Stadio gremito per unica data italiana del Sixty tour

I Rolling Stones infiammano San Siro: in 57 mila per Mick Jagger, Keith Richards e Ronnie Wood

Il primo tour senza Charlie: "Ci manca molto". In un video alcuni momenti del concerto Live a Milano

Mick Jagger sale sul palco di San Siro e scoppia la festa: "Ciao Milano come va? Che bello tornare qui" dice in italiano, prima di attaccare 'Street Fighting Man'. Sono passati sessant'anni dallo storico esordio sul palco del Marquee Club di Londra. Ma per questi splendidi ultrasettantenni il tempo sembra essersi fermato. Instancabili Jagger, Richards e Ronnie Wood, insieme a Darryl Jones al basso e alla new entry Steve Jordan alla batteria, infiammano il Meazza con il loro 'Sixty Tour' che celebra i 60 anni del gruppo.

L'inizio del live è dedicato a Charlie Watts, storico batterista scomparso l'anno scorso, con i maxischermi che mostrano video e foto della loro fortunata storia insieme. “Questo è il nostro primo tour senza Charlie e ci manca tantissimo” dice Jagger col bomber tigrato nero e argento. Calda è l'accoglienza del pubblico, tra gli applausi la band inglese basta poco per infiammare lo stadio e in oltre due ore di concerto, i pionieri del rock restituiscono al popolo di San Siro la stessa energia di 16 anni fa, l'ultima volta in cui hanno fatto tappa a Milano.

Jagger corre per tutto il tempo sul palco, non si risparmia nelle sue iconiche mosse, canta con un cappuccio rosso in testa e il pubblico impazzisce: lo chiama, urla, balla e salta, canta tutto lo stadio. Keith indossa un berretto giallo e una camicia ciclamino, Ronnie Wood non è da meno con t-shirt 'Rolling Stones' e giacca petrolio. Eccoli i pezzi che hanno fatto la storia del rock: '19th Nervous Breakdown', 'Tumbling Dice', 'Dead Flowers' e 'Wilson Horses'. Per 'Out of time' tutto lo stadio esplode di gioia. "Avete cantato benissimo, Milano - commenta Jagger - che bello essere qui, anche se è più caldo dell'inferno". 

I Rolling Stones continuano con 'You can't always get what you want', che emoziona, con Jagger che incita i fan: "Milano, siete famosi per il canto, adesso tocca a voi". Per 'Miss you' Sir Mick si lascia andare a uno dei suoi balletti sexy. C'è 'Living in a ghost town', scritta nel periodo cupo del lockdown poi il frontman presenta la band, "direttamente dalle sfilate di moda, Ronnie Wood, re delle passerelle" e poi Keith Richards, prima di rivolgersi al pubblico ed esclamare in italiano: "Alla faccia di chi ci vuole male". San Siro esplode. Ecco 'Honky Tonk Women', e gli immortali 'Jumpin' Jack flash', 'Start me up', 'Paint it black', con lo schermo che si tinge di bianco e nero.

A San Siro ballano tutti sia i fan dai capelli bianchi sia chi non era ancora nato sia chi conserva ancora il primo vinile delle 'pietre rotolanti'. Figli, genitori, zii e nonni: 'Sympathy for the Devil' mette d'accordo tutti, si canta a squarciagola tra fuoco e fiamme. "You sound fantastic Milan - confessa Jagger - 55 anni fa abbiamo fatto il nostro primo concerto in Italia, grazie di essere ancora qui con noi".

I bis? Neanche a dirlo sono per 'Gimme Shelter', con l'iconica 'linguaccia' che si tinge dei colori dell'Ucraina, Keith Richards vestito di azzurro e giallo e le immagini dei palazzi bombardati sullo sfondo, e (I can't get no) Satisfaction'. I 57 mila presenti sudano e si emozionano di fronte a questi monumenti viventi della storia della musica che nonostante le mille difficoltà, i lutti, le dipendenze, i colpi di testa e l'età che avanza non hanno mai mollato.