Dagli argenti russi alle Madonne lignee del '400

Aperti al pubblico i magazzini di Palazzo Venezia: un tesoro da scoprire

Il progetto di riallestimento è stato reso possibile da una opera di ricerca sulle collezioni storiche del VIVE, frutto accordi con università e prestigiosi centri di ricerca

Varcato il portone di Palazzo Venezia, dall’ingresso che da su Via del Plebiscito, si entra in un mondo a parte, fatto di storia, di luce, di grandi spazi. E di scoperte uniche .

Le sale appartenenti a questa ala  sono state sempre colme di opere d’arte. Lo furono al tempo di Paolo II, dei suoi successori e degli ambasciatori della stessa Repubblica di Venezia e dell’Impero austro-ungarico; continuarono ad essere colme di opere d’arte anche dopo il passaggio allo Stato Italiano nel 1916 - allorché Palazzo Venezia diventò un grande museo. E così sono state fino agli anni ’80 del XX secolo. Nel 1982 dopo la grande mostra su Giuseppe Garibaldi smontato l’allestimento provvisorio, si decise di di lasciare le sale vuote, così da utilizzarle solo in occasione di altre mostre temporanee. A quel punto centinaia di oggetti vennero confinati nei depositi. 

Dopo quarant’anni grazie al progetto di riallestimento realizzato  la direttrice dell’Istituto VIVE Edith Gabrielli  e dall’architetto Michele De Lucchi, coinvolge tutto il piano nobile del palazzo, comprese proprio le sale tra piazza Venezia e via del Plebiscito.

Il progetto mira a fare di Palazzo Venezia un luogo del “Fatto in Italia”, un luogo in grado ripercorrere la grande tradizione artistica e artigiana del nostro paese. Un luogo per raccontare  la capacità, tutta italiana appunto, di lavorare con le materie e con le tecniche più disparate. Di qui un percorso fatto certamente di quadri e sculture, ma anche e soprattutto di ceramiche, armi, mobili, gioielli, tessuti e altri esempi delle cosiddette arti applicate, o decorative.

Opere

I pezzi coinvolti rivestono un’estrema importanza. Tra le opere che troveranno posto nell’ala tra piazza Venezia e via del Plebiscito figurano tra l’altro la scultura in legno raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, detta Madonna di Acuto, opera forse di un artista romano laziale di fine XII-inizio XIII secolo, la Lunetta della Nicchia dei Palli, un straordinario esempio di oreficeria medievale che proviene direttamente dall’antica San Pietro in Vaticano, lo Stocco di manifattura italiana della prima metà del XV secolo, già in collezione Odescalchi, la Madonna in trono con il Bambino di Zanino di Pietro del 1429 o il Volto di Cristo di Beato Angelico solitamente datato tra il 1445 e il 1450. Nel complesso torneranno a disposizione dei visitatori oggetti unici per bellezza, storia, rarità e provenienza, che attraversano un arco di tempo di oltre duemila anni, dall’epoca classica fino alle soglie della modernità.

Il progetto di riallestimento è stato reso possibile da una opera di ricerca sulle collezioni storiche del VIVE, frutto accordi con università e prestigiosi centri di ricerca. Un gruppo consistente di studiosi, per lo più giovani ricercatori, è coordinato da specialisti come Barbara Agosti, Maria Concetta Di Natale e Alessandro Tomei. Altri giovani stanno confluendo grazie a borse di studio di dottorato di ricerca finanziate dal VIVE presso le università di “Roma Tre” e di Udine.

Conferenze

Messi in luce. Dipinti e sculture di Palazzo Venezia a cura di Silvia Ginzburg, ordinario di Storia dell’Arte Moderna, Università di Roma Tre. Una serie di incontri con storici dell’arte di punta attorno a dipinti e sculture di Palazzo Venezia.

Storie di Roma, storie d’Italia, a cura di Francesco Benigno, ordinario di Storia Moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa. Alcuni uomini e donne hanno lasciato un’impronta nella storia di Roma e d’Italia

Energie visive tra corpi e spazi museali, a cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, Sapienza, Università di Roma.

Sette album per raccontare un secolo, a cura di Ernesto Assante, giornalista e critico musicale. Sette album per ricostruire la storia della musica popolare del Novecento.

Aperture 

Dal 1° aprile ad oggi sono stati oltre 395mila i visitatori di Vittoriano e Palazzo Venezia e, tra questi, oltre 40mila hanno potuto usufruire delle visite guidate e dei servizi educativi inclusi nel biglietto. In questo modo, il VIVE si va configurando come uno dei siti museali più visitati d’Italia ma non solo: grazie alle attività offerte si sta affermando anche come luogo in grado di offrire un’esperienza culturale completa e nel quale proprio per questo si tende a tornare più volte.

Aperti ora al pubblico, grazie alla recente risistemazione, i depositi costituiscono un vero e proprio “tesoro” da scoprire. A questo speciale percorso di visita, si aggiungono nuove attività per grandi e bambini messi a disposizione dal nuovo Istituto, tra cui particolare rilievo merita il laboratorio di Pittura en plein air nel Giardino ritrovato. Immersi nel verde del giardino di Palazzo Venezia e circondati dai giochi di luce che si compongono tra i fiori, gli alberi e l’acqua della splendida fontana di marmo, i partecipanti potranno osservare la natura circostante e sperimentare la pratica della pittura all’aria aperta. Il calendario completo delle attività è disponibile al sito ufficiale www.vive.beniculturali.it.