Rinvio a giudizio per tutti gli imputati, con capi d’accusa che vanno dalla turbativa d’asta a corruzione, falso e abuso d’ufficio. Si è chiusa così l’udienza preliminare relativa al maxi-appalto dell’Asl To3, la cui assegnazione sarebbe stata viziata da irregolarità, riguardante numerosi servizi negli ospedali di Rivoli, Pinerolo e Venaria. Una gara del valore di 57 milioni aggiudicata a un colosso del settore, la Althea, che unica a partecipare vinse con un ribasso dello 0,4%.
L'accusa
Secondo l’accusa, l’allora direttore dell’azienda sanitaria Flavio Boraso avrebbe favorito il rappresentante dell’impresa Antonio Marino, in cambio di “denaro o altre utilità e in particolare l’assunzione di Francesca Bisanti, a lui legata sentimentalmente, quale responsabile medico radiologo”. Le posizioni della Bisanti, direttore della struttura complessa di Radiologia dell’Asl To4, e di Mario Traina, ex direttore sanitario della medesima Asl, sono però state stralciate e saranno giudicati a Ivrea per competenza territoriale. Nell’inchiesta sarebbero emerse collusioni con un maresciallo dei Carabinieri in servizio in Procura e uno della Guardia di finanza in servizio alla Dia, accusati di rivelazione di segreto d’ufficio, per aver informato Boraso e Marino sull’avvio delle indagini a loro carico. Entrambi sono rinviati a giudizio.