La guerra di Gaza, giorno 196

Israele attacca l'Iran, esplosioni a Isfahan. L'Onu: "Stop al ciclo di ritorsioni"

Teheran minimizza e non pianifica ritorsioni immediate. Il ministro degli esteri Tajani al G7 rinnova l'appello alla de-escalation. Il segretario Usa Blinken: "Contrari all'operazione a Rafah. Servono aiuti per Gaza"
Israele attacca l'Iran, esplosioni a Isfahan. L'Onu: "Stop al ciclo di ritorsioni"
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Impianto nucleare di Isfahan in Iran

Una donna palestinese uccisa e altre persone ferite in un attacco aereo israeliano vicino alla città di Rafah. Lo riporta l'agenzia Anadolu

"Una donna palestinese è rimasta uccisa e altre persone ferite in un attacco aereo israeliano inserata vicino alla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza". Lo riporta Anadolu citando una fonte che ha richiesto l'anonimato secondo la quale il raid ha "preso di mira il cortile di una casa nel quartiere di Al-Salam a est dellacittà". La stessa fonte non ha precisato il numero delle persone ferite le loro condizioni di salute. La notizia è stata ripresa anche da Al Jazeera.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato il "massimo impegno per evitare un impedire escalation tra Libano e Israele

Incontrando a Parigi il premier libanese, Najib Mikati, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato "l'impegno della Francia a fare tutto ciò che è in suo potere per impedire l'aumento della violenza tra Libano e Israele". Lo riferisce l'Eliseo, citato da Radio France Internationale. Macron ha anche visto il capo dell'esercito libanese Joseph Aoun al quale ha espresso la "sua determinazione nel continuare a fornire alle forze armate libanesi il sostegno di cui hanno bisogno".

Allarme raid nel sud di Israele

L'esercito israeliano riferisce che le sirene che segnalano raid aerei stanno suonando nel sud di Israele. La radio dell'esercito israeliano ha anche riferito che frammenti di un missile di difesa aerea sono caduti in un quartiere di Sderot, al  confine con la Striscia di Gaza. I media hanno affermato che i frammenti hanno causato danni, ma non sono stati segnalati feriti.

Il direttore della Cia, Bill Burns, ha attribuito ad Hamas la colpa per la situazione di stallo nei negoziati

Il direttore della Cia, Bill Burns, ha attribuito ad Hamas la colpa per la situazione di stallo che si è venuta a creare nei negoziati per la liberazione degli ostaggi, sostenendo che il gruppo militante palestinese ha respinto l'ultima proposta avanzata dai mediatori statunitensi, del Qatar e dell'Egitto. Lo riporta The Times of Israel. "È stata una profonda delusione ricevere una reazione negativa da Hamas", ha detto Burns durante un evento presso il Centro presidenziale George W. Bush a Dallas (Texas). "E' questa reazione negativa che realmente impedisce ai civili innocenti di Gaza di ottenere gli aiuti umanitari di cui hanno così disperatamente bisogno", ha aggiunto. Burns ha spiegato che non può garantire che i colloqui avranno successo."E ti si spezza il cuore perché anche qui puoi vedere in termini molto umani la posta in gioco", ha aggiunto.

all'interno di case distrutte a Gaza @timesofgaza
all'interno di case distrutte a Gaza

L'esercito israeliano ha fatto sapere che sta indagando sulla morte di due detenuti palestinesi arrestati nella Striscia di Gaza

L'esercito israeliano ha fatto sapere che sta indagando sulla morte di due detenuti palestinesi arrestati nella Striscia di Gaza. I due, riferiscono i media israeliani, sono deceduti mentre si trovavano sul retro di un camion che stava trasportando un gruppo di persone fuori dall'enclave. I risultati dell'inchiesta saranno consegnati all'avvocato generale militare che deciderà se perseguire i soldati coinvolti. Tuttavia i gruppi pro diritti sostengono che raramente tali indagini sfociano in accuse o punizioni. Secondo il Palestinian Prisoners Club, un gruppo di difesa che rappresenta i prigionieri, 16 detenuti palestinesi sono morti nelle carceri israeliane dall'inizio della guerra

G7 Capri, Blinken: "L'Italia svolge un ruolo cruciale per prevenire l'escalation in Medio Oriente" (video)

I raid israeliani hanno causato ''la peggiore distruzione degli ultimi decenni'' a Tulkarem. Lo riferisce Al Jazeera

I raid israeliani hanno causato ''la  peggiore distruzione degli ultimi decenni'' a Tulkarem. Lo riferisce  il corrispondente di al Jazeera, parlando dell'ultimo attacco dell'Idf a un campo profughi della Cisgiordania. I residenti del campo profughi - scrive l'emittente del Qatar -  affermano che questa escalation conferma ciò che temono di più, ovvero che dopo Gaza, la Cisgiordania occupata sarà il prossimo obiettivo di  Israele.

campo per sfollati palestinesi a Rafah, sud della Striscia di Gaza Afp
campo per sfollati palestinesi a Rafah, sud della Striscia di Gaza

Il ministro degli Esteri giordano: "la Giordania non si trasformi in un'arena di conflitto tra Iran e Israele"

Il ministro degli Esteri giordano Ayman  Safadi ha dichiarato al Ministro degli Esteri iraniano Hossein  Amirabdollahian che non permetterà che la Giordania "si trasformi in un'arena di conflitto tra Iran e Israele" o che la sua sicurezza e l'incolumità dei suoi cittadini venga messa a rischio. Lo ha  comunicato il ministero degli Esteri giordano.       Nella nota, ''Safadi ha sottolineato che l'attuale escalation serve  solo a distogliere l'attenzione dall'aggressione israeliana a Gaza,  fermare la quale deve essere la priorità per la quale tutti gli sforzi si stanno unendo''.

riunione dei Ministri degli Esteri del G7 sull'isola di Capri ap
riunione dei Ministri degli Esteri del G7 sull'isola di Capri

Chiude la ministeriale Esteri del G7 a Capri, la parola d'ordine è prevenire un'escalation in Medioriente

La questione Israele-Iran ha tenuto banco nella giornata conclusiva della riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Capri. La parola d'ordine è "de-escalation", anche alla luce delle notizie dell'attacco notturno nella zona di Isfahan in Iran. Cambia così l'ordine dei lavori dell'ultima sessione della ministeriale, conclusa con la messa a punto dei tre documenti finali, dedicati al Medioriente, all'Ucraina e alle "sfide globali". L'invito rivolto dal G7 a "tutte le parti" in causa in Medioriente è quello di "lavorare per prevenire un'ulteriore escalation" nell'area. "Chiediamo a tutte le parti, sia nella regione che oltre - scrivono i ministri - di offrire il loro contributo positivo a questo sforzo collettivo". In mattinata era stato Tajani a ribadire "l'invito alla prudenza al fine di evitare un'escalation nell'area mediorientale". Il G7 chiede inoltre "che l’Iran e i suoi gruppi affiliati cessino i loro attacchi", con i ministri che si dicono "pronti ad adottare altre sanzioni in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti". Viene chiesto a Teheran "di astenersi dal fornire sostegno ad Hamas, agli Hezbollah libanesi e ad altri attori non statali". Un lungo passaggio è dedicato alla situazione di Gaza, per la quale si ribadisce la necessità del "rilascio immediato degli ostaggi e un cessate il fuoco che permetta di aumentare l'assistenza umanitaria. Il rifiuto di Hamas di rilasciare ostaggi - viene sottolineato - non fa altro che prolungare il conflitto e la sofferenza dei civili". Un richiamo viene fatto anche ad Israele: "Ribadiamo - si legge - la nostra opposizione a un'operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile".

Le forze israeliane hanno colpito le infrastrutture militari di Hezbollah nel sud del Libano

L'aeronautica israeliana ha colpito le infrastrutture militari di Hezbollah nelle aree di Mansour e Aitaroun, nel sud del Libano. Lo ha reso noto l'Idf in una nota, aggiungendo che l'esercito israeliano stamattina ha rilevato tre siti di lancio di  proiettili diretti verso il Kibbutz Yiftah, nel nord di Israele. Non  ci sono state vittime o danni, ha riferito l'Idf.

