele ha ordinato un nuovo sgombero di  aree nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media  israeliani che rilanciano indicazioni diffuse dal portavoce militare israeliano per la lingua araba con la richiesta a chi si trova in  alcune zone di Beit Lahia di spostarsi verso altre aree della città. Il portavoce Avichay Adraee ha diffuso un elenco delle zone  interessate. "Vi trovate in un'area di combattimenti pericolosa", è il monito. Adraee aggiunge che le Idf interverranno contro  "l'infrastruttura del terrore" nella zona.

Israele ha colpito un edificio ad Hanine, nel sud del Libano, uccidendo due persone. Lo riferiscono media palestinesi

Israele ha colpito un edificio ad Hanine, nel  sud del Libano, uccidendo due persone. Lo riferiscono i media  palestinesi. Le forze di difesa israeliane non hanno rivendicato il raid.

La Norvegia chiede di riprendere gli aiuti per l'Unrwa

La Norvegia, che presiede il Gruppo Donatori Palestinesi (Ahlc), ha esortato oggi tutti i paesi a riprendere gli aiuti all'agenzia delle Nazioni Unite peri rifugiati palestinesi (Unrwa). L'appello arriva il giorno dopo la pubblicazione di un rapporto di esperti commissionati dall'Onu che ha concluso che l'agenzia ha "problemi persistenti di neutralità politica", ma che Israele deve ancora fornire le "prove" che i suoi membri siano legati a "organizzazioni terroristiche". "Sono molto felice che Paesi come Australia, Canada,Finlandia, Germania, Islanda, Giappone e Svezia abbiano giàrevocato la loro decisione e ripreso i finanziamenti all'Unrwa", ha affermato il ministro degli esteri norvegese Espen Barth Eide. "Vorrei ora invitare i Paesi che stanno ancora congelando i loro contributi all'Unrwa a riprendere i finanziamenti", ha aggiunto il titolare dlela diplomazia di Oslo.

Il portavove dell'ala militare di Hamsa, Abu Obeida: "Il nemico non ha ottenuto altro che portare morte e distruzione"

"Il nemico non ha ottenuto altro che portare  morte e distruzione" nei suoi 200 giorni di guerra a Gaza. E' il  bilancio fatto dal portavoce delle Brigate al-Qassam, l'ala militare  di Hamas, secondo cui Israele "sta ancora cercando di recuperare e  ripristinare la propria immagine".  "Il nemico è in un pantano, bloccato nelle sabbie di Gaza. Non  raccoglierà altro che vergogna e sconfitta", ha dichiarato Abu Obeida  in una dichiarazione tv, secondo quanto riporta al-Jazeera. "Continueremo i nostri raid e la nostra resistenza finché l'aggressione dell'occupazione continuerà nella nostra terra. Le forze di occupazione stanno cercando di convincere il mondo di aver eliminato tutte le fazioni della resistenza, ma questa è una grande bugia", ha aggiunto il portavoce delle Brigate al-Qassam.

"Facciamo appello alle masse delle nazioni arabe a sostenere la resistenza palestinese. L'intensificarsi delle operazioni militari di Israele non faràaltro che spingerci ad andare avanti", ha aggiunto, ringraziando l'Iran e i gruppi in Libano, Yemen, Iraq per il loro sostegno.

l'UNRWA dichiera che le autorità israeliane continuano a impedire ai convogli alimentari dell'agenzia di raggiungere il nord della Striscia

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati  palestinesi ha definito una "goccia nell'oceano" la riapertura di  quattro panifici nel nord di Gaza grazie al sostegno del Programma alimentare mondiale. In un post su X, l'Unrwa ha affermato che le  autorità israeliane continuano a impedire ai suoi convogli alimentari  di raggiungere il nord della Striscia, aggiungendo che "abbiamo  bisogno di un accesso sicuro e senza ostacoli. Le scorte di cibo sono una questione di vita o di morte".

