L'Adige non restituisce il corpo di Peter, Laura sarebbe stata strangolata

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Laura Perselli, la bolzanina scomparsa il 4 gennaio e la cui salma è stata trovata un mese dopo nell'Adige, ad Egna, sarebbe morta per strangolamento.
Lo rende noto l'agenzia Ansa dopo aver raccolto indiscrezioni sull'autopsia effettuata in giornata, su incarico della procura di Bolzano, dal medico legale Dario Raniero e, per la difesa, dall'anatompatologo Eduard Egarter Vigl.


La maxi operazione di ricerca
Anche il cane della società Detection Dogs Ticino, come gli altri molecolari usati per le operazioni di ricerca del corpo di Peter Neumair, ha a lungo abbaiato nel tratto dell'Adige ad un chilometro a nord del ponte di San Floriano, nei presi della frazione di Laghetti di Egna.
Ma molto probabilmente le tracce seguite dai cani erano quelle di Laura Perselli, ritrovate nello stesso tratto del fiume la scorsa settimana.
Dunque anche oggi nulla di fatto. Le acque non hanno restituito il corpo dell'uomo.

Circa 200 persone parteciperanno oggi alla ricerca del corpo di Peter Neumair. Uno spiegamento di forze di queste dimensioni non si era ancora mai visto per una persona scomparsa in Alto Adige.

Alla ricerca non sono interessati ovviamente solo i familiari, ma anche gli inquirenti che vogliono far luce sulla sua morte e su quella della compagna Laura Perselli, il cui corpo è stato estratto dall'Adige già sabato scorso.

Questa volta non solo verrà abbassato il livello del fiume Adige attraverso la manovra delle chiuse. Verranno anche interrotti tutti i lavori sui greti dei fiumi in modo che l'acqua venga intorbidita il meno possibile. Alla ricerca sulle rive del fiume parteciperanno pompieri professionali e volontari, finanzieri e carabinieri di tutta la regione. Entreranno in acqua tutte le barche e i sommozzatori disponibili, ed entreranno in azione anche due elicotteri (uno della Guardia di Finanza e uno dei Carabinieri) e un drone.

Verranno imbarcati anche sette cani molecolari specializzati nella ricerca dei cadaveri in acqua, messi a disposizione dal Ministero dell'Interno tedesco. Altre unità cinofile sono arrivate dalla Svizzera e da Bologna a sostegno di quelle altoatesine.