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid contro Ben Gvir: "imperdonabile il suo post sull'attacco"

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha criticato il ministro isreliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, definendo "imperdonabile" il suo post su X in cui era parso ridicolizzare il presunto attacco israeliano di stanotte in Iran. "Debole", aveva scritto Ben-Gvir subito dopo la notizia del presunto attacco. Per Lapid, Ben-Gvir ha inflitto un danno "pesante" alla "sicurezza, all'immagine e allo status internazionale del Paese". "Con un imperdonabile tweet di una sola parola, Ben-Gvir è riuscito a deridere e a far vergognare Israele da Teheran a Washington", ha scritto Lapid su X

L'Unione Euroepa impone sanzioni contro i coloni israeliani estremisti

Il Consiglio Ue ha deciso, oggi a Bruxelles, di sanzionare due associazioni di coloni israeliani estremisti e quattro individui responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché della violazione indiscriminata del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare nei confronti di abitanti palestinesi in Cisgiordania.I quattro individui e le due entità sono stati inseriti nell'elenco del regime globale di sanzioni dell'Ue in materia di diritti umani.Le entità inserite nell'elenco sono Lehava, un gruppo di destra radicale che milita per la supremazia ebraica, e Hilltop Youth, un gruppo giovanile radicale costituito di membri noti per atti di violenza contro persone e villaggi palestinesi in Cisgiordania. Sono stati inoltre inseriti in elenco due esponenti di spicco di Hilltop Youth: Meir Ettinger ed Elisha Yered, entrambi implicati in attacchi mortali contro palestinesi nel 2015 e nel 2023.Gli altri due individui sanzionati sono Neria Ben Pazi, accusato di aver ripetutamente attaccato palestinesi a Wadi Seeq e Deir Jarir dal 2021, e Yinon Levi, che ha partecipato dalla sua residenza nella fattoria Mitarim, un avamposto illegale, a molteplici atti di violenza contro i villaggi palestinesi vicini. Nelle conclusioni del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2024, i capi di Stato e di governo dell'Ue hanno chiesto la cessazione immediata delle violenze in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e la garanzia di un accesso sicuro ai luoghi santi. Il Consiglio europeo ha condannato fermamente la violenza dei coloni estremisti, affermando che i responsabili devono rispondere delle loro azioni, e ha invitato i ministri dei Ventisette in seno al Consiglio Ue ad accelerare i lavori relativi all'adozione di pertinenti misure restrittive mirate. Il Consiglio europeo ha inoltre condannato le decisioni del governo israeliano di estendere ulteriormente gli insediamenti illegali in tutta la Cisgiordania occupata e ha esortato Israele a revocare tali decisioni.Con questi nuovi inserimenti nella lista, le misure restrittive decise nel quadro del regime globale di sanzioni dell'Ue in materia di diritti umani si applicano ora a 108 persone fisiche e giuridiche e a 28 entità di svariati paesi.Le persone inserite nella lista sono soggette al congelamento dei beni. Inoltre, è vietata la fornitura di fondi o risorse economiche, direttamente o indirettamente, a loro o a loro beneficio. Alle persone fisiche si applica anche il divieto di viaggio verso l'Ue.

5 morti per una retata di Israele in Cisgiordania

Almeno cinque persone sono morte e diverse sono rimaste ferite in una retata del l'esercito israeliano nel campo profughi di Nur Shams, in Cisgiordania. Lo riferiscono i media locali. Il servizio di emergenza della Mezzaluna rossa palestinese ha detto che uno dei feriti è un paramedico volontario che ha cercato di assistere una delle vittime nel campo e ha riferito che alle ambulanze non è permesso entrare per evacuare le persone colpite. Ha anche confermato la morte di una persona e ha detto che la sua famiglia ha chiesto loro di non prendere il cadavere dal campo, dove anche diversi edifici sono stati danneggiati.  L'agenzia di stampa ufficiale palestinese, Wafa, ha detto che altre quattro persone sono morte nel raid, oltre al deceduto confermato dai servizi di emergenza. Il gruppo di miliziani Martiri di al-Aqsa ha confermato sui social media la morte del leader della brigata di Tulkarem (dove si trova il campo di Nur Shams), Mohamed Yaber, alias "Abu Shuya", che apparentemente era l'obiettivo dell'assalto israeliano all'enclave. L'esercito israeliano, da parte sua, ha confermato in un messaggio che le forze israeliane hanno condotto ieri sera una "operazione" a Nur Shams, in cui "hanno eliminato diversi terroristi" e arrestato diverse persone.

I parenti degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza bloccano l'autostrada ap
I parenti degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza bloccano l'autostrada

I parenti degli ostaggi di Hamas e i manifestanti hanno bloccato l'autostrada che collega Tel Aviv a Gerusalemme e la Cisgiordania

I parenti degli ostaggi di Hamas e i manifestanti che sostengono la loro causa, chiedendo di raggiungere un accordo per il rilascio, hanno bloccato l'autostrada uno, la principale di Israele che collega Tel Aviv a Gerusalemme e alla Cisgiordania, usando barili in fiamme. Lo riporta il Jerusalem post. Durante la protesta, i partecipanti hanno esposto striscioni e cartelli e intonato slogan come "Vivi, vivi, li vogliamo vivi", "Vergogna" e "Accordo subito". I manifestanti accusano i leader dello Stato ebraico di sabotare ogni possibile intesa sulla liberazione degli ostaggi.

 i familiari degli ostaggi bloccano l'autostrada tra Tel Aviv e Gerusalemme @NTarnopolsky
i familiari degli ostaggi bloccano l'autostrada tra Tel Aviv e Gerusalemme

Il ministro degli Esteri iraniano: "Attacco fallito, droni abbattuti e nessuna vittima"

"I micro veicoli aerei sono stati abbattuti senza fare vittime o danni". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian,parlando dell'attacco contro Isfahan attribuito ad Israele. "I media filo israeliani hanno tentato di rendere una vittoria il loro fallimento ed esagerare la questione", ha detto Amirabdollahian agli inviati dell'Organizzazione per la Cooperazione islamica presso l'Onu a New York, come riporta Iran International. Il capo della diplomazia di Teheran ha ribadito che l'Iran è pronto a colpire decisamente Israele se adotterà misure contro la Repubblica islamica.

Palestinesi celebrano la preghiera del venerdì di mezzogiorno accanto alle rovine della moschea Al-Farouq, distrutta durante i bombardamenti israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza MOHAMMED ABED / AFP
Palestinesi celebrano la preghiera del venerdì di mezzogiorno accanto alle rovine della moschea Al-Farouq, distrutta durante i bombardamenti israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza

Ghassan Abu-Sittah, chirurgo palestinese e rettore della University of Glasgow: "Ogni giorno si registrano tra i 50 e i 150 morti. Morire di fame sembra essere accettabile"

"Stati Uniti e Regno Unito stanno cercando di mettere in atto un processo di umanizzazione del genocidio: mandano aiuti a Gaza mentre i civili vengono uccisi; mandano team medici mentre si distruggono gli ospedali - restano nove sale operatorie nell'European Hospital della Striscia, chi attende un intervento resta in fila fuori; università e media impediscono l'uso del termine genocidio". La denuncia è di Ghassan Abu-Sittah, chirurgo palestinese negli ospedali Al-Shifa e Al Ahli Hospital, rettore della University of Glasgow, intervenuto in collegamento dalla città scozzese al panel 'Al Valico di Rafah per Gaza: una carovana in marcia per fermare il genocidio', durante la seconda giornata del Sabir - Festival diffuso sulle culture mediterranee, in corso a Prato.  Gaza, continua Abu-Sittah, "è diventata anche laboratorio per testare nuove armi, oltre che nuovi modi di pensare". Il medico insiste sulle responsabilità dell'Occidente rispetto a quanto avviene oggi a Gaza. "Dopo il 7 ottobre", dice il chirurgo, "abbiamo visto non solo Israele mettere in atto un progetto genocidiario e di morte, ma anche l'Occidente silenziare sistematicamente le voci palestinesi ma anche quelle israeliane" che criticano la guerra. Abu-Sittah accusa ancora: "Usa, Regno Unito, Canada, Italia, Francia, Germania e Olanda assicurano bombe per uccidere, garantendo che il genocidio non sia interrotto. Ogni giorno si registrano tra i 50 e i 150 morti. Morire di fame sembra essere accettabile. Il sistema sanitario è stato distrutto, il 70% delle case distrutte e le scuole diventate rifugi per gli sfollati"

Teheran, proteste di piazza con bandiere iraniane e palestinesi (Video)

Dimostranti hanno manifestato contro Israele con bandiere nazionali e palestinesi nella capitale iraniana Teheran, dopo la notizia che le forze dello Stato ebraico avrebbero colpito una base militare nella provincia di Isfahan, nella zona centrale del paese, non è chiaro se con droni o missili. L'agenzia di stampa iraniana Tasnim, citando "fonti informate", ha negato che l'Iran sia stato attaccato dall'esterno, parlando invece di un "tentativo fallito".