Proteste anti-Israele negli atenei Usa, centinaia di fermi

Centinaia di persone sono state fermate - e subito rilasciate - in alcune delle più prestigiose università americane durante le manifestazioni di attivisti filo-palestinesi. In 45 sono stati fermati dalla polizia nell'ateneo di Yale, nel Connecticut, oltre 130 alla New York University e un centinaio alla Columbia di New York dove è stato addirittura deciso di passare alle lezioni online fino alla fine del semestre. Il campus di Harvard è stato chiuso e le attività sospese.Ancora questa mattina una decina di manifestanti, alcuni con sacchi a pelo, ha picchettato la biblioteca dell'università di Yale a New Haven. Ma Beinecke Plaza - teatro degli arresti di lunedì - era chiusa e sotto sorveglianza della polizia. La manifestazione ha fatto eco a un'ondata di proteste filo-palestinesi che si sono svolte in altri campus universitari per chiedere la revoca degli accordi con gli atenei israeliani e il disinvestimento delle industrie di armamenti dalle università.Ieri il presidente Biden ha condannato sia "le proteste antisemite" che "coloro i quali non capiscono cosa stia succedendo ai palestinesi".

Columbia University a New York lunedì 22 aprile 2024 AP Photo/Stefan Jeremiah
Columbia University a New York lunedì 22 aprile 2024

Israele colpisce edifici militari nel sud del Libano

Aerei da combattimento israeliani hanno colpito due edifici militari dove erano presenti terroristi nella zona di Ayta ash-Shaab e Blida, nel sud del Libano. Lo rende noto l'Idf, aggiungendo che l'aviazione ha colpito anche strutture militari a Marakah, sempre nel sud del Paese.  

Fosse comuni a Khan Yunis, Idf respingono accuse

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno negato qualsiasi coinvolgimento nel ritrovamento da parte della Protezione civile palestinese di centinaia di corpi all'interno di fosse comuni scavate nel complesso dell'ospedale di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. 

"L'affermazione secondo cui le Idf hanno seppellito i palestinesi è completamente priva di fondamento", hanno dichiarato le forze israeliane dopo che anche le Nazioni Unite hanno chiesto un'inchiesta "credibile e indipendente" sull'accaduto. Secondo l'Onu, alcuni dei corpi sono stati "trovati con le mani legate e spogliati dei vestiti". Le Idf hanno chiarito che durante l'operazione nell'area dell'ospedale Nasser sono stati esaminati i cadaveri sepolti dai palestinesi "come parte di uno sforzo per localizzare gli ostaggi". L'esercito israeliano ha precisato di aver operato in "maniera mirata" all'interno del complesso ospedaliero, solo dove disponeva di informazioni sulla possibile presenza dei corpi degli ostaggi. "Gli esami sono stati effettuati in modo ordinato, rispettando la dignità del defunto e in modo rispettoso", hanno aggiunto le forze israeliane, evidenziando che i corpi sono stati "riportati al loro posto in modo ordinato e corretto". 

Nelle università americane si estendono le proteste dei manifestanti pro-Palestina

Qatar: "Non porremo fine alla presenza di Hamas a Doha"

Il Qatar afferma che non vi è alcuna giustificazione per porre fine alla presenza di un ufficio di Hamas a Doha. Il portavoce del ministero degli Esteri qatariota, Majed Al-Ansari, è intervenuto oggi in una conferenza stampa per confermare che Qatar è rimasto impegnato nella mediazione tra Hamas e Israele, ma ribadisce che sta rivalutando il suo ruolo per gli attacchi ai suoi sforzi condotti dallo Stato ebraico. L'intervento di al-Ansari arriva dopo che è stato riferito che i capi politici di Hamas stanno esplorando la possibilità di spostare la loro base operativa fuori dal Qatar, mentre lo stato del Golfo deve affrontare una crescente pressione sulla sua influenza con il gruppo palestinese nei negoziati indiretti di tregua con Israele. Il Qatar, con gli Stati Uniti e l'Egitto, è impegnato in settimane di colloqui dietro le quinte con l'obiettivo di garantire un accordo che vedrebbe il rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza. 

Borrell: "A Gaza uccisi 249 cooperanti e oltre 100 reporter"

Nel corso del conflitto tra Hamas e Israele "sono stati uccisi 249 operatori umanitari" prima dell'attacco ai cooperanti di World Central Kitchen (Wck) che ha causato "un'ondata di indignazione" nel mondo. "Forse non siamo stati attenti prima". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell parlando al parlamento europeo, precisando che Israele ha parlato "di errore" per quanto riguarda il Wck, "e questo ci fa pensare se ci siano stati altri errori". Borrell ha poi ricordato che anche oltre "100 tra giornalisti e operatori dei media" sono stati uccisi. "I reporter devono essere protetti", ha aggiunto manifestando preoccupazione per la nuova legge d' Israele sulla restrizione del lavoro dei media internazionali che, unita al divieto d'ingesso a Gaza, "ci fa dubitare sulla possibilità di sapere quello che accade".

