L'appello

Femminicidi, Elisa Ercoli: “Chiamare il 1522 può salvare la vita”

La presidente dell’associazione “Differenza donna” gestisce il numero telefonico antiviolenza e stalking

“Per contrastare la violenza maschile contro le donne sono fondamentali azioni sistemiche come prevenzione e formazione” afferma Elisa Ercoli, Presidente dell'Associazione Differenza Donna, che da luglio 2020 gestisce il Numero di pubblica utilità 1522 Antiviolenza e Stalking del Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri.

"In Italia abbiamo ancora 120 femminicidi l’anno, diffondere il 1522 significa fare la differenza. Il 1522, gestito dalla nostra associazione, è attivo 24h su 24, ed è a disposizione di tutte le donne. Si tratta di una grande risorsa perché nessuna donna sia lasciata sola nel percorso di uscita dalla violenza maschile sulle donne. Aiutarci a diffonderlo è una grande prova di responsabilità collettiva e sociale”.

Sono 105 le donne uccise nel 2023, una strage silenziosa, una donna ogni 72 ore viene uccisa per mano di un uomo. Oggi è il giorno del dolore e della rabbia per l’omicidio di Giulia Cecchettin, ma anche della riflessione affinchè fatti come questi non accadano mai più.

Nel 2022 il 1522 ha ricevuto 32.430 chiamate. Il 97,7% sono donne, la fascia maggiore è 35/54 anni. L' 80,9% è di nazionalità italiana. Il 66,9 % riferisce maltrattamento, il 77,8% violenza psicologica, il 54, 5% minacce e il 52,3% violenza fisica a conferma che le violenze sono agite principalmente all'interno di relazioni intime. Il 69,3 non ha denunciato perché ha paura.

“I centri antiviolenza mettono in atto una relazione profonda con le donne, un’accoglienza, una capacità di ascolto- conclude la presidente di Differenza Donna- senza stereotipi o pregiudizi di genere, pregiudizi patriarcali, ovvero banalizzare e minimizzare la gravità della violenza o spostare sulla vittima la responsabilità della violenza”. 

Dall’accoglienza e comprensione di ciò che le donne hanno subito si arriva all’alleanza che porta poi alla solidarietà e alla costruzione di un progetto individuale che porta poi a recuperare pezzi della propria vita e arrivare all’autonomia e all’autodeterminazione.