Israele: 276 camion umanitari entrati a Gaza

Un totale di 276 camion carichi di aiuti umanitari sono stati ispezionati oggi e ammessi a entrare nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'organismo israeliano per il coordinamento delle attività governative nei territori palestinesi (Cogat). Lo riporta la Cnn. Nel nord di Gaza sono stati, invece, lanciati per via aerea 114 pallet contenenti decine di migliaia di pacchi di aiuti. Quanto alle nuove rotte, secondo il Cogat, 20 camion hanno attraverso quella della Giordania e otto tir carichi di farina sono arrivati attraverso il porto di Ashdod in Israele.

Raid israeliano nel sud del Libano, Hezbollah: ucciso il figlio di un nostro fondatore (Video)

Questa mattina “i soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno identificato i terroristi che operavano in una struttura militare di Hezbollah nella zona di Ayta ash Shab, nel sud del Libano. Gli aerei dell'Aeronautica militare israeliana (Iaf) hanno colpito la struttura insieme ai terroristi”. Lo scrivono su Telegram le stesse Idf. Hezbollah, tramite la sua emittente al-Manar, ha dato notizia della morte nell'operazione di un suo componente, Muhammad Fadal Allah, 55 anni, figlio di uno dei fondatori del movimento. (video: Idf)

L'agenzia palestiense Wafa: quattro morti in un'operazione israeliana in Cisgiordania

 La Wafa ha riferito che quattro palestinesi sono stati uccisi in un'operazione dell'esercito israeliano a Nur Shams, vicino a Tulkarem in Cisgiordania. Secondo la ricostruzione, "forze speciali israeliane hanno fatto irruzione in una casa nel quartiere di Al-Iyada nel campo ed hanno eliminato 4 giovai che si erano barricati all'interno".  Non è al momentio confermato che nell'operazione sia morto un comandante militare della Jihad islamica.

Nuove sanzioni Usa per la violenza dei coloni in Cisgiordania

 Nuove sanzioni Usa per le violenze dei coloni ebrei in Cisgiordania. Il dipartimento di stato colpisce Ben Zion Gopstein, fondatore e leader di Lehava, "un'organizzazione i cui membri sono coinvolti  nella violenza destabilizzante che colpisce la Cisgiordania". Nel mirino del dipartimento del tesoro invece due entità, Mount Hebron Fund e Shlom Asiraich, "per il loro ruolo nella creazione di campagne di raccolta fondi per conto di due estremisti impegnati in attività violente, rispettivamente Yinon Levi e David Chai Chasdai, già sanzionati dagli Usa". 

Hamas: oltre 34 mila morti a Gaza

Il ministero della Sanità di Hamas ha riferito che il bilancio delle vittime avrebbe superato i 34.000 morti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, il 7 ottobre. Nel giro di 24 ore, almeno altre 42 persone sarebbero state uccise, portando il totale a 34.012, secondo una dichiarazione del ministero, che ha aggiunto che 76.833 persone sarebbero state ferite in più di sei mesi di guerra. Questi bilanci non distinguono tra civili e combattenti e non ne è possibile una verifica indipendente.

Fonti di intelligence alla Cnn: gli attacchi diretti fra Iran e Israele sono finiti

Secondo la Cnn gli attacchi diretti fra Israele e Iran, da Stato a Stato, sono "finiti". L'emittente americana cita una fonte di intelligence regionale a conoscenza della questione. Secondo la stessa fonte - si legge ancora - l'Iran non risponderà ai presunti attacchi israeliani avvenuti nella notte.

Iran: "Israeliani o americani i mini droni colpiti"

Un membro della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale, Shahriar Heidari, ha dichiarato che gli oggetti volanti presi di mira oggi dal sistema di difesa iraniano erano "mini droni di sorveglianza americani o israeliani". "Le indagini continuano per verificare se ci sono stati danni durante l'incidente", ha aggiunto Heidari. Le esplosioni a Isfahan "erano legate a un'operazione israeliana e sono state ridicole", ha dichiarato il portavoce del Consiglio di presidenza del Parlamento Nezameddin Mousavi. "Israele ha accettato la loro sconfitta e si compiacciono di queste mosse infruttuose", ha aggiunto. 

Israele, familiari degli ostaggi di Hamas formano una catena umana lungo le spiagge

I familiari degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza dal 7 ottobre si sono radunati sulle spiagge lungo la costa israeliana per formare una catena umana dalla spiaggia di Habonim a Rishon Lezion, circa 85 chilometri, in un ennesimo appello al governo per garantire un accordo sulla loro liberazione. Sulla Gordon Beach di Tel Aviv, i manifestanti tenevano  tra loro delle tavole da surf per allungare la catena. Prima dell'evento, Shelly Shem Tov, il cui figlio Omer Shem Tov è stato preso in ostaggio al rave nel deserto di Supernova, ha invitato il pubblico a "venire e stare con noi in silenzio, senza slogan".

Parigi, fermato l'uomo che minacciava di farsi esplodere nel consolato iraniano

Secondo fonti della tv BFM, l'uomo, entrato verso le 11 nel consolato iraniano a Parigi e sospettato di avere esplosivi, è stato fermato.  L'uomo ha detto che voleva vendicare il fratello. La procura di Parigi ha fatto poi sapere che non è stato ritrovato "alcun materiale esplosivo" in possesso dell'uomo.

Iran: "Fallito il tentativo di Israele fatto attraverso agenti locali"

Mehdi Toghyani, membro del parlamento iraniano di Isfahan, afferma che il "tentativo disperato" di Israele "con l'aiuto di agenti locali" è "fallito e ha portato loro una nuova disgrazia". Lo riporta Al Jazeera.  "Fate loro sapere che siamo pronti a proteggere il nostro caro Iran", ha scritto il deputato su X.   Kioumars Heydari, comandante in capo delle forze di terra dell'esercito iraniano, afferma che l'Iran rimane vigile: "Se oggetti volanti sospetti appaiono nel cielo del Paese, saranno presi di mira dalla nostra potente difesa aerea", ha detto all'Irna, ripreso sempre da Al Jazeera, prima della preghiera del venerdì a Teheran.

Guterres: "Stop al ciclo di ritorsioni in Medio Oriente"

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dopo l'attacco di Israele all'Iran "ribadisce che è giunto il momento di fermare il pericoloso ciclo di ritorsioni in Medio Oriente". Il portavoce del Palazzo di Vetro Stephane Dujarric in una nota afferma che il segretario generale "condanna qualsiasi atto di ritorsione e fa appello alla comunità internazionale affinché lavori insieme per prevenire ogni ulteriore sviluppo che potrebbe portare a conseguenze devastanti per l'intera regione e oltre". 

A Parigi intervento della polizia al Consolato dell'Iran

E' in corso a Parigi un intervento della polizia al Consolato dell'Iran, situato nella rue de Fresnel, nel residenziale 16/o arrondissement. Lo riferiscono fonti della polizia a Le Parisien. Verso le 11, secondo quanto si è appreso, un uomo sospetto è stato visto da un testimone mentre entrava nella sede consolare di Teheran. 

G7, Blinken: "Il nostro obiettivo è stato sempre evitare un'allargamento del conflitto"

Blinken: "Ruolo cruciale dell'Italia per la de-escalation"

"L'Italia sta svolgendo un ruolo cruciale nella de-escalation in Medio Oriente. E' un paese-guida impegnato con molti altri Paesi del mondo che hanno rapporti diretti con il Medio Oriente. E ha anche suoi rapporti diretti. E abbiamo visto come questo impegno negli ultimi dieci giorni, due settimane, sia stato importante per far mantenere la calma ed evitare l'escalation e un conflitto più ampio". Lo ha detto alla fine del G7 a Capri il segretario di Stato Usa Antony Blinken. 