Hezbollah: "Attacco alle basi militari di Israele per rappresaglia"

Hezbollah afferma di aver preso di mira due postazioni militari nel nord di Israele, al confine con il Libano meridionale, "come rappresaglia" per la morte di un suo miliziano ucciso in mattinata. Si tratta dell'attacco più profondo all'interno di Israele dal 7 ottobre. I combattenti di Hezbollah hanno "effettuato un attacco aereo come rappresaglia per l'assassinio" di un membro del gruppo filo-iraniano, si legge in un comunicato. L'esercito israeliano (Idf) intanto, ha dichiarato che due "obiettivi aerei sospetti" sono stati intercettati dalle difese aeree sul mare, al largo della costa di Acco (San Giovanni d'Acri).

Lanciati altri due razzi dalla Striscia di Gaza contro il sud di Israele

Altri due razzi sono stati lanciati dalla  Striscia di Gaza contro il sud di Israele, facendo scattare le sirene d'allarme della comunità al confine di Zikim. Secondo il Times of  Israel, uno dei razzi è stato intercettato dal sistema di difesa aerea Iron Dome, mentre il secondo non ha attraversato il confine. Si tratta del secondo attacco partito da Gaza nelle ultime ore, dopo che quattro razzi sono stati lanciati contro Sderot. 

Unicef: a Gaza l'87% delle scuole danneggiato o distrutto

"Oltre l'87% di tutti gli edifici scolastici della Striscia di Gaza sono stati danneggiati o distrutti, secondo le stime del Cluster Istruzione, di cui fa parte l’UNICEF. Tutte le scuole sono state chiuse per 625.000 studenti per sei mesi. Tutte le università di Gaza sono state distrutte", ha sottolineato il Portavoce dell’Unicef Italia Andrea Iacomini. Nelle ultime due settimane, l'UNICEF ha portato nella Striscia di Gaza 81 camion con nuove forniture essenziali di emergenza, tra cui 15.000 confezioni di biscotti ad alto contenuto energetico, 3.700 cartoni di alimenti terapeutici pronti all'uso, 25.400 articoli sanitari, 12.500 kit per l'igiene, 3.100 confezioni di prodotti per l'igiene personale delle ragazze, 6.000 teloni di plastica e 1.300 set di abbigliamento. Fra il 4 e il 17 aprile, l'Unicef e i suoi partner hanno monitorato 43.300 bambini di età compresa tra i 6 e i 59 mesi con screening per la malnutrizione. Fra questi, sono stati identificati 2.900 bambini con malnutrizione acuta, che ora ricevono cure con il sostegno dell'Unicef.

Il Qatar: "Hamas resta a Doha finché la sua presenza è utile"

Il Qatar ha affermato che non c'è motivo di porre fine alla presenza di un ufficio di Hamas a Doha finché sarà "utile e positiva" per gli sforzi di mediazione nella guerra di Israele a Gaza. Lo riporta il Guardian. Il portavoce del ministero degli Esteri Majed Al-Ansari ha aggiunto in una conferenza stampa che il Qatar rimane impegnato nella mediazione per la tregua ma sta valutando il suo ruolo dopo "gli attacchi" ai suoi sforzi. 

L'Onu chiede un'inchiesta internazionale sulle fosse comuni scoperte a Gaza

L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto un'indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nei due principali ospedali della Striscia di Gaza e si è detto "inorridito" dalla distruzione dell'ospedale Shifa di Gaza e del complesso medico Nasser di Khan Yunis. In un comunicato stampa, l'Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk, ha sottolineato la necessità di "indagini indipendenti, efficaci e trasparenti" nel "clima prevalente di impunità".  "Dato il  clima prevalente di impunità, dovrebbe includere investigatori  internazionali", ha detto l'Alto commissario, rilanciando la richiesta di un cessate il fuoco immediato con la liberazione degli ostaggi  trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre dello  scorso anno in Israele.       

