L'anniversario

Fukushima 11 anni dopo

11 marzo 2011, un terremoto di magnitudo 9.1 innesca uno tsunami che si abbatte sulle coste settentrionali del Giappone e danneggia la centrale nucleare di Fukushima. Furono oltre 15.000 i morti. 11 anni dopo sono ancora 38.000 gli sfollati

Il Giappone commemora l'undicesimo anniversario dalla triplice catastrofe di Fukushima, nel nordest del paese: il terremoto di magnitudo 9, il successivo tsunami e la dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare, una serie concatenata di eventi causarono la morte di oltre 15.000 persone. Per la prima volta quest'anno il governo centrale non ha organizzato una cerimonia ufficiale ma ha lasciato alle singole municipalità la pianificazione degli eventi per ricordare la tragica ricorrenza.

Le cifre ufficiali del disastro

15.900 furono le vittime, la maggior parte morte durante lo tsunami; 2.523 persone risultano ancora disperse, prevalentemente nelle prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi, le più colpite. I decessi legati a disturbi mentali e allo stress sviluppati come conseguenza del disastro, secondo l'Agenzia per la ricostruzione, ammontano a 3.784. Il numero degli sfollati si è ridotto progressivamente nel tempo da un massimo di 470.000, all'indomani dell'incidente ma, a 11 anni dalla catastrofe che ha devastato le regioni a nord del Giappone, ancora 38.139 persone, evacuate sono ancora senza casa. 

Lo stato della centrale nucleare di Fukushima

Lo smantellamento dei tre reattori nucleari da parte del gestore dell'impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), va avanti con considerevoli ritardi e secondo le ultime stime l'operazione sarà terminata non prima del 2041. L'inizio dello sversamento in mare dell'acqua contaminata necessaria a raffreddare i reattori, a oggi oltre un milione di tonnellate, è previsto dalla primavera del 2023. Il piano ha già provocato la reazione dei paesi vicini, oltre che della comunità locale, preoccupata in primo luogo per le ricadute sull'industria ittica. Attualmente in Giappone solo 10 dei 33 reattori nucleari a scopo commerciale hanno ricevuto l'approvazione per il loro riavvio. Prima dell'11 marzo 2011 erano presenti 54 reattori che producevano circa il 30% del fabbisogno energetico del paese. Le nuove stime del governo sono per una dipendenza dall'atomo di almeno il 20% entro il 2030.

Il Giappone e la guerra in Ucraina

Nel giorno in cui ricorda le vittime di Fukushima, il Giappone ha annunciato di portare a 100 milioni di dollari gli aiuti umanitari per sostenere gli ucraini sul loro territorio e nei paesi vicini. Oltre all'Ucraina, il pacchetto interesserà Polonia, Ungheria, Moldova, Slovacchia e Romania. "Il governo del Giappone ha deciso di aumentare a 100 milioni di dollari gli aiuti umanitari di emergenza per assistere il popolo ucraino che sta affrontando difficoltà in Ucraina e nei Paesi vicini", ha affermato il governo in una nota. Il finanziamento coprirà settori come alloggi, assistenza sanitaria, protezione dei bambini e cibo, si legge. L'assistenza sarà distribuita attraverso organizzazioni come l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il Comitato Internazionale della Croce Rossa, il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, e altre istituzioni internazionali.