G7, Tajani: "Siamo attori protagonisti attivi in tutta l'area del Medio Oriente"

Blinken: "Siamo per uno Stato per la Palestina, ma serve la diplomazia non l'ìmposizione"

"Noi ci impegniamo e vogliamo raggiungere uno Stato per la Palestina, crediamo che questo possa portare a una pace durevole e sostenibile ma per arrivare a questo obiettivo serve la diplomazia non l'ìmposizione. La risoluzione Onu non avrebbe avuto effetto nella creazione di uno Stato palestinese". Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in conferenza stampa a Capri al termine del G7. "Ci sarà un momento per il riconoscimento" della Palestina "ma non è questo".

"L'unica cosa è impedisce un cessate il fuoco a Gaza è Hamas, perché ha rifiutato offerte generose da parte di Israele", ha detto il segretario di Stato americano."Hamas sembra molto più interessato ad un conflitto regionale", ha aggiunto. 

Blinken: "Su Rafah siamo stati molto chiari, contrari a operazione"

"Voglio in primo luogo ripetere la nostra impostazione" che è quella di "evitare l'escalation e chiediamo tutte le parti di controllare le loro azioni". Su Rafah "siamo stati molto chiari: non possiamo essere favorevoli a un'operazione militare a Rafah". Lo ha detto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 Esteri a Capri. "Crediamo che si possono raggiungere gli stessi obiettivi con altri mezzi". 

Blinken: "Pronti a nuove sanzioni contro l'Iran"

Il  Segretario di Stato Usa Antony Blinken,  a Capri in conferenza stampa al termine del G7 Esteri, annuncia nuove sanzioni nei confronti dell'Iran.

"Il G7 è impegnato per la sicurezza di Israele e ottenere la de-escalation" in Medio Oriente, ha detto Blinken, ricordando l'accordo sulla necessità di nuove sanzioni relative alle armi.

"Non siamo coinvolti in alcuna operazione offensiva. Quello che posso dire è che stiamo lavorando alla de-escalation. Non voglio dire altro, non siamo stati coinvolti", ha detto il segretario di Stato americano rispondendo ad una domanda sull'attacco israeliano di stamane in Iran. 

"Servono più aiuti a Gaza, risultati più concreti e solidi. E poi ci deve essere una distribuzione in tutta la Striscia", ha detto  inoltre Blinken.

Ue: su Israele e Iran tutti diano prova di moderazione

"Stiamo vedendo i rapporti" su una controreazione di Israele verso l'Iran, "vediamo la situazione sul campo. L'Ue è stata molto chiara riguardo al fatto che ci aspettiamo da tutti i soggetti coinvolti diano prova della massima moderazione per non aggravare la situazione la situazione. L'Alto rappresentante Ue Josep Borrell in diversi momenti ha detto che la regione è sull'orlo del baratro e ora tutti devono assicurarsi e prendere le misure necessarie per fare un passo indietro perché il contrario significherebbe uno scontro regionale a tutto campo che non gioverebbe a nessuno". Lo ha detto  il portavoce Ue per la politica estera nel corso del briefing quotidiano con la stampa

Tajani: "Dal G7 messaggio chiaro per de-escalation in Medio Oriente"

"Stamane abbiamo deciso di affrontare subito la questione Iran. Ho voluto che ci fosse un messaggio chiaro del G7. L'obiettivo politico si chiama escalation. Lavoriamo e continueremo a lavorare per essere protagonisti attivi in tutto il Medio Oriente" per la de-escalation. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa al termine del G7 di Capri. "Chiediamo a tutte le parti di dare un contributo positivo. Abbiamo condannato il recente attacco sferrato dall'Iran e il G7sostiene la sicurezza di Israele, ma invitiamo tutte le parti a lavorare per evitare una escalation e il g7 lavorerà per questo risultato".

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G7: "Pronti a nuove sanzioni contro l'Iran"

"Chiediamo che l'Iran e i suoi gruppi affiliati cessino i loro attacchi. Riterremo il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti e siamo pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti". Lo si legge nel comunicato finale del G7 Esteri di Capri dedicato al Medio Oriente. In un passaggio dedicato all'Ucraina, i Sette affermano poi che "se l'Iran dovesse procedere con la fornitura di missili balistici o tecnologie correlate alla Russia, siamo pronti a rispondere in modo rapido e coordinato, anche con nuove e significative misure". 

Iran: "Se Israele fa un nuovo errore la risposta sarà dura"

"Se il regime di Israele commettesse ancora volta un grave errore la nostra risposta sarà decisiva, definitiva e per loro un rammarico". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in un'intervista a Cnn, come riferisce Irna. "La nostra prossima risposta sarà immediata e ai massimi livelli nel caso in cui il regime di Israele si imbarchi nuovamente in avventurismo e intraprenda azioni contro gli interessi dell'Iran", ha detto Amirabdollahian, affermando che gli Usa sono stati informati di questo tramite l'ambasciata della Svizzera a Teheran e che la Repubblica islamica non cerca di alzare le tensioni. Ci auguriamo in modo sincero che il regime di Israele non ripeta il grave errore precedente", ha detto Amirabdollahian, affermando che una eventuale "massima risposta" contro Israele è stata pianificata nel dettaglio dalle forze armate iraniane. "Riteniamo che l'America farà i suoi calcoli a partire dai messaggi che sono stati scambiati tra Washington e Teheran negli ultimi sei mesi", ha detto Amirabdollahian, augurandosi che gli Usa fermino qualsiasi potenziale attacco da parte di Israele e affermando che l'intento della Repubblica islamica nell'attacco dello scorso fine settimana è stato di mandare un "avvertimento" per mostrare  che l'Iran ha "i mezzi per rispondere". 

Fonti: "I 27 vogliono maggiori sanzioni all'Iran, l'Ue frena"

I 27 Paesi membri dell'Ue "da mesi" chiedono al Servizio di Azione Esterna della Commissione (EEAS) di ampliare il regime delle sanzioni applicato all'Iran sui droni ma il servizio "trascina i piedi" perché ha la sua "agenda". Lo dice un'alta fonte diplomatica alla vigilia del Consiglio Esteri-Difesa di lunedì prossimo, che affronterà il tema delle sanzioni a Teheran. "I leader sono stati chiari, c'è il necessario consenso tra i 27", precisa la fonte. L'idea è d'inserire nelle misure restrittive anche la produzione dei missili e la loro consegna ai 'proxy' nella regione, in modo che l'Iran "paghi un prezzo". 

Wall Street Journal: "Gli Usa valutano una nuova fornitura di armi a Israele"

L'amministrazione Biden sta valutando una nuova fornitura di armi del valore di oltre un miliardo a Israele. Lo ha riferito - citando fonti Usa - il Wall Street Journal ripreso da Haaretz. La fornitura, nella quale sarebbero incluse munizioni per tank, colpi di mortaio e veicoli militari, si aggiungerebbe a quella già all'esame del Congresso e, secondo il Wsj, sarebbe tra le maggiori fatte per Israele dall'avvio del conflitto da parte di Hamas il 7 ottobre scorso. 

Raisi: "L'attacco a Israele ha mostrato la nostra forza"

"Questa operazione ha dimostrato l'autorità del sistema della Repubblica Islamica e la potenza delle nostre forze armate, oltre alla ferrea volontà del popolo sotto la guida del leader supremo della rivoluzione" Ali Khamenei, ha affermato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, parlando dell'attacco dell'Iran contro Israele durante lo scorso fine settimana. Raisi ha definito l'azione "necessaria", durante un discorso a Damghan, nella provincia settentrionale di Semnan, come riferisce Irna, e non ha commentato l'attacco ad Esfahan attribuito a Israele. 

Iran: "Indagini in corso su quanto accaduto"

"Gli esperti stanno indagando sull'incidente e informeranno sulla questione dopo aver ricevuto i risultati": lo afferma il  comandante in capo dell'esercito iraniano Abdolrahim Mousavi, secondo Irna, ripresa da Cnn. Mousavi ha ribadito che l'esplosione udita è stata causata "dalla difesa aerea che ha sparato contro un oggetto sospetto".

Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi Ap Photo
Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi

Iran: "Non è successo nulla, nessun nervosismo"

Al termine della conferenza stampa del presidente iraniano Ebrahim Raisi in occasione della preghiera del venerdì, un funzionario del governo iraniano ha preso il microfono per rassicurare la folla presente nella città di Damga dopo le esplosioni nella regione di Isfahan, nel centro del Paese. "Non è successo nulla, non c'è motivo di essere nervosi", ha detto l'ufficiale iraniano al seguito di Raisi. Nelle sue dichiarazioni, il presidente non aveva parlato dell'attacco avvenuto nelle prime ore della giornata, mentre ieri aveva avvisato che "anche il più piccolo attacco di Israele" avrebbe avuto come conseguenza "una dura risposta".

Che cosa si sa del raid: le “forti esplosion” in Iran, le versioni ufficiali

Il fatto di sminuire quanto accaduto e non riconoscere quello di oggi come un attacco dello stato ebraico potrebbe, secondo gli osservatori, dimostrare che Teheran non intende rispondere.  

Il sito nucleare “E' al sicuro”: il video dall'Iran

 

Ebrahim Raisi Ansa
Ebrahim Raisi

Raisi, abbiamo mostrato volontà d'acciaio e leadership saggia

L'operazione 'La Promessa Vera', oltre alla "forza" dell'esercito, ha anche "mostrato la volontà d'acciaio della nostra nazione e la sua leadership saggia". Lo ha dichiarato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, in un suo intervento pubblico a Damghan, il primo dopo la notizia di un raid attribuito a Israele nel territorio della Repubblica islamica. Raisi, secondo quanto riportano i media iraniani, non ha fatto riferimento all'attacco delle scorse ore, ma - parlando sempre della rappresaglia iraniana contro Israele - ha parlato dell' "unità" del Paese, sottolineando che "stiamo combattendo una guerra di volontà e l'Iran ha vinto e continuerà a ottenere vittorie".
 

 

007 alla Cnn, gli attacchi diretti Iran-Israele sono finiti

Una fonte dell'intelligence regionale a conoscenza della potenziale reazione dell'Iran all'attacco di oggi attribuito ad Israele ha detto alla Cnn che gli attacchi diretti da Stato a Stato tra i due Paesi sono "finiti". La fonte, non autorizzata a parlare pubblicamente, ha affermato che, a sua conoscenza, non ci si aspetta una risposta dell'Iran, ma non ha fornito alcuna motivazione. I funzionari del governo iraniano hanno finora cercato di minimizzare l'impatto dell'attacco e Teheran non ha identificato la fonte del raid mentre l'esercito israeliano non ha commentato. 

Che cosa si sa dell'attacco in Iran. Torna la paura nucleare, l'Aiea: "nessun danno a impianti"
 

G7 Capri AFP
G7 Capri

G7: ministri riuniti a Capri, preoccupazione per attacco Iran

E' cominciata la riunione dei ministri degli Esteri del G7, in corso a Capri, che sara' concentrata sulla risposta da dare all'attacco a Isfahan. Il tema, con il timore di una ulteriore escalation, e' al centro delle discussioni, come ha anticipato stamane il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che al termine della mattinata terra' una conferenza stampa. Tajani ha rinnovato stamani l'appello alla moderazione e alla "assoluta de-escalation", cosi' come la Francia, la Gran Bretagna e l'Ue.
Il capo del Quai d'Orsay, Stephane Sejourne', non partecipa ai lavori, per concomitanti impegni di lavoro a Parigi ed stato sostituito, secondo fonti diplomatiche, dal direttore politico Fre'de'ric Mondoloni.

L'arsenale iraniano, scheda. Le armi di Mosca in mano agli ayatollah: bombardieri, difesa aerea e droni superveloci
 

Dopo la conferenza stampa di Tajani, confermata al momento intorno alle 11:45, a seguire ci saranno quelle del segretario di Stato americano, Antony Blinken, e della ministra tedesca, Annalena Baerbock.

 

Oro: vola per tensioni M.O., oltre 2.400 dlr l'oncia

L'oro ha superato i 2.400 dollari l'oncia, tornando ai massimi storici e sulla buona strada per il quinto guadagno settimanale, mentre gli investitori si riversavano sul bene rifugio, spinti dai crescenti rischi geopolitici in Medio Oriente.
Israele ha lanciato un attacco missilistico contro l'Iran, prendendo di mira la produzione di veicoli aerei senza pilota come rappresaglia all'assalto di Teheran della scorsa settimana. Le accresciute tensioni geopolitiche hanno messo in ombra le recenti dichiarazioni falco di diversi funzionari della Fed. I politici della banca centrale Usa sono propensi a mantenere gli attuali tassi per buona parte dell'anno, citando il lento progresso dell'inflazione e la continua forza dell'economia statunitense. 

Il sito nucleare "E' al sicuro": impianti dopo l'attacco israeliano di Isfahan
 

Antony Blinken e Antonio Tajani al G7 Tiziana FABI / POOL / AFP
Antony Blinken e Antonio Tajani al G7

Attacco all'Iran sul tavolo del G7, "parti non eccedano"

L'attacco all'Iran attributo a Israele è stato al centro dell'apertura dell'ultima giornata del G7 a Capri con il segretario di Stato Usa Antony Blinken  che - secondo quanto si apprende - ha condiviso con i partner le informazioni in possesso degli americani sull'operazione. Attesa una dichiarazione del G7 Esteri in cui si dovrebbe definire 'limitata' l'azione, ribadendo l'invito a Israele e all'Iran a non eccedere nelle reazioni. 

Von der Leyen esorta alla moderazione dopo l'attacco all'Iran

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha invitato alla moderazione per evitare un'ulteriore escalation in Medio Oriente, dopo la notizia che Israele ha effettuato un attacco all'Iran. "Dobbiamo fare tutto il possibile (affinché) tutte le parti si astengano dall'escalation in quella regione", ha dichiarato von der Leyen ai giornalisti durante una visita in Finlandia, aggiungendo: "È assolutamente necessario che la regione rimanga stabile e che tutte le parti si astengano da ulteriori azioni".  
 

Isfahan, la regione degli impianti nucleari dell'Iran: quanti sono. I reattori forniti dalla Cina
 

Israele attacca Iran web
Israele attacca Iran

Iran, 'assurdo attribuire l'attacco a Israele'

Il comandante in capo dell'Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha definito "assurdi" i rapporti che attribuiscono ad Israele gli attacchi a Esfahan e ha sostenuto che le esplosioni erano il suono dell'abbattimento di "oggetti volanti". Lo riporta Iran International. Riguardo ad una potenziale ritorsione di Teheran contro lo Stato ebraico, Mousavi ha affermato che Israele "ha già visto la risposta dell'Iran".  

 

L'arrivo del ministro degli Esteri Antonio Tajani al G7 a Capri AP
L'arrivo del ministro degli Esteri Antonio Tajani al G7 a Capri

Attacco all'Iran irrompe nell'ultima giornata del G7 a Capri

La notizia dell'attacco all'Iran attribuito a Israele irrompe nell'ultima giornata del G7 Esteri a Capri, dove i ministri sono impegnati da stamane nella sessione finale dei lavori. Al termine, il ministro degli Esteri Antonio Tajani terrà una conferenza stampa per illustrare i risultati della tre giorni. Atteso, ma ancora da confermare, anche un punto stampa del segretario di Stato Usa Antony Blinken. 

 

Pechino, contrari a ogni azione che aumenta le tensioni

La Cina si oppone a ogni azione che "aumenta le tensioni" dopo la notizia dell'attacco all'Iran. 

 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu presiede una riunione di gabinetto Ansa
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu presiede una riunione di gabinetto

Media, Israele non ammetterà responsabilità attacco Iran

"Occhio per occhio, dente per dente. Israele si è vendicato dove è stato attaccato" ma non ammetterà ufficialmente la responsabilità dell'attacco in Iran per ragioni strategiche. È quanto riporta il Jerusalem Post, citando fonti israeliane di sicurezza e governative. Secondo le fonti israeliane citate dal Jerusalem Post, gli iraniani sostengono che si sia trattato di "un'esplosione in una fabbrica" perché vogliono evitare un'escalation.