Media: stanotte pesante bombardamento di Israele a nord di Gaza

Israele ha bombardato durante la notte il nord di Gaza con uno dei bombardamenti più pesanti degli ultimi settimane: lo hanno detto riferito i residenti, come riporta il Guardian. I carri armati dell'esercito hanno effettuato una nuova incursione a est di Beit Hanoun , all'estremità settentrionale della Striscia di Gaza, anche se non sono penetrati molto all'interno della città, secondo i residenti, e gli spari hanno raggiunto alcune scuole dove si stavano rifugiando gli sfollati.  I bombardamenti sono stati intensi a est di Beit Hanoun e Jabalia e sono continuati martedì mattina in aree come Zeitoun, uno dei sobborghi più antichi di Gaza City, con i residenti che hanno riferito di almeno 10 attacchi in una manciata di secondi lungo la strada principale.  Appena ad ovest di Beit Hanoun, a Beit Lahiya, medici e media di Hamas hanno detto che gli attacchi hanno colpito una moschea e una folla radunata sulla strada costiera per raccogliere gli aiuti lanciati dall'aria. "E' stata una di quelle notti di orrore in cui viviamo dall'inizio della guerra. I bombardamenti di carri armati e aerei non si sono fermati", ha detto Um Mohammad, 53 anni, madre di sei figli che vive a 700 metri da Zeitoun. 

Iran: ''E' guerra contro le donne", l'appello del Nobel per la Pace Mohammadi

La premio Nobel per la Pace l'iraniana Narges Mohammadi, detenuta a Teheran dal 2021, ha esortato le iraniane a sollevarsi contro quella che ha definito "una guerra su larga scala contro le donne" nel suo Paese, dopo l'ulteriore stretta decisa dalle autorità sull'obbligo di indossare il velo in pubblico. "Iraniane e iraniani, vi chiedo, che siate artisti, intellettuali, lavoratori, insegnanti, studenti, all'interno o all'esterno del Paese, di ribellarvi contro questa guerra contro le donne", ha dichiarato Mohammadi in un messaggio vocale registrato all'interno della prigione di Evin, usando la scheda telefonica della prigioniera politica Sepideh Gholian, e diffuso dai suoi sostenitori. L'attivista per i diritti delle donne ha accusato le autorità iraniane di aver lanciato una "guerra su vasta scala contro tutte le donne in ogni strada in Iran" e ha invitato le vittime di arresti, percosse, abusi o aggressioni sessuali da parte delle autorità a condividere le loro storie sulla sua pagina Instagram.

"Non sottovalutate il potere di condividere le vostre esperienze. Ciò mostra la misoginia del governo e la abbatte", ha aggiunto. Secondo diverse attiviste, alcune iraniane sono state recentemente arrestate dalla polizia morale iraniana. Sui social è apparso anche l'hashtag "Guerra contro le donne". 

Nei giorni scorsi la polizia iraniana ha annunciato di aver rafforzato i controlli sull'obbligo di indossare il velo in strada, rammaricandosi che sia sempre meno rispettato. Dalla rivoluzione islamica del 1979, le donne sono obbligate a coprirsi i capelli nei luoghi pubblici, ma sempre più iraniane appaiono senza velo, soprattutto dopo il movimento di protesta innescato dalla morte in custodia nel settembre 2022 di Mahsa Amini, una giovane arrestata per aver violato il rigido codice di abbigliamento in vigore nella Repubblica islamica. Approfondisci qui

"L'Iran ha avviato nuova ondata di repressione per velo"

Lo stesso giorno, il 13 aprile, in cui l' Iran lanciava il suo primo attacco contro Israele, il paese ha avviato una nuova ondata di repressione interna, ordinando alla polizia di diverse città di scendere in piazza per arrestare donne accusate di violare le rigide norme islamiche sull'uso del velo. Lo riporta Reuters sul sito. Quel giorno il capo della polizia di Teheran Abbasali Mohammadian è andato in tv per annunciare la nuova campagna: "a partire da oggi, la polizia di Teheran e di altre città adotterà misure contro coloro che violano la legge sull'hijab", ha detto, mentre centinaia di poliziotti invadevano le strade delle città 

Una foto della protesta di Donna Vita Libertà Ansa
Una foto della protesta di Donna Vita Libertà

Erdogan: "Non credo che Hamas lascerà il Qatar"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato dai media, ha affermato oggi di non credere che il gruppo militante palestinese Hamas lascerà il Qatar, dove ha sede, aggiungendo di non aver osservato segnali del genere nemmeno da Doha. Parlando ai giornalisti su un volo di ritorno dall'Iraq, Erdogan ha anche affermato che la piena occupazione di Gaza da parte di Israele "aprirebbe la porta" a ulteriori invasioni dei Territori palestinesi, secondo l'emittente televisiva Haberturk e altri media. 

