Nessuna anomalia nelle centrali nucleari

Terremoto di magnitudo 7.3 in Giappone: quattro morti e oltre cento feriti

Le zone più colpite ancora una volta sono le prefetture di Miyagi e Fukushima, già teatro del disastro del marzo 2011

L'Agenzia meteorologica nazionale del Giappone ha ritirato l'allarme tsunami nella tarda notte, dopo aver osservato piccoli movimenti delle onde che non hanno causato danni sulle coste.

Sale per il momento a quattro morti e oltre 100 feriti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.3  che ha colpito la notte scorsa la regione del Tohoku, nella zona a  nord orientale del Giappone. A essere maggiormente colpite ancora una volta sono le prefetture di Miyagi e Fukushima, già teatro del disastro del marzo 2011. Le autorità hanno però rassicurato che nell’impianto non ci sono state anomalie.

Nelle prime ore di giovedì alcuni dei servizi dei treni superveloci Shinkansen erano ancora sospesi nella regione, dopo il deragliamento di un convoglio ieri sera, con 100 persone a bordo, senza tuttavia aver provocato incidenti. Nessuna anomalia è stata segnalata nelle centrali nucleari operanti al momento del sisma.   

Il forte tremore, della durata di circa due minuti, è stato avvertito su gran parte dell'area del Kanto, la piana di Tokyo, provocando interruzioni temporanee della corrente elettrica a circa 700mila abitazioni nella capitale, conferma l'operatore Tepco, e a oltre 2 milioni in nove prefetture dell'arcipelago. La magnitudo del terremoto è stata rivista al rialzo da una rivelazione iniziale di 7.3. 

Il terremoto ha fatto deragliare un treno Shinkansen, ha aperto crepe nelle autostrade e ha fatto cadere prodotti dagli scaffali dei negozi. 

Ci sono state alcune segnalazioni di incendi, ha riferito il governo giapponese, e un certo numero di persone ha riportato ferite, ma nessuna di queste è apparsa al momento grave. L'emittente pubblica NHK per prima aveva parlato di una persona morta. Il terremoto è stato avvertito fino a Tokyo, a circa 275 chilometri di distanza, dove lo scuotimento degli edifici è stato lungo e pronunciato. Due milioni di abitazioni sono rimaste nell'oscurità per un'ora o più in tutta la regione, 700mila solo nella capitale, anche se l'energia è stata completamente ripristinata entro le prime ore della mattina.