Che cosa si sa finora del probabile attacco all'Iran 
 

 

Borsa: l'Europa apre in calo con la crisi in Medio Oriente

Le Borse europee aprono in lieve calo con l'inasprirsi della crisi in Medio Oriente. L'attacco di ritorsione di Israele contro l'Iran non sembra aver avuto un impatto forte sui mercati del Vecchio continente. Sotto pressione le materie prime con il petrolio e il gas in netto rialzo. Avvio negativo per Parigi (-0,64%), Londra (-0,49%), Francoforte (-0,01%). 

 

il ministro Ben Gvir LaPresse
il ministro Ben Gvir

Ben Gvir, 'moscio l'attacco di Israele all'Iran' . Primo commento ufficiale israeliano

"Moscio". Così Itamar Ben Gvir, ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader di destra radicale, ha definito su X l'attacco di Israele all'Iran.

 

Iran, fatti non chiari, no a risposte affrettate

L'Iran non annuncia rappresaglie nei confronti di Israele, sminuisce l'attacco subito nella notte e si riserva di accertare i responsabili di quello che viene definito "un incidente". A renderlo noto ufficiali iraniani, che specificano che Teheran non ha urgenza di rispondere all'attacco subito nella notte. 

Che cosa si sa dell'attacco in Iran. Torna la paura nucleare, l'Aiea: "nessun danno a impianti"
 

"Non e' stato chiarito quale sia il Paese straniero da cui e' stato generato l'incidente. Non abbiamo ricevuto alcun attacco esterno e non abbiamo in programma ritorsioni da attuare con urgenza", ha dichiarato una fonte ufficiale del regime di Teheran alla stampa.  

 

Impianto nucleare di Isfahan in Iran - immagine d'archivio GettyImages
Impianto nucleare di Isfahan in Iran - immagine d'archivio

L'Oman condanna 'l'attacco israeliano' in Iran

L'Oman condanna "l'attacco israeliano" in Iran in un comunicato del ministero degli Esteri. 

"Forti esplosioni" la notte nella regione di Isfahan: dove si trova un sito nucleare
 

 

Media, "l'Iran non pianifica una ritorsione immediata"

Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran non prevede una ritorsione immediata dopo l'azione militare di stanotte di Israele. Lo scrive l'agenzia russa Tass. 

"Forti esplosioni" la notte nella regione di Isfahan: dove si trova un sito nucleare
 

 

Londra, Israele ha diritto alla difesa ma ridurre la tensione

Israele "ha il diritto all'autodifesa" ma "abbiamo sottolineato agli israeliani che ciò che conta ora è la riduzione della tensione". E' quanto sottolinea Downing Street, secondo quanto riporta la Bbc

Che cosa si sa dell'attacco in Iran. Torna la paura nucleare, l'Aiea: "nessun danno a impianti"
 

Siria, Israele ha colpito nostra base aerea nel sud del paese

Responsabili della difesa siriana affermano che Israele ha effettuato un raid contro un impianto dell'aviazione siriana nel sud del paese causando danni materiali.

Che cosa si sa finora del probabile attacco all'Iran 
 

Israele attacca l'Iran: "reazione mirata a difesa nostra esistenza"
 

Media Turchia, Israele ha colpito anche Siria e Iraq

L'attacco sferrato da Israele questa notte non ha avuto come unico obiettivo l'Iran, ma anche Siria e Iraq. A riportare la notizia sono i principali media turchi, tra cui la Cnn Turk, secondo cui i droni dello Stato ebraico avrebbero colpito anche obiettivi con legami con l'Iran e non ancora specificati, in Siria e Iraq, due Paesi in cui l'influenza di Teheran è cresciuta negli ultimi anni. 
 

Medioriente: comandante iraniano, nessun danno in zona Isfahan

L'attacco notturno in Iran non ha causato "nessun danno" nella zona di Isfahan. È quanto ha detto un alto comandante dell'esercito iraniano, il generale Siavosh Mihandoost, parlando alla tv di Stato.

Israele attacca l'Iran: "reazione mirata a difesa nostra esistenza"
 

 

Ambasciata Usa in Israele limita spostamenti personale

In seguito alle esplosioni in Iran, attribuite a Israele a funzionari americani, l'ambasciata americana in Israele ha ordinato ai suoi dipendenti e alle loro famiglie di limitare i viaggi all'interno del paese. Sul sito web dell'ambasciata si legge che "i dipendenti del governo americano e i membri delle loro famiglie" non possono viaggiare "per motivi personali" fuori dalle principali citta' di Tel Aviv, Gerusalemme e Beersheba. Questo avviso di sicurezza, valido "fino a nuovo avviso", impedisce loro di recarsi in particolare nel nord del Paese, vicino al confine libanese dove da ottobre si verificano scontri a fuoco quasi quotidiani tra l'esercito israeliano e gli Hezbollah filo-iraniani. In generale, i cittadini statunitensi dovrebbero rimanere "cauti" perche' "gli incidenti di sicurezza spesso si verificano senza preavviso". 

Che cosa si sa dell'attacco in Iran. Torna la paura nucleare, l'Aiea: "nessun danno a impianti"
 

"La situazione della sicurezza rimane complessa e puo' cambiare rapidamente", ricorda l'ambasciata, aggiungendo che, a seconda delle circostanze, le restrizioni potrebbero estendersi ad "altre regioni di Israele (inclusa la Citta' Vecchia di Gerusalemme) e alla Cisgiordania occupata".  

 

Gli iraniani tengono cartelli e un ritratto del leader supremo, l'Ayatollah Ali Khamenei afp
Gli iraniani tengono cartelli e un ritratto del leader supremo, l'Ayatollah Ali Khamenei

Analista di Teheran: "In azione mini droni pilotati da infiltrati in Iran

Sarebbero stati ''pilotati da infiltrati all'interno dell'Iran'' i ''mini droni abbattuti dalle difese aeree a Isfahan''. Lo afferma un'analista iraniano citato dalla televisione di Stato di Teheran. ''Fonti ben informate'' citate dall'agenzia di stampa Tasnim hanno aggiunto che ''non ci sono indicazioni di un attacco dall'esterno contro l'Iran''.

"Forti esplosioni" la notte nella regione di Isfahan: dove si trova un sito nucleare
 

 

Medioriente: Crosetto, al lavoro per scongiurare ulteriore escalation

"Ricevo costanti aggiornamenti e seguo gli sviluppi della situazione in Medioriente. Con gli Alleati e Partner stiamo lavorando per scongiurare un'ulteriore escalation, invitare le parti alla moderazione affinchè non si arrivi ad un punto di non ritorno". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in una dichiarazione affidata ai social.

"Forti esplosioni" segnalate la notte in Iran nella regione centrale di Isfahan dove si trova un sito nucleare
 

Fonti Israele, l'attacco un “segnale all'Iran sulla capacità di colpirlo”

"Un segnale all'Iran che Israele ha la capacità di colpire all'interno del Paese". Lo ha detto una fonte israeliana al Washington Post commentando l'attacco limitato di stanotte sul territorio iraniano, nei pressi di Esfahan. La dichiarazione è stata ripresa anche dal quotidiano israeliano Haaretz. 

 

Tajani, gli italiani in Iran sono al sicuro

"Ho appena parlato con la nostra ambasciatrice in Iran e sto seguendo gli sviluppi della situazione a seguito delle esplosioni notturne a Isfahan. Ne parleremo con i Ministri degli Esteri nella sessione del G7 di Capri di stamani. Al momento nessuna criticità per gli italiani che vivono in Iran". Lo scrive il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l'attacco di stanotte in Iran. "I connazionali sono al sicuro", ha aggiunto Tajani intervistato da Rainews 24.  
 

Israele attacca l'Iran: "reazione mirata a difesa nostra esistenza"

Iran: riaperto spazio aereo, ripresi voli aereoporto Teheran

Lo spazio aereo iraniano è stato riaperto e i voli sono ripresi dall'aeroporto di Teheran. Lo riferiscono l'agenzia iraniana e media statunintensi. I voli erano stati sospesi a seguito dell'attacco subito all'alba.

