Giornalista e conduttore tv

34 anni fa moriva Enzo Tortora: "Io sono innocente, spero lo siate anche voi"

Fu vittima di uno spietato linciaggio mediatico e giudiziario. Oggi emblema delle vittime dell’ingiustizia in Italia

"Io sono innocente. Spero, dal profondo del mio cuore, che lo siate anche voi". 34 anni fa moriva Enzo Tortora, protagonista della storia della tv italiana. Fu vittima innocente di uno spietato linciaggio mediatico e giudiziario. 

Come noto venne accusato agli inizi degli anni ottanta di gravi reati tra cui associazione camorristica e traffico di droga. Fu incarcerato, processato dentro i tribunali e sui giornali, considerato una “cattiva persona”. Il tutto prima di scoprire che, per un assurdo scambio di identità, la sua situazione giudiziaria lo vide coinvolto ingiustamente per oltre 5 anni. 

La sua innocenza fu dimostrata il 15 settembre 1986 con la prima sentenza della Corte d’Appello di Napoli, poi confermata in Cassazione nel 1987. Eletto in quegli anni con il Partito Radicale, il conduttore tv aveva ormai perso la sua contagiosa allegria e affabilità degli anni di “Portobello”, sostituite dalla cupezza per una vita e una carriera interrotte. Nel 1988, solo un anno dopo la definitiva assoluzione e riabilitazione anche sui media, Enzo Tortora si ammalò e morì in pochi mesi.

Diventato emblema delle vittime della malagiustizia in Italia, in occasione del 34esimo anniversario della sua morte, l’associazione “Avvocatura e Futuro” invita gli avvocati e tutta la cittadinanza davanti il  tribunale in piazza Verga a Catania per un flash-mob che si terrà alle 19, in ricordo di Tortora e di tutti gli innocenti finiti in carcere ingiustamente.