Israele: colpito edificio di Hezbollah nel sud del Libano, uccisi due alti esponenti militari filo-sciiti

Nella notte, aerei da combattimento israeliani hanno colpito un edificio utilizzato da Hezbollah a Yaroun, nel sud del Libano, insieme ad un altro sito. Lo afferma l' Idf come riporta il Times of Israel.

L'Idf ha rivendicato di aver eliminato nella notte, nella zona di Arzoun, Sajed Sarafand, alto esponente dell'unità aerea delle Forze Radwan, le forze speciali del movimento sciita filoiraniano. E hanno annunciato di aver colpito ed eliminato Hussein Ali Azkul, un alto ufficiale nell'unità di difesa aerea di Hezbollah sempre nel sud del Libano. L'auto su cui viaggiava è stata colpita nell'area di Adloun, tra Sidone e Tiro, a circa 40 km dal confine con Israele.  

Erdogan smentisce l'apertura di un ufficio di Hamas in Turchia

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ribadisce il sostegno ad Hamas, ma smentisce che l'organizzazione palestinese che ha attaccato Israele lo scorso 7 ottobre sposterà il proprio ufficio politico dal Qatar in Turchia. "Non è importante dove si trovino i leader di Hamas, bisogna tornare a parlare di Gaza. Non ho alcuna informazione riguardo alla chiusura dell'ufficio che Hamas a Doha. Ho parlato con l'emiro del Qatar e non mi ha detto che la loro posizione è cambiata e non credo che cambierà. Al momento non c'è nulla riguardo all'apertura di un ufficio di Hamas", ha detto Erdogan di rientro da una importante visita in Iraq, dove era presente anche l'emiro del Qatar, Sheikh Temim bin Ahmad bin Khalifa al Thani.

Media: l'uomo ucciso nel Sud Libano era un membro anziano di Hezbollah

L'uomo ucciso questa mattina in un raid aereo che ha centrato un'auto nel sud del Libano era un membro anziano del movimento sciita libanese Hezbollah. Lo riferiscono il canale di notizie saudita al Arabiya e Sky News Arabia, precisando che la vittima era un esponente di spicco dell'unità di difesa aerea del gruppo libanese. L'attacco, attribuito a Israele, ha avuto luogo mentre l'uomo si trovava in un veicolo vicino al villaggio di Aadloun, nel Libano meridionale.

Fosse comuni a Khan Younis, l'Onu chiede un'inchiesta indipendente

Le Nazioni Unite hanno chiesto che venga condotta una ''inchiesta credibile e indipendente'' sulle fosse comuni scoperte a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove sono stati rinvenuti 283 cadaveri. Si tratta di notizie ''estremamente preoccupanti'' e che necessitano ''ancora una volta'' che ''tutti questi siti vengano investigati a fondo'', ha dichiarato il portavoce della Segreteria generale dell'Onu Stephane Dujarric. ‘’È una ragione in più per sottolineare la necessità di un cessate il fuoco, per la fine del conflitto, perché abbiamo bisogno di un maggiore accesso per il personale umanitario, una maggiore protezione per gli ospedali. E' necessario che gli ostaggi vengano liberati'', ha aggiunto Dujarric.

Protesta a Tel Aviv per i 200 giorni di prigionia degli ostaggi

Le famiglie degli ostaggi di Hamas hanno organizzato una protesta a Tel Aviv per ricordare i 200 giorni dalla prigionia dei loro cari. Le famiglie e i loro sostenitori si sono dipinti le mani di rosso e le alzano al cielo in un atto di protesta nella piazza HaBima della città. Le famiglie chiedono al governo di agire per garantire il loro rilascio. Lo riporta il Times of Israel.

Tendopoli in costruzione a Khan Younis, forse per l'offensiva a Rafah

Foto satellitari analizzate da Associated Press sembrano mostrare un nuovo complesso di tende in costruzione vicino a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, mentre l'esercito israeliano continua a segnalare di avere in programma un'offensiva contro la città meridionale di Rafah. Le immagini di Planet Labs PBC, analizzate da AP, mostrano l'inizio della costruzione di un complesso di tende il 16 aprile appena a ovest di Khan Younis. Le immagini scattate domenica mostrano poi come il complesso di tende sia cresciuto nel tempo. Il quotidiano israeliano Haaretz, senza attribuire le informazioni, ha affermato che l'Egitto sta costruendo la tendopoli in vista di una possibile offensiva a Rafah. L'esercito israeliano non ha risposto oggi a una richiesta di commento sulla tendopoli.