Israele attacca l'Iran: "reazione mirata a difesa nostra esistenza"

Media Iran, “situazione di calma a Esfahan dopo le esplosioni”

L'agenzia semi-ufficiale iraniana Mehr News riporta che la città di Esfahan è "completamente calma" poche ore dopo la segnalazione di esplosioni vicino all'aeroporto della città, mentre i media della Repubblica islamica minimizzano le conseguenze del raid. Lo riferisce Al Jazeera. "Le persone continuano la loro vita normale", secondo la diretta tv, che ha mostrato il traffico mattutino nell'incrocio principale della città, sottolineando tuttavia che "si sono sentiti dei rumori sopra la città" a Esfahan ore prima e aggiungendo che "diversi Uav sono stati abbattuti".  

Israele attacca l'Iran: "reazione mirata a difesa nostra esistenza"
 

Iran, ripresi i voli dall'aeroporto di Teheran

I voli sono ripresi dall'aeroporto di Teheran. Lo riferisce l'agenzia iraniana.

"Israele ha detto ad Usa non avrebbe colpito il nucleare"

Preavvisando gli Usa dell'imminente attacco in Iran, Israele ha assicurato Washington che non avrebbe colpito i siti nucleari. Lo riferiscono dirigenti Usa citati dal Guardian. 

L'Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a "andarsene, se è sicuro farlo". "C'è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo", secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.  

 

Iran: media, nessun danno rilevante da attacco

L'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna ha annunciato che "non sono stati segnalati danni rilevanti" in seguito alle esplosioni udite all'alba. "In seguito all'attivazione della difesa aerea in alcune regioni del Paese, "non sono stati segnalati danni o esplosioni su larga scala", ha dichiarato l'agenzia, sulla base delle informazioni riportate dai suoi giornalisti. L'agenzia ha aggiunto che "non sono state ricevute segnalazioni di lancio di sistemi di difesa missilistica". 

 

Iran: colpita base militare nei pressi Isfahan

Secondo quanto riferito da tre funzionari iraniani al New York Times l'attacco avrebbe colpito una base aerea militare nei pressi della citta' di Isfahan, nell'Iran centrale, a circa 350 km di distanza dalla capitale Teheran. 

Iran: cancellati i voli, solo 24 aerei in viaggio

Con la chiusura dello spazio aereo sopra i cieli dell'Iran, risultano, secondo il sito flightradar24 che traccia i voli di tutto il mondo, soltanto 24 aerei che stanno attualmente circolando sopra l'Iran. L'area sulla mappa elettronica e' l'unica ad apparire semivuota. 

 

CNN: "Gli Stati Uniti non hanno approvato l'attacco all'Iran"

Gli Stati Uniti non avevano dato il via libera alla risposta israeliana all'Iran. Lo riporta la Cnn che cita fonti dell'amministrazione Biden. "Noi non avevamo approvato la risposta", ha dichiarato un rappresentante del governo. L'attacco è stato lanciato poche ore dopo che il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian aveva detto proprio alla Cnn che se Israele avesse lanciato attacchi ci sarebbe stata una reazione "immediata e ai massimi livelli".

L'esercito israeliano: "No comment"

L'esercito israeliano dice di non avere commenti da fare "per il momento" a proposito delle esplosioni segnalate venerdì mattina vicino a una base militare nell’Iran centrale. "Non abbiamo commenti in questo momento", ha detto un portavoce dell’esercito all'agenzia francese AFP.

Tv iraniana: "Tre droni, distrutti in volo"

La tv di Stato iraniana comunica che “attorno alle 1230 am tre droni sono stati osservati nei cieli sopra Isfahan, la difesa aerea è stata attivata e ha distrutto gli ordigni in volo”.
 

Fonte militare: "È un attacco limitato"

Una fonte militare ha riferito a Fox News che l'attacco israeliano condotto contro l'Iran è "limitato". 
Il Pentagono, per il momento, non ha ancora confermato il raid.

Fonti iraniane: "Droni abbattuti, nessun missile, a Isfahan tutto è normale"

Alcuno droni sono stati “abbattuti con successo” ma non ci sono informazioni su un possibile attacco di missili, dice il portavoce dell'agenzia spaziale iraniana: “Nessun attacco aereo”. “La situazione a Isfahan è normale, nessuna esplosione sul terreno”, dice un'altra fonte. 

La Tv di Stato comunica che le strutture nucleari iraniane sono illese,  “totalmente al sicuro” - lo riferisce anche l'agenzia di stampa Tasnim citando "fonti affidabili".

Sirene di allarme nel nord di Israele

L'esercito israeliano segnala l'attivazione di sirene di allarme nel nord del Paese sul suo canale Telegram ufficiale.

Tre esplosioni a Isfahan, possibile attacco con droni

Sono almeno tre le esplosioni che sarebbero state sentite nei pressi di una base militare poco lontano da Esfahan. 
Non si conosce ancora il bilancio dei danni e di eventuali vittime. Secondo fonti citate dall'agenzia Farsnews, le difese sono state attivate in presenza di “un oggetto simile a un drone”.

Su social primi video, "è l'attacco israeliano"

Fonti locali: attacchi israeliani anche in Siria

Fonti locali riferiscono di attacchi israeliani anche nel sud della Siria.
Se confermato, significa che l'operazione militare di Tel Aviv è più imponente di quanto si prevedesse e prende di mira anche le milizie sciite alleate di Teheran.

Israele attacca l'Iran, in funzione la difesa aerea

Stando alle prime notizie, a tarda notte Israele attacca a sorpresa l'Iran, dopo aver lasciato intendere che l'aggressione era stata rimandata.

Le notizie al momento sono frammentarie, ma si sa che sono entrate in azione le batterie della difesa antiaerea iraniana, che esplosioni sono state udite a Isfahan, una delle più belle città d'arte del Paese, che lo spazio aereo sull'Iran è stato chiuso e che tutti i voli da e per Teheran sono interrotti.

Secondo la tv americana Abc News, che ha citato un alto funzionario statunitense, conferma l'attacco contro l'Iran come rappresaglia per il lancio di centinaia di missili e droni iraniani contro Israele, a sua volta ritorsione per il bombardamento israeliano del consolato di Teheran a Damasco. 

La polizia Usa entra nel campus della Columbia per sgomberare studenti pro-Palestina, è la prima volta dal 1968

Per la prima volta in oltre 50 anni la polizia è entrata nel campus della Columbia University e ha arrestato decine di studenti. 
Chiamati dalla preside dell'ateneo, che solo ieri aveva testimoniato in congresso sull'antisemitismo nei campus, agenti in assetto anti-sommossa sono penetrati nel recinto dell'Università ammanettando una settantina di ragazzi che protestavano per la causa dei palestinesi. Ieri, sotto il fuoco delle domande dei repubblicani la preside Minouche Shafik si era impegnata a fare di più per contenere le proteste. La mossa di oggi, che ha messo a rischio il delicato gioco di equilibrio tra difesa della libertà di espressione e la protezione da affermazioni giudicate discriminatorie e offensive, potrebbe essere un boomerang. 

E' la prima volta dal 1968 che la Columbia non chiamava la polizia per reprimere contestazioni. Nel 1968 le forze dell'ordine usarono i gas, un centinaio di studenti rimasero feriti e circa 700 finirono al commissariato. Gli studenti pro-palestinesi avevano da ieri occupato il campus montando una cinquantina di tende con tanto di cucina da campo. "Stamani ho preso una decisione che speravo non sarebbe stata necessaria", ha dichiarato la Shafik in un messaggio: "Ho sempre detto che la vostra sicurezza è al primo posto nella mia agenda. per abbondanza di cautela ho autorizzato la polizia a demolire l'accampamento. Ho preso questa decisione straordinaria perchè queste sono circostanze straordinarie". Tra gli studenti sanzionati c'è Isra Hirsi, la figlia della deputata dem progressista Ilhan Omar: studia a Barnard, il braccio femminile della Columbia, ed è stata sospesa per aver partecipato all'occupazione. 

L'Egitto "rammaricato" per il veto Usa contro l'adesione della Palestina all'ONU

L'Egitto, uno dei principali mediatori tra i palestinesi e Israele, ha espresso "profondo rammarico" per l'"incapacità" del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di approvare la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite, di cui ora è solo uno Stato osservatore.