Tendopoli in costruzione a Khan Younis

Complesso di tende in costruzione vicino a Khan Younis Planet Labs PBC
Complesso di tende in costruzione vicino a Khan Younis

Nuovo bilancio di Hamas: 34.183 morti a Gaza da 7 ottobre

Il nuovo bilancio delle vittime del conflitto a Gaza fornito questa mattina dal ministero della Salute di Hamas è di 34.183 persone uccise dallo scorso 7 ottobre, di cui 32 nelle ultime 24 ore. I feriti sono invece 77.143.

Iran: sanzioni Ue deplorevoli, contro Israele legittima difesa

"È deplorevole vedere l'Ue decidere rapidamente di applicare ulteriori restrizioni illegali contro l'Iran solo perché l'Iran ha esercitato il suo diritto all'autodifesa di fronte alla sconsiderata aggressione di Israele", ha scritto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian su X, prima di invitare l'Ue ad applicare sanzioni a Israele.

 L'Iran ha lanciato più di 300 droni e missili contro Israele in quella che è stata definita una ritorsione contro un sospetto bombardamento israeliano su un edificio del consolato iraniano a Damasco, in Siria. Ieri, i ministri degli Esteri dell'Ue hanno concordato in linea di principio di espandere le sanzioni contro l'Iran accettando di estendere misure restrittive sulle esportazioni di armi di Teheran, di qualsiasi drone o missile, ai rappresentanti iraniani e alla Russia.

L'Egitto respinge le accuse di Israele sul contrabbando di armi con Gaza

L'Egitto ha fermamente smentito le accuse "diffuse recentemente da funzionari israeliani tra cui lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu" di aver consentito il contrabbando di armi verso Gaza, ricordando di avere distrutto 10 anni fa 1.500 tunnel e affermando di avere il "pieno controllo" del confine tra Egitto e Striscia. Lo ha detto il capo dell'ufficio stampa statale egiziano Diaa Rashwan.

“È sorprendente - prosegue - che Israele parli in questo modo inaffidabile” prosegue, "poiché l'esercito israeliano controlla la Striscia di Gaza e possiede i mezzi di ricognizione e monitoraggio più moderni e accurati". Rashwan definisce poi "un'affermazione vuota e ridicola" quella secondo cui le armi verrebbero contrabbandate sui camion degli aiuti.

Secondo l'Egitto, “la continua commercializzazione di 'queste bugie' da parte di Israele è solo un tentativo di creare legittimità per il suo tentativo di occupare il corridoio Filadelfia o il corridoio Salah al-Din”, in violazione degli accordi firmati tra i due paesi, e che potrebbe portare "a una minaccia seria e grave per le relazioni egiziano-israeliane".

Cisgiordania, media: 44enne ucciso in raid Israele a Gerico

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che un uomo di 44 anni è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un raid militare israeliano eseguito stanotte nella città di Gerico, in Cisgiordania. Altre due persone sarebbero rimaste ferite nei vicini campi profughi di Aqbat Jabr ed Ein el-Sultan.

La Columbia University cancella le lezioni in presenza per limitare le proteste contro la guerra

La Columbia University ha cancellato le lezioni in presenza, decine di manifestanti sono stati arrestati alla New York University e a Yale, i cancelli di Harvard sono stati chiusi al pubblico come in alcune delle più prestigiose università americane. Sono alcune delle conseguenze di un incremento delle proteste studentesche contro i bombardamenti israeliani su Gaza. La scorsa settimana,  oltre 100 manifestanti filo-palestinesi che si erano accampati sui prati della Columbia sono stati arrestati. Proteste anche in altri campus, inclusa l'Università del Michigan, l'Università di New York e il Massachusetts Institute of Technology. 

Lunedì, in una dichiarazione su Instagram, i funzionari della New York University hanno avvertito i manifestanti di liberare la piazza entro le 16:00 o affrontare le conseguenze. Gli arresti di massa sono iniziati intorno alle 20:30. La tensione è rimasta alta lunedì alla Columbia di New York, i cancelli chiusi a chiunque non avesse la tessera scolastica. Nel frattempo, piccoli gruppi di manifestanti filo-israeliani protestano nelle vicinanze. La preside Minouche Shafik in un messaggio alla comunità scolastica ha scritto di essere "profondamente rattristata" da ciò che stava accadendo nel campus. "Per attenuare il rancore e dare a tutti noi la possibilità di considerare i prossimi passi, annuncio che tutte le lezioni si terranno virtualmente lunedì," ha scritto Shafik, sottolineando che gli studenti che non vivono nel campus dovrebbero starne lontani. 

Biden: “Condanno le proteste antisemite, ma anche chi non capisce quel che succede a Gaza”

"Io condanno le proteste antisemite. Ed è per questo che ho creato un programma per affrontare questo problema. Ma condanno anche chi non capisce quello che sta succedendo con i palestinesi". Così Joe Biden ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle proteste per Gaza alla Columbia University ed in altri campus americani.

Sale a 283 il numero dei corpi nella fossa comune dell'ospedale di Khan Younis

L'agenzia di protezione civile di Gaza ha affermato di aver recuperato finora 283 corpi da fosse comuni scoperte nelle vicinanze del Nasser Medical Complex a Khan Younis, dopo l'attacco e l'occupazione da parte delle truppe israeliane. 

Israele: il rapporto Colonna non appare ”vero" né “approfondito”

Il governo israeliano critica l'indagine indipendente sull'Unrwa, secondo cui non ci sono prove del coinvolgimento di dipendenti dell'agenzia delle Nazioni Unite con Hamas, perché ritiene che non sia "vera" o "approfondita". 

"Non appare come un'indagine genuina e approfondita. Sembra un tentativo di evitare il problema e di non affrontarlo direttamente", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano. L'indagine condotta dall'ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha concluso che l'organizzazione ha margine di miglioramento su questioni come la neutralità o la trasparenza, ma ha escluso che le autorità israeliane abbiano presentato prove che dimostrino i legami terroristici attribuiti a molti dei suoi dipendenti.
"Il rapporto Colonna ignora la gravità del problema e propone soluzioni cosmetiche che non rispondono all'enorme infiltrazione di Hamas nell'Agenzia". "Hamas si è infiltrato così profondamente che non è più possibile distinguere dove finisce l'Unrwa e dove inizia Hamas", ha sottolineato il portavoce, secondo cui 2.135 dipendenti dell'Unrwa sono membri di Hamas o della Jihad islamica e un quinto del personale non docente delle scuole dell'agenzia è affiliata ad Hamas.

IL NOSTRO APPROFONDIMENTO: Il rapporto Colonna sull'agenzia Onu per i palestinesi: "Unrwa è insostituibile e indispensabile"

Il rapporto indipendente Colonna: "L'UNRWA è insostituibile, nessuna prova delle accuse israeliane"

L'Unrwa è "insostituibile e indispensabile" per i palestinesi di tutta la regione, e in molti la vedono come "un'ancora di salvezza umanitaria". Lo afferma l'analisi indipendente guidata dall'ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna.
"In assenza di una soluzione politica tra Israele e palestinesi, l'Unrwa rimane fondamentale nel fornire aiuti umanitari salvavita e servizi sociali essenziali, in particolare nel campo della sanità e dell'istruzione, ai rifugiati palestinesi a Gaza, Giordania, Libano, Siria e Cisgiordania", si legge nel rapporto, presentato da Colonna all'Onu.

L'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, si spiega ancora nel rapporto, ha "problemi persistenti di neutralità politica", ma Israele deve ancora fornire le "prove" che i suoi membri siano legati a "organizzazioni terroristiche". Il dossier, commissionato dalle Nazioni Unite sulla scia delle accuse israeliane e redatto con tre organizzazioni di ricerca scandinave, ha rilevato che l'Unrwa aveva regolarmente fornito a Israele elenchi dei suoi dipendenti da sottoporre a controllo. Le accuse israeliane sul coinvolgimento del personale Unrwa nell'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre hanno portato i principali donatori a gennaio a tagliare i loro finanziamenti all'agenzia, anche se la maggior parte dei paesi li ha ripresi nelle ultime settimane. Nella valutazione più dettagliata inviata dai tre organismi di ricerca (l'Istituto Raoul Wallenberg per i diritti umani e il diritto umanitario con sede in Svezia, l'Istituto norvegese Chr Michelsen e l'Istituto danese per i diritti umani) si afferma che "le autorità israeliane fino ad oggi non hanno fornito alcuna prova a sostegno delle loro accuse né hanno risposto alle lettere dell'Unrwa a marzo e di nuovo ad aprile, in cui si richiedevano i nomi e le prove che avrebbero consentito all'Unrwa di aprire un'indagine".