Nella prima reazione araba, il ministero degli Esteri egiziano ha implicitamente criticato il veto degli Stati Uniti a una risoluzione del Consiglio che apriva la porta all'adesione della Palestina alle Nazioni Unite e ha esortato i "Paesi che cercano la pace" ad "agire responsabilmente per rilanciare il processo di pace" in Medio Oriente.

Anche Hamas condanna il veto Usa contro lo Stato di Palestina all'Onu

Anche il movimento islamista palestinese Hamas, al potere nella Striscia di Gaza e al centro di una guerra con Israele, ha condannato il veto degli Stati Uniti all'adesione della Palestina alle Nazioni Unite. "Hamas condanna il veto americano al Consiglio di Sicurezza sulla bozza di risoluzione che concede alla Palestina la piena adesione alle Nazioni Unite e assicura al mondo che il nostro popolo continuerà la sua lotta fino alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale", ha dichiarato il movimento islamista in una breve dichiarazione.

L'ANP: "Il veto Usa è un'aggressione e spinge il Medio Oriente verso il baratro"

L'Autorità nazionale palestinese ha condannato gli Stati Uniti per aver posto il veto alla richiesta di adesione della Palestina alle Nazioni Unite, definendola una "aggressione" che spinge il Medio Oriente verso un "abisso". La politica degli Stati Uniti "rappresenta una palese aggressione contro il diritto internazionale e un incoraggiamento al proseguimento della guerra genocida contro il nostro popolo... che spinge la regione sempre più verso l'abisso", ha dichiarato l'ufficio del leader palestinese Mahmud Abbas in un comunicato.

Gli Usa mettono il veto sull'adesione piena della Palestina all'Onu

Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall'Algeria "raccomanda all'Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell'Onu". Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall'Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

Netanyahu: "L'Iran è una minaccia esistenziale"

Appello all'unità di Israele dal premier Benjamin Netanyahu dinanzi alla "minaccia esistenziale" rappresentata dall'Iran. In visita nella sede del Mossad, Netanyahu ha detto: "Le divisioni interne devono scomparire ora perché siamo sotto  una minaccia esistenziale e di fronte a una minaccia esistenziale uniamo le forze". Poi il premier ha ribadito l'impegno "a sconfiggere l'asse terroristico a Gaza, a liberare gli ostaggi e respingere la  minaccia totale che arriva dall'Iran".

Media: Israele preoccupato per un possibile mandato di arresto della Corte Penale Internazionale contro Netanyahu

Il governo israeliano è seriamente preoccupato dalla prospettiva di un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale contro il premier Benjamin Netanyahu e i vertici politici e militari dello Stato ebraico: è quanto riporta la rete televisiva israeliana Channel 12.Tre ministri - fra cui i titolari di Esteri e Giustizia - e diversi esperti legali si sarebbero riuniti nell'ufficio del Primo ministro per una "discussione di emergenza" su come sventare la minaccia di una possibile accusa di violazione del diritto internazionale e umanitario nella Striscia di Gaza.

Gli Stati Uniti negano di aver dato il via libera all'attacco israeliano a Rafah

L'amministrazione Biden è ancora preoccupata che un'invasione israeliana di Rafah, nel sud di Gaza, possa portare ad un grande numero di vittime civili: lo riferisce Axios, citando dirigenti Usa che hanno negato categoricamente le indiscrezioni secondo cui la Casa Bianca avrebbe dato il via libera a un'operazione a Rafah se Israele rinunciasse a colpire l'Iran come rappresaglia per l'attacco dello scorso fine settimana.

Onu, Guterres: "Il Medio Oriente è sull'orlo di un conflitto su vasta scala"

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha avvertito che il Medio Oriente è sull'orlo di un "conflitto regionale su vasta scala", alla luce delle crescenti tensioni sulla guerra a Gaza e sull'attacco dell'Iran a Israele. Per il capo del Palazzo di Vetro, l'offensiva militare israeliana contro Hamas nella Striscia, dopo l'attacco senza precedenti del 7 ottobre, ha creato un "inferno umanitario" per i civili palestinesi. Guterres ha poi sottolineato che "i rischi stanno aumentando su molti fronti, e abbiamo la responsabilità condivisa di affrontare questi rischi e di far uscire la regione dal precipizio. Il modo per farlo è portare avanti un'azione diplomatica globale per allentare la tensione in Medio Oriente". Il segretario generale ha poi affermato che "la fine delle ostilità a Gaza disinnescherebbe in modo significativo le tensioni in tutta la regione". "Abbiamo l'obbligo morale condiviso - ha detto - di portare avanti uno sforzo globale di allentamento della tensione in Medio Oriente, al fine di ridurrei rischi, aumentare la stabilità e aprire la strada verso la pace e la prosperità per i Paesi e le popolazioni della regione e oltre".

"Recentemente Israele ha assunto una serie di impegni per migliorare la distribuzione degli aiuti a Gaza e ci sono stati alcuni esempi di progressi limitati, ma i progressi evidenti in un'area sono spesso vanificati da ritardi e restrizioni altrove", ha detto il segretario generale dell'Onu. "Ad esempio, anche se le autorità israeliane hanno dato il via libera a più convogli di aiuti, tali autorizzazioni vengono spesso concesse quando è troppo tardi per effettuare le consegne e tornare in sicurezza -  ha aggiunto - Il nostro personale non può operare nell'oscurità in una zona di guerra disseminata di ordigni inesplosi". Quindi, ha sottolineato, "l'impatto è limitato e talvolta nullo", ricordando che "durante la settimana dal 6 al 12 aprile, Israele ha negato oltre il 40% delle richieste delle Nazioni Unite per il passaggio attraverso i checkpoint israeliani".   

Il segretario generale ha ribadito che "abbiamo urgentemente bisogno di progressi significativi e misurabili, tra cui, ad esempio, la consegna illimitata di aiuti attraverso il porto di Ashdod e il riavvio della linea di galleggiamento di Nahal Oz".

New York Times: Israele ha calcolato male la risposta dell'Iran al bombardamento del suo consolato a Damasco

L'attacco al consolato iraniano a Damasco del primo aprile, durante il quale è stato ucciso il generale iraniano Mohammed Reza Zahedi, è stato attentamente pianificato ma gli israeliani avevano calcolato male la riposta di Teheran. E' quanto svela il New York Times citando documenti interni israeliani. Secondo funzionari americani e israeliani, lo Stato ebraico si aspettava come risposta della Repubblica islamica solo attacchi su piccola scala da parte sua o dei suoi alleati regionali. Secondo i documenti visionati dal Nyt, il gabinetto di guerra israeliano aveva approvato l'operazione per il 22 marzo, una settimana prima. Gli Stati Uniti sono stati aggiornati sui piani di Israele solo "pochi istanti" prima dell'attacco, avvenuto il primo aprile. Una circostanza che ha fatto arrabbiare Washington, con il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, che il 3 aprile si è lamentato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, sottolineando che l'attacco aveva messo in pericolo le truppe statunitensi e che la mancanza di avvertimento da parte di Israele non aveva dato loro il tempo di prepararsi. 

Google licenzia 28 lavoratori che protestavano contro l'accordo con Israele

Google ha licenziato 28 dipendenti, dopo una serie di proteste contro i contratti di fornitura di servizi cloud computing e intelligenza artificiale al governo e all'esercito israeliano. Ad annunciarlo è CNBC che ha visto la nota interna di comunicazione ai dipendenti. Martedì nove dipendenti di Google sono stati arrestati con l'accusa di violazione di domicilio dopo aver organizzato un sit-in negli uffici dell'azienda a New York e a Sunnyvale, in California. Inoltre l'ufficio del Ceo di Google Cloud, Thomas Kurian, è stato occupato dai manifestanti per 9 ore. I dipendenti che nelle scorse settimane hanno partecipato alle manifestazioni contro la fornitura di servizi a Israele sono stati messi in congedo amministrativo e hanno dovuto attendere un colloquio con l'ufficio di risorse umane per tornare al lavoro. Le proteste sono state guidate dall'organizzazione "No Tech For Apartheid", focalizzata sul Progetto Nimbus, un contratto congiunto di Google e Amazon, dal valore di 1,2 miliardi di dollari che impegna l'azienda a fornire servizi cloud e data center al governo e all'esercito israeliano.