L'analisi di Colonna suggerisce una serie di modi in cui le garanzie di neutralità per gli oltre 32.000 dipendenti dell'Unrwa potrebbero essere migliorate, come ad esempio ampliando la capacità del servizio di supervisione interna e fornendo maggiore formazione in presenza e maggiore sostegno da parte dei paesi donatori. Ma nota che comunque sono già più rigorose della maggior parte delle altre istituzioni comparabili.

Il cardinale Zuppi: “Netanyahu deve fermarsi, dirlo non significa essere antisemiti”

''Netanyahu deve fermarsi, ascoltare i consigli delle potenze amiche. Papa Francesco e tanti governi chiedono di fermarsi e questo non è qualcosa contro Israele perché anche per Israele crediamo sia meglio non continuare in un'operazione che ha causato tanta sofferenza''. Lo ha dichiarato su Rai Tre, ospite di ReStart, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. ''Dire ciò - ha osservato-non significa affatto essere antisemiti, bisogna sottolinearlo, è importante perché aiuta in una lettura molto complessa: dobbiamo essere attenti e contrari ad ogni forma di antisemitismo, mai accettabile, diretto e indiretto''.

WSJ: Israele prepara l'evacuazione di un milione di civili da Rafah

Israele starebbe preparando l'evacuazione dei civili da Rafah, nel sud di Gaza, verso Khan Yunis ed altre aree, segnale inequivocabile che l'inizio dell'annunciato attacco di terra si sta avvicinando. Lo hanno riferito funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal, secondo cui le operazioni di evacuazione durerebbero da due a tre settimane e verrebbero condotte da Israele in coordinamento con gli Stati Uniti, l'Egitto ed altri Paesi arabi come gli Emirati. 

I civili - circa un milione o più - verrebbero trasferiti in zone allestite con tende, centri per la distribuzione del cibo e strutture mediche. Sempre secondo le stesse fonti, Israele prevede di spostare le truppe su Rafah gradualmente e di focalizzarsi sulle zone dove ritiene si nascondano i leader di Hamas. L'operazione nella città del sud dovrebbe durare circa sei settimane. 

Studenti pro-palestinesi arrestati all'università di Yale

Una quarantina di manifestanti pro-palestinesi sono stati arrestati durante una protesta a Yale. Lo ha reso noto la polizia del campus. Gli studenti, che avevano istallato tende nella Beinecke plaza, erano stati avvertiti due volte di disperdere la manifestazione, la prima volta ieri prima di mezzanotte e poi stamattina all'alba. Le tensioni nei campus americani sono alte dopo l'attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele e la successiva guerra a Gaza. Alla Columbia University, dove la scorsa settimana la presidente Minouche Shafik ha chiamato la polizia per sgomberare una manifestazione, tutte le classi oggi si sono svolte in forma virtuale in vista dell'inizio stasera delle celebrazioni per la pasqua ebraica. 

Teheran: "La nostra difesa non contempla le armi atomiche"

Il ministero degli Esteri iraniano ha ridimensionato la minaccia nucleare sventolata dai Guardiani della rivoluzione e ha assicurato che le armi atomiche non trovano posto nella sua dottrina di difesa. I Pasdaran avevano avvertito che Teheran potrebbe cambiare la sua politica a questo riguardo di fronte alle minacce israeliane, ma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kanani ha detto in una conferenza stampa a Teheran che "le armi nucleari non hanno posto nella dottrina di difesa dell'Iran".

 Il diplomatico ha affermato che la dottrina nucleare dell'Iran "è abbastanza chiara" e che "considera l'uso pacifico dell'energia nucleare come un diritto inalienabile" del suo Paese. "Continueremo la nostra attività nucleare per scopi pacifici e queste attività continueranno nel quadro dell'Aiea delle salvaguardie e del Trattato di non proliferazione", ha assicurato Kanani. Giovedì scorso i guardiani della rivoluzione avevano avvertito che Teheran potrebbe rivedere la sua "dottrina nucleare" - che finora prevedeva un uso esclusivamente civile di questa energia - se Israele minacciasse di attaccare i suoi centri atomici.